Grazie, il grassetto è il sottostante a quello che ho scritto.
Come in ogni relazione, non posso sapere nulla dell'altro se non quello che l'altro è disposto a mostrarmi di sè.
E, se si pensa al tradimento, è parecchio evidente.
Se davvero si desidera conoscere i giovani, forse sarebbe interessante partire da un ascolto attivo autentico.
E per ascolto attivo intendo quell'ascolto in cui metto da parte me e lascio spazio, e quindi tempo, all'altro.
Leggevo in questi giorni un articoletto curioso in cui da qualche anno gli psicologi stanno rilevando un incremento significativo di accessi ai loro studi da parte di genitori nei mesi estivi, quando si ritrovano per casa senza l'impegno scolastico i figlioletti.
E vanno a cercare spazi in cui scaricare esaurimento emotivo.
Di contro, i ragazzini non hanno spazi per loro. In cui sono loro fra loro, senza la costante presenza di un adulto che media anche una semplice pisciata.