No ma tutto bene???

spleen

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Comunque se qualcuno volesse approfondire un po' di storia degli ebrei, escludendo il novecento, ed escludendo l'epoca romana e preromana, per la quale consiglierei: - Guerre giudaiche di Flavio Giuseppe - C'è questo libro di un ebreo veneziano, non scritto in modo scorrevole ma illuminante.
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Brunetta

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Credo sia domani la conferma o la revoca dell' immunità per Ilaria Salis che avverrà in parlamento per alzata di mano. Periodo pieno di novità e colpi di scena.
 

Brunetta

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Credo sia domani la conferma o la revoca dell' immunità per Ilaria Salis che avverrà in parlamento per alzata di mano. Periodo pieno di novità e colpi di scena.
Mi pare una preoccupazione per un fatto minimo.
 

Brunetta

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Mattia Feltri su HuffPost:

"Abbiamo considerato eccezionali e dunque tollerabili gli striscioni pro 7 ottobre, le bandiere di Hamas, i cori per Hezbollah, la stella di David trasformata in svastica, il parallelo fra Auschwitz e Gaza, lo sfregio alle pietre di inciampo. E tutte queste eccezioni cominciano a essere tantine.

Quando si scende in piazza per manifestare, non si sa mai chi ci si ritrova di fianco. E quando si scende in piazza in un milione - e se era solo mezzo milione o un quarto di milione nulla cambia - l’eventualità di condividerla coi violenti e i dementi e gli scriteriati si fa piuttosto alta. E anche qui abbiamo cercato, con importante investimento di zelo, di separare il buono dal cattivo. E per esempio ci impegniamo molto a considerare “dal fiume al mare” - la colonna sonora di ieri - uno slogan ripetuto più per abitudine che per convinzione, sebbene le abitudini siano pericolose, e comunque uno slogan controverso: come è stato scritto, c’è chi lo canta per invocare la liberazione della Palestina, chi la cancellazione dello Stato di Israele, sconfinando comunque in un terreno di convivenza fra antisionismo e antisemitismo (argomento che ieri, qui, Gilberto Corbellini ha trattato con sapienza).

Ci siamo sforzati di considerare eccezionale - oltre che di eccezionale idiozia - lo striscione con cui si è datato al 7 ottobre del 2023 l’inizio della resistenza palestinese, e nonostante l’eccezionale striscione abbia avuto diritto di cittadinanza nel corteo per tutto il giorno - domanda seria: qualcuno aveva il diritto o il dovere di ammainarlo? E insisto: eccezionale nonostante il messaggio assomigliasse ai fischi al sindaco di Reggio Emilia, con approvazione di Francesca Albanese, il quale dopo aver speso l’armamentario del genocidio e così via, aveva osato proporre la liberazione degli ostaggi come condizione necessaria alla pace. Ma il 7 ottobre, diceva quella platea, come lo striscione, è l’inizio della resistenza. E quindi mi sono fatto zen per accettare l’armamentario.

Si può dire genocidio, anzi ormai chi non lo dice è automaticamente sionista (tu sei un po’ sionista, mi ha detto uno qualche giorno fa, e davvero ignoro che cosa precisamente intendesse). Si può esibire, come è stato esibito, un cartello con appaiati Bibi Netanyahu e Adolf Hitler, poiché non basta dire di Netanyahu il peggio - un criminale di guerra, abbiamo spesso scritto su Huff -, bisogna paragonarlo a quello che mise in piedi una macchina dello sterminio internazionale e industriale con lo scopo di scovare gli ebrei ovunque si annidassero e cancellarli dalla faccia della Terra. Si può, tanto più, trasformare la stella di David in una svastica. Si può proporre, come è stato proposto, un parallelo fra Auschwitz e Gaza, e io non saprei davvero da dove cominciare, senza sentirmi ridicolo, per spiegare l’assurdità dell’accostamento. Quindi figuriamoci se non si può proclamare, come è stato proclamato, terrorista lo Stato di Israele, morte all’esercito israeliano, morte a Israele e viva la Palestina e così via.

Ci siamo sforzati, appunto di considerarlo l’armamentario di una retorica inevitabile nelle cause più sentite, lo sproposito che in certi momenti si fa accettabile, e sebbene nulla aggiunga alla straziante condizione di Gaza e nulla lenisca, nulla serva se non a predisporre gli animi al peggio, e del resto sono tempi in cui lo sproposito passa sulle nostre teste: ultimo esempio alla Ca’ Foscari di Venezia, dove ai professori israeliani è stata chiesta, per continuare a collaborare, una pubblica presa di distanza dal loro governo, e Lucetta Scaraffia, che s’è dimessa, l’ha giustamente definita un’indagine totalitaria sulle opinioni politiche e personali, e con un tratto di comicità: bisogna essere contrari al cento per cento o basta il novanta o il settanta o il cinquantacinque? (È seguita incomprensibile lettera di precisazione dell’Università, ma vabbè). Lo sproposito ormai è pane quotidiano, e finisce nelle brevi o nell’inciso di un pezzo come questo.

Ancora: ci siamo sforzati di interpretare le bandiere di Hamas e di Hezbollah come un’ulteriore cretinata collaterale ma non cruciale, sempre un’eco dal teatro di Reggio Emilia e dalla dottrina di Albanese; e una cretinata successiva il coro “viva Hamas, Hezbollah, gloria eterna a Nasrallah”; e una cretinata finale (finale?) il coro “con i caccia e con i Mirv bombardiamo Tel Aviv”. E infine - ma solo per non tenerla troppo lunga - ci siamo sforzati di giudicare “residuale”, come l’ha giudicato Arturo Scotto, l’oltraggio alle pietre d’inciampo dei deportati ebrei coperte da adesivi con i nomi di morti di Gaza.

Soltanto che gli oltraggi residuali e le eccezionali idiozie e i repellenti effetti collaterali, tirate le somme, sono stati un po’ troppi. C’è chi per una buona causa è disposto a sopportarli e chi invece, proprio perché troppi e troppo sottovalutati, li trova insopportabili. Io appartengo alla seconda categoria, e da quella piazza me ne sarei andato."
 

gvl

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Mi pare una preoccupazione per un fatto minimo.
Comunque prima della flottiglia e degli scioperi aveva occupato abbastanza spazio tra le notizie di una certa rilevanza. Adesso è ovviamente irrisorio ma potrebbe dare luogo a sviluppi importanti se dovesse essere revocata
 

Brunetta

Utente di lunga data
Comunque prima della flottiglia e degli scioperi aveva occupato abbastanza spazio tra le notizie di una certa rilevanza. Adesso è ovviamente irrisorio ma potrebbe dare luogo a sviluppi importanti se dovesse essere revocata
Ma davvero ti interessa?
La rilevanza possono averlo anche le frequentazioni di Fedez.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Era solo come cronaca. Un fatto che ha destato interesse ma giustamente in secondo piano rispetto agli ultimi avvenimenti
A me sembra più un sintomo di un bisogno di avere dei nemici interni sui quali scaricare disagio e disprezzo.
 

Brunetta

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Non fosse quasi blasfemo, direi che molti italiani si sentono a qualche livello Gaza. Sono loro le vittime non di una guerra, ma dell’economia del Paese. Com’è possibile altrimenti che dal punto basso del Covid (2020) l’Italia sia cresciuta del 16,6%, superando di netto il 12,3% medio dell’area euro, mentre il valore reale dei salari nel Paese segna una discesa così profonda da rappresentare quasi un record nel mondo avanzato?
LA NUOVA GEOPOLITICAPerché la pace a Gaza passa dai videogiochi e dal genero di Trump: Kushner e il patto miliardario con i sauditi
di Federico Fubini
Perché la pace a Gaza passa dai videogiochi e dal genero di Trump: Kushner e il doppio affare miliardario con i sauditi

Il costo dell’inflazione
Dove sono andati i soldi di quella crescita in più? Chi li ha intercettati e perché? Certo non sono nelle tasche dei 16,5 milioni di lavoratori dipendenti che per vent’anni di stagnazione e crisi avevano già tenuto duro, fino alla pandemia: questi sono gli stessi che non possono evadere un centesimo, né accedere ad alcuno dei mille regimi fiscali di favore di cui è crivellato il sistema e ora, dopo la grande inflazione del 2021-2023, vedono il loro potere d’acquisto crollare.”
 

Brunetta

Utente di lunga data
L’articolo, di cui ho copiato un pezzo e dato il link, dà dati che rilevano una situazione di impoverimento della popolazione (chiamatela working class, operai e piccoli borghesi o come vi pare) che è avvenuto in un momento di crescita economica.
Questo accumulo da parte di alcuni a scapito di altri, per mancanza di un sistema redistributivo, è sconcertante per chi ha stabilito che la lotta di classe non esista.
Soprattutto è una situazione che è in costante peggioramento.
O ci si arrabbia con i boomer o bisogna darsi altre spiegazioni.
 
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hammer

Utente di lunga data

Non fosse quasi blasfemo, direi che molti italiani si sentono a qualche livello Gaza. Sono loro le vittime non di una guerra, ma dell’economia del Paese. Com’è possibile altrimenti che dal punto basso del Covid (2020) l’Italia sia cresciuta del 16,6%, superando di netto il 12,3% medio dell’area euro, mentre il valore reale dei salari nel Paese segna una discesa così profonda da rappresentare quasi un record nel mondo avanzato?
LA NUOVA GEOPOLITICAPerché la pace a Gaza passa dai videogiochi e dal genero di Trump: Kushner e il patto miliardario con i sauditi
di Federico Fubini
Perché la pace a Gaza passa dai videogiochi e dal genero di Trump: Kushner e il doppio affare miliardario con i sauditi

Il costo dell’inflazione
Dove sono andati i soldi di quella crescita in più? Chi li ha intercettati e perché? Certo non sono nelle tasche dei 16,5 milioni di lavoratori dipendenti che per vent’anni di stagnazione e crisi avevano già tenuto duro, fino alla pandemia: questi sono gli stessi che non possono evadere un centesimo, né accedere ad alcuno dei mille regimi fiscali di favore di cui è crivellato il sistema e ora, dopo la grande inflazione del 2021-2023, vedono il loro potere d’acquisto crollare.”
Questo è un problema che il governo DEVE risolvere.
Salari più alti maggiori consumi e con opportune politiche supporto all'incremento demografico.
Se ciò non dovesse accadere nel breve periodo sarò costretto a prendere adeguati provvedimenti.
 

Brunetta

Utente di lunga data
La paura quando cresce deve sempre trovare un colpevole.
Di cosa hanno paura gli italiani?
Principalmente di ridurre il tenore di vita, ridimensionando le attività di svago, che consentono di sopportare condizioni di lavoro pesanti, anche a livello impiegatizio, tanto da far sentire sfruttati.
Lo sviluppo neoliberista si è basato sulla identificazione dei dipendenti con la propria società, come una grande famiglia. Ma se la grande famiglia smette di ridistribuire, anche riducendo i benefit, il disagio cresce.
 
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