Tempi che cambiano.

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
E un'altra questione, un errore di approccio culturale comune, che prende ad esempio la mia esperienza, che è abbastanza banale oggi.

4 lastre, 1 ecografia, 2 PS, 2 medici per arrivare a un non risultato sono un esempio di inefficienza concreto ma...

Costituiscono un meraviglioso capitolo di spesa, ovvero creano mercato.

Ci troviamo quindi a promuovere la mediocrità in quanto generatrice di errori che devono essere riparati e comportano un aumento della spesa, un po' come certe auto complesse moderne dove non cambi nemmeno una lampadina ma l'intero faro
La nostra economia teme la AI proprio per questo. È strutturalmente votata alla mediocrita'.
Ieri sera vedevo reportage su Italia 1: Azienda ospedaliera di Locri, costo 800.000.000 euro/anno, nessun bilancio (ovvero nessuno sa dove sono stati spesi detti 800.000.000 di euri/anno), strutture che definire fatiscenti è un complimento, metà posti da primario coperti da "volontari" senza concorso ecc ecc ecc. Policlinico di Milano, costo 400.000.000 euro/anno, doppio dei posti letto funzionanti. Non c'è bisogno di creare mercato per mangiare
 

danny

Utente di lunga data
Ieri sera vedevo reportage su Italia 1: Azienda ospedaliera di Locri, costo 800.000.000 euro/anno, nessun bilancio (ovvero nessuno sa dove sono stati spesi detti 800.000.000 di euri/anno), strutture che definire fatiscenti è un complimento, metà posti da primario coperti da "volontari" senza concorso. Policlinico di Milano, costo 400.000.000 euro/anno, doppio dei posti letto funzionanti. Non c'è bisogno di creare mercato per mangiare
È ovunque comunque un mercato basato sulla mediocrità.
Locri è in mano alla camorra da sempre e l'ospedale è terribile, c'è stata una mia amica qualche anno fa.
Ma i soldi si fanno anche in Lombardia dove l'aumento dell'inefficienza comporta un aumento delle spese complessive.
Ma mica solo nel settore ospedaliero e farmaceutico.
Pensa anche al settore stampa.
Ultimamente risulta difficile anche fare uscire tutta la tiratura delle riviste correttamente impaginata.
Di stampatori ne è rimasto uno solo, in pratica, enorme.
Ai lettori che protestano devi regalare una copia, che devi spedire etc etc
Tutto lavoro in più, più consumo, più rifiuti.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Hai ragione. La differenza tra "categoria" e "cosa", è essenziale.
Non ho colto sfumature del tuo precedente intervento.
In effetti le etichette che usiamo spesso sono vecchie e non aiutano a capire un tubo.
I giovani non sono evidentemente "immaturi" o che altro, hanno solo un modo diverso di stare al mondo.
E noi dovremmo ricordarcelo in qualche modo visto che giovani lo siamo stati ed alcuni continuiamo ad esserlo
anche se in modo diverso.
Alla fine non serve a niente giudicare tutto da come lo viviamo noi.
Grazie, il grassetto è il sottostante a quello che ho scritto. :)

Come in ogni relazione, non posso sapere nulla dell'altro se non quello che l'altro è disposto a mostrarmi di sè.
E, se si pensa al tradimento, è parecchio evidente.

Se davvero si desidera conoscere i giovani, forse sarebbe interessante partire da un ascolto attivo autentico.
E per ascolto attivo intendo quell'ascolto in cui metto da parte me e lascio spazio, e quindi tempo, all'altro.

Leggevo in questi giorni un articoletto curioso in cui da qualche anno gli psicologi stanno rilevando un incremento significativo di accessi ai loro studi da parte di genitori nei mesi estivi, quando si ritrovano per casa senza l'impegno scolastico i figlioletti.
E vanno a cercare spazi in cui scaricare esaurimento emotivo.

Di contro, i ragazzini non hanno spazi per loro. In cui sono loro fra loro, senza la costante presenza di un adulto che media anche una semplice pisciata.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Platone ai tempi in cui scrisse il neretto aveva neanche 50 anni, in un periodo in cui l'età media di chi sopravviveva all'infanzia e apparteneva a classi agiate era sui 60, il che vuol dire che era l'equivalente di un 70enne di oggi. Pertanto attendiamo ancora una ventina d'anni a darci dei vecchi.
Il punto non era affermare che platone fosse vecchio.

Il punto è che quella definizione di giovani è rivenduta da millenni.
Il che significa che ogni giovane divenuto adulto se l'è sentita affibbiare dagli adulti e dai vecchi che lo circondavano e senza soluzione di continuità l'ha a sua volta affibbiata ai nuovi giovani che gli sono succeduti.

Mi impressiona parecchio una reiterazione di tale portata e il fatto che abbia ancora un così largo successo.
Mi sembra, fra l'altro, altrettanto impressionante che sia pure una reiterazione talmente radicata e invisibile che se quella frase che ho scritto la ripetesse paro paro un divulgatore qualunque senza citarne la fonte, potrebbe benissimo farla passare per una novità storica per la stragrande maggioranza di chi la sente.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Il punto non era affermare che platone fosse vecchio.

Il punto è che quella definizione di giovani è rivenduta da millenni.
Il che significa che ogni giovane divenuto adulto se l'è sentita affibbiare dagli adulti e dai vecchi che lo circondavano e senza soluzione di continuità l'ha a sua volta affibbiata ai nuovi giovani che gli sono succeduti.

Mi impressiona parecchio una reiterazione di tale portata e il fatto che abbia ancora un così largo successo.
Mi sembra, fra l'altro, altrettanto impressionante che sia pure una reiterazione talmente radicata e invisibile che se quella frase che ho scritto la ripetesse paro paro un divulgatore qualunque senza citarne la fonte, potrebbe benissimo farla passare per una novità storica per la stragrande maggioranza di chi la sente.
Ma tu sei sicura che Platone non pensasse la stessa cosa dei suoi coetanei quando aveva 15/20 anni?
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ma tu sei sicura che Platone non pensasse la stessa cosa dei suoi coetanei quando aveva 15/20 anni?
Io non sono sicura di niente, lo sai mi leggi da un po' :D

Rilevo semplicemente che quella descrizione dei giovani viene a lui assegnata in quell'opera in quel periodo.
Volendo potrei immaginarmi che platone non fosse in grado di scrivere nulla, ma avesse abbastanza potere da far pensare e scrivere qualcun altro e poi assumersene la paternità. Ma se lasciassi libero spazio alla mia capacità creativa di riscrivere i fatti ne potrebbe uscire qualunque cosa ;)

Quindi mi limito ai dati: in quel periodo quella era la descrizione dei giovani che veniva fatta e a lui attribuita.

E ribadisco, che sia platone o chiunque altro, conta fino ad un certo punto.

Che è rilevante è la reiterazione di una descrizione di millenni fa che si ritrova oggi scritta paro paro.

A te non impressiona?
L'immutabilità.
Manco le pietre sono immutabili in millenni...
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Grazie, il grassetto è il sottostante a quello che ho scritto. :)

Come in ogni relazione, non posso sapere nulla dell'altro se non quello che l'altro è disposto a mostrarmi di sè.
E, se si pensa al tradimento, è parecchio evidente.

Se davvero si desidera conoscere i giovani, forse sarebbe interessante partire da un ascolto attivo autentico.
E per ascolto attivo intendo quell'ascolto in cui metto da parte me e lascio spazio, e quindi tempo, all'altro
.

Leggevo in questi giorni un articoletto curioso in cui da qualche anno gli psicologi stanno rilevando un incremento significativo di accessi ai loro studi da parte di genitori nei mesi estivi, quando si ritrovano per casa senza l'impegno scolastico i figlioletti.
E vanno a cercare spazi in cui scaricare esaurimento emotivo.

Di contro, i ragazzini non hanno spazi per loro. In cui sono loro fra loro, senza la costante presenza di un adulto che media anche una semplice pisciata.
Questo presupponendo che chi vuoi ascoltare attivamente voglia effettivamente comunicarti qualcosa. Ma anche quando siccome sta comunicando con te, chi ti dice che quanto lui vuole comunicare non sia distorto dal fatto che lo sta comunicando a te ovvero a un vecchio? O per ascolto attivo intendi attenta osservazione senza prendere parte?
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Il punto non era affermare che platone fosse vecchio.

Il punto è che quella definizione di giovani è rivenduta da millenni.
Il che significa che ogni giovane divenuto adulto se l'è sentita affibbiare dagli adulti e dai vecchi che lo circondavano e senza soluzione di continuità l'ha a sua volta affibbiata ai nuovi giovani che gli sono succeduti.

Mi impressiona parecchio una reiterazione di tale portata e il fatto che abbia ancora un così largo successo.
Mi sembra, fra l'altro, altrettanto impressionante che sia pure una reiterazione talmente radicata e invisibile che se quella frase che ho scritto la ripetesse paro paro un divulgatore qualunque senza citarne la fonte, potrebbe benissimo farla passare per una novità storica per la stragrande maggioranza di chi la sente.
la memoria del pesce rosso
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Io non sono sicura di niente, lo sai mi leggi da un po' :D

Rilevo semplicemente che quella descrizione dei giovani viene a lui assegnata in quell'opera in quel periodo.
Volendo potrei immaginarmi che platone non fosse in grado di scrivere nulla, ma avesse abbastanza potere da far pensare e scrivere qualcun altro e poi assumersene la paternità. Ma se lasciassi libero spazio alla mia capacità creativa di riscrivere i fatti ne potrebbe uscire qualunque cosa ;)

Quindi mi limito ai dati: in quel periodo quella era la descrizione dei giovani che veniva fatta e a lui attribuita.

E ribadisco, che sia platone o chiunque altro, conta fino ad un certo punto.

Che è rilevante è la reiterazione di una descrizione di millenni fa che si ritrova oggi scritta paro paro.

A te non impressiona?
L'immutabilità.
Manco le pietre sono immutabili in millenni...
Certo che impressiona. Penso però che vi siano e vi siano sempre stati vecchi di 20 anni e giovani di 60, oltre naturalmente ai giovani di 20 e vecchi di 60..
 

danny

Utente di lunga data
Giovani è solo un dato anagrafico.

Indica esseri umani con una prospettiva di vita superiore alla nostra.

Sostanzialmente diversi tra loro come tutti gli esseri umani.
 

Nicky

Utente di lunga data
La contrapposizione è essenziale all'evoluzione.

Certo, se io dico "contrapposizione" e carico il termine di un significato morale discendente dalle categorie giusto/sbagliato e colloco questa declinazione nella necessità di tranquillità (intesa come routine che si ripete senza troppe interferenze) allora contrapposizione è una cosa brutta brutta.
Non casualmente è una parola che viene propriamente utilizzata in riferimento a questioni morali o legate alla morale.
Personalmente vedo che in realtà vengono presentati giovani e vecchi come categorie in conflitto e questo da quando ero ragazzina io.
Poi, non dubito che ci siano caratteristiche del cervello diverse anche a seconda dell'età, ma sono un po' allergica alle categorizzazioni in gruppi.
Al limite, posso riflettere su quanto la situazione ambientale e culturale possa influire sulle scelte delle persone, ma, appunto, sulle persone, giovani e vecchie.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Questo presupponendo che chi vuoi ascoltare attivamente voglia effettivamente comunicarti qualcosa. Ma anche quando siccome sta comunicando con te, chi ti dice che quanto lui vuole comunicare non sia distorto dal fatto che lo sta comunicando a te ovvero a un vecchio? O per ascolto attivo intendi attenta osservazione senza prendere parte?
A parte che anche comunicare niente è una comunicazione. Con un significato, dirompente fra l'altro.
Come sono significati le distorsioni di una comunicazione.

Per ascolto attivo intendo l'impegno concreto e attivo finalizzato e funzionale alla comprensione di emozioni e intenzioni dell'altro.

Cosa profondamente diversa dal mettersi in ascolto avendo l'intenzione di "spiegare" all'altro e avendolo l'altro già rappresentato nella propria testa secondo etichette che appartengono a chi si fa quella rappresentazione. Mi spiego?
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
A parte che anche comunicare niente è una comunicazione. Con un significato, dirompente fra l'altro.
Come sono significati le distorsioni di una comunicazione.

Per ascolto attivo intendo l'impegno concreto e attivo finalizzato e funzionale alla comprensione di emozioni e intenzioni dell'altro.

Cosa profondamente diversa dal mettersi in ascolto avendo l'intenzione di "spiegare" all'altro e avendolo l'altro già rappresentato nella propria testa secondo etichette che appartengono a chi si fa quella rappresentazione. Mi spiego?
Come sempre!
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Giovani è solo un dato anagrafico.

Indica esseri umani con una prospettiva di vita superiore alla nostra.

Sostanzialmente diversi tra loro come tutti gli esseri umani.
Non esattamente.
E' una semplificazione.

Nel senso che non è solo questione di aspettativa di vita, ma di funzionamento dell'individuo.
E se si parla di funzionamento si sta parlando della sua rappresentazione di sè (identità) nel mondo (socialità)
 

ivanl

Utente di lunga data
A parte che anche comunicare niente è una comunicazione. Con un significato, dirompente fra l'altro.
Come sono significati le distorsioni di una comunicazione.

Per ascolto attivo intendo l'impegno concreto e attivo finalizzato e funzionale alla comprensione di emozioni e intenzioni dell'altro.

Cosa profondamente diversa dal mettersi in ascolto avendo l'intenzione di "spiegare" all'altro e avendolo l'altro già rappresentato nella propria testa secondo etichette che appartengono a chi si fa quella rappresentazione. Mi spiego?
Sai che questa cosa l'ho imparata da poco? Qualche tempo fa mio figlio si è messo a parlarmi dei suoi problemi vari (università, fidanzata etc) e ho dovuto mordermi la lingua in senso letterale più di una volta per stare zitto e farlo parlare senza iniziare a trovare le soluzioni ai suoi problemi, cosa che mi viene naturale. Lui non voleva soluzioni, voleva solo parlare ed arrivarci da solo...Ho fatto una fatica pazzesca
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Sai che questa cosa l'ho imparata da poco? Qualche tempo fa mio figlio si è messo a parlarmi dei suoi problemi vari (università, fidanzata etc) e ho dovuto mordermi la lingua in senso letterale più di una volta per stare zitto e farlo parlare senza iniziare a trovare le soluzioni ai suoi problemi, cosa che mi viene naturale. Lui non voleva soluzioni, voleva solo parlare ed arrivarci da solo...Ho fatto una fatica pazzesca
Allora devi leggere anche tu "Gli uomini vengono da marte e le donne da venere", si vede che funziona anche con i figli..
 

hammer

Utente di lunga data
Io non sono sicura di niente, lo sai mi leggi da un po' :D

Rilevo semplicemente che quella descrizione dei giovani viene a lui assegnata in quell'opera in quel periodo.
Volendo potrei immaginarmi che platone non fosse in grado di scrivere nulla, ma avesse abbastanza potere da far pensare e scrivere qualcun altro e poi assumersene la paternità. Ma se lasciassi libero spazio alla mia capacità creativa di riscrivere i fatti ne potrebbe uscire qualunque cosa ;)

Quindi mi limito ai dati: in quel periodo quella era la descrizione dei giovani che veniva fatta e a lui attribuita.

E ribadisco, che sia platone o chiunque altro, conta fino ad un certo punto.

Che è rilevante è la reiterazione di una descrizione di millenni fa che si ritrova oggi scritta paro paro.

A te non impressiona?
L'immutabilità.
Manco le pietre sono immutabili in millenni...
Ogni generazione ha la sua gioventù bruciata.
Dai Neanderthal fino al 2025.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Sai che questa cosa l'ho imparata da poco? Qualche tempo fa mio figlio si è messo a parlarmi dei suoi problemi vari (università, fidanzata etc) e ho dovuto mordermi la lingua in senso letterale più di una volta per stare zitto e farlo parlare senza iniziare a trovare le soluzioni ai suoi problemi, cosa che mi viene naturale. Lui non voleva soluzioni, voleva solo parlare ed arrivarci da solo...Ho fatto una fatica pazzesca
Certo che è faticoso.
E soprattutto è intenzionale.
Non è spontaneo.

Spontaneo è non mordersi la lingua e fornire le soluzioni che, secondo noi, sono le migliori.

Ma così facendo, come può tuo figlio sperimentare se stesso? Scoprire come lui trova le sue soluzioni? Scoprire le cazzate che è in grado di fare? Scoprire come può rimediare alle cazzate che ha combinato?
In buona sostanza, come può esprimersi nella sua vita?

Vuoi davvero bene a tuo figlio, grazie! E' un bello spaccato di vita 😘
 
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