Quando la relazione tossica è la famiglia.

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
A sentire qualcuno sembra che la famiglia sia la sentina di ogni incapacità e vizio quando semplicemente è lo specchio esatto di quello che sta fuori.
Il problema è che da figlo ti ci trovi, a meno che uno non cresca in un orfanotrofio.
La grande verità, poco detta, è che poi i figli, compresi noi, diventano grandi lo stesso, a volte capendo a volte non capendo, a volte mettendosi in competizione più o meno sana con i genitori, a volte comprendendo che erano solo persone con i loro grandi o piccoli difetti.
E' come ha detto @danny, la sfida è uscire da quella spirale di inadeguatezza, fare meglio.
Eh, no. Da lì parte tutto. Prima humanitas domi. È infinitamente più difficile raddrizzare qualcosa che parte storto. Soprattutto se ci nasci dentro.
E poi che banalizzazione è: fare meglio?
Prendi il caso in cui tu hai come genitori due testa di cazzo che hanno depauperato il patrimonio familiare, facciamo una cosa semplice. L'unica possibilità che tu hai per fare meglio di loro e scappare più lontano possibile, e ricominciare.
E ci vuole tempo per capire, per destrutturare, e per ricominciare. E se non sei Elon Musk e ti trovi a ricostruire quello che puoi con la fatica piu che con l'intuizione, come fai?
Io lavoro 14 ore secche di media perché sto davanti a un PC, o al telefono, o comodamente scarrozzato su treni e aerei. Guido in salotto su ruote che ha pure il pilota automatico. Metti avessi fatto un lavoro vero, come ci arrivi vivo a 50 anni? E magari ti sei liberato dai mostri a 30, 35.
E c'è un mondo intero di gente che ti passa davanti pur volendo molto meno di te perché ha dei genitori che hanno sbagliato meno dei tuoi.
Per cui si, la famiglia crea i mostri. Nasce tutto li.
 

spleen

utente ?
Rampini, lo sai, non lo leggo nemmeno se mi pagano. Mi fa venire voglia di tirargli le bretelle e usarle per lanciarlo, tipo fionda 😂😂😂.
È più reazionario di qualsiasi reazionario. Preferisco Franco Cardini che non nasconde di essere di destra, ma di cultura profonda da non aver bisogno di crearsi un personaggio con i capelli sparati e le bretelle.
https://www.francocardini.it/minima-cardiniana-483-2/
Però io non ho alcuna intenzione di salvare l’occidente. Anche perché non sono corresponsabile di niente. Ho sempre contato come il due di picche, quando comanda fiori. Credo come tutti.
Responsabilità la politica occidentale ne ha e perfino più di quelle che le riconosco.
Soprattutto rilevavo che non ha senso dare responsabilità ai boomer perché essere nati in un certo periodo non rende tutti uguali e tutti ugualmente responsabili, come se il generale a Washington avesse avuto vita e poteri uguali al contadino lucano immigrato a Torino per fare l’operaio.
Oltretutto le responsabilità di aver ignorato le conseguenze ambientali sono certamente di chi ha gestito le scelte economiche, non di chi è stato una rotellina inconsapevole dell’ingranaggio economico. Senza dire che le cose importanti che credono di aver scoperto i ventenni attuali sono il risultato di riflessioni di secoli.
Leggo cose che condivido e talvolta anche, sforzandomi, che non condivido, proprio perchè un fondo di verità esiste nelle posizioni anche delle persone che non la vedono come me.
Il fulcro del libro è che l'occidente non ha responsabilità solo verso il peggio, ma anche verso il meglio di cui disponga oggi il genere umano, medicina, corrente elettrica, agricoltura efficiente, diffusione della mentalità razionale per risolvere i problemi.
Cose sconosciute a molte altre civiltà, che detto per inciso, non esitavano a schiavizzare e sterminare i nemici, da sempre.
Nota bene: l'unica cultura che ha definito, nel tempo, inacettabile la schiavitù è la nosta.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Leggo cose che condivido e talvolta anche, sforzandomi, che non condivido, proprio perchè un fondo di verità esiste nelle posizioni anche delle persone che non la vedono come me.
Il fulcro del libro è che l'occidente non ha responsabilità solo verso il peggio, ma anche verso il meglio di cui disponga oggi il genere umano, medicina, corrente elettrica, agricoltura efficiente, diffusione della mentalità razionale per risolvere i problemi.
Cose sconosciute a molte altre civiltà, che detto per inciso, non esitavano a schiavizzare e sterminare i nemici, da sempre.
Nota bene: l'unica cultura che ha definito, nel tempo, inacettabile la schiavitù è la nosta.
L’occidente ha definito inaccettabile l schiavitù quando è stato conveniente farlo.
Come ha definito imprescindibile la libertà della donna quando è stata utile la forza lavoro femminile.
 

spleen

utente ?
Eh, no. Da lì parte tutto. Prima humanitas domi. È infinitamente più difficile raddrizzare qualcosa che parte storto. Soprattutto se ci nasci dentro.
E poi che banalizzazione è: fare meglio?
Prendi il caso in cui tu hai come genitori due testa di cazzo che hanno depauperato il patrimonio familiare, facciamo una cosa semplice. L'unica possibilità che tu hai per fare meglio di loro e scappare più lontano possibile, e ricominciare.
E ci vuole tempo per capire, per destrutturare, e per ricominciare. E se non sei Elon Musk e ti trovi a ricostruire quello che puoi con la fatica piu che con l'intuizione, come fai?
Io lavoro 14 ore secche di media perché sto davanti a un PC, o al telefono, o comodamente scarrozzato su treni e aerei. Guido in salotto su ruote che ha pure il pilota automatico. Metti avessi fatto un lavoro vero, come ci arrivi vivo a 50 anni? E magari ti sei liberato dai mostri a 30, 35.
E c'è un mondo intero di gente che ti passa davanti pur volendo molto meno di te perché ha dei genitori che hanno sbagliato meno dei tuoi.
Per cui si, la famiglia crea i mostri. Nasce tutto li.
Si ma non puoi fare l'esempio nel caso limite, la stragrande maggioranza delle persone ci ha dei genitori figli dei loro tempi (leggi mediocremente figli dei loro tempi).
E i genitori non sono gli unici a formarti, grazie al cielo.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Si ma non puoi fare l'esempio nel caso limite, la stragrande maggioranza delle persone ci ha dei genitori figli dei loro tempi (leggi mediocremente figli dei loro tempi).
E i genitori non sono gli unici a formarti, grazie al cielo.
Nzomma. La scuola arriva dopo e con una classe docente che non ha gli strumenti, che guadagna troppo poco e che è demotivata. E poi il problema non è la mediocrità. Quella è ovunque e sempre ci sarà. Meglio per chi come me ci specula sopra. Il problema sorge quando il genitore per egoismo taglia le prospettive al figlio incartando tutto con la superiorità morale presunta per il solo fatto di essere nato prima.
Per fortuna i nativi digitali si sanno isolare bene.
 

Nicky

Utente di lunga data
Certo che dovrebbe giudicarsi per le sue reazioni. Anzi forse soprattutto su quelle. Se non riesci a disinnescare il giochino del senso di colpa in questa partita sarà sempre perdente
A me fa stare peggio, perché è senso di colpa anche quello, senso di colpa er l'incapacità di provare la reazione emotiva "giusta".
Disinnesco accettando quello che provo e ricordandomi che passa.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
A me fa stare peggio, perché è senso di colpa anche quello, senso di colpa er l'incapacità di provare la reazione emotiva "giusta".
Disinnesco accettando quello che provo e ricordandomi che passa.
Disinneschi quando dici: quel che provo è sbagliato e non lo devo provare più. E ti forzi, e ti alleni. Passa non basta.
 

Nicky

Utente di lunga data
Disinneschi quando dici: quel che provo è sbagliato e non lo devo provare più. E ti forzi, e ti alleni. Passa non basta.
Ma non la penso così. Quello che provo, per me, è sempre giusto. Se sono triste o sono felice, è ciò che sento, tutto qui, e va bene, sempre.
È il mio comportamento ciò che controllo, è il mio sistema di pensiero, sono le mie convinzioni ciò che controllo. E sono ciò che mi porta, poi, ad avere altre reazioni emotive, con il giusto tempo.
 

spleen

utente ?
Nzomma. La scuola arriva dopo e con una classe docente che non ha gli strumenti, che guadagna troppo poco e che è demotivata. E poi il problema non è la mediocrità. Quella è ovunque e sempre ci sarà. Meglio per chi come me ci specula sopra. Il problema sorge quando il genitore per egoismo taglia le prospettive al figlio incartando tutto con la superiorità morale presunta per il solo fatto di essere nato prima.
Per fortuna i nativi digitali si sanno isolare bene.
Bah, i nativi digitali sono presi come noi ai nostri tempi, non ti inventi le cose dal nulla. Pure io cercavo altrove le risposte che non avevo. E' la faccenda che abbiamo molti padri e molte madri, al di là dei biologici.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Sputaci sopra.
Non ci sputo. Ma non è stato un cambiamento etico.
E poi fantastico per la manager, mai per la operaia che fatica come una contadina e pure lontano da casa.
 

spleen

utente ?
Non ci sputo. Ma non è stato un cambiamento etico.
E poi fantastico per la manager, mai per la operaia che fatica come una contadina e pure lontano da casa.
La faccenda dell'etica nella storia la lascerei perdere, non è che gli Aztechi strappando il cuore ad un prigioniero al giorno fossero molto meglio di chi li ha sterminati per convertirli. Comunque guarda che fino a 100 anni fa non era scontato nemmeno andare a letto sazi. Se l'umanità mangia ed è vaccinata (quasi tutta) non lo devi ai cinesi.

Leggilo quel libro, anche se pensi possa farti schifo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
La faccenda dell'etica nella storia la lascerei perdere, non è che gli Aztechi strappando il cuore ad un prigioniero al giorno fossero molto meglio di chi li ha sterminati per convertirli. Comunque guarda che fino a 100 anni fa non era scontato nemmeno andare a letto sazi. Se l'umanità mangia ed è vaccinata (quasi tutta) non lo devi ai cinesi.

Leggilo quel libro, anche se pensi possa farti schifo.
Ma condivido (però ricordiamo https://www.einaudi.it/catalogo-lib...ciaio-e-malattie-jared-diamond-9788806219222/ ) ma non contribuisco alla fama di uno che considero disonesto.
 

Nicky

Utente di lunga data
L ho interrotta ad Aprile dopo un anno per tutta una serie di motivi personali, questo era il passo finale su cui stavamo lavorando. L ho fatta più volte negli anni, ho iniziato da quella scolastica il doposcuola. Anna, l ultima dottoressa, mi ha aiutata davvero tanto a chiudere con la mia ultima relazione e a fare luce su molte cose del mio comportamento. Mi sento più sicura di me, e in fondo anche più egoista. Sembra brutto ma ho dovuto imparare un egoismo sano. Io riconosco i progressi che ho fatto e sono tanti. So che mi manca un giusto rapporto con questa situazione in particolare. Sarà che il legame di sangue lo sento più stretto degli altri. E continuo a inciamparci dentro. Lei me li ha definiti parassiti. E quando ho interrotto mi ha detto di prendere questo tempo e il lavoro fatto insieme per indirizzare i passi giusti a chiudere porte che vanno chiuse o comunque a muovermi in situazioni senza lasciarsi divorare. Ancora non riesco. Ma già ammettere di rendermi conto che devo farlo, per quanto mi riguarda, è un passo.

C'è anche da dire che a un certo punto anche nel lavoro terapeutico si smette di guardare ai genitori reali e si lavora soprattutto sulla nostra elaborazione delle loro figure.
Ma che cosa intendi per chiudere le porte che vanno chiuse? Sei riuscita a capire concretamente cosa significa per te?
 

Brunetta

Utente di lunga data
C'è anche da dire che a un certo punto anche nel lavoro terapeutico si smette di guardare ai genitori reali e si lavora soprattutto sulla nostra elaborazione delle loro figure.
Ma che cosa intendi per chiudere le porte che vanno chiuse? Sei riuscita a capire concretamente cosa significa per te?
Faccio un esempio, piccolo piccolo a titolo di esempio, di cose che si rimproverano ai genitori.
La mamma ci guarda con occhio critico e ci dice “dovresti dimagrire“ oppure “quel vestito ti ingrassa“ o “staresti bene con un taglio di capelli diverso“. Sono cose che da figli ci fanno sentire svalutate. Se si arriva a capire che il culo grosso o la gestione dei capelli sono stati un cruccio per lei e che, con minore consapevolezza nostra, voleva cercare di evitarci critiche, ci rendiamo conto che non era nostra svalutazione, ma proiezione per propria insicurezza e non vediamo più il “dolo”.
Potre essere utile vedere https://it.wikipedia.org/wiki/La_sconosciuta
 

Rebecca89

Sentire libera
Vabbé @Rebecca89 mo te sei sfogata, hai raccolto pareri e pacche sulle spalle. Adesso che pensi di fare?
Vedi di non fare gli errori che fanno tutti qua dentro di parlare per anni per allungare il brodo e poi non fare mai un cazzo.
Non è mica qua dentro, ne conosco tanti fuori e dal vivo. Il cambiamento se lo vuoi lo attui, non aspetti che cada dal cielo. Altrimenti diventa un lamento e uno sfogo irrisolto per una vita. Ho aspettato parecchio, c ho sperato tanto, questo si. Ad oggi, non più. Rifletto, e non sulla soluzione da trovare, quella non ci sta e manco mi interessa più. Ormai più di quello che voglio focalizzo quello che non voglio. E io non ho intenzione di continuare a farmi sbriciolare i nervi così.
Devo mettere fermezza ai miei no, intanto. Si offendono? Non è un mio problema.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Faccio un esempio, piccolo piccolo a titolo di esempio, di cose che si rimproverano ai genitori.
La mamma ci guarda con occhio critico e ci dice “dovresti dimagrire“ oppure “quel vestito ti ingrassa“ o “staresti bene con un taglio di capelli diverso“. Sono cose che da figli ci fanno sentire svalutate. Se si arriva a capire che il culo grosso o la gestione dei capelli sono stati un cruccio per lei e che, con minore consapevolezza nostra, voleva cercare di evitarci critiche, ci rendiamo conto che non era nostra svalutazione, ma proiezione per propria insicurezza e non vediamo più il “dolo”.
Potre essere utile vedere https://it.wikipedia.org/wiki/La_sconosciuta
Però se uno cresce con una madre che di fronte anche ad estranei lo denigra dicendogli "tu non saresti mai dovuto nascere" quando è in buona... o una che continuamente, anche in età adulta, si sente dire prima da suo padre e sua madre in coro, poi solo da sua madre in dialetto strettissimo ogni cazzo di volta che apre bocca "ti tés c'at capis miga" (= taci tu che non capisci un cazzo), io un tantinello di svalutazione impropria ce la vedo
 
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