Tempi che cambiano.

danny

Utente di lunga data
Grazie della risposta :)
Ma tu dici che si lamentano? E di cosa?
Neppure io da giovane ero interessata al mondo dei vecchi (nel senso di adulti, coetanei dei propri genitori o nonni). Ne vedevo qualcuno che passava per casa ma non è che ci fossero sto gran dialogo. Comunque ascoltavo, osservavo, sentivo anche quello che si dicevano verso parenti assenti. Niente era solo lontanamente vicino a quello che scambiavo con i miei amici, o che arrivava attraverso libri.
Adesso probabilmente, con la testa di ora, prenderei in pugno la situazione magari vivendo con più interesse il girare qualche foto di tempi in cui non ero nata. Anche se le parole son sempre state poche. Diciamo che capirei di più cosa posso chiedere e cosa no.
Tu attraverso questo forum "parli" principalmente con over 40, se non over 50 e ancora di più, e mi chiedo se nel tuo tempo libero passeresti ore a parlare con persone molto più grandi di te. In genere un ritorno al parentado, alla frequentazione di persone più grandi in passato avveniva con la creazione della famiglia, con la nascita del primo figlio.
In qualche social a volte si vedono persone giovani che tra i loro amici hanno vecchi parenti. Questo prima dei social non esisteva. Ovvero se tipo io o qualche amica faceva delle foto, in vacanza, ad una festa, ect. non si apriva alcun contatto con altre generazioni.
A me pare i giovani, forse anche per i social, conoscano benissimo tutte le frasi fatte del mondo adulto, e a volte le sento usare a sproposito, ma è evidente che gli sono arrivate dagli adulti.
Non mi pare stranissimo non mostrare tanta partecipazione verso la storia che non si è vissuta. E riguardo miei coetanei, che si narrano come avessero chissà che vissuto, a me pare che spesso mentano.
Tra individui adulti l'età è il parametro meno importante. Ciò che conta è lo stare bene insieme, in maniera generica, data dall'affinità di pensiero.
Ho conoscenze che frequento abitualmente dai 30 fino agli 84 anni.
Da sempre ho e abbiamo amici di età superiore alla mia anche di 30 anni.
Mentre posso anche stare male con coetanei molti lontani dal mio modo di vedere le cose.
Con i bambini è diverso, devi saper creare un legame per entrare nel loro mondo, perché sono un altro mondo sempre e comunque.
 

Rebecca89

Sentire libera
Grazie della risposta :)
Ma tu dici che si lamentano? E di cosa?
Neppure io da giovane ero interessata al mondo dei vecchi (nel senso di adulti, coetanei dei propri genitori o nonni). Ne vedevo qualcuno che passava per casa ma non è che ci fossero sto gran dialogo. Comunque ascoltavo, osservavo, sentivo anche quello che si dicevano verso parenti assenti. Niente era solo lontanamente vicino a quello che scambiavo con i miei amici, o che arrivava attraverso libri.
Adesso probabilmente, con la testa di ora, prenderei in pugno la situazione magari vivendo con più interesse il girare qualche foto di tempi in cui non ero nata. Anche se le parole son sempre state poche. Diciamo che capirei di più cosa posso chiedere e cosa no.
Tu attraverso questo forum "parli" principalmente con over 40, se non over 50 e ancora di più, e mi chiedo se nel tuo tempo libero passeresti ore a parlare con persone molto più grandi di te. In genere un ritorno al parentado, alla frequentazione di persone più grandi in passato avveniva con la creazione della famiglia, con la nascita del primo figlio.
In qualche social a volte si vedono persone giovani che tra i loro amici hanno vecchi parenti. Questo prima dei social non esisteva. Ovvero se tipo io o qualche amica faceva delle foto, in vacanza, ad una festa, ect. non si apriva alcun contatto con altre generazioni.
A me pare i giovani, forse anche per i social, conoscano benissimo tutte le frasi fatte del mondo adulto, e a volte le sento usare a sproposito, ma è evidente che gli sono arrivate dagli adulti.
Non mi pare stranissimo non mostrare tanta partecipazione verso la storia che non si è vissuta. E riguardo miei coetanei, che si narrano come avessero chissà che vissuto, a me pare che spesso mentano.
Grazie per avermi raccontato tu qualcosa di una generazione diversa dalla mia.
Cosa vuol dire ti sembra che mentano? Sono curiosa.
Io frequento persone più grandi di me. Ma l ho sempre fatto, sin da adolescente, mi sentivo sempre un pochino (poco eh, ho sempre la mia età) fuori luogo ma quel fuori luogo lo ritrovavo nei discorsi dei grandi. Due mie amiche hanno 44 e 46 anni per dire, ma anche a pallavolo stessa si sono nel tempo stretti rapporti non so, col mister e la sua famiglia, che comunque di anni ne hanno 52 lui e 50 la moglie. Con lei siamo anche andate qualche volta a fare un aperitivo. Forse essere stata la prima figlia di un gruppo di 20enni mi ha portata ad interagire bene anche con persone più grandi di me. Anche qui ci sto bene, non solo mi piace ascoltare le discussioni dai vostri punti di vista, ma imparo anche parecchio perché ci sono cose a volte che non so e le seguo o le approfondisco.
Di cosa si lamentano. Cerco di riportarti qualche esempio pratico. Mia cognata ha 28 anni e fa la commessa 5 giorni su 7 4 ore al giorno. Se la senti sta spaccata con la schiena ed ha la stanchezza di un muratore di 50. Ha lasciato il corso della lingua dei segni in cui credeva molto al terzo anno perché, iniziata la convivenza, doveva portare soldi a casa e due sere a settimana a fare due ore di corso non ce la faceva. Non voglio e non posso rapportarla a me e al mio modo di affrontare il lavoro per dire, però si è lasciata ingoiare smettendo di coltivare il suo. Magari non ci avrebbe fatto nulla in futuro, ma magari si. Il punto è che per pagare l affitto ha messo un pugno ad una passione che aveva. Io penso che a 28 anni, senza figli ma pure con i figli, puoi trovare il tempo per coltivare quello che ti piace. Questo quando dico camminare di pari passo. Vero che l affitto va pagato, vero che se non lavori non mangi, ma tu puoi stare dietro a quello che le responsabilità impongono senza perdere di vista te. Ma ti ci devi impegnare. E invece di impegnarsi, sta buttata sul divano lamentandosi che è stanca, che è annoiata, che prende poco, che le manca quello che faceva. Alché io le rispondo che può sempre ricominciare. E lei mi risponde a sua volta "non riesco, non ce la faccio."
Uno dei miei più cari amici ha la mia età. Ha chiuso la sua ditta dopo anni per mettersi dipendente di un posto che gli piace, lo paga bene, gli permette di avere più tempo per lui. Ha rischiato, perché comunque la sua ditta andava bene ma non seguiva più i ritmi, non aveva più una vita. La ragazza non voleva. Lui ha fatto comunque e gli è andata bene. Ma la stessa ragazza che non voleva per paura di un passo sbagliato non lavora. Perché la commessa non la vuole fare, il supermercato non gli piace, il weekend non vuole lavorare. Le hanno proposto degli stage interessanti, lei ha studiato grafica. Fai lo stage, magari impari altro, magari ti assumono, ma no. È una perdita di tempo stare 6 mesi tutto il giorno chiusa da qualche parte. Si salva che casa è di proprietà di lui, che tutto mantiene e tutto paga. Insieme da 12 anni, di figli non si parla, di matrimonio nemmeno. Perché comunque è sobbarcato lui di tutto e lei che fa? Niente. Ah no, aspetta. Si lamenta. Non coglie occasioni, non rischia, non si mette in gioco e si lamenta. A 35 anni.
Mio fratello ogni 6 mesi chiede l aumento. Perché gli danno l aumento, ma a fine mese non c arriva comunque perché le spese sono tante. Però vanno a Minorca. St inverno Praga e Vienna. Ha i suoi vizi e non rinuncia né ai vizi né alla vacanza. Poi chiama la sorella per sapere se ha 20 euro da dargli fino al prossimo stipendio. Si che ce li ho 20 euro. Ma perché io invece di lamentarmi e andare in vacanza ogni 3 mesi, non passo il tempo sul divano.

Io non dico che bisogna studiare la storia per vivere. O leggere libri per ampliare la mente. Ma vedo che manca l interesse e la curiosità verso quello che è stato e la partecipazione attiva a quello che è. La capacità di mettersi in gioco che si, va bene pure adattarsi a quello che la società oggi offre, ma farlo bene, farlo con passione facendo qualcosa non perché devi farla ma perché ti piace e vuoi farla. Io faccio il culo a lavoro ma torno a casa stanca e soddisfatta perché passo la giornata a fare qualcosa che mi permette di pagare l affitto ma ancora prima, mi piace. Si resta passivi in un lamento continuo con il culo sul divano. E questo non va bene. Non frega niente di ieri e non frega nulla manco di domani, bisogna solo sopravvivere oggi. Ma la sopravvivenza non è vita. A 30 anni vedo pochi obiettivi ma più preoccupazione ad arrivare alla fine della giornata. Perché a 30 anni per tanti sei già finito. O hai una strada tracciata o ti tieni quella che hai preso pur non piacendo. Aggiungi infine, non per minore importanza, che c è una fetta di eccezioni meravigliosa, ma che agli occhi miei resta una minoranza.

Spero di aver espresso correttamente il mio punto di vista.

Cazzo, ho scritto quanto Alphonse🤔
 

Rebecca89

Sentire libera
@Marjanna ti aggiungo una cosa. Quando dico non ascoltano i vecchi, è perché si potrebbe imparare comunque molto. Non mi soffermo su rivoluzioni o manifestazioni in piazza, guerre o altro. Già solo sentire tuo nonno, a cui non bastava molto, dire che zappava i campi dalla mattina alla sera, con la pioggia e col sole fa tanto. Che tua nonna mandava avanti una casa e 5 figli ma dava pure una mano al marito quando il lavoro era tanto. Che a volte si mangiava pane e acqua. Che seppur non c erano le stesse necessità di oggi, non ci si lamentava come ora. Perché il modo per andare avanti lo trovavi comunque.
Qua con 4 ore gnà fanno più.
Non figliano più. Non si rimboccano più le maniche e se la prendono con tutto tranne che con sé stessi.
Ripeto, non tutti.
 

Nicky

Utente di lunga data
@Rebecca89 sinceramente resto allibita all'idea che ragazze di un'età del genere lavorino poche ore e non facciano altro, non facciano nulla per migliorare.
So che il lavoro fisico è duro, ma sono comunque meravigliata.
 

Rebecca89

Sentire libera
@Rebecca89 sinceramente resto allibita all'idea che ragazze di un'età del genere lavorino poche ore e non facciano altro, non facciano nulla per migliorare.
So che il lavoro fisico è duro, ma sono comunque meravigliata.
Ho cercato esempi vicino a me proprio per non generalizzare il pensiero di quello che vedo intorno, piuttosto proprio quello che vivo con persone che fanno parte del mio quotidiano ed hanno la mia stessa fascia d età più o meno. Comunque non oltre i 40
 

Nicky

Utente di lunga data
Ho cercato esempi vicino a me proprio per non generalizzare il pensiero di quello che vedo intorno, piuttosto proprio quello che vivo con persone intorno
Io frequento poche persone della tua fascia di età, sui 35.
Frequento persone sopra i 50 o sotto i 25.
I ragazzi giovani sono parecchio disillusi sul lavoro, perché hanno capito che c'è molta fuffa, che la possibilità di realizzarsi con la carriera è illusoria, visto che ti premono e poi ti buttano come un limone, e li capisco.
Però a modo loro molti hanno delle ambizioni, per quel che vedo nel mio osservatorio. Magari verso i 35 si rassegnano pure su quelle, non saprei.
Io continuo a pensare che il lavoro sia un grosso nodo irrisolto.
 

Rebecca89

Sentire libera
Io frequento poche persone della tua fascia di età, sui 35.
Frequento persone sopra i 50 o sotto i 25.
I ragazzi giovani sono parecchio disillusi sul lavoro, perché hanno capito che c'è molta fuffa, che la possibilità di realizzarsi con la carriera è illusoria, visto che ti premono e poi ti buttano come un limone, e li capisco.
Però a modo loro molti hanno delle ambizioni, per quel che vedo nel mio osservatorio. Magari verso i 35 si rassegnano pure su quelle, non saprei.
Ecco, sotto i 25 anni sono già disillusi. Certo che li capisco anche io, fuori è una giungla vera. Ma è davvero illusoria la possibilità di realizzarsi? Anche se fosse così. Ti premono e ti buttano come un limone. Tutti tutti, secondo te?
 

The Reverend

Utente di lunga data
Obbligherei tutti a 19 anni, indistintamente maschi o femmine, ad aprire una partita iva per tre/cinque anni. Vedrai come muovono il culo dopo ed apprezzano il senso della vita!🤣
 

hammer

Utente di lunga data
Grazie per avermi raccontato tu qualcosa di una generazione diversa dalla mia.
Cosa vuol dire ti sembra che mentano? Sono curiosa.
Io frequento persone più grandi di me. Ma l ho sempre fatto, sin da adolescente, mi sentivo sempre un pochino (poco eh, ho sempre la mia età) fuori luogo ma quel fuori luogo lo ritrovavo nei discorsi dei grandi. Due mie amiche hanno 44 e 46 anni per dire, ma anche a pallavolo stessa si sono nel tempo stretti rapporti non so, col mister e la sua famiglia, che comunque di anni ne hanno 52 lui e 50 la moglie. Con lei siamo anche andate qualche volta a fare un aperitivo. Forse essere stata la prima figlia di un gruppo di 20enni mi ha portata ad interagire bene anche con persone più grandi di me. Anche qui ci sto bene, non solo mi piace ascoltare le discussioni dai vostri punti di vista, ma imparo anche parecchio perché ci sono cose a volte che non so e le seguo o le approfondisco.
Di cosa si lamentano. Cerco di riportarti qualche esempio pratico. Mia cognata ha 28 anni e fa la commessa 5 giorni su 7 4 ore al giorno. Se la senti sta spaccata con la schiena ed ha la stanchezza di un muratore di 50. Ha lasciato il corso della lingua dei segni in cui credeva molto al terzo anno perché, iniziata la convivenza, doveva portare soldi a casa e due sere a settimana a fare due ore di corso non ce la faceva. Non voglio e non posso rapportarla a me e al mio modo di affrontare il lavoro per dire, però si è lasciata ingoiare smettendo di coltivare il suo. Magari non ci avrebbe fatto nulla in futuro, ma magari si. Il punto è che per pagare l affitto ha messo un pugno ad una passione che aveva. Io penso che a 28 anni, senza figli ma pure con i figli, puoi trovare il tempo per coltivare quello che ti piace. Questo quando dico camminare di pari passo. Vero che l affitto va pagato, vero che se non lavori non mangi, ma tu puoi stare dietro a quello che le responsabilità impongono senza perdere di vista te. Ma ti ci devi impegnare. E invece di impegnarsi, sta buttata sul divano lamentandosi che è stanca, che è annoiata, che prende poco, che le manca quello che faceva. Alché io le rispondo che può sempre ricominciare. E lei mi risponde a sua volta "non riesco, non ce la faccio."
Uno dei miei più cari amici ha la mia età. Ha chiuso la sua ditta dopo anni per mettersi dipendente di un posto che gli piace, lo paga bene, gli permette di avere più tempo per lui. Ha rischiato, perché comunque la sua ditta andava bene ma non seguiva più i ritmi, non aveva più una vita. La ragazza non voleva. Lui ha fatto comunque e gli è andata bene. Ma la stessa ragazza che non voleva per paura di un passo sbagliato non lavora. Perché la commessa non la vuole fare, il supermercato non gli piace, il weekend non vuole lavorare. Le hanno proposto degli stage interessanti, lei ha studiato grafica. Fai lo stage, magari impari altro, magari ti assumono, ma no. È una perdita di tempo stare 6 mesi tutto il giorno chiusa da qualche parte. Si salva che casa è di proprietà di lui, che tutto mantiene e tutto paga. Insieme da 12 anni, di figli non si parla, di matrimonio nemmeno. Perché comunque è sobbarcato lui di tutto e lei che fa? Niente. Ah no, aspetta. Si lamenta. Non coglie occasioni, non rischia, non si mette in gioco e si lamenta. A 35 anni.
Mio fratello ogni 6 mesi chiede l aumento. Perché gli danno l aumento, ma a fine mese non c arriva comunque perché le spese sono tante. Però vanno a Minorca. St inverno Praga e Vienna. Ha i suoi vizi e non rinuncia né ai vizi né alla vacanza. Poi chiama la sorella per sapere se ha 20 euro da dargli fino al prossimo stipendio. Si che ce li ho 20 euro. Ma perché io invece di lamentarmi e andare in vacanza ogni 3 mesi, non passo il tempo sul divano.

Io non dico che bisogna studiare la storia per vivere. O leggere libri per ampliare la mente. Ma vedo che manca l interesse e la curiosità verso quello che è stato e la partecipazione attiva a quello che è. La capacità di mettersi in gioco che si, va bene pure adattarsi a quello che la società oggi offre, ma farlo bene, farlo con passione facendo qualcosa non perché devi farla ma perché ti piace e vuoi farla. Io faccio il culo a lavoro ma torno a casa stanca e soddisfatta perché passo la giornata a fare qualcosa che mi permette di pagare l affitto ma ancora prima, mi piace. Si resta passivi in un lamento continuo con il culo sul divano. E questo non va bene. Non frega niente di ieri e non frega nulla manco di domani, bisogna solo sopravvivere oggi. Ma la sopravvivenza non è vita. A 30 anni vedo pochi obiettivi ma più preoccupazione ad arrivare alla fine della giornata. Perché a 30 anni per tanti sei già finito. O hai una strada tracciata o ti tieni quella che hai preso pur non piacendo. Aggiungi infine, non per minore importanza, che c è una fetta di eccezioni meravigliosa, ma che agli occhi miei resta una minoranza.

Spero di aver espresso correttamente il mio punto di vista.

Cazzo, ho scritto quanto Alphonse🤔
Qualcuno la prenderà come una avance, pazienza, ma ragioni maledettamente bene.
Non sei la sola o il solo su questo forum, ma volevo dirtelo. (y)
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
@Rebecca89 sinceramente resto allibita all'idea che ragazze di un'età del genere lavorino poche ore e non facciano altro, non facciano nulla per migliorare.
So che il lavoro fisico è duro, ma sono comunque meravigliata.
Perché qualcuno evidentemente para loro il di dietro e permette di vivere in questo mondo. Comodo farsi mantenere e lagnarsi
 

Brunetta

Utente di lunga data
@Marjanna ti aggiungo una cosa. Quando dico non ascoltano i vecchi, è perché si potrebbe imparare comunque molto. Non mi soffermo su rivoluzioni o manifestazioni in piazza, guerre o altro. Già solo sentire tuo nonno, a cui non bastava molto, dire che zappava i campi dalla mattina alla sera, con la pioggia e col sole fa tanto. Che tua nonna mandava avanti una casa e 5 figli ma dava pure una mano al marito quando il lavoro era tanto. Che a volte si mangiava pane e acqua. Che seppur non c erano le stesse necessità di oggi, non ci si lamentava come ora. Perché il modo per andare avanti lo trovavi comunque.
Qua con 4 ore gnà fanno più.
Non figliano più. Non si rimboccano più le maniche e se la prendono con tutto tranne che con sé stessi.
Ripeto, non tutti.
Quando sento boomer divento furibonda, non perché voglio negare l’età, ma perché mi pare assurdo accumunare persone solo in base all’età. Si fa alla scuola elementare (Primaria) perché è una ricchezza, ma poi già alle medie emergono le differenze economiche, culturali, sociali e individuali che creano dinamiche che danno sofferenza.
Con le superiori le diverse scelte portano a condividere il tempo con persone più simili e poi il lavoro, con i diversi sbocchi che corrispondono alle visioni individuali, si finisce per frequentare solo i simili.
Tu hai la possibilità di vedere una umanità più vasta e varia.
Ma è una descrizione che è simile a quella che avrei potuto fare anch’io delle mie coetanee e dei coetanei dei miei figli.
Mio figlio, tuo coetaneo, ha tutti amici sposati che hanno bambini, quello che è andato negli Stati Uniti è là, lo sente, ma è fuori.
Mia figlia ha un gruppo di amiche che hanno avuto relazioni sfortunate, come lei, e non hanno potuto avere figli (due ne hanno, una sposata, l’altra divorziata) per mancanza del partner stabile. Le altre si stanno riproducendo ora. Un’altra ha una figlia. Tutto è dipeso dalla presenza o no di partner responsabili. Lavorativamente sono tutte impegnate da tempo e quasi tutte con casa propria.
Che generazione sono? Sono quel gruppo di persone con caratteri diversi e che soprattutto hanno avuto storie sentimentali diverse.
Tutti questi gruppi poi fanno parte dell’Italia e tutti insieme fanno statistica, ma le propensioni di chi frequentiamo no.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Perché qualcuno evidentemente para loro il di dietro e permette di vivere in questo mondo. Comodo farsi mantenere e lagnarsi
Chi para il culo, come dici tu, se le è prese, probabilmente perché trova soddisfazione a sentirsi in una posizione di potere o superiorità economica o morale.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Quando sento boomer divento furibonda, non perché voglio negare l’età, ma perché mi pare assurdo accumunare persone solo in base all’età. Si fa alla scuola elementare (Primaria) perché è una ricchezza, ma poi già alle medie emergono le differenze economiche, culturali, sociali e individuali che creano dinamiche che danno sofferenza.
Con le superiori le diverse scelte portano a condividere il tempo con persone più simili e poi il lavoro, con i diversi sbocchi che corrispondono alle visioni individuali, si finisce per frequentare solo i simili.
Tu hai la possibilità di vedere una umanità più vasta e varia.
Ma è una descrizione che è simile a quella che avrei potuto fare anch’io delle mie coetanee e dei coetanei dei miei figli.
Mio figlio, tuo coetaneo, ha tutti amici sposati che hanno bambini, quello che è andato negli Stati Uniti è là, lo sente, ma è fuori.
Mia figlia ha un gruppo di amiche che hanno avuto relazioni sfortunate, come lei, e non hanno potuto avere figli (due ne hanno, una sposata, l’altra divorziata) per mancanza del partner stabile. Le altre si stanno riproducendo ora. Un’altra ha una figlia. Tutto è dipeso dalla presenza o no di partner responsabili. Lavorativamente sono tutte impegnate da tempo e quasi tutte con casa propria.
Che generazione sono? Sono quel gruppo di persone con caratteri diversi e che soprattutto hanno avuto storie sentimentali diverse.
Tutti questi gruppi poi fanno parte dell’Italia e tutti insieme fanno statistica, ma le propensioni di chi frequentiamo no.
Ma pensa un po'!!!
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data

Rebecca89

Sentire libera
Perché qualcuno evidentemente para loro il di dietro e permette di vivere in questo mondo. Comodo farsi mantenere e lagnarsi
Uhm. Sai che anche qui ci sarebbe da parlare🤔
Però in maniera leggermente diversa.
Prendi le mie due amiche. Loro sono più che benestanti. Hanno avuto in eredità cose grosse su cui non hanno dovuto impegnarsi più di tanto. Quindi, non un' azienda per dire da mandare avanti, dove comunque devi darti da fare. Case e terreni. Che hanno rivenduto incassando, soprattutto dai terreni, cifre enormi. Hanno figli, che sul conto hanno già 10 anni miei di lavoro🤣. Ora, sono state fortunate. Però. Per come la vedo io. Una non lavora proprio e sta a casa, il marito sta all AMA. L altra lavoricchia come segretaria part time.
Cosa avrei fatto io...avrei investito. Mi sarei messa a pensare a cosa poterci fare con quei soldi, ereditati da chi prima di me ha fatto un culo tanto per averli, mantenerli, tenerli, e poi lasciarmeli. Avrei non so, studiato il mercato, mi sarei messa in proprio a fare qualcosa che sapevo avrebbe fruttato un riciclo di soldi e che si, magari si sarebbero ritrovati i miei figli dovendo investire impegno, dedizione e attenzione. Avere la strada agevolata da altri è una fortuna, ma continuare a tracciare da soli il proprio percorso è quello che conta. Non si lamentano, sul divano stanno comode. Ma io boh, avrei fatto altro.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
I figli si fanno in due.
Quando si cerca di capire considerando solo le donne, si guarda con un occhio solo.
Per fare un figlio bastano 5 minuti, per crescerlo occorrono quanto? 15, 20, 25 anni? questo è l'orizzonte in cui sarebbe bene essere in 2, per me
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Uhm. Sai che anche qui ci sarebbe da parlare🤔
Però in maniera leggermente diversa.
Prendi le mie due amiche. Loro sono più che benestanti. Hanno avuto in eredità cose grosse su cui non hanno dovuto impegnarsi più di tanto. Quindi, non un' azienda per dire da mandare avanti, dove comunque devi darti da fare. Case e terreni. Che hanno rivenduto incassando, soprattutto dai terreni, cifre enormi. Hanno figli, che sul conto hanno già 10 anni miei di lavoro🤣. Ora, sono state fortunate. Però. Per come la vedo io. Una non lavora proprio e sta a casa, il marito sta all AMA. L altra lavoricchia come segretaria part time.
Cosa avrei fatto io...avrei investito. Mi sarei messa a pensare a cosa poterci fare con quei soldi, ereditati da chi prima di me ha fatto un culo tanto per averli, mantenerli, tenerli, e poi lasciarmeli. Avrei non so, studiato il mercato, mi sarei messa in proprio a fare qualcosa che sapevo avrebbe fruttato un riciclo di soldi e che si, magari si sarebbero ritrovati i miei figli dovendo investire impegno, dedizione e attenzione. Avere la strada agevolata da altri è una fortuna, ma continuare a tracciare da soli il proprio percorso è quello che conta. Non si lamentano, sul divano stanno comode. Ma io boh, avrei fatto altro.
È una variante della stessa cosa: gente col culo parato. In questo caso non abbastanza intelligente da capire che i soldi non investiti non durano in eterno
 
Top