Ma poi io mi chiedo sinceramente. E lo dico con estrema ignoranza non avendo ancora raggiunto quella età. Ma una e uno a quella età stanno insieme penso più per compagnia.
E allora da qui dedico che forse la tua compagnia non era più così presente per lei.
Direi che a quell' età (a cavallo dei 70) le divergenze caratteriali si possono solo esasperare. Se non c'è tolleranza reciproca ed un minimo d'intesa temprata dal tempo, stare insieme senza interessi comuni può risultare difficile. La sessualità c'è ancora, non per tutti, peraltro come capita anche per i più giovani di età. Come andare a sciare, fare alpinismo, praticare paracadutismo, ecc.
Ricordo al termine di una discesa da 3.500 a 2.000 mt. (Cervinia) due signori che scendevano come matti. Arrivati in fondo, mi venne da chiedere quale fosse la loro età: 85 e 88 anni. Ovviamente, erano allenati.
Dipende dalle condizioni di salute, dal cervello e dal carattere (approccio alla vita e cura della persona).
Miracoli non avvengono, su questa terra, almeno a semplice richiesta (Di Maio e i 5 stelle lo attestano).
Concordo che si possa fare sentire di merda una persona nei modi più disparati, ma la considero una perdita di tempo a 40/50 anni, figuriamoci a 70 e oltre.
Poi secondo me qui aleggia un falso mito sulla vecchiaia, che risale a quando la gente andava in pensione e scampava quel che scampava levandosi dai coglioni piuttosto presto. Oggigiorno si scampa ben oltre le proprie capacità psicofisiche, per cui diventare vecchi è una merda molto più che in passato e comporta dei costi non indifferenti, se non si vuole pesare sui figli. Per dire, con 50.000 euro ci fai si e no 2 anni in una RSA di infimo livello, un annetto in una appena decente, ma poi che fai?
Concordo.
Inutile, secondo me, illudersi di riprendere una relazione esplosa a quell'età, la moglie ha fatto le sue scelte e, almeno nell' immediatezza, sembra confidare nel potercela fare da sola. Ammesso che la sbornia venga smaltita (ma potrebbe trovare anche un coetaneo che provi le stesse frustrazioni e con lei si combini meglio), vi sono gesti irrispettosi che hanno una forte valenza simbolica e che non vengono dimenticati. E lei li ha fatti.
Visto che lei è progettuale al massimo, in questo momento di ri-scoperta di sentimenti e stati d'animo dimenticati, consiglierei a
@Fenice53 di cercare di farle accettare una separazione consensuale, con la quale la ex moglie si prende il 70% dei soldi a fronte dell'usufrutto a lui della metà della casa (assumendo che sia cointestata la proprietà) ed un modesto assegno di mantenimento (che per lui è deducibile dalle imposte con un minore esborso medio del 15%).
Se lui continua a lavorare, come consulente, ancora può integrare la pensione e vivere decentemente.
La ex moglie - che per le statistiche dovrebbe sopravvivere all'ex marito - mantiene la nuda proprietà della metà della casa (l'altra metà della proprietà andrà a lei per 1/3 ed ai figli per due terzi, senza testamento) e si prenderà la pensione di riversibilità (che lui può usare come merce di "scambio" senza soffrire) che torna buona sempre, risolve parecchio. Aggiungi che le restano 4/6 della proprietà della casa.
Prima lui si dovrebbe procurare qualche prova della relazione extra (compresa una registrazione in casa di lei che dice che potrebbe andare a lavorare: usare funzione registratore del cellulare) e poi andasse da un avvocato con un minimo di esperienza e non con un "prestigiatore" dilettante.
Nella trattativa la parole "magiche" da usare sono "altrimenti è separazione con addebito, nessun diritto ereditario e niente pensione di riversibilità". A una donna di 67-68 anni dovrebbero fare effetto...