Tradimento da parte di un genitore

CIRCE74

Utente di lunga data
Durante i 2 tentativi di divorzio di mia madre mi diceva continuamente che dovevo andare davanti al giudice e scegliere con chi rimanere.
È terribile, ero terrorizzata.
Ma non del divorzio, ma da dover scegliere io; sapevo che qualsiasi cosa avessi scelto l’altro l’avrei avuto contro.
Era un circolo vizioso: mia madre mi diceva di non rivolgere la parola a mio padre. Se lo facevo erano botte per me, ovviamente quando lui non era a casa. E lui era spesso fuori. « Le sessioni di botte » duravano circa 1 ora. Lo so perché avevo il compito di prendere i miei cugini dal nido e una volta le botte iniziarono 10 minuti prima. Se gliel’avessi detto che dovevo andare via pensavo che mi avesse picchiata di più, invece sarebbe stata la mia salvezza. Ero talmente spaventata che non ho detto niente e sono arrivata al nido con un ora di ritardo. Mia zia mi ha rimproverata ma mia madre non ha detto il motivo per cui sono arrivata in ritardo.
Oppure guardavo l’orologio e contando quanto mancava alla fine.
Di norma quando si stancava.
Un ora di botte era veramente troppo. Più o meno tutte le settimane quando loro erano in lite.
Da parte sua mio padre lo sapeva, aveva visto i segni e … non ha fatto nulla, ha continuato andare via come prima pur sapendo che dopo lei mi avesse picchiata per ogni parola che gli avevo rivolto.
Per proteggermi evitavo di parlargli e lui mi respingeva e si allontanava ancora di più dicendo che sono pazza come mia madre… e avevo 6 anni.
Se avessi dovuto scegliere, all’epoca avrei scelto lui che comunque mi picchiava raramente. A parole invece era pesante anche mio padre.
Si, preferivo lui perché mi picchiava meno, perché era più disteso, rilassato ( ovviamente gli incontri che faceva li davano questa leggerezza e spensieratezza che mia mamma non aveva).
fa veramente male leggere queste cose...mi dispiace tanto...
 

Lara3

Utente di lunga data
ciao Ginevra,

no, assolutamente. Ho raccontato questo episodio come seguito a quello che mi è successo con la mia terapeuta, la quale mi ha anche detto che questo genere di avvenimenti crea terreno fertile per relazioni non proprio sanissime (dove si tradisce, si viene traditi, dipendenza affettiva, ecc).
Volevo sapere cosa ne pensate.
Con questa tua storia hai tirato fuori dei ricordi della mia infanzia…che certamente tutte le volte che mi tornano in mente mi fanno piangere.
Si, credo che hai ragione: certi vissuti sono terreno fertile per traumi anche da adulti.
Forse perché non si conosce cosa vuol dire essere voluti bene e amati, allora la prima persona che da un po’ di più sembra quella giusta.
In bocca al lupo.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Certamente, ma ti faccio un esempio. Ora picchiare i bambini come metodo educativo fa orrore. Fino a pochi decenni fa era considerato normale. Anche il quel caso sarebbe stato sufficiente usare il buonsenso..eppure i figli si menavano. Non conosco la mamma di lara.. ma una moglie, magari casalinga, con un marito che “andava a gonnelle”..come si diceva un tempo.. sara’ stata terrorizzata dalla possibilit’ che lui abbandonasse entrambe. Il suo buonsenso la portava a verificare dove fosse il fedifrago portandosi la bimba di 4 anni con se per non lasciarla a casa da sola.

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Io e mia moglie li meniamo ancora. Sentendo tanti altri genitori idem. Parrebbe in alcuni casi funzionare ancora. Il Dott. Pellai ci disse che 4 sberloni fanno ancora meglio di tante parole inutili. Seguito alla lettera.

Ma tu capisci quello che viene scritto (e nel contesto della discussione) o cerchi solo opportunità per criticare?
È qui solo per questo e da sempre. Pensavo si fosse capito oramai.

Io comunque se dovessi fare appostamenti per vedere se mio marito ( ipotetico ) mi tradisce piuttosto ci vado con un’amica.
Ma serve davvero sta roba? Cioè vorrei capire: se vivo una situazione di disagio con il mio compagno, se arrivo a volerlo controllare al punto di sapere se ha e cosa fa con un altra, il saperlo cosa mi dovrebbe portare in più a come già sto? Boh.
 

Lara3

Utente di lunga data
Io leggo ben attentamente, e una persona empatica avrebbe capito che Lara non ha passato una bella infanzia, cosa che successivamente ha ben spiegato (immagino che per lei non sia stato facile scriverle)
La madre, ha sfogato tutta la sua rabbia e repressione nei confronti della figlia, e per quanto le mancanze del padre erano evidenti, avrebbe dovuto proteggere la figlia cosa che non ha fatto.
Grazie, in effetti altri lacrimoni per scrivere questo. Sono cose che restano lì in un angolo della mente, evito di ricordare , ma quando vengono fuori sono un fiume in piena.
 

Koala

Utente di lunga data
Ti parlo per esperienza personale, mia mamma ci ha coinvolto talmente tanto nella situazione che attualmente noi fratelli non ci parliamo da molto tempo. È totalmente sbagliato coinvolgere i figli specialmente se sono piccoli e non ancora in grado di capire certe cose.
 

Koala

Utente di lunga data
No, non è un rimprovero: è il mio passato.
La sofferenza per lei è stata troppa, non ha saputo chiedere aiuti agli adulti, io a 4 o 10 anni non potevo cancellare gli errori di mio padre, non avevo strumenti per aiutarla, sono entrata in un meccanismo che ha fatto soffrire anche me.
Io non ho portato mia figlia per fare appostamenti su dove andava mio ex marito e non l’ho lasciata in casa da sola a quell’età.
Io troppo spesso a 4, 5 …. 10 anni invece di giocare fuori con le altre bambine accompagnavo mia madre in questi suoi appostamenti, o visite dai vari amici di famiglia a raccontare quello che stava facendo mio padre, o donne che leggevano la mano e promettevano il ritorno del fedifrago all’ovile.
Lei andava a passo spedito, io correvo dietro a lei. Non potevo avere fame, sete, caldo o freddo perché quello che « stavamo facendo era più importante « .
Mia madre ha fatto tutto quello che poteva, non posso rimproverare a una persona che ha sofferto più di quello che poteva sopportare e che l’ha resa così.
Mi fa enormemente pena, nessun rimprovero a lei. Anzi rimprovero me di non aver saputo fare quello che lei voleva che facessi: di dire a mio padre che non era giusto quello che faceva e di farlo tornare a casa.
Non con queste parole, ma il senso era questo.
Ma queste cose non le puoi fare né a 4, né a 40 anni.
E so quanto è svilente per un figlio sentir parlare male di un genitore ancora peggio se lo fa l’altro genitore.
A parte qualche lite che purtroppo non abbiamo saputo evitare, non ho esposto ai miei figli gli errori del mio ex. Purtroppo lo vedevano da soli nel suo cellulare che lasciava incustodito e la password che loro conoscevano. E lì purtroppo hanno visto troppo e non sai quante volte gli ho chiesto di mettere una password segreta.
Non devi rimproverarti, io ho “subito” più o meno la stessa cosa ma ero già grande… mi sono rimproverata tantissime volte di non aver fatto questo o quello, mi sono sentita dire milioni di volte che la colpa di quello che era successo fosse soltanto mia, perché io sapevo… vero io sapevo ma vivevo anche in casa e sapevo bene che il matrimonio dei miei era solo una facciata ben prima del tradimento stesso… ho cercato tantissime volte di far ragionare mia mamma ma non ci sono mai riuscita… il suo malessere era diventato il mio, l’ho dovuta necessariamente allontanare dalla mia vita per vivere un po’ meglio… mi faccio schifo a tratti ma devo salvare anche me in qualche modo
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Con questa tua storia hai tirato fuori dei ricordi della mia infanzia…che certamente tutte le volte che mi tornano in mente mi fanno piangere.
Si, credo che hai ragione: certi vissuti sono terreno fertile per traumi anche da adulti.
Forse perché non si conosce cosa vuol dire essere voluti bene e amati, allora la prima persona che da un po’ di più sembra quella giusta.
In bocca al lupo.
Questo è vero in parte o solo per alcuni.
Come già scritto ho avuto un padre malato di alcolismo e violento, sia con me che con mia madre che con i miei fratelli.
La malattia dell’alcolismo che molti considerano ancora molto superficialmente un vizio per non ammettere di avere un malato in casa o per totale ignoranza, azzera la parte affettiva della famiglia, difatti sui libri scritti da chi ne sa più di me, si cita l’alcolismo di uno come malattia della famiglia. Il vizio del bere semplicemente non esiste.
Certi vissuti nel mio specifico caso pur togliendomi una parte fondamentale della mia formazione di bambino, non mi hanno reso anaffettivo o incapace di capire cosa vuol dire essere amati.
Certo, si deve aver voglia di imparare le dinamiche della vita e della sofferenza. Non tutti ce la fanno, la maggior parte resta dentro nelle famose dissonanze cognitive, per mancanza di forza. Non è essere meno, sono scelte, difficili, ma sempre scelte, spesso è paura. Tanta paura. Io ne avevo, ma ho voluto provare a vedere cosa c’era dopo l’angolo buio. Ce n‘erano altri di angoli bui, tanti, ma uno per volta li abbiamo collocati e illuminati e pure arredati coi ricordi, gli amori, le esperienze.
Io da figlio ho frequentato Alcolisti Anonimi per 21 anni consecutivi, sezione famigliari, i miei fratelli no.
Oggi sono dei pazzi squilibrati, meglio tenerseli amici.
Ho fatto loro da padre rinunciando alla mia gioventù, ho fatto loro pure da madre, da fratello maggiore, da amico, da risolutore di casini inimmaginabili. Mi sono preso colpe in silenzio, pure botte sempre i silenzio, ma tutto passa, tutto vola via e quel che siamo oggi è solo quello che è rimasto vivo.
Ho conosciuto medici che mi hanno spiegato cose, ho fatto esercizi che mi hanno cresciuto, ho studiato me e le mie reazioni ed ora nonostante tutto mi ritengo e mi ritengono una persona abbastanza equilibrata anche se in questo preciso momento vorrei aggredire una persona con una mannaia per vederlo sanguinare.
Quindi non è vero che certi vissuti tolgono.
Certi vissuti aggiungono, ma non lo si sa.
Quando lo si viene a sapere, visto che lo si sa, li la scelta è solo del singolo, uscire dal pensiero mettendo a posto un po’ di cose oppure stare lì facendo finta di stare bene.
Entrambe le scelte sono rispettabili, ma solo una e‘ giusta.
 

Lara3

Utente di lunga data
Certamente, ma ti faccio un esempio. Ora picchiare i bambini come metodo educativo fa orrore. Fino a pochi decenni fa era considerato normale. Anche il quel caso sarebbe stato sufficiente usare il buonsenso..eppure i figli si menavano. Non conosco la mamma di lara.. ma una moglie, magari casalinga, con un marito che “andava a gonnelle”..come si diceva un tempo.. sara’ stata terrorizzata dalla possibilit’ che lui abbandonasse entrambe. Il suo buonsenso la portava a verificare dove fosse il fedifrago portandosi la bimba di 4 anni con se per non lasciarla a casa da sola.

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Non era casalinga, aveva sempre lavorato. E quindi con un po’ di coraggio avrebbe potuto divorziare. Finiva di lavorare alle 3 di pomeriggio, quindi nei periodi più bui, dopo le 3 iniziavano le nostre corse per la città ( non guidava, quindi con i mezzi): veggenti, appostamenti, chiese ( che qualcuno diceva che aiutavano a riportare lui a casa, amici di famiglia a cui raccontare la saga, ecc ed io che non vedevo l’ora di tornare a casa per giocare con le amiche. Per fortuna ero molto autonoma e tutte queste cose non mi hanno mai impedito di fare i miei compiti per la scuola. Mi organizzavo da sola perché nessuno mi chiedeva se avevo compiti da fare o se li avessi fatti. E quindi ero sempre pronta a farli appena possibile perché ogni pomeriggio poteva essere molto lungo e tornare a casa dopo le 22.
E se poi si rimaneva a casa potevano essere le botte se la situazione era tesa tra di loro e lui fuori casa.
Altre volte giocavo fuori con le altre bambine e facevo i miei compiti. Nell’ordine inverso: prima i compiti.
Insomma facevo la bambina.
Mi ricordo che forza potevo avere di ricompormi dopo un’ora di botte e rimettermi a fare i compiti come se non fosse successo niente.
 

Koala

Utente di lunga data
Non era casalinga, aveva sempre lavorato. E quindi con un po’ di coraggio avrebbe potuto divorziare. Finiva di lavorare alle 3 di pomeriggio, quindi nei periodi più bui, dopo le 3 iniziavano le nostre corse per la città ( non guidava, quindi con i mezzi): veggenti, appostamenti, chiese ( che qualcuno diceva che aiutavano a riportare lui a casa, amici di famiglia a cui raccontare la saga, ecc ed io che non vedevo l’ora di tornare a casa per giocare con le amiche. Per fortuna ero molto autonoma e tutte queste cose non mi hanno mai impedito di fare i miei compiti per la scuola. Mi organizzavo da sola perché nessuno mi chiedeva se avevo compiti da fare o se li avessi fatti. E quindi ero sempre pronta a farli appena possibile perché ogni pomeriggio poteva essere molto lungo e tornare a casa dopo le 22.
E se poi si rimaneva a casa potevano essere le botte se la situazione era tesa tra di loro e lui fuori casa.
Altre volte giocavo fuori con le altre bambine e facevo i miei compiti. Nell’ordine inverso: prima i compiti.
Insomma facevo la bambina.
Mi ricordo che forza potevo avere di ricompormi dopo un’ora di botte e rimettermi a fare i compiti come se non fosse successo niente.
L’episodio della veggente mi colpisce sai perché? Chiesi a mia mamma di comprare delle cose a mia figlia e le diedi 50€, tornò dopo un paio d’ore senza aver comprato nulla e senza soldi, arrancando scuse… dopo mesi lei confessò che quei soldi, erano serviti per arrivare alla cifra chiesta da una maga per un legamento d’amore… legamento che ovviamente non è riuscito visto come poi sono andate le cose
 
Ultima modifica:

Lara3

Utente di lunga data
L’episodio della veggente mi colpisce sai perché? Chiesi a mia mamma di comprare delle cose a mia figlia e le diedi 50€, tornò dopo un paio d’ore senza aver comprato nulla e senza soldi, arrancando scuse… dopo mesi lei confessò che quei soldi, erano serviti per arrivare alla cifra chiesta da una maga per un legamento d’amore… legamento che ovviamente non è riuscito visto come poi sono andate le cose
Le veggenti costano…
Ma se io avevo fame o sete era uno spreco comprare qualcosa. Eravamo abituati così.
Mio padre era tirchio, di conseguenza anche mia madre, ma lui era generosissimo con le sue donzelle : l’ho visto in azione.
Che strana sensazione vedere lui generoso con una donna che non era mia madre e negare a me anche un gelato.
Eh si… il gelato : i miei genitori non mi hanno mai comprato un gelato. I pochi gelati che ho mangiato durante la mia infanzia sono stati offerti da mia nonna, zia o a scuola.
Dicevano che erano fatti con uova marce, in realtà soldi servivano per le amanti, veggenti ecc.
E i mezzi finanziari li avevano, lavoravano entrambi.
Ormai se a 4 anni avevo fame sapevo già che non dovevo chiedere.
Adesso mi fermo, troppo duro continuare.
 

Etta

Utente di lunga data
Ma serve davvero sta roba? Cioè vorrei capire: se vivo una situazione di disagio con il mio compagno, se arrivo a volerlo controllare al punto di sapere se ha e cosa fa con un altra, il saperlo cosa mi dovrebbe portare in più a come già sto? Boh.
Ad averne la conferma e a prendere una decisione.
 

Koala

Utente di lunga data
Le veggenti costano…
Ma se io avevo fame o sete era uno spreco comprare qualcosa. Eravamo abituati così.
Mio padre era tirchio, di conseguenza anche mia madre, ma lui era generosissimo con le sue donzelle : l’ho visto in azione.
Che strana sensazione vedere lui generoso con una donna che non era mia madre e negare a me anche un gelato.
Eh si… il gelato : i miei genitori non mi hanno mai comprato un gelato. I pochi gelati che ho mangiato durante la mia infanzia sono stati offerti da mia nonna, zia o a scuola.
Dicevano che erano fatti con uova marce, in realtà soldi servivano per le amanti, veggenti ecc.
E i mezzi finanziari li avevano, lavoravano entrambi.
Ormai se a 4 anni avevo fame sapevo già che non dovevo chiedere.
Adesso mi fermo, troppo duro continuare.
Deve essere stata davvero dura, certe cose ti formano e ti induriscono. È successo a me a 25 anni pensa a te così piccola.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Però ragazze, ancora la colpevole è la mamma perché il papà era stronzo?
 

Brunetta

Utente di lunga data

Pincopallino

Utente di lunga data
Beh se il papà va a troie o ha un amante non vuol dire che la mamma sia autorizzata a trattare le figlie come anti stress...
Giusto. Il papà e’ stronzo con la moglie e la moglie con la prole. Due tipi di stronzaggine differente ma comunque stronzaggine. Non è che perche sei cornuta allora ti puoi permettere di diventare anche una madre di merda.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Giusto. Il papà e’ stronzo con la moglie e la moglie con la prole. Due tipi di stronzaggine differente ma comunque stronzaggine. Non è che perche sei cornuta allora ti puoi permettere di diventare anche una madre di merda.
È un clima relazionale tossico.
Però ogni volta che si ha notizia di interventi per la tutela dei minori si alzano proteste.
 
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