Un'altra ragazza scomparsa

Andromeda4

Utente di lunga data
Quanti genitori alcolizzati, tossici, violenti hanno generato figli meravigliosi?
Il ruolo di genitore è difficile ed oggi, pensando alla morte di Giulia, c'è il dolore anche di due genitori, quelli di Filippo, che saranno giudicati e stigmatizzati a vita. Saranno condannati a sentirsi in colpa per non aver educato il figlio, per non aver visto in quegli occhi la cattiveria, per aver messo al mondo un mostro.
Invidio la sicurezza di quelli che dicono che i loro figli non sarebbero capaci di fare cose del genere.
Infatti quello che ho sempre vissuto, a casa mia, è questa assurda mentalità "ariana" (passatemi il paragone sacrilego, ma poi vi renderete conto che quello che dico è verosimile), per usare un termine della mia amica storica, che mi conosce dal 1987, per cui "noi siamo meglio di tutti", "noi stiamo benissimo" , "qui va tutto bene". Negazione di problemi, di malattie, di situazioni dure che noi figli ci siamo dovuti smazzare da soli. Niente di estremo, ma la mia storia tossica l' ho dovuta gestire da sola. Il mio ex fidanzato è durato 16 anni per colpa mia, perché loro "lo sapevano dall' inizio". Il figlio è perfetto, facevano schifo le fidanzate.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Come fai a non saperlo.
Se ti mollavi con tizio ti attaccavi, lo potevi vedere se faceva parte di un luogo di frequentazione pubblico, una piazza o un bar.
Se telefonavi al fisso poteva rispondere un papà o una mamma, se non nonne o persino altre persone, che potevano dirti un secco "non c’è" e fine.

Adesso le persone sfavellano se non ricevo una risposta ad un messaggio nel giro di 5 minuti, e si offendono pure, senza pensare che una persona possa stare a fare anche altro. Figurati con degli ex.



Ma infatti non lo era, e non lo sarebbe stato, se non la uccideva.
Di reazioni forti, anche parecchio "fuori di testa" di uomini lasciati ne ho sentite tante ormai. Facevano ancora più clamore in passato, anche se non finivano nei giornali. Magari era la persona stessa, donna, a raccontare in giro di un periodo particolarmente pesante che stava vivendo a causa di un ex.
Non si andava a scandagliare nel dettaglio dinamiche di rapporto. E non era neppure infrequente, che la ragazza o donna (visto che ne ho sentite dal liceo fino a oltre i 30 anni, più o meno fino a quel giro di età dove molti poi si consolidano in una famiglia) si prestasse a incontrare il ragazzo, nonostante parlando con altre donne, non mancasse chi avesse una percezione di pericolo (anche se nessuna si metteva a fare spiegoni in termini di psicologia).
Fino ad azioni forti, al liceo ricordo di una ragazza fu trascinata dal suo ex nei bagni, con chiusura dei due al loro interno.
Io stessa purtroppo, nel tempo, sono andata a conferire un senso di normalità, nel sentirmi dare della troia, a fronte della chiusura di una relazione. Quasi che facesse parte della forma di dolore che vive un uomo, non percependolo come offesa, e men che meno come forma di pericolo. Adesso negli ultimi anni molte sono le informazioni diffuse alle donne, per aiutarle quando si trovano davanti certe dinamiche. Ma non mi pare certe cose non accadessero in passato.

Mi viene in mente anche quella trasmissione tv, Stranamore, dove con l’aiuto del programma, alcune persone tentavano con scenografie eclatanti di riconquistare degli ex. Il fattore sorpresa, messa in onda in tv (non ricordo se a volte pure diretta televisiva), portava il ricevente a dover stare "al gioco". In qualche modo, veniva accettato che una persona provasse un dolore forte, tanto da creare un programma per aiutare a riconquistare un amore.
Parto dalla fine. Il programma me lo ricordo bene, avevo 25 anni circa quando lo trasmettevano. Non so se fosse in diretta, ma non credo fosse tagliato. Era sicuramente organizzato in modo da suscitare sorprese, quindi non poteva essere tutto "liscio". È stato solo l' inizio, poi da là, arrivò C'è posta per te e i suoi fratelli. E tutto è diventato talmente macroscopico da essere grottesco.
Anche ai tempi di quando ero universitaria, ne vivevo e ne ascoltavo di storie. Ed era tutto vissuto, come dire, più dignitosamente. Non che non ci fossero, come hai detto giustamente. Ma ci se ne faceva una ragione.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
in effetti il termine ariano c'entra na sega nulla
Hai letto bene o ti sei fermato alla parola per cominciare la tua crociata?
Volevo dire che i miei sono convinti di essere perfetti e migliori di tanti altri. Non si mettono mai in discussione, mai fatto. E non accettano che i propri figli possano avere problemi o mancanze. In questo senso parlo di "ariano".
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
proprio perchè ho letto il post che dico che il termine c'entra na sega nulla.

per definire un comportamento intransigente ed incontestabile, potevi usare con più efficacia talebano o dogmatico. ariano veramente è tutta n'altra roba
 

Koala

Utente di lunga data
veramente quella è roba degli ebrei

la versione nazista fa il paio col concetto di Destino Manifesto degli USA. ma questo è un OT troppo grosso
Ti sei attaccato alla parolina ma si capiva benissimo il senso del discorso di Andromeda e soprattutto perché ha usato proprio quel termine
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Ti sei attaccato alla parolina ma si capiva benissimo il senso del discorso di Andromeda e soprattutto perché ha usato proprio quel termine
il senso del discorso era chiaro anche a me. per questo ho notato la stonatura. ma non voglio indurre un OT sul termine ariano.

m'interessa di più la distorsione di pensiero di Brunetta. che,al solito, non capisce che in fondo non c'è una ragione che induce alcuni ad assumere un certo comportamento. e quindi s'illude che sia merito suo se suo figlio non fa certe cazzate

la mente umana è molto misteriosa, ancora
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Proprio prima, nel corso del dibattito a Domenica in, mia madre se n'è uscita così "Io non ho mai detto a *****(mio fratello) di maltrattare le donne". Non che mio fratello si sia mai trovato in situazioni simili, per inciso. Quello che volevo sottolineare è che si tratta di esempio, non di parole e frasi che vengono dette. Un lavoro sottile, lungo una vita, ancestrale, che porta a comportarsi in un certo modo. E che sia una donna, mia madre, a parlare così, oltre ad aver commentato "perché era uscita con lui, quella sera, Giulia?" fa pensare.
Mia nonna era del '23.. Sono cresciuto sentendo lei che continuamente mi ribadiva che non avrei mai e poi mai dovuto fidarmi di una donna, dunque men che meno rischiare di mettere al mondo un figlio, visto quello che lei riteneva essere il mondo di oggi. Come tutti i "consigli" sono stati da me ignorati
 
Ultima modifica:

Andromeda4

Utente di lunga data
veramente quella è roba degli ebrei

la versione nazista fa il paio col concetto di Destino Manifesto degli USA. ma questo è un OT troppo grosso
Esatto. Comunque mi riferivo al fatto che per i miei, come per tante famiglie, è inconcepibile la sola idea che il proprio figlio possa essere in grado potenzialmente di fare del male o avere dei problemi.

Ti sei attaccato alla parolina ma si capiva benissimo il senso del discorso di Andromeda e soprattutto perché ha usato proprio quel termine
Grazie. Più di spiegarlo in senso metaforico non potevo fare.

il senso del discorso era chiaro anche a me. per questo ho notato la stonatura. ma non voglio indurre un OT sul termine ariano.

m'interessa di più la distorsione di pensiero di Brunetta. che,al solito, non capisce che in fondo non c'è una ragione che induce alcuni ad assumere un certo comportamento. e quindi s'illude che sia merito suo se suo figlio non fa certe cazzate

la mente umana è molto misteriosa, ancora
Ecco, questo trova d'accordo anche me.

Mia nonna era del '23.. Sono cresciuto sentendo lei che continuamente mi ribadiva che non avrei mai e poi mai dovuto fidarmi di una donna, dunque men che meno rischiare di mettere al mondo un figlio, visto quello che lei riteneva essere il mondo di oggi. Come tutti i "consigli" sono stati da me ignorati
Nonne maschiliste. Mia madre è del 45, ha assorbito in pieno quel pensiero. Infatti non ha un buon rapporto con me e mia sorella, né ha amiche. Quelle che aveva da giovane le tollerava, più che frequentarle.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Nonne maschiliste. Mia madre è del 45, ha assorbito in pieno quel pensiero. Infatti non ha un buon rapporto con me e mia sorella, né ha amiche. Quelle che aveva da giovane le tollerava, più che frequentarle.
Invece mia mamma (del '47) non ha assorbito nulla, si vede che come per i lupi mannari a volte salta una generazione
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Servirebbe a far diminuire i delitti o a ridurre le reazioni giustizialiste?
Pure la politica giustizialista è arrivata alla frutta.
Manca solo la pena di morte da reintrodurre, dopo di ché si è fatto un sistema di norme che, sulla carta, rappresenta una tutela di notevole portata per i femminicidi, che molti altri paesi occidentali non hanno.

Non sono le punizioni sempre più dure che educano, specie quando non si capisce la gravità delle proprie azioni criminali.
Quella che è decisiva è la valutazione della comunità, che influenza il modo di intendere e vivere la realtà. Perché i comportamenti sono appresi dalla comunità, dal sentire comune. In una parola dall'educazione sociale in generale e da quella che proviene dall'ambiente familiare e scolastico. Per imitazione. Servono a poco le buone letture. Molto più l'esempio.

E l'educazione è una questione di cultura diffusa, quella del vivere quotidiano, delle piccole cose. C'è molta, troppa tolleranza della piccola criminalità e delle violazioni delle regole di ogni genere: vogliamo parlare degli abusi edilizi commessi negli appartamenti, di quanti utilizzano supporti crackati per le piattaforme di comunicazione, programmi di software o video-giochi copiati, copie abusive di opere dell'ingegno (canzoni, brani musicali, ecc.) abuso dei permessi di sosta per handicappati, truffe di ogni genere, furti (che non vengono più denunciati se non per l'assicurazione); evasione fiscale (mi sono sempre domandato se le mogli degli appartenenti alla Guardia di Finanza vadano mai a pagamento dal ginecologo, dentista, pediatra, ecc. o chiamino idraulici, pittori, elettricisti, ecc. per lavori in casa) e così via.

Non c'è una casa italiana, una nella quale non ci sia qualcosa di illegale: è quello che mi sento contestare dagli altri amici europei.

Perché è passata l'abitudine alla irrilevanza della piccola violazione con l'argomentazione che le tasse le devono pagare le grandi multinazionali e società e non i poveri cittadini vessati dalle tasse.

Mi sono convinto che le famiglie hanno fallito nel compito di educare i figli, semplicemente perché i genitori non erano stati preparati al compito ed erano a corto di esempi, vista la contestazione delle famiglie tradizionali. I primi da rieducare sono i genitori, gli adulti. Poi, in sequenza, i giovani e giovanissimi.

La scuola non è da tempo il luogo dove si riesce ad educare compiutamente; da sempre l'ordinamento scolastico per svolgere una funzione educatrice deve avere una robusta interazione con le famiglie.

Tanti insegnanti, ai giorni d'oggi, devono combattere con la violenza degli alunni e dei loro genitori. Non era così 20 o 30 anni fa.
Mi riferiscono che tanti ragazzi commettono atti di autolesionismo verso se stessi o di violenza verso i compagni come mezzo di reazione alle pressioni psicologiche alle quali sono sottoposti, o anche solo di affermazione della loro personalità.

Gli adolescenti da qualche parte ricavano le informazioni e conoscono gli esempi comportamentali che imitano per costruire le loro esperienze. Adesso la fonte principale è il Web, pieno di fake news e di esempi non virtuosi. Perché è diretto, facile da conoscere e meno equivoco degli ambienti familiari o scolastici.

Per dei genitori, pieni di incertezze nella loro esistenza, che si interrogano sui rapporti di coppia in modo emblematico è divenuto ancora più arduo il compito di educare i figli. Richiede disponibilità a fare sacrifici (anche personali) e molto lavoro per fornire esempi e comportamenti non equivoci alla prole, a tutti i livelli sociali, nessuno escluso.

Il mio intervento era focalizzato sulla prevenzione.
Ma è ovvio che la prevenzione, da sola, anch'essa non basta senza consenso sociale, lavoro educativo quotidiano in famiglia e nella scuola.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Come fai a non saperlo.
Se ti mollavi con tizio ti attaccavi, lo potevi vedere se faceva parte di un luogo di frequentazione pubblico, una piazza o un bar.
Se telefonavi al fisso poteva rispondere un papà o una mamma, se non nonne o persino altre persone, che potevano dirti un secco "non c’è" e fine.

Adesso le persone sfavellano se non ricevo una risposta ad un messaggio nel giro di 5 minuti, e si offendono pure, senza pensare che una persona possa stare a fare anche altro. Figurati con degli ex.



Ma infatti non lo era, e non lo sarebbe stato, se non la uccideva.
Di reazioni forti, anche parecchio "fuori di testa" di uomini lasciati ne ho sentite tante ormai. Facevano ancora più clamore in passato, anche se non finivano nei giornali. Magari era la persona stessa, donna, a raccontare in giro di un periodo particolarmente pesante che stava vivendo a causa di un ex.
Non si andava a scandagliare nel dettaglio dinamiche di rapporto. E non era neppure infrequente, che la ragazza o donna (visto che ne ho sentite dal liceo fino a oltre i 30 anni, più o meno fino a quel giro di età dove molti poi si consolidano in una famiglia) si prestasse a incontrare il ragazzo, nonostante parlando con altre donne, non mancasse chi avesse una percezione di pericolo (anche se nessuna si metteva a fare spiegoni in termini di psicologia).
Fino ad azioni forti, al liceo ricordo di una ragazza fu trascinata dal suo ex nei bagni, con chiusura dei due al loro interno.
Io stessa purtroppo, nel tempo, sono andata a conferire un senso di normalità, nel sentirmi dare della troia, a fronte della chiusura di una relazione. Quasi che facesse parte della forma di dolore che vive un uomo, non percependolo come offesa, e men che meno come forma di pericolo. Adesso negli ultimi anni molte sono le informazioni diffuse alle donne, per aiutarle quando si trovano davanti certe dinamiche. Ma non mi pare certe cose non accadessero in passato.

Mi viene in mente anche quella trasmissione tv, Stranamore, dove con l’aiuto del programma, alcune persone tentavano con scenografie eclatanti di riconquistare degli ex. Il fattore sorpresa, messa in onda in tv (non ricordo se a volte pure diretta televisiva), portava il ricevente a dover stare "al gioco". In qualche modo, veniva accettato che una persona provasse un dolore forte, tanto da creare un programma per aiutare a riconquistare un amore.
Non lo so se c’è rapporto tra i mezzi di comunicazione privata e la capacità di elaborare le relazioni.
I tempi lunghi potrebbero anche favorire la ruminazione.
Non so nemmeno se il fenomeno sia grave o se siano difficoltà ad accettare di essere lasciati sempre presenti.
Mia madre raccontava di uno che l’aveva minacciata di farle lo sfregio perché non era uscita con lui dopo un paio di caffè.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Pure la politica giustizialista è arrivata alla frutta.
Manca solo la pena di morte da reintrodurre, dopo di ché si è fatto un sistema di norme che, sulla carta, rappresenta una tutela di notevole portata per i femminicidi, che molti altri paesi occidentali non hanno.

Non sono le punizioni sempre più dure che educano, specie quando non si capisce la gravità delle proprie azioni criminali.
Quella che è decisiva è la valutazione della comunità, che influenza il modo di intendere e vivere la realtà. Perché i comportamenti sono appresi dalla comunità, dal sentire comune. In una parola dall'educazione sociale in generale e da quella che proviene dall'ambiente familiare e scolastico. Per imitazione. Servono a poco le buone letture. Molto più l'esempio.

E l'educazione è una questione di cultura diffusa, quella del vivere quotidiano, delle piccole cose. C'è molta, troppa tolleranza della piccola criminalità e delle violazioni delle regole di ogni genere: vogliamo parlare degli abusi edilizi commessi negli appartamenti, di quanti utilizzano supporti crackati per le piattaforme di comunicazione, programmi di software o video-giochi copiati, copie abusive di opere dell'ingegno (canzoni, brani musicali, ecc.) abuso dei permessi di sosta per handicappati, truffe di ogni genere, furti (che non vengono più denunciati se non per l'assicurazione); evasione fiscale (mi sono sempre domandato se le mogli degli appartenenti alla Guardia di Finanza vadano mai a pagamento dal ginecologo, dentista, pediatra, ecc. o chiamino idraulici, pittori, elettricisti, ecc. per lavori in casa) e così via.

Non c'è una casa italiana, una nella quale non ci sia qualcosa di illegale: è quello che mi sento contestare dagli altri amici europei.

Perché è passata l'abitudine alla irrilevanza della piccola violazione con l'argomentazione che le tasse le devono pagare le grandi multinazionali e società e non i poveri cittadini vessati dalle tasse.

Mi sono convinto che le famiglie hanno fallito nel compito di educare i figli, semplicemente perché i genitori non erano stati preparati al compito ed erano a corto di esempi, vista la contestazione delle famiglie tradizionali. I primi da rieducare sono i genitori, gli adulti. Poi, in sequenza, i giovani e giovanissimi.

La scuola non è da tempo il luogo dove si riesce ad educare compiutamente; da sempre l'ordinamento scolastico per svolgere una funzione educatrice deve avere una robusta interazione con le famiglie.

Tanti insegnanti, ai giorni d'oggi, devono combattere con la violenza degli alunni e dei loro genitori. Non era così 20 o 30 anni fa.
Mi riferiscono che tanti ragazzi commettono atti di autolesionismo verso se stessi o di violenza verso i compagni come mezzo di reazione alle pressioni psicologiche alle quali sono sottoposti, o anche solo di affermazione della loro personalità.

Gli adolescenti da qualche parte ricavano le informazioni e conoscono gli esempi comportamentali che imitano per costruire le loro esperienze. Adesso la fonte principale è il Web, pieno di fake news e di esempi non virtuosi. Perché è diretto, facile da conoscere e meno equivoco degli ambienti familiari o scolastici.

Per dei genitori, pieni di incertezze nella loro esistenza, che si interrogano sui rapporti di coppia in modo emblematico è divenuto ancora più arduo il compito di educare i figli. Richiede disponibilità a fare sacrifici (anche personali) e molto lavoro per fornire esempi e comportamenti non equivoci alla prole, a tutti i livelli sociali, nessuno escluso.

Il mio intervento era focalizzato sulla prevenzione.
Ma è ovvio che la prevenzione, da sola, anch'essa non basta senza consenso sociale, lavoro educativo quotidiano in famiglia e nella scuola.
Sperando di non scatenare una bagarre, chiedo.
Nella tua esperienza di uomo, durante la crescita quale è stata l’interazione tra ragazzi per comprendere come funzionano le relazioni? Certo è importante la famiglia, ma il gruppo dei pari durante la crescita è importante.
Qui trapelano idee sulle relazioni. Si parla di profumiere e gatte morte, quelle non disponibili sessualmente, di milf, preferibilmente disponibili. Si parla di disponibilità incondizionata delle mogli, pena il tradimento, giustificato. Si parla di pratiche sessuali e di vari tipi di penetrazioni obbligatorie per soddisfare il partner.
E degli uomini? Prevalentemente gli uomini stessi parlano di dimensioni e di erezione come prove di mascolinità e le donne confermano che non si può “perdere tempo“ con chi non funziona.
E tra ragazzini come parlavate tra voi?
Le parole delle “canzoni“ trap sono una novità o hanno solo reso noto ciò che da sempre si dice tra ragazzi e si legge sin dalle medie su i muri degli spogliatoi?
È questa la visione della sessualità e delle relazioni?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Proprio prima, nel corso del dibattito a Domenica in, mia madre se n'è uscita così "Io non ho mai detto a *****(mio fratello) di maltrattare le donne". Non che mio fratello si sia mai trovato in situazioni simili, per inciso. Quello che volevo sottolineare è che si tratta di esempio, non di parole e frasi che vengono dette. Un lavoro sottile, lungo una vita, ancestrale, che porta a comportarsi in un certo modo. E che sia una donna, mia madre, a parlare così, oltre ad aver commentato "perché era uscita con lui, quella sera, Giulia?" fa pensare.
Cosa ti fa pensare?

calma ragazza. il 99,9% delle madri di figli maschi sono nella stessa tua situazione. non dimenticarlo
Ci mancherebbe altro!

Quanti genitori alcolizzati, tossici, violenti hanno generato figli meravigliosi?
Il ruolo di genitore è difficile ed oggi, pensando alla morte di Giulia, c'è il dolore anche di due genitori, quelli di Filippo, che saranno giudicati e stigmatizzati a vita. Saranno condannati a sentirsi in colpa per non aver educato il figlio, per non aver visto in quegli occhi la cattiveria, per aver messo al mondo un mostro.
Invidio la sicurezza di quelli che dicono che i loro figli non sarebbero capaci di fare cose del genere.
Credo che si possa dire a posteriori.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
ecco meno male

PS: definisci posteriori, perchè non c'è un limite di età oltre il quale certe cazzate non si possono più fare
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Sottotitolo:Ma i genitori conoscono bene loro figli?
Dopo l'ennesimo femminicidio...mi colpisce il fatto...che i genitori di lui..
hanno.. fin dal primo giorno della sparizione della ragazza...sempre affermato che il loro figlio
"è un bravo ragazzo"
Ma dato che è prassi di tutti i genitori "difendere" i loro figli
Allora mi chiedo...ma conoscono bene i loro figli?
Oppure li difendono sempre a prescindere... pure se hanno commesso un delitto?????
Tu hai figli Spettrale?
 

Paolo78mi

Milano :-)
Come si fà ad Amare così tanto una persona, da metterle le mani addosso e a toglierle la vita, solo perchè non ci vuole più....è inspiegabile...
Il problema è che se non gli daranno l'ergastolo a sto Filippo Turretta, ma esgastolo VERO, come fanno in USA non all'Italiana che dopo una decina d'anni sei fuori...

Ci sarà sempre un precedentedove e la "Gentaglia" troverà NORMALE togliere la vita alla tua fidanzata/moglie !!!
Secondo me per fermare questo FEMMINICIDIO servirebbe la PENA di MORTE una volta appurato al 100% della colpevoletta dell'imputato.
Siamo 8 Miliardi di persone su questo Pianeta, sefacciamo fuori la feccia vivremmo tutti sonni più tranquilli....

Riposa in Pace...
Povera Giulia....

PS : Ragazze/Donne fatevi SEMPRE accompagnare quando si tratta di chiarimenti con il proprio Ex....
 

Brunetta

Utente di lunga data
Top