Il perdono fa parte dei lati oscuri del tradimento

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Brunetta

Utente di lunga data
Colpa mia che ho la presunzione di aver reso il senso in maniera "colorita", ma il mio dubbio in effetti non era molto dissimile dal tuo sul mai essere stata amata. Dubbio per altro un po' fine a se stesso dato che per me conta più come è finita di come è iniziata
Ma mica è necessario essere amati.
È indispensabile rispetto e che i ti voglio bene siano reali.
Il tradimento distrugge questi aspetti.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Ma l'altro, per lei, è una persona "a posto", secondo te? Perchè diversamente si potrebbe pensare che le vengano le farfalle allo stomaco con le persone "non per bene". Allora avresti tutte le risposte.
Secondo me non del tutto, altrimenti non si spiegherebbe l'ostinazione nel tenere i piedi in 2 scarpe. Comunque il problema non è il ruolo che aveva l'altro, ma il ruolo che non avevo io.
 
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Jim Cain

Utente di lunga data
Si un po' lo era, con me, bisognerebbe però chiedere al tizio se è così anche con lui per conferma. La mia idea è che io le sarei andato bene ancora oggi come marito (inteso come amministratore di faccende domestiche), padre (inteso più come una specie di baby sitter..), ma non come uomo (inteso come quello che fa venire le farfalle nello stomaco), ruolo che ha trovato in quell'altro. Il dubbio sul possibile fraintendimento iniziale è proprio se io sia mai stato per lei apportatore di farfalle o piuttosto solo un ottima possibilità di mettere su "famiglia" con una persona "a posto".
Domanda alla quale con ogni probabilità non troverai mai una risposta, quindi razionalmente è inutile anche porsela.

Quell'altro è solo quello delle farfalle nello stomaco (finché durano), visto che da quanto ricordo non vivono insieme e quindi non condividono tanti noiosissimi aspetti relativi alla quotidianità.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Uno può voler bene E tradire.
Le due cose non sono necessariamente in contraddizione.
Se voglio bene non mi metto in condizioni di causare dolore e svalutazione.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Ma mica è necessario essere amati.
È indispensabile rispetto e che i ti voglio bene siano reali.
Il tradimento distrugge questi aspetti.
Vero, però in una condizione di assenza di "amore" il rispetto dell'altro presupporrebbe almeno farla presente, se l'altro è di diverso avviso, se non altro per dargli modo di scegliere se proseguire il rapporto con diversi patti.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Vero, però in una condizione di assenza di "amore" il rispetto dell'altro presupporrebbe almeno farla presente, se l'altro è di diverso avviso, se non altro per dargli modo di scegliere se proseguire il rapporto con diversi patti.
Vedi? Torniamo al rispetto e amicizia e ti voglio bene.
Solo che chi tradisce vuole tutto per sé.
 

rotolina

Utente di lunga data
Ti rispondo io che “le farfalle“ raramente. Non c’entra la persona. Per me era una fisicità che mi sconvolgeva, ,a unità a sguardo e voce. Una questione di proporzioni che funzionava con me, mica per tutte. Con un altro una combinazione di postura e sguardo.
Essere brava persona è successivo.
Ma era calibrato sul modo di vedere della moglie di PatmaLetale
 

Brunetta

Utente di lunga data
Secondo me il voler bene non c'entra granché con la superficialità e l'egoismo.

Posso voler bene e cadere in tentazione, dipende spesso dal carattere e dalle occasioni.
Hai anche una idea tua del voler bene.
Voler bene si capisce quando si hanno figli.
Ma è pieno di genitori che non sanno voler bene.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Domanda lecita. In effetti quando vieni tradito il ruolo che credevi di avere nella vita dell'altro viene smentito dai fatti.
NO domanda molto stupida, perchè rivolta ad una persona che ha trascorso gli ultimi anni a fingere con te qualcosa che non è, per tornaconto personale, quindi qualsiasi risposta sarebbe di attendibilità pari a zero, anche se fosse sincera per qualche combinazione astrale
 
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Alphonse02

Utente di lunga data
Doverosa precisazione terminologica

Lo sapevo sin dall'inizio che, per affrontare l'argomento, si finisce con il discutere cosa si intenda per "perdono" e per questa ragione, al post # 17 avevo indicato cosa significasse "perdonare" secondo la Treccani:
"Non tenere in considerazione il male ricevuto da altri, rinunciando a propositi di vendetta, alla punizione, a qualsiasi possibile rivalsa, e annullando in sé ogni risentimento verso l’autore dell’offesa o del danno;".

Stando alla lettera della definizione, nel perdonare c'è una rimozione del fatto dannoso, che è totale e spontanea (non soggetta a contropartite). E mi sembra implicito il dimenticare. E' un gesto grandioso nella sua portata, ma che è raro, forse rarissimo.

Allora, rimanendo a quanto appena scritto, io non ho perdonato mia moglie il suo tradimento (pur rispettando il suo innamoramento) e, a mia volta, quando ho tradito la mia compagna (per alcuni mesi), non sono stato perdonato. Perché nessuno ha dimenticato, visto che è accaduto di tornarci sopra, nei momenti di tensione, con allusioni, più o meno esplicite, come a dire "non me lo sono scordato/a e, quindi, contieniti". E questo capita nel corso degli anni.

Come avevo premesso, all'inizio del discorso, proprio perché il "perdono" è un gesto così grande, al limite del sovra-umano, non me la sento di adoperarlo e
preferisco usare il concetto di "accettazione del fatto/tradimento" ma senza una totale cancellazione. E' un perdono sui generis che non prevede dimenticare.

Ma il vero "perdono" prevede il dimenticare.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Vedi? Torniamo al rispetto e amicizia e ti voglio bene.
Solo che chi tradisce vuole tutto per sé.
Ma ci sta che uno voglia tutto per sè, le "farfalle" (o chiamala fisicità che sconvolge, o unità sguardo/voce, questione di proporzioni, combinazione di postura e sguardo o quello-che-è), il buon padre di famiglia, l'impegno, i progetti e tutto il resto, PURCHE' lo voglia dalla stessa unica persona.... rendo idea?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Doverosa precisazione terminologica

Lo sapevo sin dall'inizio che, per affrontare l'argomento, si finisce con il discutere cosa si intenda per "perdono" e per questa ragione, al post # 17 avevo indicato cosa significasse "perdonare" secondo la Treccani:
"Non tenere in considerazione il male ricevuto da altri, rinunciando a propositi di vendetta, alla punizione, a qualsiasi possibile rivalsa, e annullando in sé ogni risentimento verso l’autore dell’offesa o del danno;".

Stando alla lettera della definizione, nel perdonare c'è una rimozione del fatto dannoso, che è totale e spontanea (non soggetta a contropartite). E mi sembra implicito il dimenticare. E' un gesto grandioso nella sua portata, ma che è raro, forse rarissimo.

Allora, rimanendo a quanto appena scritto, io non ho perdonato mia moglie il suo tradimento (pur rispettando il suo innamoramento) e, a mia volta, quando ho tradito la mia compagna (per alcuni mesi), non sono stato perdonato. Perché nessuno ha dimenticato, visto che è accaduto di tornarci sopra, nei momenti di tensione, con allusioni, più o meno esplicite, come a dire "non me lo sono scordato/a e, quindi, contieniti". E questo capita nel corso degli anni.

Come avevo premesso, all'inizio del discorso, proprio perché il "perdono" è un gesto così grande, al limite del sovra-umano, non me la sento di adoperarlo e
preferisco usare il concetto di "accettazione del fatto/tradimento" ma senza una totale cancellazione. E' un perdono sui generis che non prevede dimenticare.

Ma il vero "perdono" prevede il dimenticare.
No il dimenticare si chiama Alzheimer.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma ci sta che uno voglia tutto per sè, le "farfalle" (o chiamala fisicità che sconvolge, o unità sguardo/voce, questione di proporzioni, combinazione di postura e sguardo o quello-che-è), il buon padre di famiglia, l'impegno, i progetti e tutto il resto, PURCHE' lo voglia dalla stessa unica persona.... rendo idea?
Ma può anche riconoscere di poterle trovare in due persone diverse, ma “rinunciare“.
Solo che l’impegno, la fedeltà e la riconoscenza le si chiedono solo Donnarumma.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
L'alternativa al perdono è il risentimento e il desiderio di vendetta.
Se applichiamo questo concetto io ho perdonato.
Proprio per quello che ho scritto sopra, non è così semplice la distinzione.

Separarsi senza fare valere l'addebito di responsabilità o condizioni svantaggiose non è vendetta e nemmeno risentimento nei confronti del traditore. E' una libera decisione del tradito di non accettare una situazione che ha modificato gli equilibri della coppia. Credo che sia quello che intendeva @ParmaLetale, sopra.

Si può superare un torto senza necessariamente perdonare, almeno per me.
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Proprio per quello che ho scritto sopra, non è così semplice la distinzione.

Separarsi senza fare valere l'addebito di responsabilità o condizioni svantaggiose non è vendetta e nemmeno risentimento nei confronti del traditore. E' una libera decisione del tradito di non accettare una situazione che ha modificato gli equilibri della coppia.

Si può superare un torto senza necessariamente perdonare, almeno per me.
Ma se tu consideri perdono escludere forme di vendetta, allora io sono la regina del perdono.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Domanda alla quale con ogni probabilità non troverai mai una risposta, quindi razionalmente è inutile anche porsela.

Quell'altro è solo quello delle farfalle nello stomaco (finché durano), visto che da quanto ricordo non vivono insieme e quindi non condividono tanti noiosissimi aspetti relativi alla quotidianità.
"Domanda alla quale con ogni probabilità non troverai mai una risposta, quindi razionalmente è inutile anche porsela."
Come tutte le domande che chi sgama rivolge allo sgamato... ogni volta che sento o leggo "prima di tutto parlagli, dovete parlare..", ma di cosa devo parlare a uno/una che ne ha fatto una regola di vita mentirmi? Che risposte spero di ottenere? Un'improvvisa sincerità da folgorazione sulla via di Damasco? No, sono i fatti che parlano, purtroppo, per cui le risposte comunque le hai.

"Quell'altro è solo quello delle farfalle nello stomaco (finché durano), visto che da quanto ricordo non vivono insieme e quindi non condividono tanti noiosissimi aspetti relativi alla quotidianità."
Esatto, lei poi ha venduto la ex casa coniugale e ne ha comprata una al paese di origine a circa 80 km.. ma a circa 10 km da dove abita il tizio.. mio figlio non lo nomina mai e a quanto ne so continuano a vedersi come 2 fedifraghi pur essendo liberi e belli entrambi, con tanto di divorzio di lei passato in giudicato da diversi mesi. Contenti loro contenti tutti.
 
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