Bigottismo Itagliano

Brunetta

Utente di lunga data
Perdonami, se dici "mi domando se siete consapevoli" in un discorso dove ci sono anche io o specifichi o mi sento tirata in causa comunque. Per questo mi sono permessa di risponderti.
Non ho detto che non avresti dovuto rispondermi. Anzi ho ribadito l’osservazione, chiedendo a te, se vedevi la stessa cosa.

Non so, io non sono entrata molto nel merito, perché, di base, non mi piace che si attribuisca agli insegnanti un ruolo eccessivo.
Non mi è mai piaciuta l'idea che abbiano e debbano avere un ruolo di educatori simile alla famiglia.
Per me, il ruolo di educatori dovrebbe limitarsi a garantire la convivenza civile dei ragazzi, a dare i principi base sulle cose di loro competenza, ma sul resto, non mi piace l'idea che debbano essere un esempio di vita o sostituirsi alla famiglia.
Il fatto è che, se si attribuisse un valore reale all'insegnamento, alla costruzione della conoscenza, invece che sempre e solo ai soldi, un ragazzo non sarebbe attratto dall'acquisto di qualcosa che ha valore anche perché è slegato dal denaro, è puro piacere.
Mi dispiace se la tua esperienza nella scuola è stata così scarna da non farti percepire come i valori vengano trasmessi in mille modi costantemente.
Ti consiglio la lettura di un libro “per bambine“: Ascolta il mio cuore di Bianca Pitzorno.

Non so per te, per me gli insegnanti che ho avuto, dalle elementari fino alla fine del percorso, sono stati persone molto, ma molto importanti, mi hanno insegnato in un modo o nell'altro anche a stare al mondo.
Questo per tanti motivi, anche solo per il fatto che a scuola ci passavo bene o male mezza giornata.
Noi abbiamo tante madri e tanti padri, tutti quelli che in un modo o nell'altro si sono accollati la responsabilità di farci crescere. Perchè la famiglia è tanto, ma non è tutto.
La scuola è il nostro “villaggio“ che nel detto “africano“ è necessario per crescere un bambino.

Proprio per questo può essere importante la scuola.

Discussione molto interessante e dai confini per nulla chiari (vedere stati uniti dove i docenti brancolano nel buio tra woke, privacy, gender, me too, ecc)
L'insegnante è un (potenziale) faro per la crescita e sviluppo dei nostri figli. Se ci pensate, ormai nostra prole passa più tempo con un'insegnante che con entrambi i genitori.
Ho colleghe zoccole ma bravissime ad insegnare e ho colleghe rette, pie e devote ma che non saprebbero insegnare ad un cane a prendere un osso.
Io personalmente ho sempre cercato i migliori insegnanti per mio figlio fin dall'asilo e devo dire che ho fatto bene visto i risultati.
Alcune di coloro che ho scelto non erano vergini appesi alla croce protomartiri ma hanno fatto un gran bel lavoro sul mio bocia.
Se avete letto fin qui capirete che nemmeno io ho le idee chiare su dov'è il confine tra il buon insegnante e la sua sacra vita privata 🤷
Ma chi sei?
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino

Nicky

Utente di lunga data
Mi dispiace se la tua esperienza nella scuola è stata così scarna da non farti percepire come i valori vengano trasmessi in mille modi costantemente.
Ti consiglio la lettura di un libro “per bambine“: Ascolta il mio cuore di Bianca Pitzorno.
Non penso di avere detto questo.
I miei insegnanti mi hanno trasmesso cose molto diverse, con il loro insegnamento e la loro personalità, e tra quelle cose ho scelto ciò che riconoscevo come mio e cosa no. Così come si è verificato in ogni incontro.
Non penso, però, che la scuola debba trasmettere specifici valori morali, soprattutto in campi personali come quelli della condotta sessuale o della fede, perché lo reputo troppo invasivo.
 

Nicky

Utente di lunga data
Non so per te, per me gli insegnanti che ho avuto, dalle elementari fino alla fine del percorso, sono stati persone molto, ma molto importanti, mi hanno insegnato in un modo o nell'altro anche a stare al mondo.
Questo per tanti motivi, anche solo per il fatto che a scuola ci passavo bene o male mezza giornata.
Noi abbiamo tante madri e tanti padri, tutti quelli che in un modo o nell'altro si sono accollati la responsabilità di farci crescere. Perchè la famiglia è tanto, ma non è tutto.
Mi sa che non mi sono spiegata. Io non dico che non sono importanti, io credo che si debba chiedere a un professore di insegnare bene, di trasmettere la conoscenza. E' già un insegnamento morale questo.
Nn penso, invece, che debba essere un esempio di condotta nella sua vita privata, né che debba fare lezioni con uno specifico contenuto morale o educativo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non penso di avere detto questo.
I miei insegnanti mi hanno trasmesso cose molto diverse, con il loro insegnamento e la loro personalità, e tra quelle cose ho scelto ciò che riconoscevo come mio e cosa no. Così come si è verificato in ogni incontro.
Non penso, però, che la scuola debba trasmettere specifici valori morali, soprattutto in campi personali come quelli della condotta sessuale o della fede, perché lo reputo troppo invasivo.
Vediamo se riesco a spiegarmi in breve.
Una classe è un insieme relazionale di persone.
Si potrebbe anche non parlare mai di sesso (anche se è difficile) esplicitamente, ma si comunica sempre il valore della persona e del genere.
Per questo quando sento parlare di progetti o di ore dedicate all’educazione ai sentimenti sono perplessa, così come quando si chiede di fare educazione civica, pensando a educazione, senza aggettivi. Infatti è stata riconosciuta la trasversalità.
Se invece si intende il funzionamento della democrazia, si tratta di diritto, così come per l’educazione sentimentale , non si deve pensare alle relazioni, bensì si intende educazione sessuale, già compresa in biologia.
Certamente, come dici, ogni persona (io dico o comunque penso sempre persona, più che bambino o alunno) ritiene ciò che è in grado, più che ciò che vuole. Si chiama matrice cognitiva.
Più si è giovani, più il cervello è immaturo, più è facile modificare la struttura mentale e più facilmente si impara. Questa è cosa nota a tutti per le lingue o la musica. Ma vale anche per la struttura della propria lingua, per matematica e per le strutture storiche, ma anche fisicamente per le abilità di base, i fondamentali di ogni disciplina sportiva.
Semplificando, in sintesi: si può imparare a non affogare a qualsiasi età, ma non si diventa un campione di nuoto se non si impara da bambini.
E non si impara con la teoria, ma facendo,
È lo stesso per le relazioni interpersonali che sono alla base delle relazioni e dei valori.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Mi sa che non mi sono spiegata. Io non dico che non sono importanti, io credo che si debba chiedere a un professore di insegnare bene, di trasmettere la conoscenza. E' già un insegnamento morale questo.
Nn penso, invece, che debba essere un esempio di condotta nella sua vita privata, né che debba fare lezioni con uno specifico contenuto morale o educativo.
Tu credi che un insegnante, scegliendo di fare l’insegnante, non stia già trasmettendo che per lui i soldi non sono un obiettivo primario?
Non pensi che la ragazza al centro della questione non stia trasmettendo che la cura del corpo è per lei prioritaria, non per la salute, ma per l’esibizione e il guadagno? Questo non trasparirà in alcun modo?
 

Brunetta

Utente di lunga data

spleen

utente ?
Mi sa che non mi sono spiegata. Io non dico che non sono importanti, io credo che si debba chiedere a un professore di insegnare bene, di trasmettere la conoscenza. E' già un insegnamento morale questo.
Nn penso, invece, che debba essere un esempio di condotta nella sua vita privata, né che debba fare lezioni con uno specifico contenuto morale o educativo.
Credo che nella pratica le cose siano tutt'altro, semplicemente perchè l' esempio, di genitori, di insegnanti, di compagni di classe, nella realtà, non nei nostri desiderata, sia più incisivo di ogni altra cosa.
E non lo dico mica solo per esperienza personale.
Insomma, uno può dire che cazzo vuole, in pratica un giovane sarà molto ma molto più attento a come ti poni, a chi sei.
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Tu credi che un insegnante, scegliendo di fare l’insegnante, non stia già trasmettendo che per lui i soldi non sono un obiettivo primario?
Non pensi che la ragazza al centro della questione non stia trasmettendo che la cura del corpo è per lei prioritaria, non per la salute, ma per l’esibizione e il guadagno? Questo non trasparirà in alcun modo?
Io ho una collega cretina. È un termine sintetico.
Ha un profilo fb non certo blindato dove pubblica in continuazione fotografie in pose, secondo lei, sexy, sia vestita, sempre da mare, che in costume. Bella non è, ma è magra, cosa che la agevola.
Ma è cretina anche nei rapporti con colleghe e alunni.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Nicky

Utente di lunga data
Tu credi che un insegnante, scegliendo di fare l’insegnante, non stia già trasmettendo che per lui i soldi non sono un obiettivo primario?
Non pensi che la ragazza al centro della questione non stia trasmettendo che la cura del corpo è per lei prioritaria, non per la salute, ma per l’esibizione e il guadagno? Questo non trasparirà in alcun modo?
Non lo so. Non ho un'idea precisa. Potrebbe trasmettere cose che non condivido e cose che condivido con altri modi e aspetti della sua personalità.
Non sono in grado di dire a priori quando un insegnante può avere un effetto negativo sugli alunni.
Ho avuto una professoressa, che era un'alcolista, eppure mi ha insegnato tanto.
Non lo so, non ho certezze.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Si ma non sempre, spesso è altro.
Conosco il caso di una persona che si rivolge a quel sito per una sorta di esercizio di potere. Io pago tu mi accontenti, mi mostri quello che ti chiedo, ti infili quello, fai quello che ti dico. Pagando non ho la minima remora o responsabilità di attivare un rapporto -vero- con te visto che sei virtuale.
Si dà il caso che in effetti il tizio in oggetto non abbia più rapporti con la sua compagna da mesi e mesi.
Queste cose me le ha dette lei ovviamente, che ha scoperto cosa faceva alzato alle tre di notte.

E' una forma di prostituzione, se vogliamo, nella quale la nostra società oscilla tra il conservatorismo perbenista e la dissoluzione etica di qualsiasi regola e spesso del buonsenso, visto che queste cose sono con un telefonino largamente alla portata di minori anche molto piccoli.

Si tratta come sempre, come al solito, di definire all'interno della nostra società delle regole condivise e giuste, che riescano a tutelare i fragili. Ritengo che chi ha figli e anche chi non li ha, non goda di certo ne sapere che sono potenzialmente vittime di una visione distorta della sessualità e dell'amore.

Mettiamoci nei panni di un adolescente maschio, o femmina, che da una parte rimanga affascinato da un film sentimentale, da un'altra scopra la genitalità attraverso i porno.
Come fa a collocare la sua sessualità in una prospettiva sana?
Si concordo su quanto scrivi, mi pare però ci sia poca coscienza da parte delle donne, perchè comunque anche se ora il web fa girare più informazioni, come qualsiasi cosa bisogna andarsele a cercare e approfondire.
Quelle che ci fanno tanti soldi e lo sventolano come bandiera, mettono in atto proprio una gestione della clientela, in cui sono loro a dettare legge. Ma come in tutti i contesti di vendita, per farlo devi poter fare una selezione, altrimenti succede quanto hai scritto tu "io pago, io ti dico cosa devi fare con la tua vagina".

Che vi sia una scoperta della genitalità attraverso la pornografia, mi pare cosa già presente ben prima della nascita di internet.
Ricordo che nei miei anni di età scolare (liceo) a tempo zero era girato un book con le opere di Jeff Koons (Made in Heaven), quelle con Cicciolina per capirci. Tutti sapevano che di notte in certi canali venivano trasmessi film porno. Erano anche i tempi delle pubblicità di telefoni erotici. Alcune ragazze, quasi fosse una corsa ad una qualche evoluzione, sentivano di doversi sbarazzare della verginità.

Non so come era ai tuoi tempi, ma in effetti che ad una certa età (adolescenza), se ti mettono davanti contenuti di sesso esplicito, guardi, non mi pare ci sia da stupirsi.

 
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Lara3

Utente di lunga data
Non so, io non sono entrata molto nel merito, perché, di base, non mi piace che si attribuisca agli insegnanti un ruolo eccessivo.
Non mi è mai piaciuta l'idea che abbiano e debbano avere un ruolo di educatori simile alla famiglia.
Per me, il ruolo di educatori dovrebbe limitarsi a garantire la convivenza civile dei ragazzi, a dare i principi base sulle cose di loro competenza, ma sul resto, non mi piace l'idea che debbano essere un esempio di vita o sostituirsi alla famiglia.
Il fatto è che, se si attribuisse un valore reale all'insegnamento, alla costruzione della conoscenza, invece che sempre e solo ai soldi, un ragazzo non sarebbe attratto dall'acquisto di qualcosa che ha valore anche perché è slegato dal denaro, è puro piacere.
I ragazzi prendono come esempio anche gli insegnanti; certi ragazzi hanno scelto una strada, una professione perché appunto c’è stato l’insegnante a trasmettergli l’amore verso una materia in particolare.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Vediamo se riesco a spiegarmi in breve.
Una classe è un insieme relazionale di persone.
Si potrebbe anche non parlare mai di sesso (anche se è difficile) esplicitamente, ma si comunica sempre il valore della persona e del genere.
Per questo quando sento parlare di progetti o di ore dedicate all’educazione ai sentimenti sono perplessa, così come quando si chiede di fare educazione civica, pensando a educazione, senza aggettivi. Infatti è stata riconosciuta la trasversalità.
Se invece si intende il funzionamento della democrazia, si tratta di diritto, così come per l’educazione sentimentale , non si deve pensare alle relazioni, bensì si intende educazione sessuale, già compresa in biologia.
Certamente, come dici, ogni persona (io dico o comunque penso sempre persona, più che bambino o alunno) ritiene ciò che è in grado, più che ciò che vuole. Si chiama matrice cognitiva.
Più si è giovani, più il cervello è immaturo, più è facile modificare la struttura mentale e più facilmente si impara. Questa è cosa nota a tutti per le lingue o la musica. Ma vale anche per la struttura della propria lingua, per matematica e per le strutture storiche, ma anche fisicamente per le abilità di base, i fondamentali di ogni disciplina sportiva.
Semplificando, in sintesi: si può imparare a non affogare a qualsiasi età, ma non si diventa un campione di nuoto se non si impara da bambini.
E non si impara con la teoria, ma facendo,
È lo stesso per le relazioni interpersonali che sono alla base delle relazioni e dei valori.
Tradotto: diffidare sempre di chi ha avuto un'infanzia/adolescenza da sfigato, perché non saprebbe gestire appieno il cigno che viene dopo il brutto anatroccolo
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non lo so. Non ho un'idea precisa. Potrebbe trasmettere cose che non condivido e cose che condivido con altri modi e aspetti della sua personalità.
Non sono in grado di dire a priori quando un insegnante può avere un effetto negativo sugli alunni.
Ho avuto una professoressa, che era un'alcolista, eppure mi ha insegnato tanto.
Non lo so, non ho certezze.
Io ho contestato che gli insegnanti siano ininfluenti.
Del resto io ho imparato a non fumare da mia madre che fumava.
Nessuno è passivo, ma sempre attivo e partecipa alla costruzione di sé e della propria cultura.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Tradotto: diffidare sempre di chi ha avuto un'infanzia/adolescenza da sfigato, perché non saprebbe gestire appieno il cigno che viene dopo il brutto anatroccolo
Verissimo. Ma non è quello che sto scrivendo qui.
Anche perché io direi “diffidare sempre di chi ritiene di aver avuto un'infanzia/adolescenza da sfigato” perché è il contesto culturale, variabile nello spazio e nel tempo, che fa ritenere o no da sfigati un certo vissuto.
Lasciando da parte il sesso, perché può aprire troppe porte di discussione, una attuale cinquantenne può aver sofferto o giudicare la propria infanzia/adolenza da sfigata perché non poteva permettersi almeno un capo Naj Oleari, una di oggi no.
Ed è lo stesso per quasi tutti gli aspetti.
 

Nicky

Utente di lunga data
Io ho contestato che gli insegnanti siano ininfluenti.
Del resto io ho imparato a non fumare da mia madre che fumava.
Nessuno è passivo, ma sempre attivo e partecipa alla costruzione di sé e della propria cultura.
Ho capito, ma non intendevo dire che sono ininfluenti.
Intendevo dire altro, che spero di avere chiarito, ma che specifico.
La prima cosa è che, non sapendo esattamente cosa influenzi positivamente o negativamente altri, è difficile stilare delle regole per stabilire chi sia adatto o no a fare l'insegnante, quali condotte siano compatibili con l'insegnamento e quali no, e. nel dubbio, io sono per l'apertura, più che per la chiusura. La seconda è che penso che sia meglio che a scuola ci sia un approccio educativo che lascia un certo spazio alla diversità di opinioni sulle questioni maggiormente intime.
 
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