Non faccio eccezione

Pincopallino

Utente di lunga data
Quindi essere traditi da sposati è peggio.
Vabè pure da conviventi con prole non è una passeggiata di salute, ma capisco che le promesse fatte con solennità e poi infrante siano una lama che gira nella ferita.
È proprio un girone infernale.
Effettivamente, nel mio caso, non mi ha mai promesso fedeltà quindi non posso definirlo uno spergiuro. Solo un uomo che pone se stesso e le sue esigenze al di sopra di tutto.
Con una moglie (se la sua amante è sposata) che fa altrettanto.
 

Alberto

Utente di lunga data
Quindi essere traditi da sposati è peggio.
Vabè pure da conviventi con prole non è una passeggiata di salute, ma capisco che le promesse fatte con solennità e poi infrante siano una lama che gira nella ferita.
È proprio un girone infernale.
Effettivamente, nel mio caso, non mi ha mai promesso fedeltà quindi non posso definirlo uno spergiuro. Solo un uomo che pone se stesso e le sue esigenze al di sopra di tutto.
Penso che il dramma è il dolore sia uguale. Il giuramento sull’ altare porta la “ciliegina sulla torta”, a livello mentale mi distrugge io ricordo. Certo…. In un rapporto di tanti anni (come il mio è come il tuo) i ricordi sono tanti, tantissimi…. Ma ogni briciola di ricordo è una coltellata in più e questo ricordo lascia la lama sanguinante all’ interno del cuore. Scusa la mia “drammaticità”… (qui mi conoscono tutti in queste vesti 😂😂😂😂😂), ma non ho altre parole per descrivere come la vedo e come penso.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Penso che il dramma è il dolore sia uguale. Il giuramento sull’ altare porta la “ciliegina sulla torta”, a livello mentale mi distrugge io ricordo. Certo…. In un rapporto di tanti anni (come il mio è come il tuo) i ricordi sono tanti, tantissimi…. Ma ogni briciola di ricordo è una coltellata in più e questo ricordo lascia la lama sanguinante all’ interno del cuore. Scusa la mia “drammaticità”… (qui mi conoscono tutti in queste vesti 😂😂😂😂😂), ma non ho altre parole per descrivere come la vedo e come penso.
E non è nemmeno sceso! Te pensa se fosse sceso!
 

Etta

Utente di lunga data
“io, ..., accolgo te, ..., come mia/o sposa/o e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.”
Ehhh per molti/e diventano poi parole buttate al vento.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Cambia questo:
“io, ..., accolgo te, ..., come mia/o sposa/o e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.”
Per tanti è niente ma per tanti altri è molto.
Dopo esser stato tradito da mia moglie, sai quante volte ho pensato a questa frase, ho ripercorso quel momento è ho chiaro in mente quando lei disse queste parole…. E non puoi immaginare quanto questa immagine mi faccia male…
Quella è la formula del matrimonio religioso.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Vorrei avere una ricetta per fare meno danni possibili per quello che riguarda le decisioni che posso prendere io, vorrei dare a mio figlio l'opportunità di non avere fardelli pesanti che dovessero un giorno condizionare le sue scelte e portarlo a mettere in atto nelle relazioni schemi viziati da quello che vive e che vede. Vorrei capire da dove si parte per capire non solo quello che voglio ma quello che è giusto. Sono votata all'abnegazione? Forse, ma mio figlio non deve pagare per i nostri errori.

Di base cosa vorrei non lo so. Non sarei approdata qui forse. Sono disorientata.
parti dal presupposto che sei semplicemente "umana", l'errore ci sta benissimo...fare il genitore è il mestiere più difficile del mondo e non si può sempre essere perfetti...anche pensare solo a quello che è giusto per tuo figlio è sbagliato...hai una vita da vivere anche te...se mandi avanti solo il benessere di tuo figlio finirai poi per vedere in lui la persona che insieme a suo padre ti ha rovinato la vita...i figli sono tranquilli quando noi genitori siamo tranquilli e rilassati, il forzarti a vivere in una situazione che non ti è più congeniale porterà solo malumore in famiglia con il rischio di sottoporre anche il tuo bimbo ad una convivenza con persone da cui percepirà solo malessere...devi fare mente locale, capire cosa ti farebbe stare bene e cercare di arrivare a questo traguardo portandoti dietro tuo figlio con tutte le necessarie accortezze che il tuo caso richiede.
@girodigiostra ti ha risposto già molto bene @CIRCE74 .
Non si può fare ciò che si pensa sia il meglio per... essere bravi genitori. Non si può perché per essere bravi genitori innanzitutto bisogna essere autentici. Ci deve essere corrispondenza tra ciò che si pensa, si crede, si sente e si fa.
Se si pensa che si vuole trasmettere integrità, bisogna essere integri. Se vuoi che tuo figlio sia un uomo responsabile devi mostrare e vivere ciò in cui credi.
È questa la cosa difficile, vivere con autenticità, non scegliere per un presunto bene dei figli.
 

Brunetta

Utente di lunga data
“E tutto mi sembrava andasse bene
E tutto mi sembrava andasse bene
Tra me e le mie parole
Tra me e le mie parole
E la mia anima“

 

JON

Utente di lunga data
Si probabilmente non siamo totalmente fotocopie dei meccanismi che vengono ereditari, e se il bambino ha 11 anni una parte fondamentale è indubbiamente stata vissuta, però la vedo dura dal punto di vista di @girodigiostra dire, non per il marito, ma per il figlio "è andata così" e metterci una pietra sopra, sperando il figlio in futuro abbia le risorse per uscirne da se.
Vedere una sorta di sentenza sulla testa di un bambino di soli 11 anni, e perchè, perchè è nato con qualche problema più di altri, e ha avuto un padre che per altri problemi personali non capiva. Guarda che è tosta. Cosa dirà il bambino a se stesso quando entrerà nella fase dell’adolescenza, cosa proverà, e come reagirà a quello che prova.
So che da fuori si può dire: non è il primo e non sarà l’ultimo.
@girodigiostra ha già fatto tanto da sola, non so quanto avrà le forze di capire cosa fare senza un aiuto esterno.
Ci mancherebbe, sono d'accordo su tutto.
Per me la criticità riguardante il figlio è sottintesa, nonché di primaria importanza. Così come posso immaginare il senso di impotenza di lei nel non aver potuto tutelare e proteggere in tutto suo figlio, tuttavia da questo punto di vista lei ha fatto tutto quanto possibile in suo potere.
Pur se fa esterno, il mio punto di vista è sostanzialmente che il padre non possa rimediare in alcun modo. Per quello che leggo, lui non ne ha le capacità e direi nemmeno le risorse per un ravvedimento.

Vorrei avere una ricetta per fare meno danni possibili per quello che riguarda le decisioni che posso prendere io, vorrei dare a mio figlio l'opportunità di non avere fardelli pesanti che dovessero un giorno condizionare le sue scelte e portarlo a mettere in atto nelle relazioni schemi viziati da quello che vive e che vede. Vorrei capire da dove si parte per capire non solo quello che voglio ma quello che è giusto. Sono votata all'abnegazione? Forse, ma mio figlio non deve pagare per i nostri errori.

Di base cosa vorrei non lo so. Non sarei approdata qui forse. Sono disorientata.
Puoi contenere i danni, sicuramente.
Mettiti in testa che non puoi farlo da sola. Come ti è stato già detto, hai bisogno dei professionisti giusti e in grado di renderti una visione più chiara della situazione. Si può dire che aprendoti qui hai già fatto un primo passo, solo che qui oltre lo sfogo e la comprensione non puoi ottenere molto. Rischieresti una staticità dannosa, nonostante la presa di coscienza.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
amore travolgente, dopo 7 mesi ero incinta. Io avevo 34 anni, lui 30.

un padre da cui ha ereditato difficoltà di gestione della rabbia, egocentrismo… e un atteggiamento vittimista quando è in difficoltà. Il padre tradiva la madre. Pur essendo un imbecille ha anche dei pregi.

Ho avuto una gravidanza a rischio e un figlio ad alto bisogno, piangeva e non dormiva. I primi mesi di vita di nostro figlio sono stati duri, mi ha lasciata sola. Lui non era pronto. Per 2 anni e 2 mesi, tutte le notti, io mi sono occupata di un figlio con disturbi del sonno - lui no, perché doveva lavorare. Il mio lavoro, ovviamente secondo lui, non richiedeva attenzione e lucidità quindi mi era possibile svegliarmi alle 5 del mattino dopo aver cullato la creatura tutta la notte.
Abbiamo comprato insieme una casa, viaggiato, trascorso tutto il tempo libero insieme, realizzato tanti progetti, superato ostacoli, lutti e sventure, eppure sembrava sempre insoddisfatto, sempre ad aspettare che cambiassero le condizioni che gli creavano perenne stress e nervosismo.

Nostro figlio non aveva ancora compiuto due anni quando abbiamo scoperto che aveva bisogno di cure.
Me ne occupo principalmente io. Andiamo in terapia familiare. La terapista ci aiuta a focalizzare alcuni problemi nel nostro rapporto: ci lavoriamo tra alti e bassi. Lui si sente escluso. Ha soprattutto necessità di fare sesso: spesso e bene. Quest’ultimo è uno dei frequenti motivi di incomprensioni. Mi accusa di non desiderarlo, perché non lo cerco, o non come nei mesi in cui eravamo soli io e lui. Io spesso ero semplicemente molto molto stanca, nostro figlio era estremamente difficile da gestire, e mi trovavo sola per la maggior parte della giornata (e della nottata).
Molte cose le risolviamo, su altre soprassediamo - ma quando litighiamo la sua rabbia vomita su di me offese di cui, il giorno dopo, si pente e si scusa. L’irrisolto è soprattutto questo: i precedenti, gli anni difficili, in cui per compensare le sue difficoltà di relazionarsi con nostro figlio mi sostituivo a lui più del dovuto. Non ho mai smesso di vedere il buono in lui, le cose che amavo le mettevo accanto a quelle che non andavano bene, tutti abbiamo difetti.

Quasi quattro mesi fa ha iniziato a non toccarmi più, a letto si girava dall’altra parte, se mi avvicinavo rimaneva fermo come uno stoccafisso. Sempre con il cellulare in mano, spesso a chattare, tenendolo in modo che non potessi vedere cosa faceva. Si è depilato. Io ho iniziato ad avere sospetti, non dormivo, stavo talmente male che non riuscivo più a lavorare, a fare cose con mio figlio. Mi girava la testa; anzi, era il mondo che sembrava girare intorno a me, le persone deformarsi, spesso vedevo solo zoppi camminare per strada. Ho deciso di condividere con lui il sospetto che mi tradisse, senza avere le prove.

Quel giorno, decisa a dirgli tutto, quando è tornato a casa e ho controllato la sua borsa del lavoro, ho trovato dei bigliettini scritti da una donna, parlano di baci e anime gemelle; c’è un braccialetto rosso come simbolo del loro legame che non si spezzerà mai. La borsa l’ha comprata di recente. Non so perché non l’avessi controllata prima, non so perché prima di decidere di dirgli cosa stava succedendo non abbia voluto frugare nelle sue cose.
Gli ho detto dei miei sospetti, del mio malessere, del fatto che non volessi più vivere così - non gli ho detto di aver trovato i bigliettini, pensavo che se mi avesse rivelato subito la verità avrei digerito meglio le menzogne precedenti. E invece non ha confessato, piuttosto ha iniziato a chiedermi di valutare come dividerci la nostra casa, le nostre cose (la casa è in comune, lavoriamo entrambi. Io ho più soldi in banca, lui uno stipendio più alto), convinto che io avessi già preso la decisione di lasciarlo.
Il giorno dopo si arrabbia perché non gli comunico le mie intenzioni.
Il giorno dopo ancora mi dice che la verità è che non mi ama più e che da due anni sono per lui un fantasma.
Dopo un paio di giorni, incalzato, confessa di aver conosciuto una persona, un anno e mezzo fa - una sua collega “giovane, solare, appassionata”. Lei era in trasferta, è durata forse 3, 4, 5 mesi, non lo ricorda; si sono solamente dati un bacio.
Il giorno dopo mi propone di andare in terapia.


Sono passati tre mesi dalla scoperta e ancora non riesco a fidarmi, tra l’altro non credo che abbia detto tutta la verità.


Se nel rapporto non stava più bene sicuramente è per motivi che dipendono da entrambi
. Se ha scelto di “cedere” alle attenzioni di un’altra e di non dirlo, quello non dipende da me. Nella mia vita non ho mai tradito, forse anche per questo non trovo in me le risorse per superare questo momento e ripartire da qualcosa. Anzi: alla luce di quello che lui ha detto e fatto DOPO averlo scoperto, io impasto il tradimento insieme a tutto il passato e lo schifo coinvolge anche quelli che prima erano difetti su cui in qualche modo riuscivo a restare in equilibrio. E da questo impasto deforme e bitorzoluto non so come ottenere qualcosa di commestibile. Non sapere cosa voglio, adesso, è la cosa peggiore per me. Sento però che non sono più disposta ad accettare le sue battute volutamente mortificanti o giudicanti in nome dell’amore che potrei tornare a provare per lui. Gli ho proposto di lavorare per provare a restare insieme ma con un certo distacco emotivo, come lui ha fatto quando ha deciso di interrompere la relazione con la bella giovane solare attenta appassionata collega - lui non vuole, io adesso mi sento troppo presa in giro per pensare a qualcosa in più.

Come si fa a perdonare? O a non perdonare ma ricominciare? Da cosa si riparte? Quanto tempo ci vuole?
Non vorrei fare l'avvocato del diavolo, ma "dopo 7 mesi ero incinta. " era programmato? sarò maleducato ma sembrerebbe di no e purtroppo che Lui non era pronto è un'eventualità che poteva presentarsi... come ogni volta che si mette al mondo un figlio con uno pressochè "sconosciuto", il che comporta purtroppo assumersi un rischio clamorosamente alto.

E' evidente che sia arrivato l'esito più probabile: è andata molto male e il personaggio si è rivelato presto per quello che era, ma:

- padre da cui ha ereditato difficoltà di gestione della rabbia, egocentrismo… e un atteggiamento vittimista : Io non deresponsabilizzerei mai comportamenti deleteri del figlio perchè ereditati dal padre, avere un padre stronzo non implica automaticamente un figlio stronzo, così come avere un padre "buono" non implica automaticamente avere un figlio "buono"

- Lui si sente escluso: nel mare di m... questa forse è l'unica cosa verosimile (è una sensazione purtroppo frequente.. leggere altre discussioni su argomento per verificare), non che faccia una gran differenza considerato il resto..

- Non ho mai smesso di vedere il buono in lui : non è che proiettavi qualcosa su di lui per vederlo meglio di com'era in effetti?

- non mi ama più e che da due anni sono per lui un fantasma. conosciuto una persona, un anno e mezzo fa: ammesso e non concesso che le tempistiche siano queste, ammette di non amarti più (ammesso che ti abbia mai amata, scommetterei sul NO) da almeno 6 mesi prima di averti tradito, dunque il tradimento è irrilevante ed è pertanto il problema meno grave... ma sempre un problema rimane..

- non credo che abbia detto tutta la verità.: sicuramente NON ha detto tutta la verità

- Se nel rapporto non stava più bene sicuramente è per motivi che dipendono da entrambi: Occhio anche qui a darsi colpe inesistenti e a deresponsabilizzare di conseguenza

- Come si fa a perdonare? Se intendi al fine di proseguire la relazione, non c'è niente da perdonare, è una persona che non ti ama, ne' ti ha mai amata secondo me, confermandolo a parole e con i fatti, la disonestà è una colpa, il tradimento è una colpa, non amare non lo è, ma il non amare è condizione assolutamente sufficiente a terminare la relazione.

- O a non perdonare ma ricominciare?Puoi valutare di pensare al "perdono" relativamente alla sua conclamata disonestà per ricominciare meglio da sola, magari se ti può servire per archiviare la rabbia che tutta la faccenda inevitabilmente ti provoca, ma sottolineo per ricominciare da sola

- Da cosa si riparte? Da una separazione legale seguita bene da un avvocato bravo, a condizioni giuste per te e tuo figlio, interrompere il rapporto come interrompere l'esposizione a una sostanza tossica

- Quanto tempo ci vuole? Nessuno lo può sapere, è comunque un lutto da elaborare personalmente
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Non vorrei fare l'avvocato del diavolo, ma "dopo 7 mesi ero incinta. " era programmato? sarò maleducato ma sembrerebbe di no e purtroppo che Lui non era pronto è un'eventualità che poteva presentarsi... come ogni volta che si mette al mondo un figlio con uno pressochè "sconosciuto", il che comporta purtroppo assumersi un rischio clamorosamente alto.

E' evidente che sia arrivato l'esito più probabile: è andata molto male e il personaggio si è rivelato presto per quello che era, ma:

- padre da cui ha ereditato difficoltà di gestione della rabbia, egocentrismo… e un atteggiamento vittimista : Io non deresponsabilizzerei mai comportamenti deleteri del figlio perchè ereditati dal padre, avere un padre stronzo non implica automaticamente un figlio stronzo, così come avere un padre "buono" non implica automaticamente avere un figlio "buono"

- Lui si sente escluso: nel mare di m... questa forse è l'unica cosa verosimile (è una sensazione purtroppo frequente.. leggere altre discussioni su argomento per verificare), non che faccia una gran differenza considerato il resto..

- Non ho mai smesso di vedere il buono in lui : non è che proiettavi qualcosa su di lui per vederlo meglio di com'era in effetti?

- non mi ama più e che da due anni sono per lui un fantasma. conosciuto una persona, un anno e mezzo fa: ammesso e non concesso che le tempistiche siano queste, ammette di non amarti più (ammesso che ti abbia mai amata, scommetterei sul NO) da almeno 6 mesi prima di averti tradito, dunque il tradimento è irrilevante ed è pertanto il problema meno grave... ma sempre un problema rimane..

- non credo che abbia detto tutta la verità.: sicuramente NON ha detto tutta la verità

- Se nel rapporto non stava più bene sicuramente è per motivi che dipendono da entrambi: Occhio anche qui a darsi colpe inesistenti e a deresponsabilizzare di conseguenza

- Come si fa a perdonare? Se intendi al fine di proseguire la relazione, non c'è niente da perdonare, è una persona che non ti ama, ne' ti ha mai amata secondo me, confermandolo a parole e con i fatti, la disonestà è una colpa, il tradimento è una colpa, non amare non lo è, ma il non amare è condizione assolutamente sufficiente a terminare la relazione.

- O a non perdonare ma ricominciare?Puoi valutare di pensare al "perdono" relativamente alla sua conclamata disonestà per ricominciare meglio da sola, magari se ti può servire per archiviare la rabbia che tutta la faccenda inevitabilmente ti provoca, ma sottolineo per ricominciare da sola

- Da cosa si riparte? Da una separazione legale seguita bene da un avvocato bravo, a condizioni giuste per te e tuo figlio, interrompere il rapporto come interrompere l'esposizione a una sostanza tossica

- Quanto tempo ci vuole? Nessuno lo può sapere, è comunque un lutto da elaborare personalmente
Come sempre, credo che sia inevitabile, fai un po’ di proiezione.
Io l’ho fatto per anni, ribellandomi a chi me lo faceva notare (prevalentemente in modo aggressivo e con delegittimazione) finché ho capito di dover stare attenta a non farlo e ho ridotto la frequenza dei “sacchi condominiali” per esortare a mettere fuori il fedifrago e i suoi indumenti, come avevo fatto io.
Si fa quel che si può, ovvero quello che ci si sente di fare e che va bene per noi per destabilizzare il meno possibile la nostra vita, già destabilizzata dal tradimento.
Tu, come me, hai scelto la separazione e questo è ciò che ti ha dato la possibilità di ripristinare un minimo equilibrio.
Quando poi ci si separa, si tende a costruire una narrazione in cui il traditore è il peggio del peggio per noi. Cioè rappresenta tutto ciò che ci respinge, non ci basta il solo tradimento, come se non fosse già grave, ma lo vogliamo vedere sempre come una persona menzognera che ha simulato non solo amore, ma anche interesse e attrazione. Mi pare un po’ troppo.
Anche chi poi si allontana emotivamente da noi, anche chi è davvero un caso patologico, un “narcisista“ da manuale, non è che vive con il mitra dell’inganno nascosto nell’impermeabile. Anche chi è malato o egoista o egocentrico o poco empatico cerca relazioni soddisfacenti e per questo si accompagna a persone che gli piacciono, che appezza e a cui vuole bene. Certo lo fa a modo suo e coerentemente alla sua personalità egoista, egocentrica, poco empatica e incapace di uscirne. Però credo che definire questa persona come un mostro, distrugga più il tradito del traditore.
Eppure io non respingo la comprensione della personalità di chi si è comportato male, il comportamento narcisista di cui tanto si parla, ma per capire che è una persona fatta così (molto male) e che rinunciarci è un bene, ma non per annullare il bene che ci è stato e che se davvero non ci fosse stato sarebbe una diagnosi per il tradito o un giudizio di cecità sentimentale totale.
 

Etta

Utente di lunga data
Non vorrei fare l'avvocato del diavolo, ma "dopo 7 mesi ero incinta. " era programmato? sarò maleducato ma sembrerebbe di no e purtroppo che Lui non era pronto è un'eventualità che poteva presentarsi... come ogni volta che si mette al mondo un figlio con uno pressochè "sconosciuto", il che comporta purtroppo assumersi un rischio clamorosamente alto.
Sì però lui dov’era mentre scopavano? Non penso lo abbia violentato.
 

Etta

Utente di lunga data
Diciamo che se non si vuole rimanere in cinta, i metodi si conoscono. Allo spirito santo non ci crede più nessuno.
Esatto. A meno che lei non gli abbia detto di prendere pillole, o avere anello o diframma quando non era vero, per il resto non capita così.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Sì però lui dov’era mentre scopavano? Non penso lo abbia violentato.
Il punto è che mettere al mondo un figlio fra 2 sconosciuti purtroppo comporta un rischio alto di incorrere in situazioni spiacevoli, di cui poi il figlio incolpevole paga qualche conseguenza.
 
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