Varlam
Utente di lunga data
Chiaro che le cause sono sempre molteplici, ma distinguiamo tra un prima e un dopo.Come in tutte le cose non c'è mai un'unica causa, pensare che la causa sia il regolatore non mi sembra sufficiente, il motore della faccenda è stata la propensione a contrarre debiti ben oltre le capacità di solvibilità e questa è una faccenda che riguarda le aspettative pompate che stavano nella testa della gente, dei consumatori, degli operatori economici e politici.
La faccenda della globalizzazione è un altro aspetto di questa euforia verso il facile ottimismo, verso la ricerca di nuovi mercati da un lato, verso la ricerca di manodopera a basso costo da un altro.
Le multinazionali (tutte) ci hanno marciato per un ventennio su questo paradigma, basti solo pensare a cosa abbia significato il mercato del lusso per le imprese che vendono in Cina, o come la stessa sia diventata la base produttiva di colossi come Apple.
Prima che un risultato politico (da parte di una politica che conta sempre meno difronte alla economia di mercato) la globalizzazione è stata forzata da chi ha fatto affari. Colossali affari.
Che poi la cosa sia in parte rientrata a causa del nazionalismo (guarda caso) di Cina e Russia è un'altra faccenda, è attualità, ci siamo messi nella miope condizione di dover uscire dalla dipendenza da fornitura di materie prime e produzioni a costi vantaggiosi da paesi tutt'altro che assoggettati e assogettabili a logiche come le nostre, occidentali.
Sinteticamente queste cose non le dico solo io, sia ben chiaro, per esempio basta leggersi i libri che Rampini, giornalista che in Cina e Usa ci ha vissuto ha scritto ultimamente.
Sono lontani i tempi in cui un Dalema in visita in Cina predicava che si sarebbe dovuto andare a produrre là e che noi ci saremmo dovuti nutrire di economia virtuale.
Virtuale stocazzo.
E il prima e il dopo sono i regolamenti che hanno concesso a clienti non affidabili ( subprime , cioè con pregressi di morosità)
di aprire un mutuo , spesso garantito da da Fannie Mae e Freddie Mac, di fatto sotto il controllo pubblico , infatti ripianate.
Per me la globalizzazione è una cosa innanzitutto positiva , visto che ha permesso a milioni di persone di non morire di fame.
Chiaro che le aziende hanno visto un’ opportunità , ma anche noi di acquistare merci a prezzo più basso.
Sai quanto saresti più povero se dovessi acquistare solo prodotti costruiti in occidente ?
Le multinazionali hanno potere di lobby e vanno seguite da vicino.
Ma di che marca è il tuo cellulare ? La tua automobile ?
La macchina per la TAC e le sue parti, pensi le possa produrre un artigiano ?
La miope condizione di avere forniture di materie prime e produzioni a costi vantaggiosi si chiama progresso, non sai quanto sarà doloroso
dovessimo tornare indietro.
Rampini no , ti prego
#Rampinomics, ovvero l'arte del copiare
Esplode la bolla #Rampinomics: Federico Rampini, giornalista de la Repubblica, colto a copiare e tradurre articoli dai media stranieri. Twitter insorge
www.liberopensiero.eu

