"chiedi ad un bambino chi è gesù e ti risponderà una statua" non parla di gesù, della religione piuttosto che delle tradizioni.
La metafora non riguarda il contenuto.
Ma
riguarda invece un funzionamento cognitivo.
Ossia il fatto che i bambini si fermano al concreto.
La figlia di
@omicron ne è uno splendido e bellissimo esempio.
gesù ha due padri e una madre!
Ossia vive in una famiglia che pratica apertamente e serenamente il poliamore.
E non se lo è inventato lei.
Gliel'hanno detto.
Le hanno detto che gesù è figlio di dio, ed è nato da giuseppe e maria.
Lei, concreta, vede quello che le mostrano.
gesù ha un padre, dio e un altro padre che sta con maria, sua madre, ossia giuseppe.
Ergo è figlio di dio, giuseppe e maria. Tutti insieme. Fluidamente.
Pensiero concreto.
E' col pensiero simbolico, che verrà crescendo, che riuscirà ad individuare i piani, il significato di figlio dell'uomo, modo in cui gesù stesso si nomina in segno di adempimento delle profezie secondo le scritture, mandato dal padre per salvare gli uomini con la sua morte e resurrezione.
Pensiero simbolico.
E il grassetto è esattamente il motivo per cui dicevo che non avevi capito la metafora.

L'hai legata alla tradizione, al contenuto apparente, invece che alla descrizione di un funzionamento cognitivo sintetizzato in essa.
Spero di esser riuscita a spiegarmi meglio.
Le diversità esistono, geneticamente, biologicamente, culturalmente.
La questione non è vederle o non vederle, ma assumerle oppure no.
E io assumo la diversità come motore creativo e cifra dell'evoluzione. (non soltanto umana).
Io e non soltanto io, per inciso.
Ci sono fiori di studi che se ne occupano e che necessariamente se ne dovranno sempre più occupare anche a seguito dell'evoluzione tecnologica in atto. (basti pensare alla retroazione percettiva della modifica di default di una foto e l'impatto che questo ha sulle mappe cognitive e sulla costruzione della percezione - individuale e sociale - della realtà.).
Certo non vivo il conflitto fra norma e diversità.
Ma anzi, le vedo in dinamica.
Quindi la perdita, connaturata alla vita, ogni vita, è vita.
Spazio per altro che verrà.
Sono molto curiosa invece di quel che verrà. E di quel che sarà.
Spero di vederne almeno una parte. (anche perchè, sarà che mi annoio in fretta, lo spettacolo che vedo ora è misero, come dicevo).
Riguardo i cadaveri sul fiume, mi hai fatto venire in mente un meme che mi ha mostrato una ragazzina
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Ho ridacchiato un sacco.
E' veramente una bellissima prospettiva!