In realtà sono io che esorto a che sia più autonomo e trovi i suoi equilibri. Il padre vorrebbe essere più incisivo affiancandolo ad una persona esterna (ripetizioni per di più), cosa che io per esempio non condivido, proprio perchè secondo me a 15 anni, ha tutto il tempo per trovare il suo modo e considerato che alla fine la promozione senza debiti l'ha conquistata.
Io ho capito, ma credo di non essere stata chiara.
Tuo marito è un padre insofferente. Patisce la inettitudine del figlio (secondo il suo giudizio) nel metodo di studio. Metodo di studio genericamente indica risultati insoddisfacenti o scarsa applicazione.
Invece il metodo di studio è la competenza di conoscere più modalità di studio e di memorizzazione che consentono di corrispondere alle richieste della scuola e ottenere buoni voti OPPURE applica le modalità di studio più efficaci per cogliere le opportunità che le varie materie e insegnanti offrono per comprendere il mondo.
Le modalità per ottenere risultati positivi nel senso di voti alti consistono prevalentemente nella memorizzazione.
Ovviamente la memorizzazione è più facile se negli anni precedenti si sono costruite strutture mentali che fanno mettere le nuove conoscenze in ordine.
La mente è come un grande armadio, sempre in fase di montaggio e riordino, in cui si mettono le cose nuove in ripiani e scatoloni e scatoline. Se l’armadio è traballante e le cose precedenti sono state messe a caso, non si sa come mettere in ordine le cose nuove.
Io credo che tuo marito non si sia molto interessato della costruzione dell’armadio e adesso si irriti dei risultati che rivelano che c’è disordine. Per soffrire meno vuole affidarsi a un sostituto che metta in ordine.
È difficile trovare chi possa aiutare a mettere in ordine, perché ci vuole molto tempo e generalmente a chi viene chiamato a svolgere questo compito non viene dato molto tempo, gli si chiede solo di fare migliorare i risultati.
Il lavoro reale di aiuto è quello di guidare a costruire l’armadio e a metterlo in ordine con il
metodo adeguato alla singola persona.
Perché il metodo, come è spiegato in modo divulgativo in diversi libri*, deve corrispondere al funzionamento individuale.
Dato che per tutti, da bimbi, ma anche da adulti, è utile passare da una fase concreta (forse qualcuno ricorda i disegni o meglio il ritaglio di triangoli e quadrati per capire il teorema di Pitagora…) ma comunque c’è chi usa immagini mentali (avete presente il medico autistico di The Good doctor?) chi usa mappe (dr House) chi mappe collegate da frecce causa-effetto (gli investigatori di serial killer) chi le immagini, chi le parole ascoltate, chi quelle lette.
Normalmente ognuno usa un mix di questi metodi.
Quindi hai ragione tu, il metodo si acquisisce da soli, attraverso le diverse esperienze scolastiche.
Io ho solo due figli (se ne avessi dieci avrei osservato dieci modalità, ma ne ho viste centinaia attraverso gli alunni) ma hanno metodi completamente differenti. Mia figlia è organizzata e con un metodo accumulativo, mio figlio intuitivo, visivo, apparentemente superficiale, ma con una capacità sorprendente di compiere inferenze e collegamenti.
Quindi hai ragione tu, MA non per questo è inutile un aiuto tuo/vostro o di persone competenti, ma non chi dà lezioni disciplinari (che per molti adolescenti sono una affermazione di incapacità ) ma di esperti dell’apprendimento.
Cerca online nella tua zona:
http://www.cam.rn.it/metodo_feuerstein.php
oppure
Metodo meta cognitivo
qui una sintesi
La metacognizione è la riflessione che facciamo sul funzionamento della nostra mente. E questo, nello studio, è uno strumento imprescindibile.
www.alessandrodeconcini.com
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https://www.organizzatessen.it/lavorare-in-team/i-sei-cappelli-per-pensare-di-edward-de-bono/