Divorzio d’argento

Martina Bianchi

Utente di lunga data
Cosa ti fa pensare che siamo una società più infelice rispetto a chessó 100 anni fa? Secondo me è solo cambiato la maggior percezione che abbiamo della felicità
Ti farei una statistica sui disturbi mentali dei miei coetanei ma qualcuno potrebbe giustamente obiettare che il campione non è statisticamente significativo.
In ogni caso sempre più persone soffrono la solitudine ma non è solo una percezione. Secondo il mio banalissimo parere ora non ci sono più punti di riferimento o cerchie sociali che durano per come è impostata la vita (si va fuori per motivi di studio, poi si cambia di nuovo per lavoro, ecc). Prima a meno che non puntavi a fare carriera stavi vicino casa. Se volevi mettere su famiglia avevi più supporto da parte dei familiari. Anche la gestione degli anziani era molto diversa. Ora per forza di cose devono stare o con la badante o in strutture.
Il tema sarebbe lunghissimo da sviscerare e taglio corto perchè non ho molta voglia (basta leggere i libri di Bauman) però sono d accordo con vento del nord.
 
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Martina Bianchi

Utente di lunga data
Noi giovani di oggi abbiamo molte più possibilità, molta più scelta, ma comunque non siamo mai contenti. Io sento molte persone che nonostante un buon lavoro non sanno cosa devono fare, si sentono ancora nel limbo, si rimettono a studiare passati i 30 anni... Nonostante la laurea la abbiano già presa e lavorino. C è una insoddisfazione di fondo che ad esempio non rivedo nella generazione dei miei stessi genitori (66-67 anni) che avevano molto meno e si sono realizzati meglio, con meno, ottenendo meno.
Molti della mia età lavorano da tempo e dopo anni che stanno con qualcuno non si vogliono prendere nemmeno la briga di andare a convivere ma vivono ancora coi genitori...cose cosi
 

The Reverend

Utente di lunga data
Ti farei una statistica sui disturbi mentali dei miei coetanei ma qualcuno potrebbe giustamente obiettare che il campione non è statisticamente significativo.
In ogni caso sempre più persone soffrono la solitudine ma non è solo una percezione. Secondo il mio banalissimo parere ora non ci sono più punti di riferimento o cerchie sociali che durano per come è impostata la vita (si va fuori per motivi di studio, poi si cambia di nuovo per lavoro, ecc). Prima a meno che non puntavi a fare carriera stavi vicino casa. Se volevi mettere su famiglia avevi più supporto da parte dei familiari. Anche la gestione degli anziani era molto diversa. Ora per forza di cose devono stare o con la badante o in strutture.
Il tema sarebbe lunghissimo da sviscerare e taglio corto perchè non ho molta voglia (basta leggere i libri di Bauman) però sono d accordo con vento del nord.
Bauman conosco per via degli studi.
Cmq non ti mettevo in dubbio né ho chiesto un trattato🤣 così com'è chiaro che non si possono fare statistiche con situazioni di 100 anni prima.
Io ho solo posto il dubbio se è davvero corretto sostenere che oggi siamo più infelici di 100 anni fa.
Tutto qui! E lasciamo Bauman tranquillo sotto i cipressi😅
 

Martina Bianchi

Utente di lunga data
Bauman conosco per via degli studi.
Cmq non ti mettevo in dubbio né ho chiesto un trattato🤣 così com'è chiaro che non si possono fare statistiche con situazioni di 100 anni prima.
Io ho solo posto il dubbio se è davvero corretto sostenere che oggi siamo più infelici di 100 anni fa.
Tutto qui! E lasciamo Bauman tranquillo sotto i cipressi😅
Io parlavo di felicità in rapporto al miglioramento delle condizioni socio economiche che c è stato. Il rapporto non mi pare lineare. Cioè è aumentato il benessere ma la felicità secondo me no.
Poi come per ogni cosa, dipende dal punto di vista dell osservatore.
I divorzi grigi di cui si parla in questo post possono essere visti o come un successo per la libertà personale oppure come un fallimento. Dipende
 

Nicky

Utente di lunga data
Nevrosi è un termine che non sento dai tempi di Freud insieme all isteria
Immagino che esistano termini corretti per esprimere ciò che intendevo, ma non li conosco.
Il fatto è che siamo umani e abbiamo una serie di bisogni fisici e psicologici, come la necessità di relazioni fisiche ed emotive, che a volte vengono negate in nome di un'autosufficienza, che in realtà non abbiamo.
 

Martina Bianchi

Utente di lunga data
Immagino che esistano termini corretti per esprimere ciò che intendevo, ma non li conosco.
Il fatto è che siamo umani e abbiamo una serie di bisogni fisici e psicologici, come la necessità di relazioni fisiche ed emotive, che a volte vengono negate in nome di un'autosufficienza, che in realtà non abbiamo.
Infatti io non credo per niente all idea che soli si sta meglio. E chi lo dice dovrebbe essere coerente e non scrivere nel forum, per esempio🤣
 

The Reverend

Utente di lunga data
No ma per stare da soli io non parlo di una relazione. Intendo la solitudine vera. Cioè essere una sorta di eremita.
😂😂😂
Eccomi!
E sto sempre bene e sono coerente!
E commento pure qui su tradinet!
Ahhhhh, l'incoerenza 😁
Dai, che sei solo una pischiella (affettuosamente detto nevvero)
Ti farai anche perché mi sembri una giovine bruny 🤣
 

Martina Bianchi

Utente di lunga data
😂😂😂
Eccomi!
E sto sempre bene e sono coerente!
E commento pure qui su tradinet!
Ahhhhh, l'incoerenza 😁
Dai, che sei solo una pischiella (affettuosamente detto nevvero)
Ti farai anche perché mi sembri una giovine bruny 🤣
Approfondiamo questa cosa della giovine bruny...che vor di?
Ahh dici brunetta.
Se pensi di conoscermi okkk
 

Etta

Utente di lunga data
Io sento molte persone che nonostante un buon lavoro non sanno cosa devono fare, si sentono ancora nel limbo, si rimettono a studiare passati i 30 anni... Nonostante la laurea la abbiano già presa e lavorino. C è una insoddisfazione di fondo che ad esempio non rivedo nella generazione dei miei stessi genitori (66-67 anni) che avevano molto meno e si sono realizzati meglio, con meno, ottenendo meno.
Ma perché ora sembra tutta una gara a chi fa meglio. A chi prende più lauree a chi ha il posto di lavoro migliore eccc… Ma alla fine il lavoro non è tutta la vita. Serve per vivere ma ci sono cose più importanti come gli affetti ad esempio.

Leggi quello che ti scrivo! Sennò inizi ad assomigliare alla @Etta !!!🤣🤣🤣🤣🤣
Mi fa piacere che mi dai tutta questa importanza taggandomi tipo 3 volte al giorno. 😂
 

ToyGirl

Utente di lunga data
Ma perché ora sembra tutta una gara a chi fa meglio. A chi prende più lauree a chi ha il posto di lavoro migliore eccc… Ma alla fine il lavoro non è tutta la vita. Serve per vivere ma ci sono cose più importanti come gli affetti ad esempio.
Serve per vivere... ti pare poco?
Senza lavoro come avrei potuto, per dire, occuparmi degnamente di mia figlia?
Serve per prendersi cura degli affetti.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Ma secondo me ti sbagli a pensare che avvenga oggi.
La sessualità è una delle pulsioni fondamentali dell'essere umano. Se è frustrata, qualcosa avviene.
Se non c'è nella coppia e non viene vissuta esternamente, come è sempre accaduto, le persone spesso vivono stati depressivi o nevrosi.
Sfondi una porta aperta, con qualche precisazione.

La prima è che la sessualità nasce con l'essere umano, che passa da animale, con pulsioni non controllabili, a un animale superiore perché ha sviluppato l'autocoscienza e la capacità di discernere obiettivi e conseguenze delle proprie azioni. Diventa dotato di controllo dell'istinto. Quindi rimane una pulsione fondamentale ma controllabile, altrimenti paradossalmente dovremmo legalizzare lo stupro.

La seconda è che non ho affermato che si sia attenuata la sessualità ma che il suo soddisfacimento è diventato spesso una questione individuale, un bisogno dell' IO che finisce con il considerare l'ALTRO un mezzo di soddisfacimento, una mezzo banale, indifferente emotivamente (come capita nel traditore seriale).

Si sale sul tram e si scende dopo qualche fermata, senza vedere dove finisce la corsa. Consumismo ...
 
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