Diciamo che mi fidavo e, come già detto, sono stata una bella ingenua.
Ho sopravvalutato lui e me stessa.
Già grazie a tante vostre risposte di questi due giorni vedo comunque più chiaro. Mi sento ancora più cretina ma se può servire per uscirne va bene
Ho letto la storia come si sarebbe sviluppata, attraverso i vari post.
La mia impressione è che
@diletta.73 sia rimasta "delusa" dal fatto che avrebbe "deluso" l'ex allenatore, visto il suo scarso entusiasmo nel secondo incontro e, poi, il successivo silenzio suo, interpretabile come disinteresse del potenziale amante.
E, quindi, abbia interpretato la situazione in cui si è trovata come "distruttiva" per la sua personalità. Il suo rientro nei "ranghi" (cioè, il rientro nella
comfort zone della sua unione matrimoniale) ha una funzione protettiva, rispetto ad una esperienza vissuta in modo insoddisfacente (aspettativa=relazione sessuale trasgressiva appagante) per il suo ego.
Però, il disagio che prova per una relazione matrimoniale parecchio spenta (per come è stata descritta) rimane, come rimangono i desideri insoddisfatti. La scelta su eventuali altri tentativi di uscire dalla noiosa
comfort zone matrimoniale è un problema suo (di opportunità, più che di morale). Ma rischia di interpretare non correttamente quanto le è successo, secondo me.
Credo che, alla fine della storia, lei non sia stata "ingenua" ma solo impreparata ad affrontare una relazione nella quale era stato anticipato da lui che la finalità era di puro sesso.
mi ha detto che non vuole una storia seria, né rovinarmi la vita. Vivere qualche momento intenso visto che sono sempre stata il suo sogno.
Il limite dichiarato anticipatamente dal trentenne non è stato compreso così come lei non ha capito che la logica di quel tipo di socialità (molto diffusa di questi tempi) si basa sul sesso come esperienza di conoscenza (di piacere e sperimentazione) e non sulla preventiva instaurazione di una relazione vera e propria. Sesso da consumare per semplice attrazione ma assolutamente senza problemi.
E il suo mostrarsi "presa" mentalmente da lui, azzardo la conclusione, invece che concentrarsi sull'aspetto ludico dell'occasione (come hanno imparato da tempo le giovani donne consapevoli della competitività della fase di conoscenza) ha, in qualche modo, costretto il trentenne a farla rientrare nei limiti dichiarati della relazione intrapresa.
Non c'è stata comunicazione o, meglio, c'è stata una non comprensione dell'evento da parte di chi non era "aggiornata" su quali fossero le regole del gioco.
Lui pensava di trovare una donna insoddisfatta, pronta a dimostrarsi essere disinibita e disponibile, invece ha percepito un coinvolgimento emotivo, per lui inaspettato.
Se la ricontatta (e lei accetta il dialogo), probabilmente sarà più esplicito ... nel farle capire cosa si attende da lei e, magari, lei può rendersi conto di quale sia l'aspettativa di lui: divertirsi, magari in due, se lei si impegna.