Pace

Nono

Utente di lunga data
Almeno per questa notte e spero per sempre i gazawi dormono senza la paura di morire e senza il rumore della guerra. Non amo Trump ma il merito di questa tregua, speriamo diventi pace, è suo.
Io considero Trump persona sgradevole e pericolosa. Ma bisogna avere l'onestà intellettuale di riconoscere che se pace sarà il merito è suo e solamente suo.
Flotilla, cgl, piazze, Meloni & company .... totalmente sconosciuti, ininfluenti e non pervenuti alla corte di Hamas e Netanyahu.
 
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Jim Cain

Utente di lunga data
Io considero Trump persona sgradevole e pericolosa. Ma bisogna avere l'onestà intellettuale di riconoscere che se pace sarà il merito è suo e solamente suo.
Flotilla, cgl, piazze, Meloni & company .... totalmente sconosciuti, ininfluenti e non pervenuti alla corte di Hamas e Netanyahu.
La mobilitazione popolare mondiale ha dimostrato che anche i piani dei leader più potenti non restano mai al riparo dall’opinione pubblica. Grazie a proteste, manifestazioni e pressione internazionale, Trump avrebbe addirittura ammonito Netanyahu con un secco «Israele non può fare la guerra al mondo intero». Insomma, per quanto i politici possano pensare di decidere tutto dietro le quinte, la realtà è che i cittadini, quando vogliono, sanno farsi sentire.
La vicenda mostra chiaramente che la voce della piazza non è solo simbolica ma che a volte, come in questo caso, può suggerire strategie e dettare limiti.

Meloni fa quello che dice Trump, autonomia decisionale e di pensiero meno di zero (che una post fascista, lei come La Russa, siano diventati amicissimi di Israele è un cortocircuito storico e politico esilarante e meschino insieme, parliamo di uno che conserva in casa i busti del Duce, che qualche responsabilità nel perseguitare gli ebrei ce l'ha avuta).
 

hammer

Utente di lunga data
Meloni fa quello che dice Trump, autonomia decisionale e di pensiero meno di zero (che una post fascista, lei come La Russa, siano diventati amicissimi di Israele è un cortocircuito storico e politico esilarante e meschino insieme, parliamo di uno che conserva in casa i busti del Duce, che qualche responsabilità nel perseguitare gli ebrei ce l'ha avuta).
La Meloni si muove nella prospettiva degli interessi nazionali del Paese, che oggi coincidono in larga misura con quelli degli Stati Uniti, almeno per quanto riguarda i grandi temi internazionali.

L’Italia, la sua economia, le sue esportazioni e, in definitiva, la sua stessa stabilità sono profondamente legate al mondo occidentale.

Va ricordato, inoltre, che l’Italia è stata, e continua a essere, uno dei principali attori negli aiuti destinati al popolo palestinese.

A questo si aggiunge un elemento spesso sottovalutato: la crescente presenza italiana lungo gli assi strategici che vanno dal Golfo di Guinea all’Oceano Indiano. Le basi nel Sahel e a Gibuti garantiscono la sicurezza delle nostre linee di rifornimento energetico e commerciale, permettendoci di operare con un grado di autonomia che pochi altri Paesi europei possono vantare.

Ora si intravede la possibilità di una pace in Medio Oriente.
Ma davvero, cosa avremmo guadagnato da una rottura con Israele?

Che piaccia o meno, l’Italia negli ultimi anni è sempre più percepita sulla scena internazionale come una grande potenza, o quantomeno come un Paese con una credibilità significativa da spendere.

E' comprensibile che quanto sopra faccia impazzire di rabbia le sinistre all'opposizione.
 

Nono

Utente di lunga data
La mobilitazione popolare mondiale ha dimostrato che anche i piani dei leader più potenti non restano mai al riparo dall’opinione pubblica. Grazie a proteste, manifestazioni e pressione internazionale, Trump avrebbe addirittura ammonito Netanyahu con un secco «Israele non può fare la guerra al mondo intero». Insomma, per quanto i politici possano pensare di decidere tutto dietro le quinte, la realtà è che i cittadini, quando vogliono, sanno farsi sentire.
La vicenda mostra chiaramente che la voce della piazza non è solo simbolica ma che a volte, come in questo caso, può suggerire strategie e dettare limiti.

Meloni fa quello che dice Trump, autonomia decisionale e di pensiero meno di zero (che una post fascista, lei come La Russa, siano diventati amicissimi di Israele è un cortocircuito storico e politico esilarante e meschino insieme, parliamo di uno che conserva in casa i busti del Duce, che qualche responsabilità nel perseguitare gli ebrei ce l'ha avuta).
Convinto tu?

Sempre l'abitudine a etichettare le persone.

L'unica ragione per cui Trump ha messo alle corde Netanyahu è perché ha fatto l'errore di bombardare in Qatar dove Trump ha basi militari e affari.
Trump, Hamas, Israele e Palestina frega niente della piazza.
 
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ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Convinto tu?

Sempre l'abitudine a etichettare le persone.

L'unica ragione per cui Trump ha messo alle corde Netanyahu è perché ha fatto l'errore di bombardare in Qatar dove Trump ha basi militari e affari.
Hamas, Israele e Palestina frega niente della piazza.
Ma cosa dici! Non hai sentito l'esimio sociologo Orsini? Donaldone si è convinto solo perché i Mani Festanti hanno bloccato il porto di Livorno dove c'è la base amerikana!
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Io considero Trump persona sgradevole e pericolosa. Ma bisogna avere l'onestà intellettuale di riconoscere che se pace sarà il merito è suo e solamente suo.
Flotilla, cgl, piazze, Meloni & company .... totalmente sconosciuti, ininfluenti e non pervenuti alla corte di Hamas e Netanyahu.
Spero riesca a calmare anche Germania, Polonia, Inghilterra e Francia.
Non Putin che per noi non rappresenta alcuna minaccia, avendo il cancro all’interno dell’Europa.
 

jack-jackson

Utente di lunga data
Almeno per questa notte e spero per sempre i gazawi dormono senza la paura di morire e senza il rumore della guerra. Non amo Trump ma il merito di questa tregua, speriamo diventi pace, è suo.
Vero, ma bisogna considerare che altrimenti avrebbe inviato l'esercito statunitense o che comuqnue avrebbe appoggiato l'Israele in modo attivo come aveva già fatto con l'Iran (anche se no l'ha detto apertamente), hamas non aveva molte alternative. Se fosse stato un politico de noialtri non avrebbe cambiato nulla.
 

patroclo

Utente di lunga data
Domani liberazione degli ostaggi, mi chiedo solo quando, con un qualsiasi pretesto, Gaza potrà essere liberamente rasa al suolo senza più impedimenti. Temo che con quel governo in carica non sia un'ipotesi remota... spero di sbagliarmi, ma se volessi guadagnare sui morti ci potrei scommettere
 

gvl

Utente di lunga data
AGGIORNAMENTO RILASCIO OSTAGGI Una fonte di Hamas ha riferito ad Al Jazeera che il gruppo palestinese ha trasferito gli ostaggi in tre località di Gaza in preparazione della loro consegna alla Croce Rossa. La fonte, che ha voluto mantenere l'anonimato, ha affermato che una delegazione di Hamas incontrerà stanotte il Circ per concordare un meccanismo per la consegna dei rapiti. Hamas inoltre è in stretto contatto con i Paesi mediatori per definire l'elenco dei prigionieri palestinesi previsti per lo scambio. I mediatori stanno ancora lavorando per raggiungere un elenco definitivo dei prigionieri, nonostante il rifiuto di diversi nomi da parte di Israele.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Certo che i palestinesi sono valutati pochino. 2000 per 20 ebrei
Valori corpi vivi: 1 israeliano vale 100 palestinesi

Valori corpi defunti: 1 israeliano vale 15 palestinesi

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Se questa pace sia stata un bene o no, lo sapremo presto.
In guerra certi lavori vanno terminati.
Israele ci ha messo due anni per non riuscire, alla fine, ad estirpare Hamas definitivamente.
Come per la Russia in Ucraina somiglia tanto ad una sconfitta strategica.
Temo anch'io che stia andando così.

I 20 ostaggi israeliani sono stati consegnati stamani dalla Croce Rossa alle autorità israeliane e, correlativamente, sono stati liberati i quasi 2.000 prigionieri palestinesi.

Tutto il mondo applaude al risultato ottenuto oggi.
A voler essere realisti, finora si è verificata una cessazione delle ostilità/tregua tra Israele ed Hamas e lo scambio "israeliani ostaggi/prigionieri palestinesi".

Uno schema verificatosi anche in Ucraina ed anche in Palestina, senza che la guerra fosse cessata davvero.

Dunque, la fase cruciale è quella successiva a quella finora realizzata, che riguarda (ad occhio) i primi 5 punti del "piano di pace Trump" annunciato nella notte tra l’8 e il 9 ottobre. Allorquando il Presidente Usa Donald Trump aveva dichiarato che “Israele e Hamas hanno entrambi sottoscritto la prima fase del nostro piano di pace. Ciò significa che tutti gli ostaggi saranno rilasciati molto presto e Israele ritirerà le sue truppe secondo una linea concordata, come primo passo verso una pace forte e duratura". Con l'aggiunta: "Questo è un grande giorno”.

Oggi Trump ha dichiarato alla Knesset che è riuscito a concludere l'ottava guerra in 8 mesi. Si sorvola sulle prime 7 guerre, in alcune delle quali non si sarebbe evidenziata alcuna forma di intervento diplomatico degli USA.
Passiamo all'8° guerra "risolta" da Trump.

Andiamo a guardare con occhio disincantato quale sia la situazione stasera rispetto al complesso del piano di pace intitolato "Peace to Prosperity".

I primi cinque punti del piano si concentravano su:
  1. Cessazione delle ostilità e riduzione della violenza
  2. Ritiro graduale delle forze israeliane da aree specifiche
  3. Scambio di prigionieri e ostaggi
  4. Miglioramento delle condizioni umanitarie e infrastrutturali nei territori palestinesi
  5. Avvio di negoziati diretti tra le parti
Dal momento che si è verificato solo un parziale ritiro dell’IDF e uno scambio di ostaggi israeliani con prigionieri palestinesi, si potrebbe dire che due dei cinque punti (il 2 e il 3) siano stati almeno parzialmente attuati. Tuttavia, per concludere che "tutti e cinque" i punti siano stati realizzati, servirebbero:
  • Le prove concrete (e documentate) della cessazione delle ostilità su larga scala, non solo una tregua temporanea. Circolavano sul Web notizie di scontri tra bande nelle strade di Gaza con la partecipazione di miliziani di Hamas. Per ora non sembrano esserci notizie ufficiali e verificabili, ma sussiste il timore del verificarsi di una conflittualità a livello locale che possa diventare una guerra civile o condurre ad una situazione di grave instabilità (tipo Somalia o Libia);
  • Segni concreti di miglioramenti effettivi nelle condizioni di vita nei territori palestinesi, come investimenti in infrastrutture, sanità, istruzione, non realizzabili in tempi brevi senza una pacificazione effettiva.
  • Un processo negoziale ufficiale e bilaterale, non solo contatti indiretti o mediazioni di terze parti.
  • L'identificazione chiara di un'autorità che gestisca il territorio della Striscia di Gaza senza Hamas e di una forza armata di controllo del territorio a disposizione di tale autorità. Si parla di una forza multinazionale composta da militari USA, dell'Egitto, del Qatar, degli Emirati e della Turchia (SkyTG24) ma senza conferme ufficiali
In assenza di questi elementi, la conclusione che tutti e cinque i primi punti del piano siano stati realizzati appare decisamente prematura.
Al massimo, si potrebbe convenire che solo alcuni elementi del piano sono stati parzialmente implementati, ma non che i primi cinque punti siano stati pienamente realizzati, come qualcuno ha provato a sostenere.

E che dire degli altri 15 (o 16 punti) che dovrebbero realizzare quella "pace", che mi permetto di dire, è stata incautamente data per "fatta"?
 

The Reverend

Utente di lunga data
Valori corpi vivi: 1 israeliano vale 100 palestinesi

Valori corpi defunti: 1 israeliano vale 15 palestinesi

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Temo anch'io che stia andando così.

I 20 ostaggi israeliani sono stati consegnati stamani dalla Croce Rossa alle autorità israeliane e, correlativamente, sono stati liberati i quasi 2.000 prigionieri palestinesi.

Tutto il mondo applaude al risultato ottenuto oggi.
A voler essere realisti, finora si è verificata una cessazione delle ostilità/tregua tra Israele ed Hamas e lo scambio "israeliani ostaggi/prigionieri palestinesi".

Uno schema verificatosi anche in Ucraina ed anche in Palestina, senza che la guerra fosse cessata davvero.

Dunque, la fase cruciale è quella successiva a quella finora realizzata, che riguarda (ad occhio) i primi 5 punti del "piano di pace Trump" annunciato nella notte tra l’8 e il 9 ottobre. Allorquando il Presidente Usa Donald Trump aveva dichiarato che “Israele e Hamas hanno entrambi sottoscritto la prima fase del nostro piano di pace. Ciò significa che tutti gli ostaggi saranno rilasciati molto presto e Israele ritirerà le sue truppe secondo una linea concordata, come primo passo verso una pace forte e duratura". Con l'aggiunta: "Questo è un grande giorno”.

Oggi Trump ha dichiarato alla Knesset che è riuscito a concludere l'ottava guerra in 8 mesi. Si sorvola sulle prime 7 guerre, in alcune delle quali non si sarebbe evidenziata alcuna forma di intervento diplomatico degli USA.
Passiamo all'8° guerra "risolta" da Trump.

Andiamo a guardare con occhio disincantato quale sia la situazione stasera rispetto al complesso del piano di pace intitolato "Peace to Prosperity".

I primi cinque punti del piano si concentravano su:
  1. Cessazione delle ostilità e riduzione della violenza
  2. Ritiro graduale delle forze israeliane da aree specifiche
  3. Scambio di prigionieri e ostaggi
  4. Miglioramento delle condizioni umanitarie e infrastrutturali nei territori palestinesi
  5. Avvio di negoziati diretti tra le parti
Dal momento che si è verificato solo un parziale ritiro dell’IDF e uno scambio di ostaggi israeliani con prigionieri palestinesi, si potrebbe dire che due dei cinque punti (il 2 e il 3) siano stati almeno parzialmente attuati. Tuttavia, per concludere che "tutti e cinque" i punti siano stati realizzati, servirebbero:
  • Le prove concrete (e documentate) della cessazione delle ostilità su larga scala, non solo una tregua temporanea. Circolavano sul Web notizie di scontri tra bande nelle strade di Gaza con la partecipazione di miliziani di Hamas. Per ora non sembrano esserci notizie ufficiali e verificabili, ma sussiste il timore del verificarsi di una conflittualità a livello locale che possa diventare una guerra civile o condurre ad una situazione di grave instabilità (tipo Somalia o Libia);
  • Segni concreti di miglioramenti effettivi nelle condizioni di vita nei territori palestinesi, come investimenti in infrastrutture, sanità, istruzione, non realizzabili in tempi brevi senza una pacificazione effettiva.
  • Un processo negoziale ufficiale e bilaterale, non solo contatti indiretti o mediazioni di terze parti.
  • L'identificazione chiara di un'autorità che gestisca il territorio della Striscia di Gaza senza Hamas e di una forza armata di controllo del territorio a disposizione di tale autorità. Si parla di una forza multinazionale composta da militari USA, dell'Egitto, del Qatar, degli Emirati e della Turchia (SkyTG24) ma senza conferme ufficiali
In assenza di questi elementi, la conclusione che tutti e cinque i primi punti del piano siano stati realizzati appare decisamente prematura.
Al massimo, si potrebbe convenire che solo alcuni elementi del piano sono stati parzialmente implementati, ma non che i primi cinque punti siano stati pienamente realizzati, come qualcuno ha provato a sostenere.

E che dire degli altri 15 (o 16 punti) che dovrebbero realizzare quella "pace", che mi permetto di dire, è stata incautamente data per "fatta"?
Tempo al tempo! Devono pur iniziare da qualche parte, no?😅
 

Jim Cain

Utente di lunga data

jack-jackson

Utente di lunga data
Bisogna capire che il problema non è bibi che chiedeva armi ma ciò che è accaduto il 7 ottobre di due anni fa. Se non fosse successo forse oggi molte persone sarebbero ancora vive, la gente sta sbarellando.
 
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