Una famiglia felice

Brunetta

Utente di lunga data
Negli ultimi anni i disagi giovanili sono aumentati. Purtroppo conosco diversi casi... È difficile interpretare i loro comportamenti, le loro abitudini. Bisognerebbe stargli vicino e dialogare tanto con loro. Spesso, soprattutto durante l'adolescenza, è proprio il momento in cui sfuggono e non parlano in famiglia. Se non riesce la famiglia, è utile che osservino bene chi ha, per diversi motivi, la possibilità di stargli vicino (insegnanti, amici, genitori di amici).
Per fortuna c'è chi ha la forza di chiedere aiuto.
Sull’aumento non ci giurerei. I dati parlano di rischiesta di intervento.
Certamente gli omicidi, anche in famiglia, ci sono stati.
E in tempo di guerra l’aggressività poteva trovare un canale di espressione accettato.
Nell’articolo completo di cui ho messo il link, l’amico dice che tra ragazzi si parlava di andare volontari in Ucraina.
 

danny

Utente di lunga data
La figllia di una nostra amica in effetti ha minacciato col coltello fratelli e genitori.
È in cura dallo psicologo da anni.
Non è l'unico esempio che mi viene in mente.
Purtroppo ci sono casi acclarati come questo e altri che emergono quando è troppo tardi.
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
Sull’aumento non ci giurerei. I dati parlano di rischiesta di intervento.
Certamente gli omicidi, anche in famiglia, ci sono stati.
Parlo di aumenti perché mi è stato detto da psicologi e psichiatri di mia conoscenza.
In ogni caso, fa paura leggere queste notizie. Fa paura pensare che potrebbe succedere a chiunque, senza avere avvisaglie. La famiglia "felice" potrebbe essere la nostra.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Sentirsi estranei alla realtà è un sintomo importante.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Parlo di aumenti perché mi è stato detto da psicologi e psichiatri di mia conoscenza.
In ogni caso, fa paura leggere queste notizie. Fa paura pensare che potrebbe succedere a chiunque, senza avere avvisaglie. La famiglia "felice" potrebbe essere la nostra.
Proprio perché fa paura ho scelto di dare la possibilità di un confronto.
È evidente che da uno psicologo non sarebbe andato nessuno fino a pochi decenni fa. E pure ora…
Dedurre un bisogno dalla ricerca di aiuto non è corretto.
 

Brunetta

Utente di lunga data

danny

Utente di lunga data
Sull’aumento non ci giurerei. I dati parlano di rischiesta di intervento.
Certamente gli omicidi, anche in famiglia, ci sono stati.
E in tempo di guerra l’aggressività poteva trovare un canale di espressione accettato.
Nell’articolo completo di cui ho messo il link, l’amico dice che tra ragazzi si parlava di andare volontari in Ucraina.
L'aumento è post lockdown e al Niguarda e in altre sedi dove ci siamo rivolti hanno parlato di un 30% in più di patologie psichiatriche in età adolescenziaale e soprattutto riguardanti giovanissimi, tanto da configurare uno stato di vera emergenza.
Oggi si parla quindi di ragazzi che hanno 17, 18 anni in massima parte.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
La recente strage di Paderno Dugnano ha suscitato le stesse reazioni di sconcerto del delitto di Turetta di Giula Cecchettin.
Ragazzi normali e famiglie felici.
Cosa si intende con famiglia felice? Io penso che si intenda famiglia benestante o senza problemi economici, simile a noi o a chi conosciamo.
Cosa si intende per ragazzo normale? Uno che va a scuola, studia, fa sport?
Le nostre famiglie, dove ci sono o abbiamo scoperto o dove nascondiamo tradimenti, sono normali? Soprattutto sono felici?
Ma chi dall’esterno può intuire le inquietudini che si agitano tra le quattro mura?
Ho amiche che mi hanno confidato nel tempo preoccupazioni per i figli, vedendo nero il loro futuro e sono pure convinte che i figli non percepiscano la loro sfiducia.

Le notizie diventano tali quando le conseguenze sono definitive.
Come in questo caso.
Altrimenti se tutto rientra nella cornice della normalità non emerge nulla.

E' ancora diffusissima la vergogna per il disagio psichico.
Lo si nasconde in profondità.
Solitamente proprio dentro la famiglia che tiene come cornice di normalità.

Ed è una questione anche istituzionale, visto che servizi per la presa in carico del disagio psichico non esistono.
E l'età più scoperta è esattamente l'adolescenza, età fra l'altro in cui emergono i primi sintomi che possono esser considerati come parametri diagnostici.

Quando i minori hanno problemi, non c'è altra via che interfacciarsi con i genitori.
Per procedura e buon senso, la presa in carico di un minore necessita innanzitutto della presa in carico dei genitori e questo implica che i genitori siano disposti a mettersi in discussione.
Posso affermare con una certa cognizione di causa che questo avviene rarissimamente. E solo di fronte a situazioni già oltre la soglia di rischio.

Segnalare, da parte delle istituzioni è possibile di fronte a evidenze indiscutibili: casi di abbandono, incuria, percosse, violenza domestica, diversamente non possono semplicemente essere fatte, non c'è spazio legislativo.

Gli insegnanti e la scuola in generale, con un bel picco alla secondario di secondo grado, non hanno la minima formazione a riguardo.
Quindi non sono semplicemente in grado di cogliere i segnali. Non è casuale le sempre maggiori difficoltà nella gestione dei gruppi classe, se ne sentono delle belle che non escono sui giornali.
Lo psicologo a scuola è l'ultimo rimasuglio dei progetti che erano attivi fino al 2000/2004. E già allora si sapeva che la funzione dello psicologo scolastico sarebbe dovuta essere considerata di nodo di rete sociale e non punto di presa in carico.
Che significa che già allora si sapeva che lo psicologo a scuola serve a poco e un cazzo senza una adeguata rete sul territorio. Tutto questo è stato rimosso.

Dall'esterno cosa vuoi cogliere se non è diffusa la minima formazione e il disagio psichico è ancora ritenuto una vergogna o un qualcosa che riguarda la superstizione e la magia nella migliore delle ipotesi, nella peggiore che riguarda la volontà?

Poi, quello che scrivono sui giornali deve essere aderente alla narrazione del "va tutto bene, sono gli altri!".
Questi casi sono usati per tranquillizzare chi li legge.
 
Ultima modifica:

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
L'aumento è post lockdown e al Niguarda e in altre sedi dove ci siamo rivolti hanno parlato di un 30% in più di patologie psichiatriche in età adolescenziaale e soprattutto riguardanti giovanissimi, tanto da configurare uno stato di vera emergenza.
Oggi si parla quindi di ragazzi che hanno 17, 18 anni in massima parte.
Gli esperti scrivevano di questo stato di emergenza già dal 2005.
E di tavoli istituzionali se ne facevano e parecchi.

Nel 2000 e anni precedenti se ne occupava anche la politica, nel senso che erano stanziati finanziamenti proprio per la prevenzione del disagio.
Poi la questione è stata politicamente chiusa. I finanziamenti tagliati.
I servizi per l'adolescenza, invece di crescere sono diminuiti.

Chi è del settore, lavorativamente parlando, già nel 2000 vedeva i precursori di quello che sta accadendo ora.
 

danny

Utente di lunga data
Comunque... Un'ora fa è tornato l'inquilino in nero dal nostro vicino.
L'altra sera gli ha spaccato la faccia con un bicchiere, dopo una pesante litigata.
Adesso è tornato perché vuole i soldi che gli ha dato e ha minacciato di andare dai Carabinieri a denunciare quello che lui fa (reati sessuali?).
Per me la prossima volta o lo.ammazza o dà fuoco alla casa.

Ora, questi sono adulti.
Un adolescente di norma è ancora meno equilibrato di questa gente.
Di solito fa solo casino, senza ammazzare nessuno.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Comunque... Un'ora fa è tornato l'inquilino in nero dal nostro vicino.
L'altra sera gli ha spaccato la faccia con un bicchiere, dopo una pesante litigata.
Adesso è tornato perché vuole i soldi che gli ha dato e ha minacciato di andare dai Carabinieri a denunciare quello che lui fa (reati sessuali?).
Per me la prossima volta o lo.ammazza o dà fuoco alla casa.

Ora, questi sono adulti.
Un adolescente di norma è ancora meno equilibrato di questa gente.
Di solito fa solo casino, senza ammazzare nessuno.
Ma tu devi proprio vivere in un ambiente così??

Scusami se sono cazzi tuoi.
 

Nicky

Utente di lunga data
Io so che tutte le volte che è capitato a me di avere a che fare con problemi di questo genere, ci ho messo del tempo a capire.
Un po' di tempo fa una mia amica è stata sottoposta a un tso; io ci ho messo mesi per capire che non era solo stressata, ma stava sviluppando un problema molto grave.
 

danny

Utente di lunga data
Ma tu devi proprio vivere in un ambiente così??

Scusami se sono cazzi tuoi.
Quello che ho notato in tutti questi anni è che gli 'ambienti così' si allargano e contaminano col tempo altri ambienti.
Devi proprio andare lontano.
Ma pure mio padre che ha messo un'ora e mezza di strada tra qui e casa sua, andando a vivere in mezzo alla campagna, si è trovato i nuovi vicini spacciatori.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Le notizie diventano tali quando le conseguenze sono definitive.
Come in questo caso.
Altrimenti se tutto rientra nella cornice della normalità non emerge nulla.

E' ancora diffusissima la vergogna per il disagio psichico.
Lo si nasconde in profondità.
Solitamente proprio dentro la famiglia che tiene come cornice di normalità.

Ed è una questione anche istituzionale, visto che servizi per la presa in carico del disagio psichico non esistono.
E l'età più scoperta è esattamente l'adolescenza, età fra l'altro in cui emergono i primi sintomi che possono esser considerati come parametri diagnostici.

Quando i minori hanno problemi, non c'è altra via che interfacciarsi con i genitori.
Per procedura e buon senso, la presa in carico di un minore necessita innanzitutto della presa in carico dei genitori e questo implica che i genitori siano disposti a mettersi in discussione.
Posso affermare con una certa cognizione di causa che questo avviene rarissimamente. E solo di fronte a situazioni già oltre la soglia di rischio.

Segnalare, da parte delle istituzioni è possibile di fronte a evidenze indiscutibili: casi di abbandono, incuria, percosse, violenza domestica, diversamente non possono semplicemente essere fatte, non c'è spazio legislativo.

Gli insegnanti e la scuola in generale, con un bel picco alla secondario di secondo grado, non hanno la minima formazione a riguardo.
Quindi non sono semplicemente in grado di cogliere i segnali. Non è casuale le sempre maggiori difficoltà nella gestione dei gruppi classe, se ne sentono delle belle che non escono sui giornali.
Lo psicologo a scuola è l'ultimo rimasuglio dei progetti che erano attivi fino al 2000/2004. E già allora si sapeva che la funzione dello psicologo scolastico sarebbe dovuta essere considerata di nodo di rete sociale e non punto di presa in carico.
Che significa che già allora si sapeva che lo psicologo a scuola serve a poco e un cazzo senza una adeguata rete sul territorio. Tutto questo è stato rimosso.

Dall'esterno cosa vuoi cogliere se non è diffusa la minima formazione e il disagio psichico è ancora ritenuto una vergogna o un qualcosa che riguarda la superstizione e la magia nella migliore delle ipotesi, nella peggiore che riguarda la volontà?

Poi, quello che scrivono sui giornali deve essere aderente alla narrazione del "va tutto bene, sono gli altri!".
Questi casi sono usati per tranquillizzare chi li legge.
Però il mio amico pediatra nonché il mio pediatra di fiducia mi dicono che i genitori ultimamente sono diventati fin troppo scrupolosi circa indagare quelli che potrebbero essere segnali precoci di qualche disturbo.
 

danny

Utente di lunga data
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