Pazzesco

Alphonse02

Utente di lunga data
Questa è una giustificazione, perché attribuisci un gesto ignobile a motivi nobili, olttetutto completamente senza fondamento.
Puoi riportare gentilmente studi o indagini compiuti sugli autori di questi fatti violenti che possano supportare la tua tesi sulle cause di questi omicidi (questo, tra l'altro, vengono compiuti in buona parte su donne senza figli o in età elevata, con figli autonomi)?
Inoltre, non ha alcun fondamento il timore di perdere la paternità, che non è in alcun modo negato in caso di separazione dei coniugi. Quasi in tutti i casi, se non ci sono problemi particolari, i figli sono in affido a entrambi i coniugi in modo paritario, non c'è nessuna disposizione che impedisca di vivere con loro lo stesso numero di giorni tra madre e padre.
Quindi sono timori infondati, che ogni persona di buon senso dovrebbe evitare di alimentare, proprio per non portare discorsi come questi a esasperazioni sgradevoli e a lotte che alimentano sì un clima violento.
Ragionando così è impossibile qualsiasi confronto costruttivo.

Ragionare per assiomi non aiuta a comprendere i fenomeni.
Esistono le regole ma anche le loro violazioni.
Qualsiasi evento malvagio ha le sue motivazioni ed è importante identificarle per prevenire e, se necessario, migliorare le regole.

Altrimenti semplicemente si compiono delle catalogazioni superficiali che non aiutano ad analizzare la realtà.

È come accontentarsi della conclusione che l' essere umano è capace di compiere atti di violenza nei confronti di propri simili. Punto. Non serve a niente.
 

Nicky

Utente di lunga data
Ragionando così è impossibile qualsiasi confronto costruttivo.

Ragionare per assiomi non aiuta a comprendere i fenomeni.
Esistono le regole ma anche le loro violazioni.
Qualsiasi evento malvagio ha le sue motivazioni ed è importante identificarle per prevenire e, se necessario, migliorare le regole.

Altrimenti semplicemente si compiono delle catalogazioni superficiali che non aiutano ad analizzare la realtà.

È come accontentarsi della conclusione che l' essere umano è capace di compiere atti di violenza nei confronti di propri simili. Punto. Non serve a niente.
Non sono d'accordo.
A parte che, tutte le volte quando si spiegano le ragioni del tradimento, infatti, osservare spesso che è inutile parlarne perché è un modo di giustificarlo e, quindi, c'è anche incoerenza nel ritenere le motivazioni importanti per certe violazioni delle regole e non per altre.
Ma, poi, ho contestato anche il merito, in tutta questa discussione. Alla base di queste azioni violente c'è l'idea che "quel che è mio è mio" e, quindi, nessuna donna, neppure quella che è la madre, può disporne contrariamente alla mia volontà. Questa è la causa ultima di condotte così violente e dovreste essere voi per primi a stigmatizzare, proprio perché siete uomini e purtroppo queste cose vanno a vostro discredito.
 

Gaia

Utente di lunga data
Ragionando così è impossibile qualsiasi confronto costruttivo.

Ragionare per assiomi non aiuta a comprendere i fenomeni.
Esistono le regole ma anche le loro violazioni.
Qualsiasi evento malvagio ha le sue motivazioni ed è importante identificarle per prevenire e, se necessario, migliorare le regole.

Altrimenti semplicemente si compiono delle catalogazioni superficiali che non aiutano ad analizzare la realtà.

È come accontentarsi della conclusione che l' essere umano è capace di compiere atti di violenza nei confronti di propri simili. Punto. Non serve a niente.
La motivazione è il possesso. O mia o di nessun altro.
Alcuni lo dicono pure
 

danny

Utente di lunga data
Io la farei piu’ semplice.
A lei piace il supporto affettivo, morale ed economico di Pazzesco, ma a lei lui non piace biblicamente. Per mantenere comunque il legame concede qualche benefit ogni tanto.
Come la fidanzata vergine che elargisce ogni tanto un po’ di petting (scusa Bruni, un esempio migliore di questo non mi è venuto in mente 😂)
Esempio a parte, trovo la sintesi apprezzabile.
Finalmente.
Centinaia di pagine e deduzioni contorte per un qualcosa che intuitivamente si può riassumere con questo semplice quadro.
 

danny

Utente di lunga data
Lasci la casa ai figli.
E quando escono di casa?
Dai Brune, ci sono passato pure io, so cosa vuol dire non avere i soldi per uscire di casa, anche volendo.
Continui con questa storia da dieci anni... ma la verità è che si separa solo chi ha la possibilità economica per poterlo fare.
Gli altri alla casa ci pensano, soprattutto se uomini.
La conseguenza di questo insieme ad altri fattori è che pochi oggi si sposano e sempre meno fanno figli.
E mi pare giusto. Troppi rischi.
 

Gaia

Utente di lunga data
E quando escono di casa?
Dai Brune, ci sono passato pure io.
Continui con questa storia da dieci anni... ma la verità è che chi si separa ha la possibilità economica per poterlo fare.
Gli altri alla casa ci pensano, soprattutto se uomini.
In quel a caso la casa torna disponibile. Se in comunione là si vende e divide.
Se di lui, se la riprende.
 

danny

Utente di lunga data
Fino al raggiungimento dell’indipendenza economica del figlio.
non so più dove, ma una volta avevo letto di genitori che facevano avanti e indietro loro lasciando il figlio sempre nella casa coniugale.
Cosa possibile solo se puoi contare su un appartamento per ciascuno. Così le case da mantenere in due diventerebbero 3. Forse vi sembrerebbe più equo?
Molto più semplice:
si vende la casa coniugale appartenente ad entrambi e col risultato si comprano o si prendono in affitto due appartamenti più piccoli o più lontani dalla città.
Ancora meglio: non si comprano case coniugali e si va in affitto.
Esattamente come in gran parte d'Europa e del mondo.
Senza cose da dividere nessun conflitto.
Quella della casa di proprietà è una mania tutta italiana.
 
Ultima modifica:

danny

Utente di lunga data
In quel a caso la casa torna disponibile. Se in comunione là si vende e divide.
Se di lui, se la riprende.
Si stava parlando d'altro, e cioè dell'amante che diventa compagno e si infila nella casa che era anche di quel cornuto dell'ex marito.
Teoricamente non sarebbe consentito, è una di quelle condizioni che fa decadere l'assegnazione della casa coniugale alla madre.
Quindi dovrebbe andare come dice Gaia, se lei si porta un nuovo compagno in casa, la casa torna disponibile.
 

danny

Utente di lunga data
Guarda, mi sta sul cazzo portare il mio caso, però ogni 3 per 2 mio figlio mi chiede "papà, ma è vero che hai fatto questo? E' vero che hai fatto quello?" perchè la versione ufficiale che al momento vige in casa della mia ex (con parenti vari) è che io ho piantato in asso lei e mio figlio per mettermi con un'altra, e ai suoi occhi ovviamente è la parola di sua madre. Mia sorella, che ha sposato un uomo divorziato con figlio adolescente, mi racconta cose ancora peggiori che la madre di quest'ultimo gli racconta per metterlo contro suo padre (che tra l'altro è finito fuori casa con valigie trovate sul pianerottolo per fare spazio al tizio di lei), e avendo amici, colleghi e conoscenti della mia età, così come la mia compagna, mia sorella ecc ecc ecc io tutte ste donne che non provano rancore dopo una separazione non è che ne ho sentito tanto parlare
Da bambino mi ero fatto l'idea che mio padre fosse un poco di buono e avevo paura di lui.
Così mi avevano raccontato.
 

danny

Utente di lunga data
Ora, non mio letto tutte le decine di pagine su questo argomento, della casa coniugale.
Che puntualmente ritorna.
Io la soluzione, per i vostri figli, l'ho già indicata: andare in affitto, almeno finché lo Stato Italiano non modificherà la situazione e non pobbligherà i coniugi separandi alla cessione del patrimonio condiviso (e non all'usufrutto unilaterale).
Ma a parte questo, tutto diventa anonimo nei discorsi uomini vs donne perché è essenzialmente teoria.

Io mi ricordo, invece, a livello personale, quando approdato qui e una gran parte di chi partecipava al forum mi invitò a separarmi, a sbattere lei fuori di casa :), ad uscire di casa andandomene a vivere altrove per un po'...

La verità è che sono tutte fantasie di chi non vive la situazione ed è bravino solo a scrivere su una tastiera perché nella vita ha vissuto esperienze diverse e non riesce per limiti suoi a comprendere le altre.
E io mi affannavo a spiegare che avevo solo 800 euro in contanti e il resto era su un conto cogestito, quindi era soggetto anche alla firma di mia moglie.
Ma c'era anche chi mi invitava a fare una giudiziale... con quegli 800 euro.
O ad andare in albergo... quando occorrono 250 euro a notte in un tre stelle.
Chi mi invitata ad andare dallo psicologo, 80 euro minimo a seduta.
E alla fine tutti si incazzavano perché io non facevo quello che mi dicevano e subivo il tradimento, con una bimba di 6 anni perennemente presente, che impediva anche un confronto necessario, lasciando lei indisturbata.

Ora: per me il dramma più grosso era perdere la quotidianità con mia figlia e fare la fine che ho fatto io, che ho vissuto l'esperienza da figlio divorziato e contrariamente a quello che pensano i genitori, è una merda di vita rispetto a quelli che vivono in famiglia.
Ma ai genitori non lo dici perché sono gli ultimi a poterlo capire, ma io ovviamente per anni ho avuto terrore di far ripetere quella mia esperienza anche alla mia progenie.
Quando mi è arrivato il tradimento di mia moglie, ho subito pensato a come evitare tutto questo.

In secondo istanza ho pensato anche a come poterne uscire.
Ricordo che io non ho scoperto un tradimento avvenuto, ma ero dentro un tradimento che aveva luogo nel presente.
Ho fornito pertanto tutte le possibilità a mia moglie di preservare il contatto quotidiano con mia figlia e separarci ugualmente.
Per esempio godendo di case molto vicine. L'ideale addirittura sarebbe stato avere una stessa casa ma divisa.
Ma semplicemente mia moglie non voleva l'amante come nuovo marito e non voleva separarsi.
Ne siamo usciti così.
Ma ricordo benissimo... non ero io a poter deceiere cosa fare, malgrado il tradimento ponesse mia moglie dalla parte teorica del torto.

Chi può decidere cosa fare ha semplicemente i soldi o le possibilità per poterlo fare.
Questa ò l'amara constatazione che ho dedotto.
Quindi il problema NON C'E' se ci sono abbastanza soldi per risolverlo.
Avete pertanto ragione tutti, ma sulla base di questo principio.
 

Gaia

Utente di lunga data
Teoricamente non sarebbe consentito, è una di quelle condizioni che fa decadere l'assegnazione della casa coniugale alla madre.
Quindi dovrebbe andare come dice Gaia, se lei si porta un nuovo compagno in casa, la casa torna disponibile.
In realtà no. E’ possibile e nessun giudice può dire nulla. E nessun marito può impedire alla moglie di avere una nuova convivenza
 

The Reverend

Utente di lunga data
"fare la fine che ho fatto io, che ho vissuto l'esperienza da figlio divorziato e contrariamente a quello che pensano i genitori, è una merda di vita rispetto a quelli che vivono in famiglia."

No @danny , non è sempre così. Pregavo ogni giorno io per avere genitori separati o essere orfano e magari pure senza quel fardello inutile di fratelli e sorelle che mi sono ritrovato ad avere fino a pochi anni fa. Quindi la tua è la tua di esperienza ma rimane appunto la tua che non può essere poi generalizzato.
 

danny

Utente di lunga data
"fare la fine che ho fatto io, che ho vissuto l'esperienza da figlio divorziato e contrariamente a quello che pensano i genitori, è una merda di vita rispetto a quelli che vivono in famiglia."

No @danny , non è sempre così. Pregavo ogni giorno io per avere genitori separati o essere orfano e magari pure senza quel fardello inutile di fratelli e sorelle che mi sono ritrovato ad avere fino a pochi anni fa. Quindi la tua è la tua di esperienza ma rimane appunto la tua che non può essere poi generalizzato.
Difatti è la mia esperienza, confrontata con quella delle persone che ho conosciuto nella mia vita.
Mi è andata bene, finora non ho mai incontrato nessuno che parlasse di fardello inutile per i fratelli e sorelle, è una situazione ancora più triste, di cui non ho esperienza.
 

Jim Cain

Utente di lunga data
Jim con tutto il bene. Sei liberissimo di dire quello che vuoi come vuoi.
Ma specifica che lo fa a te. O ad altri ma non mi importa. A me no. Perché io al massimo a una persona dico che non ha capito, poi se capisce bene, se non capisce amen.
Non che mi fa vomitare.
Grazie 😘
Mi pare chiaro che lo fa a me, non parlo certo a nome di tutti.
 

Nicky

Utente di lunga data
Capisco che la separazione in casa sia faticosa e frustrante, soprattutto se tua moglie o tuo marito frequentano altre persone, ma quando le risorse economiche sono scarse e i bambini ancora piccoli, è una soluzione possibile.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
In realtà no. E’ possibile e nessun giudice può dire nulla. E nessun marito può impedire alla moglie di avere una nuova convivenza
Però negli accordi di separazione viene regolato anche questo aspetto nell'interesse dei minori, per cui se vi sono patti chiari e vengono disattesi in teoria dal giudice ci puoi andare per far valere le tue ragioni, se hai del tempo da perdere
 

Gaia

Utente di lunga data
Capisco che la separazione in casa sia faticosa e frustrante, soprattutto se tua moglie o tuo marito frequentano altre persone, ma quando le risorse economiche sono scarse e i bambini ancora piccoli, è una soluzione possibile.
Io sono contraria alle separazioni, salvo che non ci sia la capacità di un vivere civile.
In tutti gli altri casi si tiene l’impianto in piedi perché si sono assunte delle responsabilità.
E siamo adulti. Non ci possiamo permettere di metterci a fare i ragazzini.
 

Gaia

Utente di lunga data
Però negli accordi di separazione viene regolato anche questo aspetto nell'interesse dei minori, per cui se vi sono patti chiari e vengono disattesi in teoria dal giudice ci puoi andare per far valere le tue ragioni, se hai del tempo da perdere
Non mi risulta e ne faccio tante.
Gli accordi per i minori riguardano i minori e non certo gli adulti.
Potrei farti leggere una sentenza di uno che ne chiese la modifica per via della nuova convivenza della ex.
Il giudice spiegò bene in motivazione che gli ex avevano il diritto di rifarsi una vita.
 

Nicky

Utente di lunga data
Io sono contraria alle separazioni, salvo che non ci sia la capacità di un vivere civile.
In tutti gli altri casi si tiene l’impianto in piedi perché si sono assunte delle responsabilità.
E siamo adulti. Non ci possiamo permettere di metterci a fare i ragazzini.
Si, ma poi la capacità di un vivere è essenziale anche nelle separazioni, perché a quel punto entrambi hanno dei punti fermi e nessuno vuole portare via qualcosa all'altro, soprattutto non i figli. Ci si siede, ci si parla e ci si aiuta comunque, anche se non ci si ama più.
 
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