iosolo
Utente di lunga data
Ho perso un po' la mano con i quote. Quindi scusate se rispondo un po' a tutti in un unico post.
Se sono solo in confusione su quello che avrebbe potuto essere ma non è stato e che so che non sarà mai?
Nonostante il legame che ci unisce, pieno di affetto, nonostante gli errori e arricchito dall'amore comune nei confronti dei ragazzi, alla fine razionalmente so che è quasi impossibile recuperare, almeno decentemente, un rapporto così logorato.
La terapia di coppia che doveva aiutarci nell'arte della comunicazione direi che è fallita.
La serenità e la tranquillità di una coppia "comoda" non è sufficiente per offuscare le ombre di un rapporto troppo fragile.
Io non sono riuscita a superare il tradimento, e anche ora, profondamente dentro me stessa (ovvio che so che è sbagliato, ma sono umanamente colpevole), sono arrabbiata con lui, perché ha portato a questo disastro.
Perché non solo con il tradimento, che ha inflitto un dolore immenso nella mia autostima, ma anche nelle modalità del tradimento, che ricordo, ho poi scoperto totalmente, andando ad affossare ancora di più il mio essere donna, visto che ha condiviso con lei una sessualità che a me ha negato per anni.
Non solo quindi durante ma anche dopo nel recupero del rapporto ha continuando a negarmi cose almeno a mio vedere, cose di coppia, passione ad esempio, amore ma direi che è inutile dirlo, ma tra le altre cose, mi ha negato anche la tranquillità, visto che continuava a lavorare con lei (una delle cose che ho dimenticato di scrivere). Ero sempre in attesa di una nuova pugnalata. Prove della sua infedeltà non ne ho. Sospetti si, ma talmente annacquati dalle mie paure, che non so se sono veri.
La frase che mi ha detto, che mi ha fatto più rabbia è stata: "non sei riuscita a superare il tradimento". Come se fosse una cosa solo nelle mie mani, come se lui avesse fatto tutto quello poteva... ma come fa a non capire che non è così. O almeno tutto quello che poteva non erano abbastanza per superarlo.
Forse immaginava che la "comodità" sarebbe stata sufficiente.
Forse lui altro non prova.
Forse a lui altro non serve.
Forse lui altro in me non vede.
E io voglio di più. Voglio intesa, complicità, trasporto, gelosia. Sono viva.
Io mi sono laureata a quarant'anni. Per me la vita non può essere già una semplice barca che va tranquillamente verso il mare.
Io sono inquieta. Forse è questa la parola giusta.
Che però mi fa sentire egoista, carnefice e forse anche irrazionale. Tipo crisi di mezza età, con me che vado a cercare cosa?!
Posso essere inquieta anche con lui. Dedicarmi non so a un hobby, una passione, che non includa magari un maschio e un altra relazione di coppia.
Non lo so, continuo a pensare, e a volte vorrei che tutto fosse più facile. Potrebbe esserlo in effetti. Nessuno dice che lui vorrebbe ritentare magari anche lui aveva bisogno che accadesse per mano dell'altro.
Se sono solo in confusione su quello che avrebbe potuto essere ma non è stato e che so che non sarà mai?
Nonostante il legame che ci unisce, pieno di affetto, nonostante gli errori e arricchito dall'amore comune nei confronti dei ragazzi, alla fine razionalmente so che è quasi impossibile recuperare, almeno decentemente, un rapporto così logorato.
La terapia di coppia che doveva aiutarci nell'arte della comunicazione direi che è fallita.
La serenità e la tranquillità di una coppia "comoda" non è sufficiente per offuscare le ombre di un rapporto troppo fragile.
Io non sono riuscita a superare il tradimento, e anche ora, profondamente dentro me stessa (ovvio che so che è sbagliato, ma sono umanamente colpevole), sono arrabbiata con lui, perché ha portato a questo disastro.
Perché non solo con il tradimento, che ha inflitto un dolore immenso nella mia autostima, ma anche nelle modalità del tradimento, che ricordo, ho poi scoperto totalmente, andando ad affossare ancora di più il mio essere donna, visto che ha condiviso con lei una sessualità che a me ha negato per anni.
Non solo quindi durante ma anche dopo nel recupero del rapporto ha continuando a negarmi cose almeno a mio vedere, cose di coppia, passione ad esempio, amore ma direi che è inutile dirlo, ma tra le altre cose, mi ha negato anche la tranquillità, visto che continuava a lavorare con lei (una delle cose che ho dimenticato di scrivere). Ero sempre in attesa di una nuova pugnalata. Prove della sua infedeltà non ne ho. Sospetti si, ma talmente annacquati dalle mie paure, che non so se sono veri.
La frase che mi ha detto, che mi ha fatto più rabbia è stata: "non sei riuscita a superare il tradimento". Come se fosse una cosa solo nelle mie mani, come se lui avesse fatto tutto quello poteva... ma come fa a non capire che non è così. O almeno tutto quello che poteva non erano abbastanza per superarlo.
Forse immaginava che la "comodità" sarebbe stata sufficiente.
Forse lui altro non prova.
Forse a lui altro non serve.
Forse lui altro in me non vede.
E io voglio di più. Voglio intesa, complicità, trasporto, gelosia. Sono viva.
Io mi sono laureata a quarant'anni. Per me la vita non può essere già una semplice barca che va tranquillamente verso il mare.
Io sono inquieta. Forse è questa la parola giusta.
Che però mi fa sentire egoista, carnefice e forse anche irrazionale. Tipo crisi di mezza età, con me che vado a cercare cosa?!
Posso essere inquieta anche con lui. Dedicarmi non so a un hobby, una passione, che non includa magari un maschio e un altra relazione di coppia.
Non lo so, continuo a pensare, e a volte vorrei che tutto fosse più facile. Potrebbe esserlo in effetti. Nessuno dice che lui vorrebbe ritentare magari anche lui aveva bisogno che accadesse per mano dell'altro.