Un tradimento traumatico…

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Siamo proprio sicuri che sia sempre così? Si tradisce anche per reazione (io l'ho fatto), una reazione assolutamente sbagliata, ma pur sempre una reazione, per esempio ad un evento scatenante tipo un altro tradimento o un'altra crepa nel rapporto di coppia, o peggio una qualche forma di "maltrattamento" . Per cui la domanda è: se non ci fosse stato l'evento scatenante ci sarebbe stata la reazione?
ma tu hai tradito sì per reazione, ma anche perchè c'era qualcuno disponibile, se ci fosse stato l'evento scatenante ma non ci fosse stato nessuno per tradire, ci sarebbe stata la reazione?
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
ma tu hai tradito sì per reazione, ma anche perchè c'era qualcuno disponibile, se ci fosse stato l'evento scatenante ma non ci fosse stato nessuno per tradire, ci sarebbe stata la reazione?
Per quanto riguarda me si, perché trovare qualcuno è il meno, più difficile trovare qualcuno di "giusto" ma è solo questione di tempo.
 

Etta

Utente di lunga data
Alfonsí forse ho letto male ,non hai ancora divorziato da tua moglie e quindi sei ancora sposato pur avendo un altra relazione.
Domanda lo sai che quando passi ha miglior vita ,iu tardi che mai ,la sua ex signora si prenderà molti benefici risultando ancora sposati,.
Forse ho capito male?
Per la ludopatia ho conosciuto due donne che se so magnato una casa e altro ,l'altra na marea di soldi tanto il marito ce ne aveva tanti ,ma mica hanno tradito
Infatti conviene sempre divorziare perché non si sa mai. Altrimenti chi e’ nullatenente e, tocchiamo ferro succeda qualcosa, si prende tutto.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
ah quindi un po' di tempo ce lo devi perdere, non mi pare allora che sia il meno
Il tempo di imparare a raccontare balle in maniera da essere credibile, a meno che non ti venga già naturale.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
se ti predisponi alla cosa, prima o poi trovi la persona con cui concretizzare. Al limite fai uno squillo a @Pincopallino e un'amica tipo quella che cercava un terzo, la trovi :)
appunto, prima o poi, magari per quando la trovi ti è pure passata la voglia di reazione
Il tempo di imparare a raccontare balle in maniera da essere credibile, a meno che non ti venga già naturale.
ma perchè raccontare balle? sono necessarie?
 

Kitsune

Utente di lunga data
Udio, ogni tanto ci sono anche altri argomenti che qualcuno non conosce o ne sa poco, e di conseguenza non partecipa.
Oppure si evitano certe discussioni in quanto non piacciono gli argomenti trattati e/o si percepiscono possibili liti.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
so che qua siete tutte donne speciali, ma in genere alle altre serve dire ,siamo quasi separati', 'con mia moglie non ho rapporti da anni' 'sei l'unica' etc etc
io non sono speciale, ma certe cazzate non mi farebbero pensare "oh poverino vieni qui, ti consolo con un po' di gnagna"
 

Brunetta

Utente di lunga data
Siamo proprio sicuri che sia sempre così? Si tradisce anche per reazione (io l'ho fatto), una reazione assolutamente sbagliata, ma pur sempre una reazione, per esempio ad un evento scatenante tipo un altro tradimento o un'altra crepa nel rapporto di coppia, o peggio una qualche forma di "maltrattamento" . Per cui la domanda è: se non ci fosse stato l'evento scatenante ci sarebbe stata la reazione?
Sempre no. Ma andare a ricercare da traditi le personali mancanze è un esercizio inutile. Soprattutto perché le mancanze devono essere fatte notare e, se non si risolvono, ci si può separare. Altrimenti si cade nella colpevolizzazione della vittima.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Intervengo nuovamente sul tema delle dipendenze, che mi sono trovato ad affrontare insieme a mia figlia per contrastare la ludopatia di mia moglie (dalla quale sono separato da trenta anni e più e prossimo a divorziare). Il mio è semplicemente un intervento di testimonianza nel quale ho condiviso, in questo forum, l'opinione di @Pincopallino qualche mese fa.

Mia figlia è una scienziata, come formazione, mentre io ho una educazione prettamente umanistica. Ci siamo trovati ad affrontare una situazione che entrambi non comprendevamo in termini di malattia, mentre eravamo orientati a valutarla come "vizio". Più io che mia figlia, in verità.
Ci siamo rivolti a professionisti nel campo delle dipendenze (medici, psicologi e reduci da esperienze di dipendenze), per cercare di capire. Che è molto più complicato rispetto a giudicare ed abbandonare al suo destino chi sia affetto da una dipendenza.

Parlo da persona che quel giudizio l'aveva emesso in relazione ad un fatto di tradimento in una condizione di ludopatia, che sembrava semplicemente accessoria (occasionale, perché mia moglie aveva trovato l'amante al tavolo da gioco). Dopo un'immediata separazione avevamo provato a recuperare il rapporto di coppia ma non aveva funzionato. Io mi sono rifatto una vita, mia moglie no ed è sprofondata nell'abisso della dipendenza.

La differenza tra vizio e malattia è molto labile, sottile e, secondo molti, addirittura solo quantitativa. Nel senso che finché riesci a controllare le pulsioni, potresti considerarti semplicemente "vizioso", mentre quando le pulsioni dilagano e non riesci a controllarle scopri di essere "dipendente". E solo quando questo passaggio è avvenuto puoi trovare la forza (direi meglio, la disperazione) di chiedere aiuto, superando l'orgoglio ed accettando di subire l'umiliazione che è necessaria per impostare un percorso di recupero. La percentuale di quelli che chiedono aiuto è comunque bassa (mi hanno parlato di circa il 10%) e non tutti riescono ad uscirne del tutto, le ricadute sono frequenti. Una terapia di contrasto praticamente dura tutta la vita.

Un'ultima notazione. Ho imparato, dalla viva voce di una donna matura che aveva attraversato l'inferno della dipendenza, che il fenomeno da contrastare (con molta difficoltà) è la "dipendenza" in generale, che si può articolare in diversi campi (alcol, gioco, sesso, droga, comportamenti, ecc.). Sono connessi tra loro, nel senso che si passa facilmente da uno all'altro, una volta che "la diga dell'autocontrollo si rompe".
Al termine della discussione generale, ho avuto modo di scambiare alcune battute con lei e mi ha confermato, come esperienza personale vissuta, che ludopatia e sesso erano aspetti di una medesima patologia comportamentale (per lei anche l'alcol). Insomma, si parte dal vizio e si può finire nella dipendenza.
Così, ho cominciato a capire che trenta e passa anni fa avevo commesso un errore colossale per semplice ignoranza, umanissimo errore nel quale sono incorso in buona fede o , comunque, senza rendermene conto. Se si guarda a se stessi, spesso si finisce con ignorare chi ci sta accanto. E' una constatazione.

Era una conferenza organizzata nell'ambito degli incontri periodici che si tengono nelle sedi degli Alcolisti Anonimi (in varie città). Nel mio caso a Roma, Via Napoli 58 (il sito di riferimento nazionale è ). Vi sono sezioni specializzate per ogni tipo di dipendenza (nel caso mio, la ludopatia) ma l'approccio nel contrasto è in gran parte unico dal punto di vista comportamentale. Un universo di problematiche che non avevo mai approfondito e sul quale mi sono affacciato, come dire, a tempo ampiamente scaduto.
Tutto giusto.
Solo che vizio è una valutazione sul piano morale, dipendenza sul piano psicologico e fisico.
Il problema è che la definizione di vizio porta disprezzo, quella di dipendenza comprensione e finisce per escludere il ruolo della volontà, divenendo autoassolutorio anche per chi soffre della dipendenza.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Infatti conviene sempre divorziare perché non si sa mai. Altrimenti chi e’ nullatenente e, tocchiamo ferro succeda qualcosa, si prende tutto.
Ti ci vorrei vedere, tra vent’anni, mollata per un’altra sculettante maggiormente carne fresca, trovarti senza una lira e lavoro perché lo avevi lasciato per occuparti dell’amore tuo.
 
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