Il tradimento - 7 anni dopo

iosolo

Utente di lunga data
Quindi lui è un vestito stretto?
Non cercare falle nel mio discorso.
Il punto che tu vuoi tutto continui a ribadirlo.
Ma cos’è il tutto?
Io penso per ogni cosa il tutto è ciò che c’è. Non ci basta? Possibile. Allora si fa a meno anche del poco, se tale è per noi, ma senza l’idea che si possa avere tutto.
Se non si punta a tutto, si finisce per accontentarsi del poco.
Però sei tu che ti fissi con la parola tutto. Nel mio tutto, magari ci sono le 4 briciole che ci sono nel tuo poco.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Certo che ho capito. Il risultato degli studi però non è certo quello di accontentarsi, lo sai. Mi ha insegnato proprio il contrario, è che accontentarsi è la prima forma di resa.
Se guardo la libreria, e sapendo che non posso leggerli tutti, e che la mia ignoranza resterà, allora non ne leggo nessuno, è una stupida resa.
Guardare la libreria e volervi leggere tutti e cominciare dal primo, sperando di riuscire a leggerli tutti, consapevole razionalmente che non sarà mai così, ma mentre lo fai, quell'abisso tra te e l'ignoranza magari un pochino si accorcia.

Come può studiare, fare avvalorare la tesi del sapersi accontentare?!
Ma no!
Dicevo che tutta la letteratura è sulla imperfezione.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Se non si punta a tutto, si finisce per accontentarsi del poco.
Però sei tu che ti fissi con la parola tutto. Nel mio tutto, magari ci sono le 4 briciole che ci sono nel tuo poco.
Ma quello che conta è ciò che non c’è o che c’è e fa stare male.
Ma non lo struggimento per non essere considerata come si vorrebbe per poterti considerare e valutare lui.
La valutazione è sempre soggettiva. Ricavare valore dai voti scolastici, ad esempio, è assurdo perché ciò che per un insegnante è 10, per un altro è 6, così come ricavare valore sulla propria bellezza in un concorso. Sofia Loren non ha vinto.
Vasco penultimo a Sanremo è un esempio. E quanti film diventati un mito non hanno vinto l’Oscar?!
Quindi anche in ciò che è stato inventato per stabilire il meglio, non si trovano sicurezze.
Ma le relazioni non sono nemmeno un concorso. Ognuno mette ciò che è. Quello che è lui ti fa schifo? Legittimo. Ma non dà valore o disvalore a te.
 

ologramma

Utente di lunga data
Letto qui e la posso dire la mia su iosolo,già il suo tuo nick scelto da prima volevi forse intendere che c'eri solo tu dopo aver subito un tradimento, come se dipendeva da te tenera unità la coppia.
Se hai letto qui varie storie simili alla tua , non sono finite bene , divorzi ma di pacificazioni pochissime solo il tradito in questi caso tu lo sei stata, non accetta il compagno traditore ,ci prova ma ormai la coppia non ha più la fiducia .
Nel tuo caso ti sei girata intorno ed hai fatto tu il salto dall'altra parte, ora non sai come comportarti dopo che avete messo in tavola il discorso della separazione ,sei indecisa da come ne parli, che dire il tempo vi farà capire se volete recuperare ,ora tuo marito penserà che il suo sforzo sia stato vano, quindi ai vecchi casini ci si sono sommati altri come pensi potete risolvere se non allontanarvi , avete due figli adolescenti pensate a loro perché per voi non vedo una soluzione, per ora
 

Anatoly79

Utente di lunga data
Se non si punta a tutto, si finisce per accontentarsi del poco.
Però sei tu che ti fissi con la parola tutto. Nel mio tutto, magari ci sono le 4 briciole che ci sono nel tuo poco.
Vecchio proverbio...chi troppo vuole nulla stringe....
Accontentarsi, secondo me, non vuol dire arrendersi, vivere una vita mediocre o essere una nullità, secondo me vuol dire: "ho ottenuto questo? ho raggiunto questo risultato?" ben intanto ho fatto qualcosa, posso vedere di migliorarmi, sicuramente, ma ne vale la pena? Migliorarmi per ottenere un risultato migliore ha uno scopo migliorativo della mia vita? Eh qualche domanda bisogna farsela e cercare una risposta "equilibrata", a volte raggiungi un risultato e poi non prosegui nel migliorarti perché vieni "ATTRATTO" da un'altra cosa che ti interessa di più, che magari in termini di risultato è inferiore al precedente, ma ti da più soddisfazione, allora credo che la linea da intraprendere sia proprio il fattore "SODDISFAZIONE" "BENESSERE PERSONALE", cosa mi fa stare bene e ovviamente non credo che si possa applicare una scala metrica, perché quello che fa stare bene a me può essere un'incubo per un'altro/a, quindi gli obiettivi professionali son una cosa, che hanno anche un fattore metrico (avanzamento di carriera, ritorno economico, prestigio etc etc), gli obiettivi personali, secondo me purtroppo viene difficile "MISURARLI" e non si posso neanche fare stati comparati con altre persone, in quanto ognuno di noi è diverso, concludo, secondo dopo aver analizzato il tutto, me devi farti la domanda principe "COSA MI FA STARE BENE" e non "COSA MI FAREBBE STARE BENE".
 

iosolo

Utente di lunga data
Vecchio proverbio...chi troppo vuole nulla stringe....
Accontentarsi, secondo me, non vuol dire arrendersi, vivere una vita mediocre o essere una nullità, secondo me vuol dire: "ho ottenuto questo? ho raggiunto questo risultato?" ben intanto ho fatto qualcosa, posso vedere di migliorarmi, sicuramente, ma ne vale la pena? Migliorarmi per ottenere un risultato migliore ha uno scopo migliorativo della mia vita? Eh qualche domanda bisogna farsela e cercare una risposta "equilibrata", a volte raggiungi un risultato e poi non prosegui nel migliorarti perché vieni "ATTRATTO" da un'altra cosa che ti interessa di più, che magari in termini di risultato è inferiore al precedente, ma ti da più soddisfazione, allora credo che la linea da intraprendere sia proprio il fattore "SODDISFAZIONE" "BENESSERE PERSONALE", cosa mi fa stare bene e ovviamente non credo che si possa applicare una scala metrica, perché quello che fa stare bene a me può essere un'incubo per un'altro/a, quindi gli obiettivi professionali son una cosa, che hanno anche un fattore metrico (avanzamento di carriera, ritorno economico, prestigio etc etc), gli obiettivi personali, secondo me purtroppo viene difficile "MISURARLI" e non si posso neanche fare stati comparati con altre persone, in quanto ognuno di noi è diverso, concludo, secondo dopo aver analizzato il tutto, me devi farti la domanda principe "COSA MI FA STARE BENE" e non "COSA MI FAREBBE STARE BENE".
Mettiamo in dubbio anche questo?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Mettiamo in dubbio anche questo?
Ma tu eri tu anche prima della laurea. Sapevi qualcosa in meno. Ma il valore umano sta in una laurea, sta in un marito?
 

iosolo

Utente di lunga data
Ma quello che conta è ciò che non c’è o che c’è e fa stare male.
Ma non lo struggimento per non essere considerata come si vorrebbe per poterti considerare e valutare lui.
La valutazione è sempre soggettiva. Ricavare valore dai voti scolastici, ad esempio, è assurdo perché ciò che per un insegnante è 10, per un altro è 6, così come ricavare valore sulla propria bellezza in un concorso. Sofia Loren non ha vinto.
Vasco penultimo a Sanremo è un esempio. E quanti film diventati un mito non hanno vinto l’Oscar?!
Quindi anche in ciò che è stato inventato per stabilire il meglio, non si trovano sicurezze.
Ma le relazioni non sono nemmeno un concorso. Ognuno mette ciò che è. Quello che è lui ti fa schifo? Legittimo. Ma non dà valore o disvalore a te.
Davvero credi che la valutazione della persona con cui dividi la vita, la quotidianità, i progetti, non è importante?
Non stiamo parlando di uno sconosciuto o qualcuno che pur non conoscendoti esprime giudizi.
Il suo giudizio su di me è ovviamente figlio della sua identità.
E nel momento in cui ti metti in gioco a recuperare la coppia, accidenti se è importante.
Se poi chiudi è ovvio che non è importante.

Il mio valore è mio, ma nella coppia, va relazionato al mio compagno. Tutte le coppie si fondano su equilibri.
Probabilmente anche lui si è sentito svalutato a livello morale dopo il tradimento, così come io mi sono sentita svalutata, nel mio essere donna con il suo tradimento.
 

iosolo

Utente di lunga data
Ma tu eri tu anche prima della laurea. Sapevi qualcosa in meno. Ma il valore umano sta in una laurea, sta in un marito?
Il mio valore, a parte umanamente sempre apprezzabile, ha acquisito importanza, nel momento che sono uscita dalla mia confort zone e sono andata a migliorarmi. Il fatto stesso che lo abbia fatto, non che ci sia riuscita, fa di me una persona migliore.
Con questo non voglio dire che chi non si laurea non ha valore, ma l'impegno, la costanza, la voglia di andare sempre avanti, di capire, ci rendono persone migliori. Questo in ogni campo e in ogni materia.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Davvero credi che la valutazione della persona con cui dividi la vita, la quotidianità, i progetti, non è importante?
Non stiamo parlando di uno sconosciuto o qualcuno che pur non conoscendoti esprime giudizi.
Il suo giudizio su di me è ovviamente figlio della sua identità.
E nel momento in cui ti metti in gioco a recuperare la coppia, accidenti se è importante.
Se poi chiudi è ovvio che non è importante.

Il mio valore è mio, ma nella coppia, va relazionato al mio compagno. Tutte le coppie si fondano su equilibri.
Probabilmente anche lui si è sentito svalutato a livello morale dopo il tradimento, così come io mi sono sentita svalutata, nel mio essere donna con il suo tradimento.
Invece nessuno dei due si è sentito apprezzato e valutato per quello che c’è stato e permane?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Il mio valore, a parte umanamente sempre apprezzabile, ha acquisito importanza, nel momento che sono uscita dalla mia confort zone e sono andata a migliorarmi. Il fatto stesso che lo abbia fatto, non che ci sia riuscita, fa di me una persona migliore.
Con questo non voglio dire che chi non si laurea non ha valore, ma l'impegno, la costanza, la voglia di andare sempre avanti, di capire, ci rendono persone migliori. Questo in ogni campo e in ogni materia.
Sei consapevole che stai esprimendo tuoi valori?
 

Skorpio

Utente di lunga data
Brunetta ti ammiro per la tua intelligenza, empatia e calore umano ..non come quella demente ed algida della mia ex psicologa .. scusami ma questo tuo post l'ho fatto un po' mio ..p.s. ..io sono tra quelli che non hanno superato
 

Skorpio

Utente di lunga data
...se mi avesse fatto sentire abbastanza, almeno adesso,..
Anche se ti avesse fatto sentire (lui) il problema di base è tuo.

Ma guarda che questo aspetto esce da ogni altra evoluzione e situazione, è un problema tuo personale

Non è un problema di coppia, è un problema individuale .

Come si risolve?

A volte si risolve (inconsciamente) cercando di trovare più stimoli che gonfiano il concetto opposto (sono abbastanza, sono figa, sono importante)

Ma è un problema individuale
 

iosolo

Utente di lunga data
Anche se ti avesse fatto sentire (lui) il problema di base è tuo.

Ma guarda che questo aspetto esce da ogni altra evoluzione e situazione, è un problema tuo personale

Non è un problema di coppia, è un problema individuale .

Come si risolve?

A volte si risolve (inconsciamente) cercando di trovare più stimoli che gonfiano il concetto opposto (sono abbastanza, sono figa, sono importante)

Ma è un problema individuale
Il problema a questo punto diventa anche suo, perché con il suo atteggiamento, e le mie insicurezze, questo matrimonio sta finendo.
Valorizzare qualcuno, nella coppia, come in qualsiasi relazione, è base fondamentale del rapporto.
Poi secondo me questo va comunque a scontrarsi, o a incontrarsi con il proprio io personale, ma è inevitabile che, soprattutto in una relazione come la mia, quasi trentennale, il peso di quel valore va anche a influire su quello che è il mio pensiero.
 

iosolo

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
Il mio valore ha come scala di giudizio i miei valori. No?
Ovvio.
Ma sono questi “costanza, la voglia di andare sempre avanti, di capire, ci rendono persone migliori. Questo in ogni campo e in ogni materia.”
A me ricordano gli slogan scritti sui muri dei casali.
Ma vuoi il riconoscimento esterno.
Temo di non spiegarmi. Se tu hai studiato per avere un titolo che ti ha consentito il lavoro che volevi è un conto. Ma se hai studiato per avere un titolo che certificasse il tuo valore è un’altra storia.
Sembra che anche la tua relazione sia stato un modo per ottenere una certificazione di donna desiderabile.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Il problema a questo punto diventa anche suo,
un problema anche suo lo è probabilmente sin dal primo giorno che vi siete messi insieme.

Ma questa è una conseguenza del legame, della cui risoluzione tu magari chiedi conto a lui probabilmente da sempre.

Inconsapevolmente
 

iosolo

Utente di lunga data
Ovvio.
Ma sono questi “costanza, la voglia di andare sempre avanti, di capire, ci rendono persone migliori. Questo in ogni campo e in ogni materia.”
A me ricordano gli slogan scritti sui muri dei casali.
Ma vuoi il riconoscimento esterno.
Temo di non spiegarmi. Se tu hai studiato per avere un titolo che ti ha consentito il lavoro che volevi è un conto. Ma se hai studiato per avere un titolo che certificasse il tuo valore è un’altra storia.
Sembra che anche la tua relazione sia stato un modo per ottenere una certificazione di donna desiderabile.
Gli slogan di solito colpiscono proprio per l'immediatezza del messaggio, non perchè il messaggio sia sbagliato.

Questa idea del certificare non mi appartiene molto, ma capisco che nella tua discussione ci sta.
Ti chiedo quindi ora, in una relazione monogama chi certifica il tuo essere desiderabile se non il tuo compagno?

Il mio studiare non era per avere il titolo. Il mio valore era nel provare a conseguirlo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Gli slogan di solito colpiscono proprio per l'immediatezza del messaggio, non perchè il messaggio sia sbagliato.

Questa idea del certificare non mi appartiene molto, ma capisco che nella tua discussione ci sta.
Ti chiedo quindi ora, in una relazione monogama chi certifica il tuo essere desiderabile se non il tuo compagno?

Il mio studiare non era per avere il titolo. Il mio valore era nel provare a conseguirlo.
Quindi nella relazione dove sta il tuo valore? Nell’essere l’unica desiderabile?
 

iosolo

Utente di lunga data
un problema anche suo lo è probabilmente sin dal primo giorno che vi siete messi insieme.

Ma questa è una conseguenza del legame, della cui risoluzione tu magari chiedi conto a lui probabilmente da sempre.

Inconsapevolmente
Se andiamo così a ritroso e cominciamo da quando ci siamo messi insieme in età adolescenziale, mi arrendo.
 
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