Crisi di coppia fisiologica e tradimento

danny

Utente di lunga data
Sì, perché l'eventuale calo di alcune emozioni provate nel primo periodo non è una crisi di coppia o, almeno, io non la vedo come tale e vedo il tentativo di procurarsi ancora quelle emozioni come legittimo, ma non certo legato a una crisi.
Difatti non è una giustificazione, la giustificazione è la sovrastruttura che applichiamo alla fase successiva.
In definitiva, la nostra tendenza naturale è verso il BENESSERE, ovvero al raggiungimento di quella condizione in cui ci sentiamo bene.
Salvo malfunzionamenti.
Le variabili però, come ho spiegato a livello personale, sono tante, perché ovviamente non tutti stanno bene nelle medesime condizioni.
Per me, stare bene è avere una condizione di stabilità continuata, per altri una continua ricerca di emozioni, più o meno forti.
Il perché di questa differenza ancora non lo si sa di preciso, poiché non tutto è ancora stato codificato.
 

hammer

Utente di lunga data
Emozioni per una macchina. Sarà che le emozioni non sono nell’oggetto, ma nel significato che gli proiettiamo addosso. C’è chi si commuove davanti a una vecchia Alfa Romeo (io ho sempre preferito le vecchie Lancia) e chi non prova nulla nemmeno davanti a un addio. Amore e fedeltà forse non sono altro che emozioni ben direzionate, come una curva fatta in controsterzo: precarie, rischiose, ma bellissime. Non sono scritte nei circuiti elettrici, ma nel modo in cui ci mettiamo dentro. E le auto di oggi danno meno emozioni perché non fanno più rumore, non vibrano, hanno pochi difetti da perdonare, sono sterili, tutte uguali. In fondo, a emozionarci non è mai il mezzo. È sempre la storia che ci raccontiamo mentre lo guidiamo
Ci sono amori che durano per l'eternità.
Non la dimenticherò mai.

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ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Eh, non sa niente lo dici tu...
Il neuromarketing, seppur incompleto perché il funzionamento del cervello è ancora lacunoso, parte anche da quelle informazioni, che tu produci e condividi.
E' una forma scientifica di manipolazione, se vogliamo semplificare.
Agisce proprio su quei meccanismi chimici, prendendone atto.
Certo, il neuromarketing raccoglie dati su quello che proviamo, li quantifica, li analizza, li trasforma in click, colori, pulsanti, ma sapere come si attiva un’emozione non significa comprenderne il senso. Puoi mappare la reazione del mio cervello a un profumo, ma non saprai mai che per me è l’odore dell’estate in cui mia nonna era ancora viva. È manipolazione? Certo, ma manipolare una risposta biologica non equivale a padroneggiare l’esperienza umana. È come credere che chi sa usare un sintetizzatore conosca la musica. Anche la fede, il lutto, l’arte, se vogliamo, attivano circuiti neuronali.
Ma la coscienza non è solo uno sputo chimico ben dosato. È il motivo per cui quel dosaggio ci salva… o ci distrugge. Ecco perché, nonostante tutti i dati raccolti, la gente continua a comprare auto con nomi che sembrano destinazioni interiori: Clio, Voyager, Punto, Discovery, Soul. Il marketing ci manipola, sì. Ma è la nostra fame di senso che apre la porta.
 

hammer

Utente di lunga data
Difatti non è una giustificazione, la giustificazione è la sovrastruttura che applichiamo alla fase successiva.
In definitiva, la nostra tendenza naturale è verso il BENESSERE, ovvero al raggiungimento di quella condizione in cui ci sentiamo bene.
Salvo malfunzionamenti.
Le variabili però, come ho spiegato a livello personale, sono tante, perché ovviamente non tutti stanno bene nelle medesime condizioni.
Per me, stare bene è avere una condizione di stabilità continuata, per altri una continua ricerca di emozioni, più o meno forti.
Il perché di questa differenza ancora non lo si sa di preciso, poiché non tutto è ancora stato codificato.
Suppongo che alla fine dei lavori occorrerà tirare delle conclusioni e magari elaborare un documento congiunto che tutti possiamo sottoscrivere.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
A me faceva cagare all'epoca.

Come mai?
Anzi, tutte le Lancia, tranne la Gamma Coupé, mi sono sempre sembrate auto da vecchi.
Delta compresa, che guidavo.
Parliamone, un'Integrale ancora oggi ha il suo fascino. Se dici una vecchia Prisma, allora concordo
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma sicuramente le emozioni sono processi biologici, come la fame, il sonno, l’erezione. Eppure nessuno ha mai scritto poesie sull’indice glicemico.
È vero: i meccanismi sono gli stessi, ma ciò che ci distingue è l’effetto che ci fa, e come ce lo raccontiamo. Il neuromarketing può prevedere la nostra reazione a un cofano lucido o a una firma luminosa. Ma non sa niente di quel padre che ha portato il figlio al mare sulla vecchia Volvo, o di quella notte in cui hai pianto da solo sulla statale con Confortably Numb in radio. Perché tra il sapere che un’emozione è un picco dopaminico e il viverla come una vertigine, passa la stessa differenza che c’è tra la mappa e il viaggio. E alla fine, anche se il motore è sempre lo stesso, non è mica detto che tutti vogliano andare nella stessa direzione.
Le variabili individuali sono enormi e numerose.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non posso dare una risposta a carattere generale.
C'è chi le considera essenziali, o irresistibili, chi no.

Ti posso dire quello che penso io:
1) considero le emozioni dell'innamoramento estremamente coinvolgenti, mi fanno stare bene, mi danno un senso di euforia che non provo con nient'altro, e pertanto provo piacere quando ciò accade.

Se non ci fosse stato l'appiattimento nella mia coppia probabilmente non avrei avuto però alcuna necessità di queste emozioni, in quanto per me la stabilità di un legame è comunque prioritaria. Sapere che una persona a cui tengo c'è e che tiene a me mi fa stare ugualmente bene, anche se privato delle emozioni più intense.

In conseguenza però del tradimento e dell'appiattimento successivo, ho sviluppato una sensazione di malessere che mi ha portato a cercare soluzioni. Quando mi sono innamorato la prima volta sono stato molto bene, e questo ha agito sulla mia memoria successiva.

Quando però a quello stato di innamoramento è sopraggiunta la delusione, le sensazioni che ho vissuto sono state negative.

Gli episodi successivi hanno confermato la stessa evoluzione, il che ha generato in me un contrasto tra la voglia di provare delle emozioni appaganti e la paura di provare emozioni negative.

Questo riassunto a grandi linee, sicuramente.

2) Sono irresistibili? Nel caso di mia moglie evidentemente sì. Mia moglie tendenzialmente vive un malessere quotidiano, per cui è in cura. All'epoca aveva subito alcune perdite affettive importanti, che avevano insistito aggravando quella sensazione di non stare bene.
L'arrivo dell'amante l'ha proiettata in una dimensione inedita, di totale benessere. Nella fase della delusione dovuta alla fine della storia, è piombata in una condizione patologica estrema, che ha richiesto intervento psichiatrico per la gestione dell'umore. Allo stato attuale la gestione farmacologica ha prodotto effetti benefici e di stabilità.
Ti pare che il funzionamento di tua moglie sia utile per comprendere il funzionamento di tutti?
 

hammer

Utente di lunga data
A me faceva cagare all'epoca.

Come mai?
Anzi, tutte le Lancia, tranne la Gamma Coupé, mi sono sempre sembrate auto da vecchi.
Delta compresa, che guidavo.
Le Lancia erano vetture di classe per uomini di classe.
La Gamme coupè era formidabile ma non potevo permettermela.
 

danny

Utente di lunga data
Parliamone, un'Integrale ancora oggi ha il suo fascino. Se dici una vecchia Prisma, allora concordo
Perché io ho amato le vecchie auto USA, e tutto ciò che le assomigliava.
Sovrastrutture culturali?
Certo, erano le protagoniste dei film che amavo, che guadavo, e pertanto mi sembravano fighe.
Anche una Taunus, una Capri, una Granda, una Opel Admiral o Rekord, americaneggianti, mi facevano.. "Libidine".
Le Lancia le vedevo in mano ai vecchi, mi sembravano fané.
La Integrale è un fenomeno moderno di marketing creato ad arte. Un'auto che non voleva nessuno da usata è arrivata a valere 100.000 euro.
Ho guidato nuova per mesi una LX ultima serie, mi sentivo un ottantenne.
Ma ovviamente tutto questo era influenzato non dal mezzo, ma da ciò che percepivo.
 

ivanl

Utente di lunga data
Perché io ho amato le vecchie auto USA, e tutto ciò che le assomigliava.
Sovrastrutture culturali?
Certo, erano le protagoniste dei film che amavo, che guadavo, e pertanto mi sembravano fighe.
Anche una Taunus, una Capri, una Granda, una Opel Admiral o Rekord, americaneggianti, mi facevano.. "Libidine".
Le Lancia le vedevo in mano ai vecchi, mi sembravano fané.
La Integrale è un fenomeno moderno di marketing creato ad arte. Un'auto che non voleva nessuno da usata è arrivata a valere 100.000 euro.
Ho guidato nuova per mesi una LX ultima serie, mi sentivo un ottantenne.
Ma ovviamente tutto questo era influenzato non dal mezzo, ma da ciò che percepivo.
prima di morire, una la voglio guidare ...anche rosa.
 

Lostris

Utente Ludica
Ma siamo animali. E’ inutile non ammettere che il nostro corpo e la nostra biologia giocano un ruolo fondamentale.
Anche la mente non è che un sistema complesso di processori.
Il resto è educazione e cultura e infatti in ogni parte del mondo c’è un concetto di amore diverso.
Alcuni sono più animali di altri.
Io semplicemente rifiuto la semplificazione, non nego la biologia.
 

hammer

Utente di lunga data
Parliamone, un'Integrale ancora oggi ha il suo fascino. Se dici una vecchia Prisma, allora concordo
La Prisma era un abominio, anche la Beta berlina e la Gamma berlina facevano esteticamente pena.
Il Beta Coupè mi ricordava vagamente la Fulvia Coupè (un mito assoluto) e per questo mi piaceva.
Ho una predisposizione per i coupè e le spider che mia moglie non condivide assolutamente.
Adesso guido tombini su quattro ruote.
 

Nicky

Utente di lunga data
Non posso dare una risposta a carattere generale.
C'è chi le considera essenziali, o irresistibili, chi no.

Ti posso dire quello che penso io:
1) considero le emozioni dell'innamoramento estremamente coinvolgenti, mi fanno stare bene, mi danno un senso di euforia che non provo con nient'altro, e pertanto provo piacere quando ciò accade.

Se non ci fosse stato l'appiattimento nella mia coppia probabilmente non avrei avuto però alcuna necessità di queste emozioni, in quanto per me la stabilità di un legame è comunque prioritaria. Sapere che una persona a cui tengo c'è e che tiene a me mi fa stare ugualmente bene, anche se privato delle emozioni più intense.

In conseguenza però del tradimento e dell'appiattimento successivo, ho sviluppato una sensazione di malessere che mi ha portato a cercare soluzioni. Quando mi sono innamorato la prima volta sono stato molto bene, e questo ha agito sulla mia memoria successiva.

Quando però a quello stato di innamoramento è sopraggiunta la delusione, le sensazioni che ho vissuto sono state negative.

Gli episodi successivi hanno confermato la stessa evoluzione, il che ha generato in me un contrasto tra la voglia di provare delle emozioni appaganti e la paura di provare emozioni negative.

Questo riassunto a grandi linee, sicuramente.

2) Sono irresistibili? Nel caso di mia moglie evidentemente sì. Mia moglie tendenzialmente vive un malessere quotidiano, per cui è in cura. All'epoca aveva subito alcune perdite affettive importanti, che avevano insistito aggravando quella sensazione di non stare bene.
L'arrivo dell'amante l'ha proiettata in una dimensione inedita, di totale benessere. Nella fase della delusione dovuta alla fine della storia, è piombata in una condizione patologica estrema, che ha richiesto intervento psichiatrico per la gestione dell'umore. Allo stato attuale la gestione farmacologica ha prodotto effetti benefici e di stabilità.
A me sembra che nessuno di voi due fosse alla ricerca delle emozioni dell'innamoramento, né che vi sia successo qualcosa di fisiologico.
Poi, che in altri casi funzioni secondo il meccanismo descritto nel post iniziale, può essere, ma non la vedo come una descrizione così convincente, devo dire.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Perché io ho amato le vecchie auto USA, e tutto ciò che le assomigliava.
Sovrastrutture culturali?
Certo, erano le protagoniste dei film che amavo, che guadavo, e pertanto mi sembravano fighe.
Anche una Taunus, una Capri, una Granda, una Opel Admiral o Rekord, americaneggianti, mi facevano.. "Libidine".
Le Lancia le vedevo in mano ai vecchi, mi sembravano fané.
La Integrale è un fenomeno moderno di marketing creato ad arte. Un'auto che non voleva nessuno da usata è arrivata a valere 100.000 euro.
Ho guidato nuova per mesi una LX ultima serie, mi sentivo un ottantenne.
Però è tuttora l'auto più vincente nella storia dei rally, per non parlare della 037 che vinse il mondiale '83 con 2 ruote motrici contro le 4 ruote audi, o prima ancora della Stratos...
 

Brunetta

Utente di lunga data
Certo, il neuromarketing raccoglie dati su quello che proviamo, li quantifica, li analizza, li trasforma in click, colori, pulsanti, ma sapere come si attiva un’emozione non significa comprenderne il senso. Puoi mappare la reazione del mio cervello a un profumo, ma non saprai mai che per me è l’odore dell’estate in cui mia nonna era ancora viva. È manipolazione? Certo, ma manipolare una risposta biologica non equivale a padroneggiare l’esperienza umana. È come credere che chi sa usare un sintetizzatore conosca la musica. Anche la fede, il lutto, l’arte, se vogliamo, attivano circuiti neuronali.
Ma la coscienza non è solo uno sputo chimico ben dosato. È il motivo per cui quel dosaggio ci salva… o ci distrugge. Ecco perché, nonostante tutti i dati raccolti, la gente continua a comprare auto con nomi che sembrano destinazioni interiori: Clio, Voyager, Punto, Discovery, Soul. Il marketing ci manipola, sì. Ma è la nostra fame di senso che apre la porta.
Adesso non esagerare.
Poi crei destabilizzazione.
 
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