Con questa tua storia hai tirato fuori dei ricordi della mia infanzia…che certamente tutte le volte che mi tornano in mente mi fanno piangere.
Si, credo che hai ragione: certi vissuti sono terreno fertile per traumi anche da adulti.
Forse perché non si conosce cosa vuol dire essere voluti bene e amati, allora la prima persona che da un po’ di più sembra quella giusta.
In bocca al lupo.
Questo è vero in parte o solo per alcuni.
Come già scritto ho avuto un padre malato di alcolismo e violento, sia con me che con mia madre che con i miei fratelli.
La malattia dell’alcolismo che molti considerano ancora molto superficialmente un vizio per non ammettere di avere un malato in casa o per totale ignoranza, azzera la parte affettiva della famiglia, difatti sui libri scritti da chi ne sa più di me, si cita l’alcolismo di uno come malattia della famiglia. Il vizio del bere semplicemente non esiste.
Certi vissuti nel mio specifico caso pur togliendomi una parte fondamentale della mia formazione di bambino, non mi hanno reso anaffettivo o incapace di capire cosa vuol dire essere amati.
Certo, si deve aver voglia di imparare le dinamiche della vita e della sofferenza. Non tutti ce la fanno, la maggior parte resta dentro nelle famose dissonanze cognitive, per mancanza di forza. Non è essere meno, sono scelte, difficili, ma sempre scelte, spesso è paura. Tanta paura. Io ne avevo, ma ho voluto provare a vedere cosa c’era dopo l’angolo buio. Ce n‘erano altri di angoli bui, tanti, ma uno per volta li abbiamo collocati e illuminati e pure arredati coi ricordi, gli amori, le esperienze.
Io da figlio ho frequentato Alcolisti Anonimi per 21 anni consecutivi, sezione famigliari, i miei fratelli no.
Oggi sono dei pazzi squilibrati, meglio tenerseli amici.
Ho fatto loro da padre rinunciando alla mia gioventù, ho fatto loro pure da madre, da fratello maggiore, da amico, da risolutore di casini inimmaginabili. Mi sono preso colpe in silenzio, pure botte sempre i silenzio, ma tutto passa, tutto vola via e quel che siamo oggi è solo quello che è rimasto vivo.
Ho conosciuto medici che mi hanno spiegato cose, ho fatto esercizi che mi hanno cresciuto, ho studiato me e le mie reazioni ed ora nonostante tutto mi ritengo e mi ritengono una persona abbastanza equilibrata anche se in questo preciso momento vorrei aggredire una persona con una mannaia per vederlo sanguinare.
Quindi non è vero che certi vissuti tolgono.
Certi vissuti aggiungono, ma non lo si sa.
Quando lo si viene a sapere, visto che lo si sa, li la scelta è solo del singolo, uscire dal pensiero mettendo a posto un po’ di cose oppure stare lì facendo finta di stare bene.
Entrambe le scelte sono rispettabili, ma solo una e‘ giusta.