Marktplatz, mattina del 21 Agosto, ore 11 circa.
Incazzato anche perché il caldo si faceva sentire al di là delle Alpi almeno tanto quanto in Italia, entro con lei in un bar dall'aspetto simpatico, attratto dai bicchieroni di Lemonade che servivano al banco. Pochi minuti ed ecco verificarsi l'evento Alfa. Si palesa Lui. Lei agitata e in botta. Allora, io vi prego di capire che, anche se è naturale che io abbia nutrito un'immediata antipatia per costui, quella che segue è il più possibile una descrizione neutrale del personaggio. Orbene, io m'aspettavo un tedesco bello grande, biondo e con le manone atte ad abbrancare i boccali di birra, sei per volta, e con le spalle belle grandi. E invece. Altezza compresa tra il metro e sessanta e il metro e sessantacinque (più o meno, uguale a quella di lei); fisico esile ma con accenno di pancetta; (oddio, anche io ho qualche chilo in più, normalmente compatibile con la mia età, s'intende, mica sono perfetto!) maglietta color grigio-topo con inserti biancastri, di presumibile provenienza cinese; pantaloni tipo jeans bianchi, leggermente attillati che ne esaltavano la curvatura delle gambe, simile a quella a tutti ben nota dei cow-boy americani; capelli tendenti al grigio, con leggere e appena accennate ritrose intorno al collo e alle orecchie, provocate probabilmente dalla scarsa perizia del suo friseur; lineamenti del viso direi normali. Occhiali da vista con montatura bianca. Orologio Rado al polso, automunito di BMW cabriolet (quelle col tettuccio elettrico scenografico che si infila con mille manovre dentro al vano bagagli, più o meno con le stesse movenze che fa la mia gatta quando la costringo nel trasportino per portarla dal vet). Avvocato in pensione, direi benestante. Molto gentile e formale, non mi sono sfuggite le occhiate che mi lanciava furtivo da sottecchi. Che io lo sovrastassi in altezza di una quindicina di centimetri era probabilmente per lui motivo di un certo fastidio. Lì è iniziata la bagarre: appiccicati l'uno all'altro come con le ventose, lui che le parlava sussurrando nelle orecchie, nonostante che io, col mio scarso tedesco, non fossi comunque in grado di comprenderne la fitta conversazione, risatine di lei. Sguardi, bacini, leccatine, palpeggiamenti continui ecc ecc. Il resto della storia lo sapete. Non sono una donna, e non so capire fino in fondo come si senta una signora con addosso un uomo così appiccicoso. Evidentemente al momento a lei piaceva, non saprei dire se nel tempo questo atteggiamento potrà durare. Direi che mi ha sorpreso (lei). Penso, ma potrei sbagliare, che se io fossi una donna - almeno o dopo un po' - mi romperei i coglioni di un palpeggiatore seriale. E poi, per natura, non ho mai stimato gli uomini che si comportano in questo modo, ripeto appiccicoso, non trovo un termine più appropriato, entschuldigung. Manca un ultimo particolare: si erano conosciuti 10 (dieci) giorni prima!!! E siccome lui abita a circa 200 km da casa di lei, ho un'idea che mi frulla nella testa da qualche giorno: che si siano conosciuti su Tinder, nota piattaforma per disperati di ogni genere. Lui vedovo, con un passato duro di una moglie inferma per anni, afflitta da una patologia degenerativa. Naturalmente le aveva raccontato tutti i particolari più pietosi della sua storia. Serve anche questo a suscitare empatia. Ma figurarsi che io potrei raccontarne di ogni, di episodi che definire terribili è anche poco. Ma preferisco astenermi, perché non mi piace rattristare le persone cercando di suscitarne la solidarietà facendomi compatire. Si vive, si supera, si guarda avanti. Al momento non so dire altro, fatemi delle domande, se volete.