Crisi di coppia fisiologica e tradimento

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Ma certo...
La chimica è comunque SEMPRE la base, poi noi siamo anche persone che applicano sovrastrutture culturali, comportamentali, diffrerenze caratteriali etc.
Quindi definiamo in maniera differente determinati processi naturali e fisiologici ma anche e soprattutto li viviamo in maniera differente.
Quello che chiamiamo carattere, in fin dei conti, sottolinea le differenze tra individui con lo stesso funzionamento biologico.

In pratica, siamo come la gamma della Volkswagen, che parte dall'utilitaria per arrivare all'Audi ultracostosa, anche se fondamentalmente per tutti i veicoli abbiamo sempre un motore, delle ruote, una carrozzeria e un obiettivo, la mobilità.


Sono quei tratti comuni che fanno definire allo stesso modo qualsiasi autoveicolo, che sia una Panda o un Range Rover o una Ferrari.

Tutti i processi che viviamo sono comunque e sempre fisiologici. Io e te stiamo invecchiando, e lo faremmo ugualmente anche comportandoci diversamente. Ciò che ci differenzia è solo il modo eventuale di rendere meno evidente quel processo.
Anche le auto, però, danno emozioni, almeno finchè non ci obbligheranno ad andare tutti su lavatrici semoventi cinesi del cazzo: non è solo questione di motore e ruote. Ci sono utilitarie che usi per fare la spesa e sportive che sogni di guidare in pista, solo che la Panda, in pista, si smonta e una Ferrari, al supermercato, ti fa venire voglia di piangere. Il punto è che non basta che il veicolo abbia quattro ruote per essere adatto a ogni strada. Così anche nei rapporti: la struttura di base è fisiologica, certo, ma la destinazione, l’uso, il tipo di viaggio che vogliamo fare… quello cambia tutto. Poi ci sono quelli che si affezionano al mezzo e imparano a guidarlo bene anche in salita, anche quando perde colpi, e quelli che, appena sentono un rumorino strano, vanno a cercarsi il modello nuovo. Alla fine, la chimica accende il motore. Ma è il guidatore a scegliere se fare un viaggio o cambiare macchina.
 

ivanl

Utente di lunga data
Anche le auto, però, danno emozioni, almeno finchè non ci obbligheranno ad andare tutti su lavatrici semoventi cinesi del cazzo: non è solo questione di motore e ruote. Ci sono utilitarie che usi per fare la spesa e sportive che sogni di guidare in pista, solo che la Panda, in pista, si smonta e una Ferrari, al supermercato, ti fa venire voglia di piangere. Il punto è che non basta che il veicolo abbia quattro ruote per essere adatto a ogni strada. Così anche nei rapporti: la struttura di base è fisiologica, certo, ma la destinazione, l’uso, il tipo di viaggio che vogliamo fare… quello cambia tutto. Poi ci sono quelli che si affezionano al mezzo e imparano a guidarlo bene anche in salita, anche quando perde colpi, e quelli che, appena sentono un rumorino strano, vanno a cercarsi il modello nuovo. Alla fine, la chimica accende il motore. Ma è il guidatore a scegliere se fare un viaggio o cambiare macchina.
senti un amico, prendi il primo treno per Roma, da oggi @Rebecca89 è tua incondizionatamente!
 

danny

Utente di lunga data
Anche le auto, però, danno emozioni, almeno finchè non ci obbligheranno ad andare tutti su lavatrici semoventi cinesi del cazzo: non è solo questione di motore e ruote. Ci sono utilitarie che usi per fare la spesa e sportive che sogni di guidare in pista, solo che la Panda, in pista, si smonta e una Ferrari, al supermercato, ti fa venire voglia di piangere. Il punto è che non basta che il veicolo abbia quattro ruote per essere adatto a ogni strada. Così anche nei rapporti: la struttura di base è fisiologica, certo, ma la destinazione, l’uso, il tipo di viaggio che vogliamo fare… quello cambia tutto. Poi ci sono quelli che si affezionano al mezzo e imparano a guidarlo bene anche in salita, anche quando perde colpi, e quelli che, appena sentono un rumorino strano, vanno a cercarsi il modello nuovo. Alla fine, la chimica accende il motore. Ma è il guidatore a scegliere se fare un viaggio o cambiare macchina.
Hai parlato di emozioni...
Per una macchina?
Chissà cosa saranno mai...
L'amore? La fedeltà?
Perché le auto di oggi danno meno emozioni?
 

ologramma

Utente di lunga data
E’ un concetto culturale.
non siamo fatti per essere monogami.
Ma dopo secoli e secoli di monogamia ,che serviva per essere sicuri che la progenie era del tuo seme, poi in alcuni fatti era smentita🤣, ora ve ne uscite che non siamo monogami.
Certo non siamo agli albori dei tempi quando si era promiscui e con poco cervello ora si spera che non siamo tutti per l'amore libero, sia per un fattore sanitario e sia perché si è un po' gelosi ?
Che ne dici se il tuo lui di cui anti tante qualità si scopasse ragazze a destra e manca?
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Hai parlato di emozioni...
Per una macchina?
Chissà cosa saranno mai...
L'amore? La fedeltà?
Perché le auto di oggi danno meno emozioni?
Emozioni per una macchina. Sarà che le emozioni non sono nell’oggetto, ma nel significato che gli proiettiamo addosso. C’è chi si commuove davanti a una vecchia Alfa Romeo (io ho sempre preferito le vecchie Lancia) e chi non prova nulla nemmeno davanti a un addio. Amore e fedeltà forse non sono altro che emozioni ben direzionate, come una curva fatta in controsterzo: precarie, rischiose, ma bellissime. Non sono scritte nei circuiti elettrici, ma nel modo in cui ci mettiamo dentro. E le auto di oggi danno meno emozioni perché non fanno più rumore, non vibrano, hanno pochi difetti da perdonare, sono sterili, tutte uguali. In fondo, a emozionarci non è mai il mezzo. È sempre la storia che ci raccontiamo mentre lo guidiamo
 

Gaia

Utente di lunga data
Ma dopo secoli e secoli di monogamia ,che serviva per essere sicuri che la progenie era del tuo seme, poi in alcuni fatti era smentita🤣, ora ve ne uscite che non siamo monogami.
Certo non siamo agli albori dei tempi quando si era promiscui e con poco cervello ora si spera che non siamo tutti per l'amore libero, sia per un fattore sanitario e sia perché si è un po' gelosi ?
Che ne dici se il tuo lui di cui anti tante qualità si scopasse ragazze a destra e manca?
Mi fa sorridere. Tu sei la dimostrazione vivente (anche io) che non siamo monogami.
E parli per omelie di chiesa.
A me se il mio lui andasse con un’altra basta che non lo so e che non faccia mancare attenzioni in casa.
Del resto anche io ho fatto così a suo tempo.
E siamo tutti felici.
 

danny

Utente di lunga data
Emozioni per una macchina. Sarà che le emozioni non sono nell’oggetto, ma nel significato che gli proiettiamo addosso. C’è chi si commuove davanti a una vecchia Alfa Romeo (io ho sempre preferito le vecchie Lancia) e chi non prova nulla nemmeno davanti a un addio. Amore e fedeltà forse non sono altro che emozioni ben direzionate, come una curva fatta in controsterzo: precarie, rischiose, ma bellissime. Non sono scritte nei circuiti elettrici, ma nel modo in cui ci mettiamo dentro. E le auto di oggi danno meno emozioni perché non fanno più rumore, non vibrano, hanno pochi difetti da perdonare, sono sterili, tutte uguali. In fondo, a emozionarci non è mai il mezzo. È sempre la storia che ci raccontiamo mentre lo guidiamo
E le emozioni, Parma, sono esattamente quello che ho detto nel post iniziale.
E generano tutto quanto hai scritto.
Sono fasi e punti di vista differenti, ma i processi di base sono gli stessi.
Alle auto si applica infatti il Neuromarketing.

 

Nicky

Utente di lunga data
E le emozioni, Parma, sono esattamente quello che ho detto nel post iniziale.
E generano tutto quanto hai scritto.
Sono fasi e punti di vista differenti, ma i processi sono gli stessi.
A mio parere, le emozioni che si provano in un rapporto lungo sono diverse da quelle che si provano nella fase iniziale di un rapporto.
Quindi, in un rapporto lungo, ci sono emozioni che vengono a mancare, non so, l'emozione della scoperta.
Ma sono essenziali? E sono irresistibili se si inizia a provarle con altre persone?
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Sicuramente è una spiegazione valida, ma credo che dopo l'innamoramento possa subentrare una condizione non opposta all'innamoramento o che è frutto di semplice abitudine, adesione al progetto o esigenza di stabilità.
Può subentrare un condizione emotiva comunque appassionata e appassionante, che nasce anche dalla conoscenza, dalle esperienze condivise, dalla propria cultura.
Chi si trova smarrito al passare della condizione chimica di innamoramento penso che forse abbia difficoltà a riconoscere le emozioni, nel senso che viene sollecitato solo da quelle più "violente" dal punto di vista chimico.
Perfetto
Non so spiegarmi cosi bene, brava
Non so quanto dura l'innamoramento, ho tradito dopo 15 anni e 9 di fidanzamento e in casa nulla era cambiato. Quando è cambiato non è cambiato per colpa mia. Ho smesso di amare mio marito solo da qualche anno, quando ho capito che qualunque mio tentativo di ricostruire era inutile. Ho dovuto accettare, non so se l'ho fatto ancora del tutto, il fallimento. Per me un passo difficile, molto. Fatico ad ammettere di aver compiuto una scelta sbagliata. Paradossalmente l'errore più grande l'ho fatto nella scelta più importante e per una con grande orgoglio è difficile da digerire
Il tradimento come "giustificazione" per l'innamoramento passato e il calo di neuro trasmettitori, ormoni, ecc ecc mi sembra una cazzata, con tutto il rispetto per chi studia questi argomenti
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Trovo affascinante come si possa spiegare l’innamoramento come una tempesta neurochimica: dopamina, serotonina, ossitocina… praticamente una discoteca interna. Ma se fosse solo chimica, allora l’amore sarebbe un algoritmo: tre anni di fuochi d’artificio, poi ansia, calo del sonno, voglia di tradire, e infine o stabilità o abbandono. Tutto molto elegante, ma anche un po’ riduttivo, perché alla fine siamo sì corpi, ma anche coscienze che attribuiscono significato alle esperienze. Il calo della dopamina non spiega da solo perché alcune coppie crescono e si rinnovano mentre altre si sfaldano in silenzio. Il punto è cosa rappresenta per noi l'altro, quale storia ci raccontiamo su quella relazione, quali valori la sorreggono, che idea abbiamo dell’amore stesso: c’è chi chiama ‘noia’ quello che altri chiamano ‘intimità’, c’è chi vede nella stabilità una prigione e chi un porto sicuro. La stessa crisi può essere una fine... o un passaggio. Insomma: la neurochimica apre il sipario, ma la commedia che si recita sul palco dipende dal copione interiore. E da quanto siamo disposti a riscriverlo, insieme.
Gran bel post
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
E le emozioni, Parma, sono esattamente quello che ho detto nel post iniziale.
E generano tutto quanto hai scritto.
Sono fasi e punti di vista differenti, ma i processi di base sono gli stessi.
Alle auto si applica infatti il Neuromarketing.

Ma sicuramente le emozioni sono processi biologici, come la fame, il sonno, l’erezione. Eppure nessuno ha mai scritto poesie sull’indice glicemico.
È vero: i meccanismi sono gli stessi, ma ciò che ci distingue è l’effetto che ci fa, e come ce lo raccontiamo. Il neuromarketing può prevedere la nostra reazione a un cofano lucido o a una firma luminosa. Ma non sa niente di quel padre che ha portato il figlio al mare sulla vecchia Volvo, o di quella notte in cui hai pianto da solo sulla statale con Confortably Numb in radio. Perché tra il sapere che un’emozione è un picco dopaminico e il viverla come una vertigine, passa la stessa differenza che c’è tra la mappa e il viaggio. E alla fine, anche se il motore è sempre lo stesso, non è mica detto che tutti vogliano andare nella stessa direzione.
 

Nicky

Utente di lunga data
Il tradimento come "giustificazione" per l'innamoramento passato e il calo di neuro trasmettitori, ormoni, ecc ecc mi sembra una cazzata, con tutto il rispetto per chi studia questi argomenti
Sì, perché l'eventuale calo di alcune emozioni provate nel primo periodo non è una crisi di coppia o, almeno, io non la vedo come tale e vedo il tentativo di procurarsi ancora quelle emozioni come legittimo, ma non certo legato a una crisi.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Sì, perché l'eventuale calo di alcune emozioni provate nel primo periodo non è una crisi di coppia o, almeno, io non la vedo come tale e vedo il tentativo di procurarsi ancora quelle emozioni come legittimo, ma non certo legato a una crisi.
Leggittimo no, se inganni l'altro, non può esserlo
Egoistico sicuramente.
Non legato alla crisi, avendolo provato, concordo
 

Nicky

Utente di lunga data
Leggittimo no, se inganni l'altro, non può esserlo
Egoistico sicuramente.
Non legato alla crisi, avendolo provato, concordo
Sì, per legittimo, intendo dire che può essere legittimo sentire la mancanza di alcune emozioni, che, appunto, sono state provate in passato, ma che non sono più presenti, per motivi appunto di "dopamina" ecc.
Chiaramente non è, invece, moralmente corretto procurarsele ingannando altri.
Parlo un po' per ipotesi, perché nel solo rapporto di coppia lungo e stabile che ho avuto nella vita, che è il matrimonio, ho vissuto una crisi profonda., ma non legata all'aspetto emotivo.
 

danny

Utente di lunga data
A mio parere, le emozioni che si provano in un rapporto lungo sono diverse da quelle che si provano nella fase iniziale di un rapporto.
Quindi, in un rapporto lungo, ci sono emozioni che vengono a mancare, non so, l'emozione della scoperta.
Ma sono essenziali? E sono irresistibili se si inizia a provarle con altre persone?
Non posso dare una risposta a carattere generale.
C'è chi le considera essenziali, o irresistibili, chi no.

Ti posso dire quello che penso io:
1) considero le emozioni dell'innamoramento estremamente coinvolgenti, mi fanno stare bene, mi danno un senso di euforia che non provo con nient'altro, e pertanto provo piacere quando ciò accade.

Se non ci fosse stato l'appiattimento nella mia coppia probabilmente non avrei avuto però alcuna necessità di queste emozioni, in quanto per me la stabilità di un legame è comunque prioritaria. Sapere che una persona a cui tengo c'è e che tiene a me mi fa stare ugualmente bene, anche se privato delle emozioni più intense.

In conseguenza però del tradimento e dell'appiattimento successivo, ho sviluppato una sensazione di malessere che mi ha portato a cercare soluzioni. Quando mi sono innamorato la prima volta sono stato molto bene, e questo ha agito sulla mia memoria successiva.

Quando però a quello stato di innamoramento è sopraggiunta la delusione, le sensazioni che ho vissuto sono state negative.

Gli episodi successivi hanno confermato la stessa evoluzione, il che ha generato in me un contrasto tra la voglia di provare delle emozioni appaganti e la paura di provare emozioni negative.

Questo riassunto a grandi linee, sicuramente.

2) Sono irresistibili? Nel caso di mia moglie evidentemente sì. Mia moglie tendenzialmente vive un malessere quotidiano, per cui è in cura. All'epoca aveva subito alcune perdite affettive importanti, che avevano insistito aggravando quella sensazione di non stare bene.
L'arrivo dell'amante l'ha proiettata in una dimensione inedita, di totale benessere. Nella fase della delusione dovuta alla fine della storia, è piombata in una condizione patologica estrema, che ha richiesto intervento psichiatrico per la gestione dell'umore. Allo stato attuale la gestione farmacologica ha prodotto effetti benefici e di stabilità.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Mi sembra banale, l’amore ridotto a una questione di chimica.
Anzi, di neurochimica. Ti innamori? È la dopamina. Vuoi stare con qualcuno? Ossitocina. Poi ti passa? È solo che il tuo cervello è tornato “alla normalità”. Crisi di coppia? Colpa della serotonina che scende sotto la soglia di sicurezza. Tradisci? Eh beh, stai cercando stimolazioni neurochimiche alternative. Roba da laboratorio, più che da romanzo.

Ora, va bene tutto, ma forse stiamo un po’ esagerando con questo riduzionismo biologico. Nessuno nega che i neurotrasmettitori giochino un ruolo nell’innamoramento. Ma ridurre l’amore, le relazioni, le crisi, i tradimenti e perfino il “restare insieme per stabilità” a una sequenza di reazioni chimiche… è come spiegare una sinfonia dicendo che è solo una vibrazione dell’aria.

Le relazioni umane sono un casino affascinante di emozioni, esperienze, comunicazione, proiezioni, aspettative, ferite personali, ruoli sociali e memoria affettiva. Se bastasse alzare la serotonina per risolvere una crisi, saremmo tutti felici con un blister di antidepressivi in tasca. Ma guarda caso non funziona così.

E poi questa storia che il tradimento è una reazione chimica alla noia neurotrasmettitoriale… suona un po’ come una scusa elegante per dire “mi sono fatto prendere dall’entusiasmo e non ho saputo gestirlo”. Il che, va benissimo, succede. Ma almeno chiamiamolo con il suo nome, non “squilibrio ossitocinico”.

La neurochimica non può spiegare tutto quello che ci succede quando amiamo, cambiamo, litighiamo o ci perdiamo. Se bastasse guardare il cervello per capire l’amore, Freud avrebbe fatto il neurologo.

Inoltre, questa visione finisce per avere un effetto quasi deterministico, come se le nostre scelte (anche quelle gravi, come il tradimento) fossero guidate da reazioni chimiche e non da una responsabilità individuale, da un contesto relazionale, da emozioni complesse o da una mancanza di consapevolezza su ciò che davvero cerchiamo.

Anche il concetto di “stabilità” come motivo per restare nella coppia non dice molto, se non si approfondisce. La “stabilità” può significare amore maturo, ma anche paura del cambiamento, dipendenza affettiva, vincoli pratici o economici. Dare a questo termine un’aura positiva per default rischia di occultare dinamiche che possono essere problematiche.

Quindi supercazzola.
Ti ringrazio per il tuo tempo.
 

danny

Utente di lunga data
Ma sicuramente le emozioni sono processi biologici, come la fame, il sonno, l’erezione. Eppure nessuno ha mai scritto poesie sull’indice glicemico.
È vero: i meccanismi sono gli stessi, ma ciò che ci distingue è l’effetto che ci fa, e come ce lo raccontiamo. Il neuromarketing può prevedere la nostra reazione a un cofano lucido o a una firma luminosa. Ma non sa niente di quel padre che ha portato il figlio al mare sulla vecchia Volvo, o di quella notte in cui hai pianto da solo sulla statale con Confortably Numb in radio. Perché tra il sapere che un’emozione è un picco dopaminico e il viverla come una vertigine, passa la stessa differenza che c’è tra la mappa e il viaggio. E alla fine, anche se il motore è sempre lo stesso, non è mica detto che tutti vogliano andare nella stessa direzione.
Eh, non sa niente lo dici tu...
Il neuromarketing, seppur incompleto perché il funzionamento del cervello è ancora lacunoso, parte anche da quelle informazioni, che tu produci e condividi.
E' una forma scientifica di manipolazione, se vogliamo semplificare.
Agisce proprio su quei meccanismi chimici, prendendone atto.
 
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