La recente strage di Paderno Dugnano ha suscitato le stesse reazioni di sconcerto del delitto di Turetta di Giula Cecchettin.
Ragazzi normali e famiglie felici.
Cosa si intende con famiglia felice? Io penso che si intenda famiglia benestante o senza problemi economici, simile a noi o a chi conosciamo.
Cosa si intende per ragazzo normale? Uno che va a scuola, studia, fa sport?
Le nostre famiglie, dove ci sono o abbiamo scoperto o dove nascondiamo tradimenti, sono normali? Soprattutto sono felici?
Ma chi dall’esterno può intuire le inquietudini che si agitano tra le quattro mura?
Ho amiche che mi hanno confidato nel tempo preoccupazioni per i figli, vedendo nero il loro futuro e sono pure convinte che i figli non percepiscano la loro sfiducia.
Le notizie diventano tali quando le conseguenze sono definitive.
Come in questo caso.
Altrimenti se tutto rientra nella cornice della normalità non emerge nulla.
E' ancora diffusissima la vergogna per il disagio psichico.
Lo si nasconde in profondità.
Solitamente proprio dentro la famiglia che tiene come cornice di normalità.
Ed è una questione anche istituzionale, visto che servizi per la presa in carico del disagio psichico non esistono.
E l'età più scoperta è esattamente l'adolescenza, età fra l'altro in cui emergono i primi sintomi che possono esser considerati come parametri diagnostici.
Quando i minori hanno problemi, non c'è altra via che interfacciarsi con i genitori.
Per procedura e buon senso, la presa in carico di un minore necessita innanzitutto della presa in carico dei genitori e questo implica che i genitori siano disposti a mettersi in discussione.
Posso affermare con una certa cognizione di causa che questo avviene rarissimamente. E solo di fronte a situazioni già oltre la soglia di rischio.
Segnalare, da parte delle istituzioni è possibile di fronte a evidenze indiscutibili: casi di abbandono, incuria, percosse, violenza domestica, diversamente non possono semplicemente essere fatte, non c'è spazio legislativo.
Gli insegnanti e la scuola in generale, con un bel picco alla secondario di secondo grado, non hanno la minima formazione a riguardo.
Quindi non sono semplicemente in grado di cogliere i segnali. Non è casuale le sempre maggiori difficoltà nella gestione dei gruppi classe, se ne sentono delle belle che non escono sui giornali.
Lo psicologo a scuola è l'ultimo rimasuglio dei progetti che erano attivi fino al 2000/2004. E già allora si sapeva che la funzione dello psicologo scolastico sarebbe dovuta essere considerata di nodo di rete sociale e non punto di presa in carico.
Che significa che già allora si sapeva che lo psicologo a scuola serve a poco e un cazzo senza una adeguata rete sul territorio. Tutto questo è stato rimosso.
Dall'esterno cosa vuoi cogliere se non è diffusa la minima formazione e il disagio psichico è ancora ritenuto una vergogna o un qualcosa che riguarda la superstizione e la magia nella migliore delle ipotesi, nella peggiore che riguarda la volontà?
Poi, quello che scrivono sui giornali deve essere aderente alla narrazione del "va tutto bene, sono gli altri!".
Questi casi sono usati per tranquillizzare chi li legge.