Instagram

ivanl

Utente di lunga data
i
Gli algoritmi personalizzano i suggerimenti.
Ad esempio l’altro ieri in macchina, con il cellulare in borsa, ho detto a mia figlia che una mia amica ha la fascite plantare. Ieri mi sono comparsi vari suggerimenti per la fascite.
ma io non mai cercato nulla, se non qualche persona che conosco, senza manco andare nel profilo...boooh, cmq ci nadrò a guardare una volta al mese, si e no
 

Brunetta

Utente di lunga data
i

ma io non mai cercato nulla, se non qualche persona che conosco, senza manco andare nel profilo...boooh, cmq ci nadrò a guardare una volta al mese, si e no
Io non ho cercato “fasciate”.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Intrattenimento.
Infatti non vogliono essere chiamati influencer, ma creatori di contenuti.
Si scelgono i contenuti. La pubblicità è considerata da alcuni fruitori una seccatura, da altri proprio “consigli per gli acquisti“ come se fossero fatti da un’amica. Mi sembra una ingenuità eccessiva.
Ma loro sono bravissimi, nulla da dire, specie gente che ci tira su un capitale.
So che alcune persone lo fanno come attività quotidiana, scrollare i vari video tipo https://youtube.com/shorts/mtufDUAWD7o? (non posso mettere link di Instagram, non avendolo). Questa ad esempio è palesemente una pubblicità https://youtube.com/shorts/-cy3ogpHesQ?
Poi so che alle aziende conviene pagare un influencer, che ha già dei proprio followers, e quindi mirare ad un target preciso, piuttosto che la pubblicità vecchio stile. Anche quando io ero bambina, le pubblicità dei giocattoli le mandavano durante i cartoni animati, quelle delle cucine durante le trasmissioni delle 19, quelle della macchine durante qualche altra trasmissione serale. Ma quelle pubblicità venivano inserite durante la visione di un programma. Ora il programma (intrattenimento) è la pubblicità. E la gente se la guarda, di propria iniziativa. Questo non lo capisco.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma loro sono bravissimi, nulla da dire, specie gente che ci tira su un capitale.
So che alcune persone lo fanno come attività quotidiana, scrollare i vari video tipo https://youtube.com/shorts/mtufDUAWD7o? (non posso mettere link di Instagram, non avendolo). Questa ad esempio è palesemente una pubblicità https://youtube.com/shorts/-cy3ogpHesQ?
Poi so che alle aziende conviene pagare un influencer, che ha già dei proprio followers, e quindi mirare ad un target preciso, piuttosto che la pubblicità vecchio stile. Anche quando io ero bambina, le pubblicità dei giocattoli le mandavano durante i cartoni animati, quelle delle cucine durante le trasmissioni delle 19, quelle della macchine durante qualche altra trasmissione serale. Ma quelle pubblicità venivano inserite durante la visione di un programma. Ora il programma (intrattenimento) è la pubblicità. E la gente se la guarda, di propria iniziativa. Questo non lo capisco.
No. La pubblicità è un di più.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma loro sono bravissimi, nulla da dire, specie gente che ci tira su un capitale.
So che alcune persone lo fanno come attività quotidiana, scrollare i vari video tipo https://youtube.com/shorts/mtufDUAWD7o? (non posso mettere link di Instagram, non avendolo). Questa ad esempio è palesemente una pubblicità https://youtube.com/shorts/-cy3ogpHesQ?
Poi so che alle aziende conviene pagare un influencer, che ha già dei proprio followers, e quindi mirare ad un target preciso, piuttosto che la pubblicità vecchio stile. Anche quando io ero bambina, le pubblicità dei giocattoli le mandavano durante i cartoni animati, quelle delle cucine durante le trasmissioni delle 19, quelle della macchine durante qualche altra trasmissione serale. Ma quelle pubblicità venivano inserite durante la visione di un programma. Ora il programma (intrattenimento) è la pubblicità. E la gente se la guarda, di propria iniziativa. Questo non lo capisco.
Invece i Ferragnez interpretano proprio personaggi.
I follower, quando costituiscono delle vere e proprie tifoserie, molto spesso, difendono allo stremo influencer con una ingenua fiducia nella veridicità delle immagini che vedono.
Ad esempio è difficile che frequentando qualsiasi social, ma anche per passaparola di amici, oppure attraverso spezzoni passati in tv, ci sia chi non conosca il tormentone di Vittoria (Vitto per Fedez e anche per molti estranei 🤦🏻‍♀️) che non diceva papà. È una cosa evidentemente costruita. Eppure ha creato simpatia e affetto.
Si parla sempre più spesso di bloccare l’utilizzo dei minori.
 

Marjanna

Utente di lunga data
No. La pubblicità è un di più.
Spiegamelo. Non capisco.
Può essere un di più, alla ripresa del gattino, se pensi al prodotto. Ma in realtà è tutto il contorno. Qualsiasi cosa tu veda. Dalle unghie ad una poltrona nello sfondo. Perchè viene mischiato, non è solo il palco in cui si mostra qualcosa.

Invece i Ferragnez interpretano proprio personaggi.
I follower, quando costituiscono delle vere e proprie tifoserie, molto spesso, difendono allo stremo influencer con una ingenua fiducia nella veridicità delle immagini che vedono.
Ad esempio è difficile che frequentando qualsiasi social, ma anche per passaparola di amici, oppure attraverso spezzoni passati in tv, ci sia chi non conosca il tormentone di Vittoria (Vitto per Fedez e anche per molti estranei 🤦🏻‍♀️) che non diceva papà. È una cosa evidentemente costruita. Eppure ha creato simpatia e affetto.
Si parla sempre più spesso di bloccare l’utilizzo dei minori.
Io non lo conosco. Il figlio di una signora che mi capita di vedere ultimamente, è insegnante al liceo. Lei mi raccontava di cose riferite dal figlio, ragazze che si truccano durante le lezioni, telefonini in mano in classe perennemente, un quadro difficile da seguire.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non mi interessa vedere video di opinioniste improvvisate. Instagram lo guardo per le vari tecniche sul fai da te. Molto piut immediato di you Tube
Innanzitutto interpreti in senso ristretto il termine. Certamente c’è chi, all’interno delle proprie pubblicazioni, di qualsiasi tipo, inserisce anche le proprie opinioni. Ma lo facciamo tutti anche qui o al supermercato o dal panettiere.
La credibilità e l’attendibilità di dati e contenuti devono essere valutati. Ma vale anche tra amici.
Quindi ci sarà la creatrice di contenuti che tra immagini di se stessa con i suoi vestiti, le immagini del cane o del gatto (gli animali sono indispensabili! Soprattutto se non si hanno bambini da sfruttare) e momenti in cui svolge la sua beauty routine (anche mentre lava i denti o esce dalla doccia) o, altro elemento indispensabile, parla camminando (lo fanno anche le persone più preparate. Si vede che il movimento vivacizza la comunicazione e a collocare chi parla nel reale. Infatti c’è chi si muove in città, sempre in spazi riconoscibili, chi nella natura, chi ovunque, mostrando una vita armoniosa o trafelata) e c’è chi dice di lavarsi i capelli con lo shampoo solido con motivazioni fantasiose, il motivo è solo perché viene pagato, e chi spiega come svolgere una tesi di laurea e non suggerisce nessun acquisto. Probabilmente quest’ultimo vuole vendere se stesso e poi buttarsi in politica.
Del resto fare tutti quei filmati richiede tempo e non lo si fa proprio gratis.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Spiegamelo. Non capisco.
Può essere un di più, alla ripresa del gattino, se pensi al prodotto. Ma in realtà è tutto il contorno. Qualsiasi cosa tu veda. Dalle unghie ad una poltrona nello sfondo. Perchè viene mischiato, non è solo il palco in cui si mostra qualcosa.



Io non lo conosco. Il figlio di una signora che mi capita di vedere ultimamente, è insegnante al liceo. Lei mi raccontava di cose riferite dal figlio, ragazze che si truccano durante le lezioni, telefonini in mano in classe perennemente, un quadro difficile da seguire.
Ho cercato di spiegare in un post successivo.
Insomma nella mia classe c’era chi si metteva lo smalto e chi leggeva letteratura rosa e chi guardava articoli sui cantanti. Le altre vedevano e ridevano.
I comportamenti adolescenziali sono sempre gli stessi. Anche senza smarphone.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Ho cercato di spiegare in un post successivo.
Insomma nella mia classe c’era chi si metteva lo smalto e chi leggeva letteratura rosa e chi guardava articoli sui cantanti. Le altre vedevano e ridevano.
I comportamenti adolescenziali sono sempre gli stessi. Anche senza smarphone.
Ho letto. Ma te parli di guardare qualcuno che esce dalla doccia e magari si mette una crema. O cose simili.
Porca miseria.
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Innanzitutto interpreti in senso ristretto il termine. Certamente c’è chi, all’interno delle proprie pubblicazioni, di qualsiasi tipo, inserisce anche le proprie opinioni. Ma lo facciamo tutti anche qui o al supermercato o dal panettiere.
La credibilità e l’attendibilità di dati e contenuti devono essere valutati. Ma vale anche tra amici.
Quindi ci sarà la creatrice di contenuti che tra immagini di se stessa con i suoi vestiti, le immagini del cane o del gatto (gli animali sono indispensabili! Soprattutto se non si hanno bambini da sfruttare) e momenti in cui svolge la sua beauty routine (anche mentre lava i denti o esce dalla doccia) o, altro elemento indispensabile, parla camminando (lo fanno anche le persone più preparate. Si vede che il movimento vivacizza la comunicazione e a collocare chi parla nel reale. Infatti c’è chi si muove in città, sempre in spazi riconoscibili, chi nella natura, chi ovunque, mostrando una vita armoniosa o trafelata) e c’è chi dice di lavarsi i capelli con lo shampoo solido con motivazioni fantasiose, il motivo è solo perché viene pagato, e chi spiega come svolgere una tesi di laurea e non suggerisce nessun acquisto. Probabilmente quest’ultimo vuole vendere se stesso e poi buttarsi in politica.
Del resto fare tutti quei filmati richiede tempo e non lo si fa proprio gratis.
Ma che utilità ho nel seguire un influencer?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ho letto. Ma te parli di guardare qualcuno che esce dalla doccia e magari si mette una crema. O cose simili.
Porca miseria.
No. Non hai capito. Forse mi sono spiegata male dando per scontato che si capisse.
La pubblicità è sempre stata mirata, si parla da sempre di target (a questo proposito è una serie bellissima Mad Men che racconta il decennio dal 58 al 70 dello sviluppo della pubblicità e i cambiamenti sociali in America) e dare pubblicità sempre più mirata rende minori gli investimenti e maggiori i risultati.
In questo senso è stata inventata la pubblicità attraverso Instagram, ma anche altrove.
Nei primi anni di internet si erano sviluppati i blog. Chiunque poteva aprire un blog e pubblicare le proprie poesie o il proprio romanzo o mostrare le proprie ceramiche o i propri piatti di cucina.
Per la cucina ad esempio uno dei primi è stato Giallo Zafferano che ha raggiunto moltissimi contatti. La creatrice di quello spazio l’ha poi venduto a una società che raggruppa più cuochi e cuoche prima non professionisti, ora sì, con guadagni rapportati al numero dei contatti.
Lo stesso è avvenuto con YouTube su cui si poteva pubblicare ciò che piaceva fare. Noto è il caso di Clio. È partita da tutorial di trucco con vari prodotti, mentre lei studiava make-up, e ...ora ha una azienda di cosmetici.
Su Instagram, come Facebook, chiunque può pubblicare quello che vuole su una piattaforma che consente potenzialmente visibilità mondiale. Chi piace poi riceve proposte di collaborazione.
Ognuno ingenuamente o con una strategia si posiziona in modo da essere gradevole per il proprio target. C’è chi lo fa in modo particolarmente amichevole, copiando ciò che avviene con una amica che accompagni a fare shopping, si prova i vestiti davanti a te, non si vergogna certo di stare in mutande, poi tu vedi che le mutande sono carine e chiedi dove le ha comprate. Mi spiego?
Lo stesso ho visto che avviene com TikTok.
Clamoroso il caso di Kiaby che ora è fotomodello per Hugo Boss ed è ricercato da personaggi famosi che vogliono avere visibilità presso i giovani grazie a lui e lo pagano! Naturalmente adesso è assistito da un social media manager che gestisce i rapporti con le aziende e i personaggi. Lui non parlava inglese, era un operaio dell’hinterland torinese.
Se non mi sono spiegata, chiedi.

Ma che utilità ho nel seguire un influencer?
A seconda dei tuoi interessi segui chi ti offre contenuti che ti interessano.
Instagram è come una edicola. Trovi tutto su tutto. Dalla cucina alle scarpe alle mamme disperate o competenti a scrittori, attori, registi...

Ho letto. Ma te parli di guardare qualcuno che esce dalla doccia e magari si mette una crema. O cose simili.
Porca miseria.
Ad esempio tu fai fotografia.
Pubblichi le tue foto.
Metti che piacciano molto e tu possa venderle con quotazioni crescenti. Poi ti arriva la proposta di una azienda di macchine fotografiche che ti chiede di mostrare degli obiettivi e i risultati che si ottengono usando uno o l’altro. Ti offrono 5000€.
Rifiuti?
Chi ti segue? Chi vuole imparare a fotografare come te e a usare gli obiettivi.
 

danny

Utente di lunga data
Ad esempio tu fai fotografia.
Pubblichi le tue foto.
Metti che piacciano molto e tu possa venderle con quotazioni crescenti. Poi ti arriva la proposta di una azienda di macchine fotografiche che ti chiede di mostrare degli obiettivi e i risultati che si ottengono usando uno o l’altro. Ti offrono 5000€.
Rifiuti?
Chi ti segue? Chi vuole imparare a fotografare come te e a usare gli obiettivi.
Instagram e fotografia non possono convivere nella stessa frase.
 

Marjanna

Utente di lunga data
No. Non hai capito. Forse mi sono spiegata male dando per scontato che si capisse.
La pubblicità è sempre stata mirata, si parla da sempre di target (a questo proposito è una serie bellissima Mad Men che racconta il decennio dal 58 al 70 dello sviluppo della pubblicità e i cambiamenti sociali in America) e dare pubblicità sempre più mirata rende minori gli investimenti e maggiori i risultati.
In questo senso è stata inventata la pubblicità attraverso Instagram, ma anche altrove.
Nei primi anni di internet si erano sviluppati i blog. Chiunque poteva aprire un blog e pubblicare le proprie poesie o il proprio romanzo o mostrare le proprie ceramiche o i propri piatti di cucina.
Per la cucina ad esempio uno dei primi è stato Giallo Zafferano che ha raggiunto moltissimi contatti. La creatrice di quello spazio l’ha poi venduto a una società che raggruppa più cuochi e cuoche prima non professionisti, ora sì, con guadagni rapportati al numero dei contatti.
Lo stesso è avvenuto con YouTube su cui si poteva pubblicare ciò che piaceva fare. Noto è il caso di Clio. È partita da tutorial di trucco con vari prodotti, mentre lei studiava make-up, e ...ora ha una azienda di cosmetici.
Su Instagram, come Facebook, chiunque può pubblicare quello che vuole su una piattaforma che consente potenzialmente visibilità mondiale. Chi piace poi riceve proposte di collaborazione.
Ognuno ingenuamente o con una strategia si posiziona in modo da essere gradevole per il proprio target. C’è chi lo fa in modo particolarmente amichevole, copiando ciò che avviene con una amica che accompagni a fare shopping, si prova i vestiti davanti a te, non si vergogna certo di stare in mutande, poi tu vedi che le mutande sono carine e chiedi dove le ha comprate. Mi spiego?
Lo stesso ho visto che avviene com TikTok.
Clamoroso il caso di Kiaby che ora è fotomodello per Hugo Boss ed è ricercato da personaggi famosi che vogliono avere visibilità presso i giovani grazie a lui e lo pagano! Naturalmente adesso è assistito da un social media manager che gestisce i rapporti con le aziende e i personaggi. Lui non parlava inglese, era un operaio dell’hinterland torinese.
Se non mi sono spiegata, chiedi.
Conosco la pubblicità Brunetta. Le cose che hai scritto le avevo già scritte su.
La pubblicità esiste da sempre (precisiamo: ci includo gli urlatori dei mercati antichi, ect ...non mi metto a far pipponi). Nella mia testa ci sono registrati centinaia di jingle pubblicitari. Obiettivamente anche, pur non solo, le pubblicità hanno formato la realtà che vedevo crescendo. E non serve qualcuno mi venga a dire, a me no, altrimenti le aziende non ci investirebbero tanto. Influenza persino chi arriva da paesi poveri, verso la fetta ricca del pianeta.
Ci sono state menti creative, di tutto rispetto (a mio parere), come Armando Testa, per citare qualcuno di noto a tutti.
Da persona adulta, oggi, guardo con occhio diverso ciò che viene indirizzato ai giovani, prima di tutti gli altri. Pur tenendo presente che ci sono passata anche io, con quelle che erano le immagini che venivano vendute ai miei tempi (ricordo le citazioni in questo stesso forum della pubblicità con il gattino della Barilla), non mi sento di chiuderla con una alzata di spalle e via.
Mi chiedo che riflessi possano avere microvideo come questo (non so di chi sia, se sia famosa o meno, mi è bastato aprire YouTube e andare nella home page degli Shorts) https://youtube.com/shorts/uOEns1697U8?feature=share in cui la realtà che viene presentata è quella di una casa nuova, perfettamente pulita, dove una arriva con delle borsette in cui ha fatto shopping (anche se nessuna borsa presenta marchi stampati :sneaky:) e sta parlando al cellulare. Un altra gioca spruzzando fumo nel forno, lindo e tirato a lucido. Il tutto condito da personaggi sistemati meglio dei manichini di una vetrina. Insomma è fittizio. E ci sta un nanosecondo che il ragazzetto di borgata, che non vive in una villa, colleghi la felicità con il possesso di tutta una serie di cose, e quindi compri, perchè la materia diventa il ponte per raggiungerla.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Instagram e fotografia non possono convivere nella stessa frase.
Non sono una social media manager (magari!) ma se oltre alle fotografie si aggiungono filmati esplicativi e riflessioni sulla storia della fotografia e della immagine, magari rielaborando semplificando libri di cattedratici, potrebbe funzionare.
Può funzionare qualsiasi argomento, come in una edicola.
Certamente ci sono riviste più richieste e altre più di nicchia. Certo bisogna dedicare molto tempo gratis, prima di ricevere proposte.
 

danny

Utente di lunga data
Non sono una social media manager (magari!) ma se oltre alle fotografie si aggiungono filmati esplicativi e riflessioni sulla storia della fotografia e della immagine, magari rielaborando semplificando libri di cattedratici, potrebbe funzionare.
Può funzionare qualsiasi argomento, come in una edicola.
Certamente ci sono riviste più richieste e altre più di nicchia. Certo bisogna dedicare molto tempo gratis, prima di ricevere proposte.
Personalmente ritengo i social la morte di qualsiasi approccio approfondito a qualsiasi materia.
Che si tratti di fotografia o di automobili, è il trionfo della superficialità e (per quanto riguarda Facebook) delle sciocchezze.
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Lo stesso di sfogliare una rivista di gossip dal parrucchiere. Uccidi i tempi morti☺
Forse il problema è che dal gossip non sono attratta.
Per questo spulcio più idee di hobbistica.
Per cui mi trovo a seguire più che influencer pagine creative.
E rimango ignorante sul resto del mondo😟
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
A seconda dei tuoi interessi segui chi ti offre contenuti che ti interessano.
Instagram è come una edicola. Trovi tutto su tutto. Dalla cucina alle scarpe alle mamme disperate o competenti a scrittori, attori, registi...
Mmm faccio proprio fatica a seguire le persone.
Certo seguo cose di cucina, mi fanno saltare i nervi quelle troppo individuale.
Pensa seguo chiara in pentola, di chiara maci.
Non lo guardo neanche più, o posta foto dei figli o si scatta selfie, tutto su di lei è i suoi eventi. Che palle.
Altri account di cucina sono migliori
 

Angie17

Utente di lunga data
Forse il problema è che dal gossip non sono attratta.
Per questo spulcio più idee di hobbistica.
Per cui mi trovo a seguire più che influencer pagine creative.
E rimango ignorante sul resto del mondo😟
Anch'io sono così , seguo per lo più cose pratiche, e l'uscita dei libri dei miei autori preferiti, e mi offre spesso le preview delle mie series preferite.. il resto non lo calcolo proprio..
 
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