Prof accoltellata da studente: bocciato il 16enne, ma la famiglia fa ricorso

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
No @ipazia la mia amica non è spaventata
Ma sul piede di guerra
In ospedale sono stati solo capaci di ammazzarle il secondo figlio
Di certo non li hanno indirizzati in nessun modo
Tutto quello che ha fatto lo ha fatto di sua iniziativa
Però quella maestra è lo specchio di quasi tutte le maestre che ci sono nella scuola
Poi certo che uno non si fida

..affermi cose pesanti.

Direi che se avete ospedali dove vi ammazzano i figli, le maestre burine, che però almeno anche in malo modo spingono per attivare percorsi di sostegno, sono l'ultimo dei vostri problemi.

Mi dispiace per la tua amica.
E comprendo la sua rabbia.

MA la rabbia non è una buona consigliera delle iniziative. Specialmente in questi casi.
Non ha nessuno di cui si fida?

Anche lei, con un figlio plusdotato e problematico oltre che malato tanto da necessitare ospedalizzazioni tali da recar disagi pronunciati e un figlio morto, avrebbe bisogno di qualcuno di cui fidarsi e competente, e le potrebbe esser molto utile per orientarsi nel delirio che deve attraversare.

Le amiche servono per sfogarsi.
Per queste questioni però servono professionisti preparati.
 

CIRCE74

Utente di lunga data
Hai fatto un minestrone :D:D

La risposta sintetica è quella di @Brunetta, a cui aggiungo che non solo non è più quella scuola ma non è più quel mondo.

E se a tuo padre e tua madre venivano richieste determinate competenze base ai ragazzini di oggi ne verranno richieste ben altre.
La forbice per i tuoi, i miei, genitori era meno larga di quanto non lo è adesso.
E ancor meno rispetto a quanto sarà aperta nei prossimi anni.

Tieni presente che ai tempi dei tuoi genitori la scuola era una cosa seria. Anche in termini di investimento familiare.
Quindi o era evidente che eri "portato" come si diceva, o ti facevano fuori e ti spedivano a lavorare.
Chi rimaneva nella scuola proveniva da famiglie che consideravano la scuola un "ingresso" per l'ascensore sociale.

Oggi come oggi, non solo la scuola è DOVUTA a tutti, ma neppure più considerata una cosa seria. Ed è evidente come non sia un ascensore sociale, se si resta nella massa. (poi spostati in certe università, e vedi come invece funziona a certi livelli).


Oggi come oggi, in ambito lavorativo, manco più chiedono l'utilizzo del pc per dire.
E non perchè non sia richiesto, ma perchè è scontata come skill. Ai miei tempi, nemmeno a quelli dei tuoi genitori l'uso pc era un plus.
Questo per fare un esempio idiotissimo.



Venendo ai termini, invece.
Apatico, in un bambino, è un sintomo di malessere. Forte e chiaro.
SE un bambino è apatico, iniziare a preoccuparsi è quantomeno inadeguato.

Ecco perchè ho parlato di campanello di allarme parlando di svogliatezza.
Una delle questioni che sta emergendo nei ragazzini pre-adolescenti e adolescenti è il fenomeno neet.
Adesso, non mi metto a fare lo spiegone riguardante come impariamo come specie.
Ti basti sapere che come specie noi impariamo per imitazione. Ossia per relazione.
L'utilizzo di strumenti che limitano la socializzazione e la relegano in un contesto virtuale, in età in cui il pensiero astratto o non è evoluto o è in fase di evoluzione, è una questione che si sta iniziando ad indagare per i primi effetti che si iniziano a vedere.

In queste situazioni, quando si vedono gli effetti, è già tardi. :)

Il fenomeno neet ne è una chiara rappresentazione. DA un giorno all'altro è scoppiato il fenomeno.
MA dire che il fenomeno è scoppiato è come dire che l'erba in giardino ieri sera era bassa e puf! , in una notte è cresciuta tanto da doverla tagliare con urgenza.

Questa la distinzione fra campanello di allarme e sintomo. Per intenderci.

Quindi, bene fanno gli insegnanti se vedono ragazzini svogliati a segnalare la cosa. E bene fano le famiglie ad indagare.
Perchè non è tipico della nostra specie la svogliatezza. In particolare in crescita.

Mi spiego?

Altro discorso è la questione dello studiare.

Uno dei retaggi della scuola è il considerare il bambino come anfora da riempire. E lo stesso per il preadolescente e l'adolescente.

I bambini hanno bisogno di esperienze concrete per sviluppare curiosità per quelle astratte (i libri). Il famoso pensiero concreto.

Ai tempi dei tuoi genitori le esperienze concrete erano fornite dalla quotidianità.
Oggi questo non avviene più praticamente per nessuno.
Paradossalmente avviene più nelle famiglie che noi definiamo disagiate che permettono ai figli di andarsene a scorrazzare per parchi, facendo i casini che fanno.

Gli altri vivono esperienze adulto mediate. In ogni contesto. Dalla scuola allo sport.

La motivazione alla curiosità ne resta segnata. A ribasso.

Il punto non è la svogliatezza o le capacità di studio.

Il punto è la non curiosità. La non discussione. Il non testare gli adulti. In età in cui questo è "programmato" perchè avvenga.

Se avessi un figlio svogliato, mi preoccuperei.
Se avessi un figlio apatico, mi renderei conto di esser stata una madre disattenta.

Mi spiego?


EDIT: aggiungo. La cultura un tempo era considerata un qualcosa "per signori", un Bene da acquisire e riservato a pochi (quindi ambito). Oggi si vive nella percezione che sia alla portata di tutti, e quindi un bene e a basso costo.
Un riassunto???😱😱😱
 

Brunetta

Utente di lunga data

perplesso

Administrator
Staff Forum
il quadro che dipingi tu è pure peggiore di quello che ho io, però io vedo, per esempio, che i bambini usciti dalla classe di mio nipote non sanno la matematica, non hanno la più pallida idea del collegamento logico tra moltiplicazione e divisione, la prof delle medie si è trovata a dover rispiegare roba di terza elementare
io non parlo però di vocazione per forza, ma almeno di attitudine, io per esempio so perfettamente che quello dell'insegnamento non sarebbe il lavoro adatto a me, non ho pazienza e non sono brava a spiegare cose che so, infatti è un percorso che non ho mai intrapreso
invece tanti miei coetanei hanno fatto domanda, a suo tempo, e adesso vengono chiamati ad insegnare, gente più ignorante di un tavolino va ad insegnare
e io ho i brividi
però ti posso assicurare che, almeno dove sto io, la scuola è IL posto che ti crea problemi di qualsiasi tipo, primo fra tutti quello logistico, visto che tra scuola e comune stanno smantellando quel poco che c'era, neanche come parcheggio rende alla fine, perchè riescono a fare male pure quello
e chi ci rimette sono i bambini, come al solito

a proposito di terapeuta... classe della figlia di mia cugina, terza media, bambino svogliato che non ha voglia di studiare
segnalato ai servizi sociali, così, per dire che poi mi dici che non lo possono fare, la mamma lo ha dovuto portare in giro per specialisti
pare che non si possa dire svogliato a chi non ha voglia di studiare, perchè magari ha attitudine ad altro
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
..affermi cose pesanti.

Direi che se avete ospedali dove vi ammazzano i figli, le maestre burine, che però almeno anche in malo modo spingono per attivare percorsi di sostegno, sono l'ultimo dei vostri problemi.

Mi dispiace per la tua amica.
E comprendo la sua rabbia.

MA la rabbia non è una buona consigliera delle iniziative. Specialmente in questi casi.
Non ha nessuno di cui si fida?

Anche lei, con un figlio plusdotato e problematico oltre che malato tanto da necessitare ospedalizzazioni tali da recar disagi pronunciati e un figlio morto, avrebbe bisogno di qualcuno di cui fidarsi e competente, e le potrebbe esser molto utile per orientarsi nel delirio che deve attraversare.

Le amiche servono per sfogarsi.
Per queste questioni però servono professionisti preparati.
Per fortuna non ha problemi a cercare aiuti e sostegni
Il bambino glielo hanno ammazzato
Non ha fatti causa solo perché non ce la faceva emotivamente
Le ha sconsigliato la causa pure l’avvocato
Nonostante fosse evidente la colpa dell’ospedale
Allora avranno avuto rischio.
Credici
pare che non si possa dire svogliato a chi non ha voglia di studiare, perchè magari ha attitudine ad altro
Ah meglio andare a cercare disturbi strani con lo spauracchio del “ti tolgo il figliolo”
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
ah i disturbi inventati dici?
La mia amica soldato
Sta In un’altra regione
Si è sentita dire dei figli che
Erano iperattivi
Avevano troppo carattere
Erano troppo emotivi
Non ascoltavano
E, questa è bellissima
La bambina aveva rovesciato la minestra!!!!
DSA! ADHD! E vattelappesca che cazzo gli passava per il capo
Tutto questo a 5 anni eh… ultimo anno di materna
Con la minaccia del “ti segnalo ai servizi di tali! Tu facciamo la nota per la primaria!” E stronzate varie
Li ha portati da un neuropsichiatra (perdendo anche un concorso importante), per sentirsi dire che j bambini erano assolutamente normali 🙄
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
La mia amica soldato
Sta In un’altra regione
Si è sentita dire dei figli che
Erano iperattivi
Avevano troppo carattere
Erano troppo emotivi
Non ascoltavano
E, questa è bellissima
La bambina aveva rovesciato la minestra!!!!
DSA! ADHD! E vattelappesca che cazzo gli passava per il capo
Tutto questo a 5 anni eh… ultimo anno di materna
Con la minaccia del “ti segnalo ai servizi di tali! Tu facciamo la nota per la primaria!” E stronzate varie
Li ha portati da un neuropsichiatra (perdendo anche un concorso importante), per sentirsi dire che j bambini erano assolutamente normali 🙄
nei depositi di quella caserma dovrebbero avere delle scorte di esplosivo. potrebbe essere un modo per svuotare le giacenze
 

spleen

utente ?
Grazie!

Penso che stiam dicendo cose simili da prospettive diverse.

Mi sono fermata sulla parola "amore" perchè so come è stata usata nel sociale. E so misurare le conseguenze che ha avuto.
Sia sull'utenza sia nei rapporti fra lavoratori.

E ha contribuito alla non cultura della competenza nei lavori sociali.
Quindi, a costo di esser fastidiosa, ogni volta che leggo "amore" legato al sociale intervengo.
Perchè le implicazioni dell'amore nei lavori rivolti a persone sono ben maggiori delle implicazioni che ha in lavori non rivolti ad utenza direttamente umana.
E la sovrapposizione fra "amore" per se stessi e per il proprio fare e "sacrificio" (nel senso di render sacro) del proprio amore nel lavoro non è una distinzione di lana caprina.

Tutto questo, a specchio di una cultura sociale generale che si è spostata sempre più sull'assistenzialismo, senza che però venisse dichiarato.

La narrazione dell'amore unita a quella del "siamo tutti uguali" portata all'estremo.
In contrapposizione con una valutazione delle reali competenze delle persone.

Il punto è che davvero c'è chi non è capace di imparare. E' una competenza imparare. E non è di tutti.
Come non è di tutti il correre veloce, per esempio.

Il punto è trovare l'equilibrio fra il fatto che si deve pur creare lavoro e spazio di occupazione a fronte di un mondo del lavoro che richiede competenze sempre più alte.

Esempio concreto: se un tempo chi era svogliato, chi veniva da contesti socio-culturali svantaggiati, chi aveva ritardi lievi o medi, un posto lo trovavano da qualche parte e potevano sopravvivere.

Ora come ora quei posti, per questo genere di persone che il politically correct vieta di nominare, che poveretti, insomma! si impegnano, non ci sono più o comunque sono meno.

Il sociale, costruito in questi termini è una buona sacca di collocamento. In produzione per esempio, ti fanno danni immediatamente visibili. O anche in ufficio.
La dico molto male: li metti a pulire culi a 5 euro l'ora, e alè. Lavoratore e stipendiato.
Li metti a far da bay sitter ai bimbettini, basta che non facciano danni da denuncia. Che si presentino al lavoro e via.

MA, come dicono i contadini, un kg di merda concima, un quintale rende sterile il terreno.

A questo punto, che differenza c'è fra il dargli il loro obolo senza che facciano danni e dargli il loro obolo lascinadoli liberi di agire raccontandosi pure che stanno facendo bene?

Perchè la cosa simpatica è che questa gente, fra l'altro, avendo pochi strumenti cognitivi ha ancor più necessità di non discutersi.
Mettersi in discussione richiede strumenti alti dal punto cognitivo. Richiede destrutturare e ristrutturare.

Chi non strumenti cognitivi questo lavoro non è in grado di farlo.
E usano quelle che tu definisci sciatteria, pressapochismo etc etc sono difese necessarie e create di conseguenza ad un sistema che non vuole assolutamente dire "guarda, tu non hai le capacità".

A naso direi che nel tuo ambito, questo sia ancora più diffuso.
E quindi parecchio fastidioso.
Anche perchè, se esistono professionisti in queste condizioni esistono anche clienti in queste condizioni. E, semplificando, fra simili ci si prende.

Quindi finisce che te sei competente, sottoponi i problemi di un tal lavoro e di un tal altro e finisci per esser il rompicoglioni che la fa difficile.
Meglio quell'altro che ti dice che tutto è possibile. ;)

Io penso che già ora sia invece parificato il valore degli incompetenti e quello dei competenti.

Nella scuola è evidentissimo per esempio.
Che tu sappia quello che fai o che tu non lo sappia, dal punto di vista retributivo non fa la minima differenza.
Che tu faccia cazzate che qualcun altro dovrà accomodare e che quel qualcun altro super lavori non fa la minima differenza.

Anzi, la risposta è tipica ed è la stessa delle prof in questione "dirò la mia verità, ma io adesso sono al mare!!"

E che cazzo, no? :)
Ok, però non dimenticarti che esiste anche una categoria di persone che avrebbero le capacità cognitive per mettere in discussione quello che fanno, ma non lo fanno perchè non lo ritengono necessario. E combinano dei casini immani.

E' abbastanza vero quello che dici a proposito dei problemi di lavoro. Diffuso, anche tra i titolari.

Aneddoto:
Recentemente mi è capitato di proporre una atrezzatura ad una azienda che doveva produrci milioni di pezzi, perciò realizzata con materiali e accorgimenti adeguati. Discussione interminabile su come fare a risparmiarci.
Il mio pensiero, non espresso all'acquirente per motivi di opportunità: ..... ma pezzo di cretino, se la fai come si deve te la paghi 100 volte l'atrezzatura, la fai in economia sarà sempre in manutenzione e ti costerà 10 volte tanto....

Sarebbe come valutare come percorrere 500000 km con un'auto nuova o acquistarci un' auto usata per voler risparmiare.
Questo non ci arrivava, e ha un reparto manutenzione sempre oberato dal lavoro, per non parlare del rischio concreto che qualche macchinario si schianti definitivamente, fermando catene di produzione del suo, di cliente, che produrrebbero danni per milioni.

Ovviamente non sono tutti così, per fortuna, ma sai quanti?
E potrei raccontartene 100 altre...
 
Ultima modifica:

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Si fa fatica anche tra sorelle ad accordarsi per le vacanze per non lasciare la mamma senza assistenza. Mi pare normale che ci siano difficoltà tra colleghe. Non mi sembrano difficoltà su cui basare giudizi generalizzati persone che se ne approfittano. Se comuni e oratori offrono copertura solo per giugno e luglio, è comprensibile che chiedano agosto di ferie. Giusto per dirne una.
se vogliamo generalizzare , alla fine tutto è lecito.

Limitandosi a chi ha tanti figli (in alcuni casi anche pochi) e pensa di avere diritti esclusivi, fregandosi totalmente degli altri.
Il problema resta sempre lo stesso, le persone scorrette pesano
 
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