Cronaca nera

Gaia

Utente di lunga data
MA lei non lo ha ammazzato.
Ti rendi conto che continui a dire cose sulla debolezza della donna, per tirarti fuori?
Non stiamo parlando delle vittime, che si vuole vedere incapaci di vedere le red flag (a me sembra che le vedano benissimo, infatti li mollano) sto chiedendo di uscire da noi e cercare di immaginare da cosa nasce quella disperazione.
Non sto chiedendo come salvarci.
Ma scusa eh! Ma che mi importa del perché ha ucciso lui? Per me va buttato in galera.
Io invece agirei molto sull’educazione delle bambine e dei bambini.
A quelli già adulti non ci puoi fare niente.
E senti. Dire a me che colpevolizzo la vittima non sta né in cielo, né in terra.
Non sono io che vado in giro a sindacare se una va pranzo con un uomo o se ci scoppia al primo appuntamento.
Quella sei tu.
Io dico solo che spesso noi non vediamo le piccole storture e questo ci fotte.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma scusa eh! Ma che mi importa del perché ha ucciso lui? Per me va buttato in galera.
Io invece agirei molto sull’educazione delle bambine e dei bambini.
A quelli già adulti non ci puoi fare niente.
E senti. Dire a me che colpevolizzo la vittima non sta né in cielo, né in terra.
Non sono io che vado in giro a sindacare se una va pranzo con un uomo o se ci scoppia al primo appuntamento.
Quella sei tu.
Io dico solo che spesso noi non vediamo le piccole storture e questo ci fotte.
Quindi chi fa stragi è un maleducato. Eppure salutava sempre.
 

Gaia

Utente di lunga data
Quindi chi fa stragi è un maleducato. Eppure salutava sempre.
No, chi fa stragi e’ uno a cui hanno insegnato che una brava donna e’ quella che non la dà al pieno appuntamento e che non flirta, nemmeno per sbaglio con uno sconosciuto. Poi però si innamora porio di quella donna e vuole cambiarla. Lei si sottrae e lui la uccide.
Oppure lei resta lì perché le è stato insegnato che amore e’ sopportazione e che se lui si arrabbia per un sorriso fatto a un altro e’ normale perché lei ha esagerato.
E allora inizia a comportarsi come lui vorrebbe fintanto che ce la fa.
Del resto è giusto perché così le hanno insegnato.
Se ama deve sopportare.
Quando finalmente esce dal limbo si sottrae e lui la uccide.
Matematica
 

Rebecca89

Sentire libera
Ma no!
Spesso si suicidano o agiscono in modo così sgangherato da portarli a confessare (se restano in vita) entro 24h.
Certamente nel caos che hanno nella testa potrà esserci anche un pensiero punitivo, ma proprio perché l’abbandono è intollerabile.
Come se la partner fosse la madre crudele o indifferente delle fiabe che lascia il bimbo nel bosco.
Che poi le fiabe rassicurano che perfino da soli nel bosco e incontrando streghe e orchi se ne può venire fuori sani e salvi.
Tutti siamo stati mollati, ci siamo disperati, ma ce la siamo cavata.
Cosa si spezza in questi uomini?
Io ho fatto caso che si suicidano gli adulti. Non i ragazzi. E l età si abbassa. Va di moda il raptus. Si fanno la galera 20 anni e poi stanno fuori. Chi è adulto è più propenso al suicidio, dopo.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
MA lei non lo ha ammazzato.
Ti rendi conto che continui a dire cose sulla debolezza della donna, per tirarti fuori?
Non stiamo parlando delle vittime, che si vuole vedere incapaci di vedere le red flag (a me sembra che le vedano benissimo, infatti li mollano) sto chiedendo di uscire da noi e cercare di immaginare da cosa nasce quella disperazione.
Non sto chiedendo come salvarci.
L'altro giorno sentivo a radio 24 un'intervista a un tizio, credo un neuropsichiatra, che ha appena scritto un libro sul tema di questi giovani omicidi. Sarebbe da leggere per farsi un'idea. Comunque sosteneva che quando l'esito di una situazione del genere è omicidio (o femminicidio per dare il contentino), a monte nella stragrande maggioranza dei casi c'è una situazione rilevante dal punto di vista clinico, o un disturbo di personalità o altri accidenti non diagnosticati in precedenza
 

Rebecca89

Sentire libera
L'altro giorno sentivo a radio 24 un'intervista a un tizio, credo un neuropsichiatra, che ha appena scritto un libro sul tema di questi giovani omicidi. Sarebbe da leggere per farsi un'idea. Comunque sosteneva che quando l'esito di una situazione del genere è omicidio (o femminicidio per dare il contentino), a monte nella stragrande maggioranza dei casi c'è una situazione rilevante dal punto di vista clinico, o un disturbo di personalità o altri accidenti non diagnosticati in precedenza
Peggio. Se la giocano tutti col disturbo mentale.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Quindi chi fa stragi è un maleducato. Eppure salutava sempre.
No, però non è sbagliato dire che chi permane in una situazione tossica, se non altrimenti obbligato, ne diventa suo malgrado corresponsabile
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Io l’università non l’ho fatta
Non avevo voglia di studiare
E poi volevo lavorare ed andarmene di casa 😅
Mia sorella ha fatto lo stesso discorso. Infatti ha un lavoro, da poco anche una casa e sta ancora qua
La mia non era solo voglia di studiare. Se fosse così sarebbe riduttivo. Mi piaceva conoscere le cose, persone nuove, ero uscita da una sorta di bozzolo (@Nicky credo che tu mi possa capire) in cui ero stata al liceo. Per questo è stato il periodo migliore, sotto tanti aspetti. Anche se poi l'autorità famigliare è continuata.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Peggio. Se la giocano tutti col disturbo mentale.
Però abbiamo già discusso questo tema e ricordo Ipazia che se non erro è del mestiere, la quale sosteneva che se sai dove guardare i segni "premonitori" o comunque delle red flag ci sono quasi sempre. Sottolineato "se sai dove guardare"
 

Nicky

Utente di lunga data
Però abbiamo già discusso questo tema e ricordo Ipazia che se non erro è del mestiere, la quale sosteneva che se sai dove guardare i segni "premonitori" o comunque delle red flag ci sono quasi sempre. Sottolineato "se sai dove guardare"
Ma non sai dove guardare se vivi immerso in un mondo in cui è normale pensare che il ragazzo ti controlli il cellulare o che se ti metti insieme a dodici anni porti il fidanzato alle cene di famiglia come se foste sposati da vent'anni.
 

Rebecca89

Sentire libera
Però abbiamo già discusso questo tema e ricordo Ipazia che se non erro è del mestiere, la quale sosteneva che se sai dove guardare i segni "premonitori" o comunque delle red flag ci sono quasi sempre. Sottolineato "se sai dove guardare"
Ma non sai dove guardare se vivi immerso in un mondo in cui è normale pensare che il ragazzo ti controlli il cellulare o che se ti metti insieme a dodici anni porti il fidanzato alle cene di famiglia come se foste sposati da vent'anni.
E questo è un problema. Si è reso normale ciò che tanto normale non è.
 

Nicky

Utente di lunga data
Ma perché si disperano?
Credo che abbiano personalità fragili. Però è una generalizzazione.
Poi uccidono di più i maschi, perché hanno una maggiore aggressività e perché non hanno punti di riferimento maschili solidi.
Del resto sono molti di più anche gli uomini che si suicidano.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Ma non sai dove guardare se vivi immerso in un mondo in cui è normale pensare che il ragazzo ti controlli il cellulare o che se ti metti insieme a dodici anni porti il fidanzato alle cene di famiglia come se foste sposati da vent'anni.
Certo! È quello che ho detto subito. Va insegnato il sacrosanto rispetto degli altri, ma anche il sacrosanto diritto di farsi rispettare. Non si mettono i piedi in testa agli altri, ma non devi permettere a nessuno di metterli in testa a te, salvo che non sia una strategia per farti sottovalutare momentaneamente e poter così piantare il colpo finale più facilmente
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Ma non sai dove guardare se vivi immerso in un mondo in cui è normale pensare che il ragazzo ti controlli il cellulare o che se ti metti insieme a dodici anni porti il fidanzato alle cene di famiglia come se foste sposati da vent'anni.
Allora... a casa mia mio padre controllava tutti e sempre. Seguiva mio fratello quando usciva, leggeva i miei diari, ascoltava le telefonate da dietro le porte. Non era un discorso che ci faceva, era un comportamento che si ripeteva ogni giorno. Un imprinting, come piace dire oggi. Che mi sono portata dietro come una zavorra anche quando ho cominciato ad avere le mie esperienze sentimentali o altro. Ovvio che razionalmente sapevo che era tutto sbagliato, quel modo di comportarsi, ma non avevo gli strumenti per ribellarmi, perché qualcosa dentro di me mi bloccava, come a dire "è tuo padre che sta facendo questo e se ti ribelli è peggio". Sto esagerando volutamente, per far capire il concetto. Perciò quando ho avuto la storia con la bestia, non riuscivo a fargli comprendere, all'inizio, che mi stava umiliando. Poi è andato avanti, oltre alle umiliazioni, con i ricatti e le minacce facendosi forte del suo lavoro. E lì è stato ancora peggio.
 

Nicky

Utente di lunga data
Allora... a casa mia mio padre controllava tutti e sempre. Seguiva mio fratello quando usciva, leggeva i miei diari, ascoltava le telefonate da dietro le porte. Non era un discorso che ci faceva, era un comportamento che si ripeteva ogni giorno. Un imprinting, come piace dire oggi. Che mi sono portata dietro come una zavorra anche quando ho cominciato ad avere le mie esperienze sentimentali o altro. Ovvio che razionalmente sapevo che era tutto sbagliato, quel modo di comportarsi, ma non avevo gli strumenti per ribellarmi, perché qualcosa dentro di me mi bloccava, come a dire "è tuo padre che sta facendo questo e se ti ribelli è peggio". Sto esagerando volutamente, per far capire il concetto. Perciò quando ho avuto la storia con la bestia, non riuscivo a fargli comprendere, all'inizio, che mi stava umiliando. Poi è andato avanti, oltre alle umiliazioni, con i ricatti e le minacce facendosi forte del suo lavoro. E lì è stato ancora peggio.
Impariamo ad amare e essere amato in famiglia. A volte non ci vengono trasmessi gli strumenti più giusti.
 

The Reverend

Utente di lunga data
L'altro giorno sentivo a radio 24 un'intervista a un tizio, credo un neuropsichiatra, che ha appena scritto un libro sul tema di questi giovani omicidi. Sarebbe da leggere per farsi un'idea. Comunque sosteneva che quando l'esito di una situazione del genere è omicidio (o femminicidio per dare il contentino), a monte nella stragrande maggioranza dei casi c'è una situazione rilevante dal punto di vista clinico, o un disturbo di personalità o altri accidenti non diagnosticati in precedenza
Perché tutti noi qui non scriviamo un libro a 57 mani su "vita sul cornoforum"
Sarebbe un best seller🤣
 

Brunetta

Utente di lunga data
No, chi fa stragi e’ uno a cui hanno insegnato che una brava donna e’ quella che non la dà al pieno appuntamento e che non flirta, nemmeno per sbaglio con uno sconosciuto. Poi però si innamora porio di quella donna e vuole cambiarla. Lei si sottrae e lui la uccide.
Oppure lei resta lì perché le è stato insegnato che amore e’ sopportazione e che se lui si arrabbia per un sorriso fatto a un altro e’ normale perché lei ha esagerato.
E allora inizia a comportarsi come lui vorrebbe fintanto che ce la fa.
Del resto è giusto perché così le hanno insegnato.
Se ama deve sopportare.
Quando finalmente esce dal limbo si sottrae e lui la uccide.
Matematica
Amo l’odore di Napal al mattino e le semplificazioni.
Quindi tu credi alla educazione emotiva nelle scuole?
 

Brunetta

Utente di lunga data
No, però non è sbagliato dire che chi permane in una situazione tossica, se non altrimenti obbligato, ne diventa suo malgrado corresponsabile
Vengono ammazzate quando ne escono!
 
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