Ciao Alberto (e ciao a tutti).
Ho seguito la tua vicenda e mi sento, per la mia personale esperienza, di tentare un umile contributo.
Sono arrivata a questo forum nel novembre 2013, ad agosto avevo scoperto la relazione di mio marito.
In realtà il termine
scoperta non è proprio corretto perché fa pensare ad un evento che svela istantaneamente qualcosa che prima era sapientemente nascosto. Una specie di Velo di Maja che cade improvvisamente.
Non è così. Non si può nemmeno dire che ci sia una verità che vede la luce. Diciamo che ho impiegato molti mesi ad uscire dalla dissonanza cognitiva, che coglie tutte le persone che subiscono un tradimento o un trauma imprevisto. E ho utilizzato questo forum durante questi mesi perché - avendo deciso di provare a perdonare e a ricostruire - non volevo parlare del tradimento con altri (né amici né famiglia) per non rischiare di metterlo in cattiva luce con nessuno. Ne parlavo qui e con lui.
Poi mi sono resa conto che lui aveva bisogno di sostegno psicologico, ed è andato in terapia. La mia convinzione (di persona che aveva già fatto anni indietro un percorso psicanalitico) era che con la terapia avrebbe capito che cosa voleva davvero, foss'anche iniziare una nuova vita con la sua amante. Ero disposta a lasciarlo andare, se avesse deciso di farlo, ma non è successo. Dopo due o tre mesi, liberatosi da quella che per lui era una ossessione, ha sospeso la terapia. E abbiamo iniziato quella di coppia. Sono bastate due sedute per capire che non era una buona idea. L'ha capito subito anche il terapeuta, uomo intelligente e sensibile, che mi ha invitato - prima di andare eventualmente avanti - a fare sedute individuali.
Ci sono andata per due anni.
La cosa più importante che è successa è che ho smesso di cercare la verità. La verità semplicemente non esiste. Al limite esiste la propria narrazione della verità, e io percepivo sempre una dissonanza logica tra quello che mi raccontava lui (rispondendo al fuoco di fila delle mie domande) e quello che
avrei fatto io al suo posto. Nel 2017 eravamo lontanissimi l'uno dall'altra. Ancora la mia verità non l'avevo trovata. Nel frattempo avevo provato a frequentare un altro uomo, senza trovarne il senso, e mio marito ha avuto seri problemi di salute che mi hanno costretta a sospendere ogni giudizio sul nostro matrimonio.
Intanto ovviamente abbiamo vissuto, circondati dall'affetto di amici e famiglia, che magari non comprendevano bene certi miei eccessi, del tutto simili a quelli che racconti tu. Ma io non ero sola, a parte il forum c'era lui, il mio terapeuta, che mi ha accompagnato nella strada che avevo da fare, aiutandomi a ritrovare l'autostima distrutta e a valutare razionalmente la situazione, agendo passioni che mi dessero soddisfazione. Mio marito si è ripreso dopo aver attraversato un periodo di depressione durante la pandemia.
E dopo la pandemia ho trovato la mia verità. Mi sono raccontata la storia in un modo che potessi capirla, con parole mie ed emozioni mie, anche se lui ancora dice che mi sbaglio

La mia verità è che non sono stata amata come ho amato. E - come dico sempre - l'amore è come il coraggio, uno non se lo può dare. Non so se si possa chiamare perdono, non credo. Io penso che se perdi la testa come è capitato a lui è perché non ami abbastanza tua moglie, più probabilmente non l'hai amata mai. E questo non lo posso perdonare, più del tradimento.
Ciononostante, stiamo bene insieme, e viviamo una vita serena, piena di interessi e di affetti.
Se ti posso dare un consiglio, Alberto, fai qualcosa per te e anche per voi, e cerca la tua verità, magari non soltanto qui.
Un abbraccio