ParmaLetale
Utente cornasubente per diritto divino
Quindi nel dubbio, intanto si tromba poi si parla...non si comportò da gentiluomo, ma aveva 20 anni e non era sicuro di quello che stava facendo
Quindi nel dubbio, intanto si tromba poi si parla...non si comportò da gentiluomo, ma aveva 20 anni e non era sicuro di quello che stava facendo
in realtà non abbiamo neanche parlato, lui mi disse che mi lasciava e io me ne andaiQuindi nel dubbio, intanto si tromba poi si parla...
Potevi dirlo subito!Azzo @ParmaLetale, stavo scherzando!
Ma anche rispetto per la persona con cui hai stabilito un patto.Se restare fedeli richiede uno sforzo, è segno che la relazione è già finita.
La fedeltà non è un obbligo, ma la naturale conseguenza di una relazione che funziona.
Questo forum assomiglia sempre più a un campo di battaglia, dove traditi e traditori espongono ferite ancora aperte e cicatrici mai del tutto guarite. Negli ultimi post, non ho potuto fare a meno di notare quanto spesso venga preferito il "non conoscere" alla verità e non solo da chi ha tradito, ma anche da chi ha subito il tradimento.
Personalmente, per carattere, ho sempre creduto che solo la verità renda davvero liberi.
Non riuscirei mai a vivere nell’inganno, né a sopportare l’illusione di una bolla sentimentale costruita sulla menzogna.
Ne tantomeno riuscirei ad imporre una vita simile a chi mi sta accanto.
Oggi più che mai sono convinto che solo la verità permetta di vivere veramente liberi.
Abbiamo soltanto una vita.
A me pare che in discussioni come queste spesso emerga la formazione di due ‘fazioni’: da una parte chi tende a comprendere, giustificare o comunque ‘umanizzare’ chi tradisce; dall’altra chi si schiera più istintivamente con chi subisce il tradimento. È umano, comprensibile, e spesso riflette vissuti personali. A volte però noto che chi si pone dalla parte del traditore (o comunque ne difende le ragioni) adotta un tono un po’ supponente, o comunque difensivo: frasi come “non siamo qui per lapidare l’adultera”, o “chi tradisce avrà avuto i suoi motivi”, oppure “attenzione a chi si sente moralmente superiore, magari anche lui ha le sue colpe”. Intendiamoci: sono spunti che hanno il loro senso, perché le relazioni sono complesse e nessuno è senza peccato. Ma credo anche sia giusto ricordare che il tradimento implica sempre una rottura di fiducia e di lealtà, fatta in modo consapevole. E che chi lo subisce si trova a fare i conti con dolore, a volte umiliazione e perdita, spesso senza aver avuto nemmeno la possibilità di scegliere o sapere prima. Non si tratta di fare processi o di dividere il mondo in buoni e cattivi, ma di riconoscere che in certe dinamiche esistono ruoli asimmetrici.Ma anche rispetto per la persona con cui hai stabilito un patto.
A me sembra che si stia esagerando nella difesa di qualcosa di indifendibile.
Per me dipende. Alcuni traditori tipo mio padre li giustifico e "perdono" e financo appoggio. Altri invece li trucidereiA me pare che in discussioni come queste spesso emerga la formazione di due ‘fazioni’: da una parte chi tende a comprendere, giustificare o comunque ‘umanizzare’ chi tradisce; dall’altra chi si schiera più istintivamente con chi subisce il tradimento. È umano, comprensibile, e spesso riflette vissuti personali. A volte però noto che chi si pone dalla parte del traditore (o comunque ne difende le ragioni) adotta un tono un po’ supponente, o comunque difensivo: frasi come “non siamo qui per lapidare l’adultera”, o “chi tradisce avrà avuto i suoi motivi”, oppure “attenzione a chi si sente moralmente superiore, magari anche lui ha le sue colpe”. Intendiamoci: sono spunti che hanno il loro senso, perché le relazioni sono complesse e nessuno è senza peccato. Ma credo anche sia giusto ricordare che il tradimento implica sempre una rottura di fiducia e di lealtà, fatta in modo consapevole. E che chi lo subisce si trova a fare i conti con dolore, a volte umiliazione e perdita, spesso senza aver avuto nemmeno la possibilità di scegliere o sapere prima. Non si tratta di fare processi o di dividere il mondo in buoni e cattivi, ma di riconoscere che in certe dinamiche esistono ruoli asimmetrici.
le mie frasi erano ironiche in risposta ad insulti verso i traditoriA me pare che in discussioni come queste spesso emerga la formazione di due ‘fazioni’: da una parte chi tende a comprendere, giustificare o comunque ‘umanizzare’ chi tradisce; dall’altra chi si schiera più istintivamente con chi subisce il tradimento. È umano, comprensibile, e spesso riflette vissuti personali. A volte però noto che chi si pone dalla parte del traditore (o comunque ne difende le ragioni) adotta un tono un po’ supponente, o comunque difensivo: frasi come “non siamo qui per lapidare l’adultera”, o “chi tradisce avrà avuto i suoi motivi”, oppure “attenzione a chi si sente moralmente superiore, magari anche lui ha le sue colpe”. Intendiamoci: sono spunti che hanno il loro senso, perché le relazioni sono complesse e nessuno è senza peccato. Ma credo anche sia giusto ricordare che il tradimento implica sempre una rottura di fiducia e di lealtà, fatta in modo consapevole. E che chi lo subisce si trova a fare i conti con dolore, a volte umiliazione e perdita, spesso senza aver avuto nemmeno la possibilità di scegliere o sapere prima. Non si tratta di fare processi o di dividere il mondo in buoni e cattivi, ma di riconoscere che in certe dinamiche esistono ruoli asimmetrici.
Guarda, capisco che la discussione possa aver stancato, ma giusto per chiarezza: nessuno ha insultato i traditori qui, tanto meno io che ho semplicemente provato a riflettere su dinamiche relazionali che toccano molti e che inevitabilmente fanno emergere sensibilità diverse. Non ho bisogno né di crogiolarmi né di esaltarmi, NE' DI AVERE RAGIONE DI QUALCOSA. Ho solo condiviso un pensiero senza mancare di rispetto a nessuno. Se poi si preferisce tirarsene fuori, legittimo. Ma almeno evitiamo di attribuire agli altri atteggiamenti o parole che non hanno avutole mie frasi erano ironiche in risposta ad insulti verso i traditori
che poi a me m'importa una ricca sega di questa diatriba e me ne tiro fuori
anche perchè leggere chi se la suona e se la canta mente sta a crogiolare un po' nell'autocommiserazione e un po' nell'esaltazione di sé
mi ha rotto il cazzo
Io capisco il tuo punto di vista, che ho approvato, ma capisco anche di più che la confessione postuma è scaricare il peso sul tradito.Nel momento in cui tradisci, qualunque sia la causa, che sia un raptus, una debolezza momentanea o anche solo “la segretaria che ti salta addosso”, una cosa è certa: la tua relazione non è più la stessa.
Se ha ceduto, significa che non ha retto.
Perché se fosse stata davvero solida, quel tradimento non sarebbe avvenuto.
A quel punto, il tuo partner ha il diritto di sapere. Io, a parti inverse, vorrei saperlo.
Non potrei mai vivere nell’inganno, né condannare qualcun altro a una vita falsa accanto a me.
La verità, per quanto dolorosa, è sempre una forma di rispetto.
In linea teorica hai ragione.Questo forum assomiglia sempre più a un campo di battaglia, dove traditi e traditori espongono ferite ancora aperte e cicatrici mai del tutto guarite. Negli ultimi post, non ho potuto fare a meno di notare quanto spesso venga preferito il "non conoscere" alla verità e non solo da chi ha tradito, ma anche da chi ha subito il tradimento.
Personalmente, per carattere, ho sempre creduto che solo la verità renda davvero liberi.
Non riuscirei mai a vivere nell’inganno, né a sopportare l’illusione di una bolla sentimentale costruita sulla menzogna.
Ne tantomeno riuscirei ad imporre una vita simile a chi mi sta accanto.
Oggi più che mai sono convinto che solo la verità permetta di vivere veramente liberi.
Abbiamo soltanto una vita.
Il cedimento di un attimo è ciò che mette in conto chi non tradisce e non si rende di come tutto è accuratamente pianificato, compreso il flirtare, tanto divertente.lo sai vero che non esistono?
Chi l'ha paragonato a una pizzata?Io capisco il tuo punto di vista, che ho approvato, ma capisco anche di più che la confessione postuma è scaricare il peso sul tradito.
Io ho sostenuto più volte che invece avrei voluto sapere prima, perché (INGENUAMENTE) pensavo che una “tentazione“ avrebbe potuto essere gestita in due o che il problema originario avrebbe potuto essere risolto insieme.
Sono stata massacrata in più discussioni.
E ora capisco che non ha senso la mia “fantasia“. Non ha senso perché tutto ciò che attiene al tradimento nulla ha a che vedere con il partner, che non merita e non demerita.
Il traditore lo vive come uno spazio individuale di libertà. Lo vede come la cena o il cinema con le amiche, che non sottraggono cibo o uno spettacolo che al partner non interessa.
In questa discussione pare che io mi stia accanendo, ma in realtà mi sembra paradossale che ci sia la pretesa di non voler riconoscere che NON è come la pizzata con le amiche, di cui poi infatti si parla, tornati a casa.
Pensa che da tradito ti do ragione. Il mondo al contrarioPer me dipende. Alcuni traditori tipo mio padre li giustifico e "perdono" e financo appoggio. Altri invece li truciderei
Ovvero avresti dovuto sgamarlo prima per fare un processo alle intenzioni?Io capisco il tuo punto di vista, che ho approvato, ma capisco anche di più che la confessione postuma è scaricare il peso sul tradito.
Io ho sostenuto più volte che invece avrei voluto sapere prima, perché (INGENUAMENTE) pensavo che una “tentazione“ avrebbe potuto essere gestita in due o che il problema originario avrebbe potuto essere risolto insieme.
Sono stata massacrata in più discussioni.
E ora capisco che non ha senso la mia “fantasia“. Non ha senso perché tutto ciò che attiene al tradimento nulla ha a che vedere con il partner, che non merita e non demerita.
Il traditore lo vive come uno spazio individuale di libertà. Lo vede come la cena o il cinema con le amiche, che non sottraggono cibo o uno spettacolo che al partner non interessa.
In questa discussione pare che io mi stia accanendo, ma in realtà mi sembra paradossale che ci sia la pretesa di non voler riconoscere che NON è come la pizzata con le amiche, di cui poi infatti si parla, tornati a casa.
Io.Chi l'ha paragonato a una pizzata?
Dito Vs. Luna...Io.
Ho usato come paragone un fatto che non intacca la coppia, come molti hanno sostenuto.
Mentre il tradimento intacca sempre la coppia, anche se il modo in cui cambia il traditore è impercettibile ed è ben nascosto al tradito.
No.Ovvero avresti dovuto sgamarlo prima per fare un processo alle intenzioni?
Non per te, per chi hai detto che ti ha massacratoNo.
Avrei voluto che mi considerasse così amica da rendermi parte di ciò che provava per un’altra persona.
Cosa che io avrei fatto. E poi ho fatto per un semplice contatto con un ex.