Oggi pensavo che, pur senza mettere blocchi alla libertà di stampa, si potrebbero porre limiti. Tipo vietare di sostare in prossimità della abitazione di parenti coinvolti, a qualsiasi titolo, in fatti di cronaca nera. Ogni comune potrebbe predisporre un campo dove, se vogliono, possono recarsi i parenti per interviste.
Potremmo invece disinteressarci noi di fatti singolari di cronaca nera, a cui viene dato troppo risalto.
È ovvio che i giornalisti si buttino dove sanno che c'è interesse, creando e amplificando il caso.
Ma la responsabilità è del cliente, che favorisce certe scelte, non sono d'accordo su limitazioni che sarebbero difficili da mettere in atto.
Nello stesso periodo della scomparsa di Giulia, a 500 metri da casa mia era scomparsa un'altra donna col suo compagno.
Il caso è rimasto nelle cronache locali, e per fortuna solo qualche giorno fa si è risolto positivamente.
Per non parlare di accoltellamenti, l'ultimo ieri con 3 giovani a terra, o di cadaveri di sconosciuti trovati nelle rogge.
Se alcuni casi hanno maggior risalto è perché si sa che piacciono di più a chi legge i quotidiani, segue i social, guarda la TV, perché può sentirli più simili, discutere, anche spettegolare, come su questa nonna un po' stramba, che ho notato essere già condivisa ovunque oggi.
Sono prodotti e scelte di marketing.
La ragazza scomparsa da me era sudamericana. Non frega niente a nessuno degli stranieri, per ora, anche perché sono casi più comuni.