Mi ha sempre intrigato il fatto che il matrimonio attragga più il genere femminile che quello maschile, da sempre (mi viene da dire).
Io ho vissuto benissimo la mia relazione, da venti anni e passa, con la mia compagna senza il vincolo matrimoniale, in una semplice convivenza di fatto ed a distanza.
Direi che gli accadimenti che vengono narrati su questo forum fanno sospettare che vi sia una specie di nostalgia conservatrice (specie post tradimento scoperto) per la permanenza del vincolo matrimoniale, sul contenuto del quale, però, mi sembra ci sia molta varietà interpretativa e, soprattutto, applicativa. Che ingenera confusione in anime semplici, come la mia.
Qualche leggiadra fanciulla, meglio se sicura di sé, disinvolta e disinibita quanto basta, mi vuole spiegare con poche parole quale sia l'importanza che attribuisce al matrimonio di questi tempi ?
Il matrimonio dovrebbe essere il coronamento di un amore, una promessa che lega la coppia nell’eternità, la parola stessa “matrimonium” un derivato di “mater”, in effetti tutte le attività della cura della famiglia erano attribuite esclusivamente alle donne, in contrapposizione alla parola “patrimonium”, le attività maschili, con obbligo specifico al sostentamento della moglie e della famiglia.
In quasi tutte le civiltà il ruolo della donna è stato sempre secondario, la scelta del marito veniva gestita dalla famiglia, in particolar modo dal padre della futura sposa, nell’antica Grecia il matrimonio poteva essere celebrato solo dopo una sorta di contratto tra il padre della sposa e il futuro marito, molto simili anche quelli della Roma antica ed era normalità che i futuri sposi si incontrassero per la prima volta il giorno del matrimonio stesso, inoltre a quei tempi fu introdotto l’uso della fede consegnata dal marito come promessa del suo impegno e indossato dalla sposa sulla mano sinistra.
Ad eccezione, era solo l’antico Egitto dove chiunque poteva sposare la persona che amava, le famiglie non avevano voce in capitolo, bastava un dono da parte dello sposo e una dote da parte della sposa.
Nel Medioevo il matrimonio era diventato un vero e proprio business, ci si sposava giovanissimi (forse dovuta alla bassa prospettiva di vita) Adolescenti che si trovavano all’altare come perfetti sconosciuti tutto preorganizzato dalle famiglie, e a volte anche matrimoni tra parenti. Una sorta di unione politico economica religiosa.
Arrivando ad oggi, quindi libera scelta i numeri sono decisamente in calo, mentre in rialzo le convivenze come le separazioni dei già pochi matrimoni, dove le nascite per numero seguono i matrimoni, a torto o ragione si sta cercando di accomunare la convivenza al matrimonio e stranamente non come in altri paesi occidentali i patti prematrimoniali vengono visti come atti demoniaci quindi da scartare a priori, come scrive
@ivanl :
Brunè, la famiglia, se ti va bene, è un S.P.A, come diceva @Arcistufo; se ti va male è una SRL in perdita, in genere a perdere è il socio maschile
Ed ecco il vaccino: Il maschio che decide a tutela del suo patrimonio psichico ed economico al non matrimonio, cercando di procreare il meno possibile in modo da poter sciogliere i legami con minor perdite possibili , anche se come da statistiche a chiedere lo scioglimento è il genere femminile, lo stesso genere che sollecita al matrimonio stesso.
Piccolo esempio: visto che come è giusto che sia la femmina è "padrone" del proprio corpo, è libera di decidere se procreare o abortire rendendo inutile il parere del maschio, ma solo quello di subire la decisione, e nel caso solo quello di mantenere economicamente la prole avendo in cambio qualche visituccia settimanale, o anche rinunciare alla paternità per altrui scelte. Non dimenticando che l'orientamento giuridico per il bene della prole fa finire il maschio in un "cul de sac" .