Il tradimento - 7 anni dopo

iosolo

Utente di lunga data
Ho perso un po' la mano con i quote. Quindi scusate se rispondo un po' a tutti in un unico post.

Se sono solo in confusione su quello che avrebbe potuto essere ma non è stato e che so che non sarà mai?
Nonostante il legame che ci unisce, pieno di affetto, nonostante gli errori e arricchito dall'amore comune nei confronti dei ragazzi, alla fine razionalmente so che è quasi impossibile recuperare, almeno decentemente, un rapporto così logorato.
La terapia di coppia che doveva aiutarci nell'arte della comunicazione direi che è fallita.
La serenità e la tranquillità di una coppia "comoda" non è sufficiente per offuscare le ombre di un rapporto troppo fragile.
Io non sono riuscita a superare il tradimento, e anche ora, profondamente dentro me stessa (ovvio che so che è sbagliato, ma sono umanamente colpevole), sono arrabbiata con lui, perché ha portato a questo disastro.
Perché non solo con il tradimento, che ha inflitto un dolore immenso nella mia autostima, ma anche nelle modalità del tradimento, che ricordo, ho poi scoperto totalmente, andando ad affossare ancora di più il mio essere donna, visto che ha condiviso con lei una sessualità che a me ha negato per anni.
Non solo quindi durante ma anche dopo nel recupero del rapporto ha continuando a negarmi cose almeno a mio vedere, cose di coppia, passione ad esempio, amore ma direi che è inutile dirlo, ma tra le altre cose, mi ha negato anche la tranquillità, visto che continuava a lavorare con lei (una delle cose che ho dimenticato di scrivere). Ero sempre in attesa di una nuova pugnalata. Prove della sua infedeltà non ne ho. Sospetti si, ma talmente annacquati dalle mie paure, che non so se sono veri.

La frase che mi ha detto, che mi ha fatto più rabbia è stata: "non sei riuscita a superare il tradimento". Come se fosse una cosa solo nelle mie mani, come se lui avesse fatto tutto quello poteva... ma come fa a non capire che non è così. O almeno tutto quello che poteva non erano abbastanza per superarlo.

Forse immaginava che la "comodità" sarebbe stata sufficiente.
Forse lui altro non prova.
Forse a lui altro non serve.
Forse lui altro in me non vede.

E io voglio di più. Voglio intesa, complicità, trasporto, gelosia. Sono viva.
Io mi sono laureata a quarant'anni. Per me la vita non può essere già una semplice barca che va tranquillamente verso il mare.
Io sono inquieta. Forse è questa la parola giusta.
Che però mi fa sentire egoista, carnefice e forse anche irrazionale. Tipo crisi di mezza età, con me che vado a cercare cosa?!
Posso essere inquieta anche con lui. Dedicarmi non so a un hobby, una passione, che non includa magari un maschio e un altra relazione di coppia.

Non lo so, continuo a pensare, e a volte vorrei che tutto fosse più facile. Potrebbe esserlo in effetti. Nessuno dice che lui vorrebbe ritentare magari anche lui aveva bisogno che accadesse per mano dell'altro.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ho perso un po' la mano con i quote. Quindi scusate se rispondo un po' a tutti in un unico post.

Se sono solo in confusione su quello che avrebbe potuto essere ma non è stato e che so che non sarà mai?
Nonostante il legame che ci unisce, pieno di affetto, nonostante gli errori e arricchito dall'amore comune nei confronti dei ragazzi, alla fine razionalmente so che è quasi impossibile recuperare, almeno decentemente, un rapporto così logorato.
La terapia di coppia che doveva aiutarci nell'arte della comunicazione direi che è fallita.
La serenità e la tranquillità di una coppia "comoda" non è sufficiente per offuscare le ombre di un rapporto troppo fragile.
Io non sono riuscita a superare il tradimento, e anche ora, profondamente dentro me stessa (ovvio che so che è sbagliato, ma sono umanamente colpevole), sono arrabbiata con lui, perché ha portato a questo disastro.
Perché non solo con il tradimento, che ha inflitto un dolore immenso nella mia autostima, ma anche nelle modalità del tradimento, che ricordo, ho poi scoperto totalmente, andando ad affossare ancora di più il mio essere donna, visto che ha condiviso con lei una sessualità che a me ha negato per anni.
Non solo quindi durante ma anche dopo nel recupero del rapporto ha continuando a negarmi cose almeno a mio vedere, cose di coppia, passione ad esempio, amore ma direi che è inutile dirlo, ma tra le altre cose, mi ha negato anche la tranquillità, visto che continuava a lavorare con lei (una delle cose che ho dimenticato di scrivere). Ero sempre in attesa di una nuova pugnalata. Prove della sua infedeltà non ne ho. Sospetti si, ma talmente annacquati dalle mie paure, che non so se sono veri.

La frase che mi ha detto, che mi ha fatto più rabbia è stata: "non sei riuscita a superare il tradimento". Come se fosse una cosa solo nelle mie mani, come se lui avesse fatto tutto quello poteva... ma come fa a non capire che non è così. O almeno tutto quello che poteva non erano abbastanza per superarlo.

Forse immaginava che la "comodità" sarebbe stata sufficiente.
Forse lui altro non prova.
Forse a lui altro non serve.
Forse lui altro in me non vede.

E io voglio di più. Voglio intesa, complicità, trasporto, gelosia. Sono viva.
Io mi sono laureata a quarant'anni. Per me la vita non può essere già una semplice barca che va tranquillamente verso il mare.
Io sono inquieta. Forse è questa la parola giusta.
Che però mi fa sentire egoista, carnefice e forse anche irrazionale. Tipo crisi di mezza età, con me che vado a cercare cosa?!
Posso essere inquieta anche con lui. Dedicarmi non so a un hobby, una passione, che non includa magari un maschio e un altra relazione di coppia.

Non lo so, continuo a pensare, e a volte vorrei che tutto fosse più facile. Potrebbe esserlo in effetti. Nessuno dice che lui vorrebbe ritentare magari anche lui aveva bisogno che accadesse per mano dell'altro.
A me sembra che tu “non abbia superato“ davvero e questo lo dico non nel senso che dice lui, come se il tradimento fosse come vedere i primi capelli bianchi, farsene una ragione e poi resti solo da decidere se tingerseli o tenerseli.
Tu sei ben consapevole che non te ne sei fatta una ragione, perché il tradimento non è come i capelli bianchi che prima o poi vengono a tutti e quindi sì sono una ferita narcisistica, ma perfettamente superabile dai più, il tradimento è una ferita narcisistica gravissima, perché è una pugnalata alle spalle fatta dalla persona di cui più ci fidiamo, la persona che più abbiamo apprezzato e più ci ha apprezzato al punto di mescolare il DNA per creare nuove vite. Come avremmo potuto farlo senza fidarci totalmente è senza far derivare da ciò un senso di apprezzamento?!
Questo viene sempre sottovalutato, lo si sottovaluta con le solite frasi fatte (poi si criticano i proverbi di Etta) che la coppia è cosa diversa dalla famiglia. Col cavolo! Si guardano e figli e si vedono le nostre facce e quelle dei nostri genitori mescolate!
E il tradimento fa pensare che sia un rifiuto anche di loro.
Poi ci diciamo tante cose razionali per andare oltre (in questo senso si supera, perché non si muore in quel momento, come dice Mogol) e rielaboriamo l’idea di noi stessi.
La contemporaneità ha elaborato una cultura nella quale siamo talmente immersi e condizionati che addirittura ridicolizziamo tutto il mondo precedente e le sue istituzioni. Come se ci fossero stati gli dei dell’Olimpo a crearle e imporle e non fossero la forma codificata entro la quale gli esseri umani trovavano la sicurezza per sé e per il futuro.
Tu non hai superato perché lui ti ha mostrato con i fatti che tu non eri ciò che lui ti aveva fatto credere, andando contro le sue stesse promesse.
Tutto quello che è successo dopo è davvero una conseguenza. Sono stati tentativi sgangherati di adeguare te a una realtà per te aliena.
 

joe72

Utente di lunga data
A me sembra che tu “non abbia superato“ davvero e questo lo dico non nel senso che dice lui, come se il tradimento fosse come vedere i primi capelli bianchi, farsene una ragione e poi resti solo da decidere se tingerseli o tenerseli.
Tu sei ben consapevole che non te ne sei fatta una ragione, perché il tradimento non è come i capelli bianchi che prima o poi vengono a tutti e quindi sì sono una ferita narcisistica, ma perfettamente superabile dai più, il tradimento è una ferita narcisistica gravissima, perché è una pugnalata alle spalle fatta dalla persona di cui più ci fidiamo, la persona che più abbiamo apprezzato e più ci ha apprezzato al punto di mescolare il DNA per creare nuove vite. Come avremmo potuto farlo senza fidarci totalmente è senza far derivare da ciò un senso di apprezzamento?!
Questo viene sempre sottovalutato, lo si sottovaluta con le solite frasi fatte (poi si criticano i proverbi di Etta) che la coppia è cosa diversa dalla famiglia. Col cavolo! Si guardano e figli e si vedono le nostre facce e quelle dei nostri genitori mescolate!
E il tradimento fa pensare che sia un rifiuto anche di loro.
Poi ci diciamo tante cose razionali per andare oltre (in questo senso si supera, perché non si muore in quel momento, come dice Mogol) e rielaboriamo l’idea di noi stessi.
La contemporaneità ha elaborato una cultura nella quale siamo talmente immersi e condizionati che addirittura ridicolizziamo tutto il mondo precedente e le sue istituzioni. Come se ci fossero stati gli dei dell’Olimpo a crearle e imporle e non fossero la forma codificata entro la quale gli esseri umani trovavano la sicurezza per sé e per il futuro.
Tu non hai superato perché lui ti ha mostrato con i fatti che tu non eri ciò che lui ti aveva fatto credere, andando contro le sue stesse promesse.
Tutto quello che è successo dopo è davvero una conseguenza. Sono stati tentativi sgangherati di adeguare te a una realtà per te aliena.
Brunetta ti ammiro per la tua intelligenza, empatia e calore umano ..non come quella demente ed algida della mia ex psicologa .. scusami ma questo tuo post l'ho fatto un po' mio ..p.s. ..io sono tra quelli che non hanno superato
 

rotolina

Utente di lunga data
Ho perso un po' la mano con i quote. Quindi scusate se rispondo un po' a tutti in un unico post.

Se sono solo in confusione su quello che avrebbe potuto essere ma non è stato e che so che non sarà mai?
Nonostante il legame che ci unisce, pieno di affetto, nonostante gli errori e arricchito dall'amore comune nei confronti dei ragazzi, alla fine razionalmente so che è quasi impossibile recuperare, almeno decentemente, un rapporto così logorato.
La terapia di coppia che doveva aiutarci nell'arte della comunicazione direi che è fallita.
La serenità e la tranquillità di una coppia "comoda" non è sufficiente per offuscare le ombre di un rapporto troppo fragile.
Io non sono riuscita a superare il tradimento, e anche ora, profondamente dentro me stessa (ovvio che so che è sbagliato, ma sono umanamente colpevole), sono arrabbiata con lui, perché ha portato a questo disastro.
Perché non solo con il tradimento, che ha inflitto un dolore immenso nella mia autostima, ma anche nelle modalità del tradimento, che ricordo, ho poi scoperto totalmente, andando ad affossare ancora di più il mio essere donna, visto che ha condiviso con lei una sessualità che a me ha negato per anni.
Non solo quindi durante ma anche dopo nel recupero del rapporto ha continuando a negarmi cose almeno a mio vedere, cose di coppia, passione ad esempio, amore ma direi che è inutile dirlo, ma tra le altre cose, mi ha negato anche la tranquillità, visto che continuava a lavorare con lei (una delle cose che ho dimenticato di scrivere). Ero sempre in attesa di una nuova pugnalata. Prove della sua infedeltà non ne ho. Sospetti si, ma talmente annacquati dalle mie paure, che non so se sono veri.

La frase che mi ha detto, che mi ha fatto più rabbia è stata: "non sei riuscita a superare il tradimento". Come se fosse una cosa solo nelle mie mani, come se lui avesse fatto tutto quello poteva... ma come fa a non capire che non è così. O almeno tutto quello che poteva non erano abbastanza per superarlo.

Forse immaginava che la "comodità" sarebbe stata sufficiente.
Forse lui altro non prova.
Forse a lui altro non serve.
Forse lui altro in me non vede.

E io voglio di più. Voglio intesa, complicità, trasporto, gelosia. Sono viva.
Io mi sono laureata a quarant'anni. Per me la vita non può essere già una semplice barca che va tranquillamente verso il mare.
Io sono inquieta. Forse è questa la parola giusta.
Che però mi fa sentire egoista, carnefice e forse anche irrazionale. Tipo crisi di mezza età, con me che vado a cercare cosa?!
Posso essere inquieta anche con lui. Dedicarmi non so a un hobby, una passione, che non includa magari un maschio e un altra relazione di coppia.

Non lo so, continuo a pensare, e a volte vorrei che tutto fosse più facile. Potrebbe esserlo in effetti. Nessuno dice che lui vorrebbe ritentare magari anche lui aveva bisogno che accadesse per mano dell'altro.
Che lui voglia o meno ritentare a te nulla dovrebbe importare se la tua strada fosse oramai segnata dal te senza lui. Ma io credo e confermo quello che ho scritto qualche giorno fa, tu vuoi tutto e questo, seppur comprensibile, è anche l'espressione della parte più egoista di te, che emerge lampante nella convinzione che, scrivi: "io voglio di più. Voglio intesa, complicità, trasporto, gelosia. Sono viva" . Ma tutto ciò non sembri disposta a rincorrerlo lontana da lui. E qui ti metti sullo stesso piano di tuo marito perchè anche lui, all'epoca del suo tradimento ha voluto tutto, te compresa.
 

Jim Cain

Utente di lunga data
Provo a tirare le fila di questi lunghi sette anni troverete credo la mia storia nei post passati. Anche se spero che qualcuno si ricorda di me.
Sette anni sono lunghi che voglio violentemente sintetizzarli in poche frasi e da li partire di nuovo con voi per mettermi di nuovo in discussione, considerato che la mia testa è stupidamente in tilt.

Sette anni fa, sposata con due figli figli piccoli di 4 e 7 anni, dopo una relazione di 20 anni tra matrimonio e fidanzamento dai tempi del liceo, scopro il tradimento, durato anni tra mio e una sua collega. Avvisaglie, silenzi, niente sesso, tutti indizi visti e scartati. Io e le mie strane convinzioni.
Scoperto il tradimento impazzisco come la maggior parte dei traditi, ma non voglio perderlo. I bambini piccoli forse sono una scusa, il motivo principale che mi spinge a tener duro, nonostante la ferita all'orgoglio e al cuore e quindi cerco di reagire.
Terapia di coppia, nuove energie del rapporto e nonostante dopo qualche mese scopro, nei dettagli, con foto e date, il tenore della loro relazione, ancora tengo duro e vado avanti.
Con tanta rabbia, con tanto rancore e forse ancora tanto amore.
Ci sono buoni momenti, tanti, rimangono sempre i dubbi, le paure, l'incertezza di un rapporto ferito e una quotidianità che inevitabilmente piano piano spegne la spinta iniziale. La coppia si ferma di nuovo.
Tre anni fa, quando certe emozioni non riescono più ad essere sotto controllo, almeno da parte mia, abbiamo un difficile confronto. Lui rivendica più libertà ed esprime stanchezza per la mia rabbia e i miei dubbi mal celati. Io rimprovero che il nostro rapporto non è completo, spento, mancano intimità e complicità e che i periodi di stanca, sempre più frequenti, non mi rendono tranquilla. Voglio "tutto" dico io, anche se esattamente nemmeno io so che cosa voglio dire, ma so che quello che ho non è sufficiente.
Lui propone una pausa. Tutti i miei sensi sono all'allerta, la pausa è stata la prima cosa che mi ha chiesto prima della scoperta. Quindi rincaro: Una pausa che ci permette di frequentare altri?. Mi risponde di si. E' un altro sasso gigante è andato a infilarsi tra noi. Però i suoi ragionamenti sono giusti, e quando mi dice che è evidente che tra noi non c'è amore, penso che forse è vero, che un po' ha ragione. Sono rancorosa, arrabbiata e non dimostro amore. Quindi metto al bando il mio orgoglio e la mia dignità e gli dico "non sono ancora pronta per perderti, diamoci un altra occasione". Lui me la concede, con il senso del poi mi viene da aggiungere, un certo scetticismo. Se lui aveva di nuovo un altra, non si sa, sarebbe troppo facile dirlo ora, ma il dubbio si insinua.
Andiamo avanti però.
Cerco di smussare gli angoli, non so e non riesco sinceramente ad essere oggettiva con quanta e quale convinzione ma ci provo. C'è il covid, c'è tanta famiglia, ci sono vacanze, divertimenti, c'è tanto non posso negarlo ma sicuramente non c'è una grande evoluzione nella coppia in sè.
Nel frattempo in questi anni però una evoluzione grande, improntata ad un certo individualismo, è avvenuta in me. Mi sono laureata, ho mille impegni, tante idee ed energie, oltre ad aver perso parecchi chili. Sono io, diversa ma sempre io. Il mio centro sono io.

E arriva lui (lo aspettavate vero?!).

Lui, giovane, molto più giovane, da farmi sembrare quasi patetica nel guardarlo con occhi diversi, e che da subito mi guarda con occhi diversi. Mi guarda, oserei direi. Il divario dell'età è grande, è un collega e il mio matrimonio all'esterno sembra da famiglia mulino bianco. Ma forse lui mi guarda e lo sa che può riuscire.
Inutile girarci intorno, ne avete sentite infinite di storie analoghe, comincia come un amicizia, poi diventa un gioco più intimo e poi il gioco sfugge di mano, non troppo a dire il vero, ma complice il fatto che lui presto se ne sarebbe andato in un altra città per un nuovo lavoro, succede. Una sola volta, ma che conta? Noi traditi lo sappiamo, conta.
Quello che mi passa per la testa? "Prendo un solo pezzettino e poi dimentico tutto, la famiglia anche senza amore di coppia non può e non sarà messa in discussione". "Perché lui si e io no". "Lui magari sta facendo lo stesso". "Lui non mi ama, nemmeno mi vede, che male può fare". "Ho bisogno anch'io di sentirmi desiderata e amata" "Me lo merito". Frasi banali ma frullano in testa.
La vittima diventa carnefice. Da tradita a traditrice. Uno schifo di persona anch'io. E in quello schifo uno dei pensieri reconditi è anche: è colpa sua se sono diventata così.

Banalmente, mi allontano da lui, mi assento con lo sguardo e sono sempre distratta e le poche volte che mi cerca invento scuse. Sono strana, anche uno stupido lo capirebbe. Cerco nella mia vigliaccheria però di non essere completamente disonesta e gli dico che siamo distanti, che c'è tanto che non funziona. In realtà non voglio fare una confessione, devo essere sincera, ma so anch'io che quello che ho fatto ha cambiato ogni equilibrio che c'era e che il rapporto così com'è, è evidente che non funziona.

Nel confronto successivo, la sorpresa: lui aveva intuito e capito da un bel pezzo che c'era un altro, con cui chattavo e a cui dedicavo attenzioni e che ero una bella ipocrita a parlare di distanza. Beh come dargli torto? Ero una stupida, infantile, vigliacca e ipocrita persona. Quello che avevo odiato di lui, ora ero io.
Lui non chiude, ma dice che non sa che fare e che è deluso e ferito, perché credeva davvero in me come persona (è questo il colpo più tosto), che ne avremmo parlato dopo le vacanze, che comunque andavano fatte perché i ragazzi, e perché no, anche noi ci meritavamo.
Niente urla. Niente scene madri.
Le vacanze sono state fatte, come tutti gli eventi successivi, compleanni, scuola. La macchina famiglia è stata perfetta. La coppia era morta.

L'altro ieri finalmente ci siamo guardati e abbiamo ammesso che il rapporto è totalmente logorato, che sicuramente ora non ci sarà nulla che potrà salvare il rapporto: è finita, abbiamo ammesso entrambi.

Ed eccomi, che sono tornata a scrivere qui, con tutti i miei fallimenti. Potevo fare di più?! Potevo sicuramente fare di meno. La coppia era morta è vero, ma come ho potuto abbandonare l'idea di salvare la famiglia, come sempre l'abbiamo vissuta, e l'unica che conoscono i ragazzi. Il dubbio di non abbandonarla, tornare pentita, dirgli moriamo come coppia ma facciamo rimanere famiglia.
Sono terrorizzata dal futuro ora, dal dolore dei ragazzi e dalle conseguenze quotidiane della mia scelta.
Ho risentito l'altro, che non sentivo dopo la prima discussione, forse per vigliaccheria per non sentirmi sola. Altro punto di demerito per me.

Devo capire le mie emozioni e fare chiarezza forse voi mi potete aiutare.
Racconto bellissimo.
 

iosolo

Utente di lunga data
Che lui voglia o meno ritentare a te nulla dovrebbe importare se la tua strada fosse oramai segnata dal te senza lui. Ma io credo e confermo quello che ho scritto qualche giorno fa, tu vuoi tutto e questo, seppur comprensibile, è anche l'espressione della parte più egoista di te, che emerge lampante nella convinzione che, scrivi: "io voglio di più. Voglio intesa, complicità, trasporto, gelosia. Sono viva" . Ma tutto ciò non sembri disposta a rincorrerlo lontana da lui. E qui ti metti sullo stesso piano di tuo marito perchè anche lui, all'epoca del suo tradimento ha voluto tutto, te compresa.
Posso solo precisare che il mio voglio di più, non era inteso, che mi tengo lui e l'amante, non l'ho mai pensato.
Voglio di più era inteso che non mi basta essere una bellissima famiglia, probabile non è mai stato sufficiente, ma è possibile solo con lui, ed è in questo ha ragione @Brunetta L'emozioni contraditorie sono nel volere una famiglia unita e rincorrere il di più.

Anche nel percorso post-tradimento suo, io ho sempre cercato qualcosa di più di una semplice zona confort. Probabile che il mio errore è stato lì. Lui di più non può darmi e quindi io di più non dovevo sperare e rompere con lui.
Credimi però che è stato solo nel momento in cui qualcun altro si è fatto spazio che ho capito esattamente quanto avevo lasciato da parte di me stessa, quanti desideri che avevo provato a celare.
E sono stata una stronza. Ovvio che lo sono stata.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Posso solo precisare che il mio voglio di più, non era inteso, che mi tengo lui e l'amante, non l'ho mai pensato.
Voglio di più era inteso che non mi basta essere una bellissima famiglia, probabile non è mai stato sufficiente, ma è possibile solo con lui, ed è in questo ha ragione @Brunetta L'emozioni contraditorie sono nel volere una famiglia unita e rincorrere il di più.

Anche nel percorso post-tradimento suo, io ho sempre cercato qualcosa di più di una semplice zona confort. Probabile che il mio errore è stato lì. Lui di più non può darmi e quindi io di più non dovevo sperare e rompere con lui.
Credimi però che è stato solo nel momento in cui qualcun altro si è fatto spazio che ho capito esattamente quanto avevo lasciato da parte di me stessa, quanti desideri che avevo provato a celare.
E sono stata una stronza. Ovvio che lo sono stata.
No la mia osservazione non era a quello che hai capito. Non si chiude una relazione o matrimonio per avere di più, ma per non avere quella relazione, accettando la possibilità di non avere nulla.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Ho perso un po' la mano con i quote. Quindi scusate se rispondo un po' a tutti in un unico post.

Se sono solo in confusione su quello che avrebbe potuto essere ma non è stato e che so che non sarà mai?
Nonostante il legame che ci unisce, pieno di affetto, nonostante gli errori e arricchito dall'amore comune nei confronti dei ragazzi, alla fine razionalmente so che è quasi impossibile recuperare, almeno decentemente, un rapporto così logorato.
La terapia di coppia che doveva aiutarci nell'arte della comunicazione direi che è fallita.
La serenità e la tranquillità di una coppia "comoda" non è sufficiente per offuscare le ombre di un rapporto troppo fragile.
Io non sono riuscita a superare il tradimento, e anche ora, profondamente dentro me stessa (ovvio che so che è sbagliato, ma sono umanamente colpevole), sono arrabbiata con lui, perché ha portato a questo disastro.
Perché non solo con il tradimento, che ha inflitto un dolore immenso nella mia autostima, ma anche nelle modalità del tradimento, che ricordo, ho poi scoperto totalmente, andando ad affossare ancora di più il mio essere donna, visto che ha condiviso con lei una sessualità che a me ha negato per anni.
Non solo quindi durante ma anche dopo nel recupero del rapporto ha continuando a negarmi cose almeno a mio vedere, cose di coppia, passione ad esempio, amore ma direi che è inutile dirlo, ma tra le altre cose, mi ha negato anche la tranquillità, visto che continuava a lavorare con lei (una delle cose che ho dimenticato di scrivere). Ero sempre in attesa di una nuova pugnalata. Prove della sua infedeltà non ne ho. Sospetti si, ma talmente annacquati dalle mie paure, che non so se sono veri.

La frase che mi ha detto, che mi ha fatto più rabbia è stata: "non sei riuscita a superare il tradimento". Come se fosse una cosa solo nelle mie mani, come se lui avesse fatto tutto quello poteva... ma come fa a non capire che non è così. O almeno tutto quello che poteva non erano abbastanza per superarlo.

Forse immaginava che la "comodità" sarebbe stata sufficiente.
Forse lui altro non prova.
Forse a lui altro non serve.
Forse lui altro in me non vede.

E io voglio di più. Voglio intesa, complicità, trasporto, gelosia. Sono viva.
Io mi sono laureata a quarant'anni. Per me la vita non può essere già una semplice barca che va tranquillamente verso il mare.
Io sono inquieta. Forse è questa la parola giusta.
Che però mi fa sentire egoista, carnefice e forse anche irrazionale. Tipo crisi di mezza età, con me che vado a cercare cosa?!
Posso essere inquieta anche con lui. Dedicarmi non so a un hobby, una passione, che non includa magari un maschio e un altra relazione di coppia.

Non lo so, continuo a pensare, e a volte vorrei che tutto fosse più facile. Potrebbe esserlo in effetti. Nessuno dice che lui vorrebbe ritentare magari anche lui aveva bisogno che accadesse per mano dell'altro.
La frase che mi ha detto, che mi ha fatto più rabbia è stata: "non sei riuscita a superare il tradimento". Ha perfettamente ragione, però come un orologio rotto che segna l'ora esatta 2 volte al giorno.. detto tra l'altro col probabile, pietoso quanto infimo, intento di deresponsabilizzarsi e colpevolizzarti, che spero non sia riuscito.

...profondamente dentro me stessa (ovvio che so che è sbagliato, ma sono umanamente colpevole), sono arrabbiata con lui, perché ha portato a questo disastro. Ancora una volta non sono d'accordo: ha sicuramente compromesso il rapporto 7 anni fa, ma nessuno credo ti abbia obbligata a proseguire verso tale disastro annunciato.
 

iosolo

Utente di lunga data
...profondamente dentro me stessa (ovvio che so che è sbagliato, ma sono umanamente colpevole), sono arrabbiata con lui, perché ha portato a questo disastro. Ancora una volta non sono d'accordo: ha sicuramente compromesso il rapporto 7 anni fa, ma nessuno credo ti abbia obbligata a proseguire verso tale disastro annunciato.
Forse non sembrava così annunciato. Forse un po' ci ho sperato.
Comunque so che è un errore pensarlo razionalmente ma non mentirei se ti dicessi che quella vocina dentro di me c'è.
 

iosolo

Utente di lunga data

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Forse non sembrava così annunciato. Forse un po' ci ho sperato.
Comunque so che è un errore pensarlo razionalmente ma non mentirei se ti dicessi che quella vocina dentro di me c'è.
Allora a maggior ragione è una rabbia inutile
 

Warlock

Utente di lunga data
Credimi però che è stato solo nel momento in cui qualcun altro si è fatto spazio che ho capito esattamente quanto avevo lasciato da parte di me stessa, quanti desideri che avevo provato a celare.
Quello che, probabilmente, tutti speriamo che capiti a Danny :cool:
 

Brunetta

Utente di lunga data

iosolo

Utente di lunga data
Per me vuoi stare lì, sentendoti in credito.
Tosta questo! e con questo credito che ci farei? E comunque non era già così prima? Perchè sono andata a rovinare tutto?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Tosta questo! e con questo credito che ci farei? E comunque non era già così prima? Perchè sono andata a rovinare tutto?
Perché un po’ alla volta si ritirano i dividendi.
 
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