Non è per niente scontato e più di una storia su queste pagine lo conferma.Allora, che una persona debba preoccuparsi per sé stessa, mi sembra così ovvio, che di certo non mi sembrava necessario specificarlo.
Anche questo non è troppo sano, se portato oltre certi limiti.Ma, detto questo, continuo a trovare strano che in una coppia non ci si preoccupi anche dell'altro, di come sta, di come si sente per effetto delle nostre scelte e dei nostri comportamenti.
Sul secondo punto, sì, io mi sono sempre preoccupata del benessere di mio marito, mettendo fortemente in discussione me stessa anche per quello che riguardava gli aspetti sessuali.
Questo direi che è proprio il minimo sindacale ed è vero più in generale per tutte le persone alle quali si vuole molto bene: figli, genitori, fratelli, amici.Io la coppia la vivo così, come un'unità, in cui il bene dell'uno è anche il bene dell'altro.
Quando non è più così, non si è più una coppia, per me. Si è una famiglia, si è due persone che si vogliono bene, quello che vuoi, ma non una coppia.
Per me la coppia è essenzialmente "condivisione": di vita, di esperienze, di corpi...
