Non ci posso credere 2 - la vendetta

Lostris

Utente Ludica
Ciao Alberto (e ciao a tutti).
Ho seguito la tua vicenda e mi sento, per la mia personale esperienza, di tentare un umile contributo.
Sono arrivata a questo forum nel novembre 2013, ad agosto avevo scoperto la relazione di mio marito.
In realtà il termine scoperta non è proprio corretto perché fa pensare ad un evento che svela istantaneamente qualcosa che prima era sapientemente nascosto. Una specie di Velo di Maja che cade improvvisamente.
Non è così. Non si può nemmeno dire che ci sia una verità che vede la luce. Diciamo che ho impiegato molti mesi ad uscire dalla dissonanza cognitiva, che coglie tutte le persone che subiscono un tradimento o un trauma imprevisto. E ho utilizzato questo forum durante questi mesi perché - avendo deciso di provare a perdonare e a ricostruire - non volevo parlare del tradimento con altri (né amici né famiglia) per non rischiare di metterlo in cattiva luce con nessuno. Ne parlavo qui e con lui.
Poi mi sono resa conto che lui aveva bisogno di sostegno psicologico, ed è andato in terapia. La mia convinzione (di persona che aveva già fatto anni indietro un percorso psicanalitico) era che con la terapia avrebbe capito che cosa voleva davvero, foss'anche iniziare una nuova vita con la sua amante. Ero disposta a lasciarlo andare, se avesse deciso di farlo, ma non è successo. Dopo due o tre mesi, liberatosi da quella che per lui era una ossessione, ha sospeso la terapia. E abbiamo iniziato quella di coppia. Sono bastate due sedute per capire che non era una buona idea. L'ha capito subito anche il terapeuta, uomo intelligente e sensibile, che mi ha invitato - prima di andare eventualmente avanti - a fare sedute individuali.
Ci sono andata per due anni.
La cosa più importante che è successa è che ho smesso di cercare la verità. La verità semplicemente non esiste. Al limite esiste la propria narrazione della verità, e io percepivo sempre una dissonanza logica tra quello che mi raccontava lui (rispondendo al fuoco di fila delle mie domande) e quello che avrei fatto io al suo posto. Nel 2017 eravamo lontanissimi l'uno dall'altra. Ancora la mia verità non l'avevo trovata. Nel frattempo avevo provato a frequentare un altro uomo, senza trovarne il senso, e mio marito ha avuto seri problemi di salute che mi hanno costretta a sospendere ogni giudizio sul nostro matrimonio.
Intanto ovviamente abbiamo vissuto, circondati dall'affetto di amici e famiglia, che magari non comprendevano bene certi miei eccessi, del tutto simili a quelli che racconti tu. Ma io non ero sola, a parte il forum c'era lui, il mio terapeuta, che mi ha accompagnato nella strada che avevo da fare, aiutandomi a ritrovare l'autostima distrutta e a valutare razionalmente la situazione, agendo passioni che mi dessero soddisfazione. Mio marito si è ripreso dopo aver attraversato un periodo di depressione durante la pandemia.
E dopo la pandemia ho trovato la mia verità. Mi sono raccontata la storia in un modo che potessi capirla, con parole mie ed emozioni mie, anche se lui ancora dice che mi sbaglio :)
La mia verità è che non sono stata amata come ho amato. E - come dico sempre - l'amore è come il coraggio, uno non se lo può dare. Non so se si possa chiamare perdono, non credo. Io penso che se perdi la testa come è capitato a lui è perché non ami abbastanza tua moglie, più probabilmente non l'hai amata mai. E questo non lo posso perdonare, più del tradimento.
Ciononostante, stiamo bene insieme, e viviamo una vita serena, piena di interessi e di affetti.
Se ti posso dare un consiglio, Alberto, fai qualcosa per te e anche per voi, e cerca la tua verità, magari non soltanto qui.

Un abbraccio
🤗
 

Diletta

Utente di lunga data
Ciao Alberto, anch'io, dopo averti letto, ho deciso di dirti come la penso.
Il tempo di sei mesi non è nulla, purtroppo, per queste faccende, la verità è che ci vogliono anni per digerire il malloppo, questo nella stragrande maggioranza dei casi. Il fatto poi di avere sempre considerato tua moglie come una persona che mai e poi mai ti avrebbe potuto deludere così tanto, rende le cose più complicate. È come trovarti accanto una sconosciuta (se interpreto bene il tuo sentire).
Vorrei dirti che la rivedrai col tempo con gli occhi di prima, ma è altamente improbabile...come ha detto Divi nulla sarà come prima. Questo non vuol dire che non sarai mai più sereno/felice se resti con lei, ma questa "batosta" rimarrà in un angolo del tuo cuore, spesso silente, ma talvolta si farà sentire portandoti un velo di tristezza, di malinconia e anche rabbia se sei una persona particolarmente orgogliosa.
Ma si può fare
 

Jacaranda

Utente di lunga data
Ciao Alberto (e ciao a tutti).
Ho seguito la tua vicenda e mi sento, per la mia personale esperienza, di tentare un umile contributo.
Sono arrivata a questo forum nel novembre 2013, ad agosto avevo scoperto la relazione di mio marito.
In realtà il termine scoperta non è proprio corretto perché fa pensare ad un evento che svela istantaneamente qualcosa che prima era sapientemente nascosto. Una specie di Velo di Maja che cade improvvisamente.
Non è così. Non si può nemmeno dire che ci sia una verità che vede la luce. Diciamo che ho impiegato molti mesi ad uscire dalla dissonanza cognitiva, che coglie tutte le persone che subiscono un tradimento o un trauma imprevisto. E ho utilizzato questo forum durante questi mesi perché - avendo deciso di provare a perdonare e a ricostruire - non volevo parlare del tradimento con altri (né amici né famiglia) per non rischiare di metterlo in cattiva luce con nessuno. Ne parlavo qui e con lui.
Poi mi sono resa conto che lui aveva bisogno di sostegno psicologico, ed è andato in terapia. La mia convinzione (di persona che aveva già fatto anni indietro un percorso psicanalitico) era che con la terapia avrebbe capito che cosa voleva davvero, foss'anche iniziare una nuova vita con la sua amante. Ero disposta a lasciarlo andare, se avesse deciso di farlo, ma non è successo. Dopo due o tre mesi, liberatosi da quella che per lui era una ossessione, ha sospeso la terapia. E abbiamo iniziato quella di coppia. Sono bastate due sedute per capire che non era una buona idea. L'ha capito subito anche il terapeuta, uomo intelligente e sensibile, che mi ha invitato - prima di andare eventualmente avanti - a fare sedute individuali.
Ci sono andata per due anni.
La cosa più importante che è successa è che ho smesso di cercare la verità. La verità semplicemente non esiste. Al limite esiste la propria narrazione della verità, e io percepivo sempre una dissonanza logica tra quello che mi raccontava lui (rispondendo al fuoco di fila delle mie domande) e quello che avrei fatto io al suo posto. Nel 2017 eravamo lontanissimi l'uno dall'altra. Ancora la mia verità non l'avevo trovata. Nel frattempo avevo provato a frequentare un altro uomo, senza trovarne il senso, e mio marito ha avuto seri problemi di salute che mi hanno costretta a sospendere ogni giudizio sul nostro matrimonio.
Intanto ovviamente abbiamo vissuto, circondati dall'affetto di amici e famiglia, che magari non comprendevano bene certi miei eccessi, del tutto simili a quelli che racconti tu. Ma io non ero sola, a parte il forum c'era lui, il mio terapeuta, che mi ha accompagnato nella strada che avevo da fare, aiutandomi a ritrovare l'autostima distrutta e a valutare razionalmente la situazione, agendo passioni che mi dessero soddisfazione. Mio marito si è ripreso dopo aver attraversato un periodo di depressione durante la pandemia.
E dopo la pandemia ho trovato la mia verità. Mi sono raccontata la storia in un modo che potessi capirla, con parole mie ed emozioni mie, anche se lui ancora dice che mi sbaglio :)
La mia verità è che non sono stata amata come ho amato. E - come dico sempre - l'amore è come il coraggio, uno non se lo può dare. Non so se si possa chiamare perdono, non credo. Io penso che se perdi la testa come è capitato a lui è perché non ami abbastanza tua moglie, più probabilmente non l'hai amata mai. E questo non lo posso perdonare, più del tradimento.
Ciononostante, stiamo bene insieme, e viviamo una vita serena, piena di interessi e di affetti.
Se ti posso dare un consiglio, Alberto, fai qualcosa per te e anche per voi, e cerca la tua verità, magari non soltanto qui.

Un abbraccio
Cara Divi’, e’ bello ritrovarti. ❤
il tuo concetto ineluttabile sul non amore di tuo marito lo condivido in parte. Secondo me tu ed io (scusa se mi permetto di fare questo confronto) abbiamo semplicemente ammantato i nostri compagni di una profondita’ che non hanno .. e forse l’abbiano sempre saputo, da subito. Credo si tratti della non capacita’ di amare come lo intendiamo noi che abbiamo un livello di “spessore” diverso. E il tema non e’ neppure relativo al tradimento in se, ma proprio all’essenza del loro modo di “prendersi cura”, cosi diverso dal nostro. . Non amano te/me, ma nemmeno nessun altro, neanche loro stessi, la mamma.. addirittura i figli… oppure, diciamolo meglio, hanno un modo di amare diverso, molto piu’ superficiale. .
Ho avuto bisogno della sua vicinanza tempo fa per un problema di salute e ho oggettivamente capito che io gli sarei stata vicino mille volte piu’ di quanto abbia fatto lui. E la cosa stupenda e’ che mi sono stupita nel non stupirmi.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Cara Divi’, e’ bello ritrovarti. ❤
il tuo concetto ineluttabile sul non amore di tuo marito lo condivido in parte. Secondo me tu ed io (scusa se mi permetto di fare questo confronto) abbiamo semplicemente ammantato i nostri compagni di una profondita’ che non hanno .. e forse l’abbiano sempre saputo, da subito. Credo si tratti della non capacita’ di amare come lo intendiamo noi che abbiamo un livello di “spessore” diverso. E il tema non e’ neppure relativo al tradimento in se, ma proprio all’essenza del loro modo di “prendersi cura”, cosi diverso dal nostro. . Non amano te/me, ma nemmeno nessun altro, neanche loro stessi, la mamma.. addirittura i figli… oppure, diciamolo meglio, hanno un modo di amare diverso, molto piu’ superficiale. .
Ho avuto bisogno della sua vicinanza tempo fa per un problema di salute e ho oggettivamente capito che io gli sarei stata vicino mille volte piu’ di quanto abbia fatto lui. E la cosa stupenda e’ che mi sono stupita nel non stupirmi.
Ognuna/o si trova nella situazione in cui si trova per età propria, età dei figli, prospettive economiche e di salute.
Io non sarei mai stata con un uomo che avevo scoperto diverso.
Anche se, a distanza di anni, non è il peggio di ciò che c’è in circolazione; ma questo è grave per chi c’è in circolazione!
È che, per me, non è questione di essere amata come desidero io o in pari misura o in modo simile (non ho mai avuto questa presunzione) né tantomeno quanto merito, perché il merito non ha purtroppo nulla a che vedere con l’essere amati, ma sapere chi ho a fianco. E se quella persona si è rivelata diversa da come si è mostrata a me e con la quale ho avuto un rapporto per quella immagine, non è una persona che voglio. È una cosa semplice.
Ho introdotto io nel forum il concetto di dissonanza cognitiva tra l'immagine del partner come era prima e l’immagine dopo, sono spesso due immagini che si possono per una parte sovrapporre e una parte no. Bisogna vedere quanto è grande la dissonanza. E se la nuova immagine (ovviamente uso il termine immagine per semplicità di utilizzo, so bene che si tratta di una realtà complessa) non corrisponde a quella di chi potrei mai amare, non è questione di dover digerire il boccone amaro. Non lo mangio. Io le cavallette non le voglio mangiare. Non dubito che le potrei digerire. In altre parti del mondo le mangiano, ma io no.
Poi può essere che, sotto sotto, una possa aver considerato di vivere con un playboy (uso un termine desueto, ma significativo) e magari era anche mortificata che il proprio partner non fosse uno di quegli uomini affascinanti che conquistano ogni donna. Scoprire invece di essere la prescelta, di essere quella che trionfa sulla concorrenza può essere perfino esaltante, anche se, per la “sottovalutazione” dell’uomo, sorprendente. Ci sono esempi di uomini famosi che hanno avuto moltissime avventure e poi una moglie rispettata. Ma io non ho mai voluto essere la prescelta, non vivo la competizione con le altre donne, non me ne frega nulla di essere il punto di riferimento di chi sfarfalleggia, ma poi torna da me. Ma sfarfalleggi pure! A me che mi frega dove vuole tornare a trovare sicurezza?!
La mamma la faccio con i miei figli. Intendo come ruolo affettivo.
Se sei un “seduttore” che vorrebbe essere Alain Delon dei poveri (per farmi capire anche da Etta) non mi piaci. Ti trovo proprio un poveretto. Tu sarai compiaciuto, ma io penso che sia un poveretto pure Alain Delon, anche se lui era talmente bello che non doveva altro che guardarla una donna, non collezionava donne per far finta di essere Alain Delon. Non sarei stata la Mireille Darc dolce a rendergli facile la vita.
Quindi non ho risolto la dissonanza cognitiva, ho capito che in lui c’era pure un Alain Delon dei poveri e non mi piace. Non mi piacciono neppure gli occhi blu.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Si chiama abbandono del tetto coniugale non dei figli. I figli solitamente rimangono collocati con la mamma. Non capisco dove vedi l’abbandono.
Devi avere davvero una ridotta consapevolezza della tua genitorialita‘.
Ma nulla mi stupisce oramai della tua gestione materna, visti i precedenti.
Andarsene da casa, cioè non seguire i figli tutti i giorni delle settimana e’ abbandonare.
Avere un figlio a casa propria un week end si ed uno no e tutti i mercoledì sera come spesso sancisce un giudice nei casi di divorzio, non è seguire o crescere un figlio nella propria quotidianità.
Quotidianita‘ a cui, con non pochi problemi e rinunce deve sopperire il genitore affidatario che spesso è la mamma.
Poi qualcuno dice che si può comunque essere buoni genitori da separarti.
E’ questo comunque che stona.
I figli non hanno chiesto di nascere sono stati voluti, pertanto la loro crescita con tutti i doveri del caso spazzano via tutte le altre simil priorità tipiche di chi nel nome dell’amore vero che non aveva mai conosciuto insegue la sottana di turno.
Non sei obbligato a figliare.
Se lo fai, li cresci in una famiglia sana e qualunque genitore savio, fa un passo indietro con la propria coppia mettendo davanti i bisogni della famiglia.
Poi c’è chi tromba con l’amante in camera con la figlia,o lascia la figlia a pseudo sconosciuti mentre va a farsi dare una ripassatina, ma il mondo è bello perché vario.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Devi avere davvero una ridotta consapevolezza della tua genitorialita‘.
Ma nulla mi stupisce oramai della tua gestione materna, visti i precedenti.
Andarsene da casa, cioè non seguire i figli tutti i giorni delle settimana e’ abbandonare.
Avere un figlio a casa propria un week end si ed uno no e tutti i mercoledì sera come spesso sancisce un giudice nei casi di divorzio, non è seguire o crescere un figlio nella propria quotidianità.
Quotidianita‘ a cui, con non pochi problemi e rinunce deve sopperire il genitore affidatario che spesso è la mamma.
Poi qualcuno dice che si può comunque essere buoni genitori da separarti.
E’ questo comunque che stona.
I figli non hanno chiesto di nascere sono stati voluti, pertanto la loro crescita con tutti i doveri del caso spazzano via tutte le altre simil priorità tipiche di chi nel nome dell’amore vero che non aveva mai conosciuto insegue la sottana di turno.
Non sei obbligato a figliare.
Se lo fai, li cresci in una famiglia sana e qualunque genitore savio, fa un passo indietro con la propria coppia mettendo davanti i bisogni della famiglia.
Poi c’è chi tromba con l’amante in camera con la figlia,o lascia la figlia a pseudo sconosciuti mentre va a farsi dare una ripassatina, ma il mondo è bello perché vario.
Sostanzialmente d’accordo con te.
Però in nome della responsabilità non bisognerebbe neppure avere altre relazioni.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Sostanzialmente d’accordo con te.
Però in nome della responsabilità non bisognerebbe neppure avere altre relazioni.
Vero. Non bisognerebbe. Ma se si fa, oramai è fatta. Ed ognuno ci mette una toppa come può. Nel mio caso la nostra priorità resta la nostra famiglia unita. Ove per unita intendo anche allo stesso numero civico e interno.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Sostanzialmente d’accordo con te.
Però in nome della responsabilità non bisognerebbe neppure avere altre relazioni.
Più che altro la responsabilità viene scaricata nel tradito, dato che è lui che in caso scopre, e si becca tutte le conseguenze della scoperta.
Anche nel caso di Alberto, visto che siamo nel suo topic, dove c’è stata questa confessione, è chiaro che la moglie vuole stare con lui.
Io una distorsione la vedo anche in queste pagine, dalla moglie che andava in cerca del superpisellone, a varie battute dove uno psicologo dovrebbe riavvitare teste, mettere dritte cose storte, lucrificare qualche valvola, e poi questo exploit sulla big family e applaudiamo tutti in coro. :rolleyes:
Piuttosto grottesco.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Più che altro la responsabilità viene scaricata nel tradito, dato che è lui che in caso scopre, e si becca tutte le conseguenze della scoperta.
Anche nel caso di Alberto, visto che siamo nel suo topic, dove c’è stata questa confessione, è chiaro che la moglie vuole stare con lui.
Io una distorsione la vedo anche in queste pagine, dalla moglie che andava in cerca del superpisellone, a varie battute dove uno psicologo dovrebbe riavvitare teste, mettere dritte cose storte, lucrificare qualche valvola, e poi questo exploit sulla big family e applaudiamo tutti in coro. :rolleyes:
Piuttosto grottesco.
La responsabilità è un peso e un potere. Sta a noi viverlo in un modo o in un altro.
In queste pagine, come sempre, viene fuori di tutto, soprattutto vengono fuori paure o aspirazioni di chi scrive.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
La responsabilità è un peso e un potere. Sta a noi viverlo in un modo o in un altro.
In queste pagine, come sempre, viene fuori di tutto, soprattutto vengono fuori paure o aspirazioni di chi scrive.
È altrettanto vero che l’affidamento dei figli viene fatto pensando quale sia il bene dei figli. Quindi se un coniuge cornifica e corre dietro alla sottana altrui, il giudice, valutando quel che può valutare affida i figli all’altro. Generalmente.
 

Etta

Utente di lunga data
Devi avere davvero una ridotta consapevolezza della tua genitorialita‘.
Ma nulla mi stupisce oramai della tua gestione materna, visti i precedenti.
Andarsene da casa, cioè non seguire i figli tutti i giorni delle settimana e’ abbandonare.
Avere un figlio a casa propria un week end si ed uno no e tutti i mercoledì sera come spesso sancisce un giudice nei casi di divorzio, non è seguire o crescere un figlio nella propria quotidianità.
Quotidianita‘ a cui, con non pochi problemi e rinunce deve sopperire il genitore affidatario che spesso è la mamma.
Poi qualcuno dice che si può comunque essere buoni genitori da separarti.
E’ questo comunque che stona.
I figli non hanno chiesto di nascere sono stati voluti, pertanto la loro crescita con tutti i doveri del caso spazzano via tutte le altre simil priorità tipiche di chi nel nome dell’amore vero che non aveva mai conosciuto insegue la sottana di turno.
Non sei obbligato a figliare.
Se lo fai, li cresci in una famiglia sana e qualunque genitore savio, fa un passo indietro con la propria coppia mettendo davanti i bisogni della famiglia.
Poi c’è chi tromba con l’amante in camera con la figlia,o lascia la figlia a pseudo sconosciuti mentre va a farsi dare una ripassatina, ma il mondo è bello perché vario.
Secondo te due persone quando si sposano, o prima di mettere su famiglia, possono sapere come andranno le cose? Logico che si spera sia per sempre, ma se si scoprono non andare più d’accordo e vogliono rifarsi altre vite, devono rimanere insieme solo per i figli? Ma non esiste dai.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Secondo te due persone quando si sposano, o prima di mettere su famiglia, possono sapere come andranno le cose? Logico che si spera sia per sempre, ma se si scoprono non andare più d’accordo e vogliono rifarsi altre vite, devono rimanere insieme solo per i figli? Ma non esiste dai.
Proprio perché non lo sanno, quando accadranno, rimoduleranno le loro priorità se sani di mente.
Non si sta insieme per i figli, ma per la famiglia, cosa ben diversa.
Rifarsi una vita a scapito di uno o più ragazzi che si trovano con genitori a metà perche han deciso di rifarsi una vita.

Non solo secondo me da quanto leggo.
 

Etta

Utente di lunga data
Proprio perché non lo sanno, quando accadranno, rimoduleranno le loro priorità se sani di mente.
Non si sta insieme per i figli, ma per la famiglia, cosa ben diversa.
Rifarsi una vita a scapito di uno o più ragazzi che si trovano con genitori a metà perche han deciso di rifarsi una vita.

Non solo secondo me da quanto leggo.
Perdonami ma non sono d’accordo. I figli poi diventano grandi e si fanno la loro vita. E noi dobbiamo rimanere imprigionati in una casa e relazione che non sentiamo più nostre? Dico per dire noi genitori in generale.
 

Brunetta

Utente di lunga data
È altrettanto vero che l’affidamento dei figli viene fatto pensando quale sia il bene dei figli. Quindi se un coniuge cornifica e corre dietro alla sottana altrui, il giudice, valutando quel che può valutare affida i figli all’altro. Generalmente.
Se ci si rivolge a un giudice. Ma è difficile che, chi corre dietro a sottane o pantaloni, voglia farsi carico totalmente della gestione dei figli, senza tempo per coltivare il proprio hobby.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Se ci si rivolge a un giudice. Ma è difficile che, chi corre dietro a sottane o pantaloni, voglia farsi carico totalmente della gestione dei figli, senza tempo per coltivare il proprio hobby.
Ecco.. questo fatico a comprenderlo. Nessuna sottana vale un figlio.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Perdonami ma non sono d’accordo. I figli poi diventano grandi e si fanno la loro vita. E noi dobbiamo rimanere imprigionati in una casa e relazione che non sentiamo più nostre? Dico per dire noi genitori in generale.
Quando diventeranno grandi ci si penserà. io invece non parlo in generale, parlo di me e te.
 

Reginatriste72

Utente di lunga data
Se ci si rivolge a un giudice. Ma è difficile che, chi corre dietro a sottane o pantaloni, voglia farsi carico totalmente della gestione dei figli, senza tempo per coltivare il proprio hobby.
È proprio così… una mia vicina, (il mio condomino è molto attivo 😬) ha lasciato marito e figli dopo tanti anni che vivevano separati in casa per correre dietro ad un “pantalone” senza preoccuparsi dei figli che ora vivono con il papà, tre splendidi ragazzi.
 

Etta

Utente di lunga data
Quando diventeranno grandi ci si penserà. io invece non parlo in generale, parlo di me e te.
Quindi rimarresti intrappolato in una casa fino a che i figli non saranno grandi? Che poi te parli così perché comunque con tua moglie va tutto bene. Prova a pensare quando non è più così invece.
 

Divì

Utente senza meta
Cara Divi’, e’ bello ritrovarti.
il tuo concetto ineluttabile sul non amore di tuo marito lo condivido in parte. Secondo me tu ed io (scusa se mi permetto di fare questo confronto) abbiamo semplicemente ammantato i nostri compagni di una profondita’ che non hanno .. e forse l’abbiano sempre saputo, da subito. Credo si tratti della non capacita’ di amare come lo intendiamo noi che abbiamo un livello di “spessore” diverso. E il tema non e’ neppure relativo al tradimento in se, ma proprio all’essenza del loro modo di “prendersi cura”, cosi diverso dal nostro. . Non amano te/me, ma nemmeno nessun altro, neanche loro stessi, la mamma.. addirittura i figli… oppure, diciamolo meglio, hanno un modo di amare diverso, molto piu’ superficiale. .
Ho avuto bisogno della sua vicinanza tempo fa per un problema di salute e ho oggettivamente capito che io gli sarei stata vicino mille volte piu’ di quanto abbia fatto lui. E la cosa stupenda e’ che mi sono stupita del non stupirmi.
Ciao cara Jacaranda 🤗.
L'ineluttabilità mi viene dal fatto che - come mi insegna @Brunetta - io non posso conoscere i sentimenti e le emozioni di mio marito, non posso conoscere la sua verità se non in base alla narrazione che lui ne fa o ai suoi comportamenti. Quindi alla fine ciò che conta è ciò che provo io.
Devo dire che, passato lo sbigottimento, e la rabbia (eh sì quella c'è stata, e anche abbondante) non ho trovato un uomo diverso da quello che avevo sposato. Non ho di fatto mai risolto la dissonanza cognitiva, ho semplicemente accettato che la mia narrazione di lui, di noi, di me, era da rivedere.
Credo che - nel momento in cui decidi di stare e di recuperare il rapporto, per i motivi più disparati - ad un certo punto devi trovare tu delle buone ragioni per farlo, e più passa il tempo più diventa prioritario che queste ragioni siano valide. Ai miei occhi, tenere insieme la famiglia non è un motivo sufficiente, essendomi io già separata una volta.

Invece, riconoscere i miei sentimenti (e accettarli) mi fa stare bene e - come dire - mi conferma che ogni centesimo speso per la terapia è stato speso bene 😉
 
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