Io dopo aver letto il libro ho avuto una voglia matta di drogarmi in modo serio
Mai fatto per la paura fottuta dell ago
Ma il libro mi ha aperto porte infinite
Secondo me con quel libro sono più i ragazzi che si sono avvicinati alla droga di quelli che hanno deciso di smettere
Anche a me ha dato quella sensazione.
Attorno a me era una merda.
La droga di periferia era orribile, nei libro e nel film soprattutto invece si colorava.
C'erano amore, amicizia, sesso, e le spade erano meglio dell'orgasmo
C'erano avventura, musica e Bowie.
E il libro finiva con la speranza
Tutto questo era meglio della merda della droga vera dell'epoca.
Poi lei era figa.
Ti piacciono così secche?
Mi piacevano.
Ero ragazzino all'epoca.
Adesso... Ci vedo una figlia.
È una storia di degrado. Come è possibile esserne affascinati?
È come vedere Breaking Bad e aver voglia di spacciare.
A me sembrava meglio del Corvetto di allora.
Ricordo un sottopasso da bambino, pieno di centinaia di siringhe e schizzi di sangue alle pareti, io andavo alle elementari.
Nel film c'è tanta amicizia.
Nella droga vera col cazzo.
Noi avevamo gli spacciatori sotto casa e non erano quelli delle serie TV.
E dentro casa.
Un mio amico morì, prima della droga era bello, dopo tre anni era un disastro.
All'epoca se non ti drogavi eri solo, non esistevano alternative in zona, allora andavo in altri quartieri, che però mi sembravano alieni a loro volta.
Col risultato che non stavi bene da nessuna parte .
Ho ancora la visione di un Drogato 25anni fa in Stazione Centrale a Milano che imperterrito seduto sulle scale (che dai binari scendono verso il metrò), che si era tolto una manica della giacca per bucarsi...All'interno della Stazione....
Io sono stato recentemente, qualche anno fa, al boschetto di Rogoredo.
Lì erano centinaia.
Un accampamento.
Siringhe ovunque.
Ragazzi ammassati tra la pattumiera.
C'erano anche belle ragazzine, che brutta fine.
Leggi Alice e le regole del bosco
E' il fascino del proibito, dell'alternativo, del diverso rispetto al vissuto quotidiano.
E' da incoscienti ovviamente, del resto nell'adolescenza manca la consapevolezza di cosa sia la vita reale.
Nei drogati che conosco, o meglio, che ho conosciuto perchè adesso non ci sono più, mi ha sempre colpito l'assoluta mancanza di volontà di promuovere se stessi, l'assoluta assenza di un qualsiasi atteggiamento autonomo. Sembrava fosse la droga a comandarli ,l'unica cosa che contava, l'unica faccenda attorno cui spendersi, impegnarsi (spesso in attività illegali), una specie di altare, di religione su cui sacrificare tutto, vita, affetti, denaro.
Il tutto era condito di solito ad una debolezza caratteriale allucinante.
Per me era insopportabile il solo pensiero della dipendenza, l'orgoglio spesso salva.
In realtà non c'era nulla di proibito nella droga.
Era la normalità, che sembrava meglio della realtà.
La realtà faceva anche un po' schifo, a dispetto di tutti quelli che rimpiangono gli anni 80.
Schifo con gli occhi di un adolescente.
La realtà delle periferia era degrado umano e in qualche modo drogarsi ti faceva stare meglio.
Io non l'ho mai fatto e tutte quelle sensazioni di malessere le ho vissute senza spade.
I miei nonni mi hanno isolato, e questo mi ha salvato.
La droga era tutto meno che proibito.
Non parlo di canne.
Ascolta a me ha dato.quell effetto
Ma io ho sempre amato gli ambienti...degradati
Il fatto è che la droga è in realtà sballo.
Era così.
Ti portava facilmente lontano, e ti abbracciava, ti dava delle sensazioni così piacevoli, all'inizio.
Il degrado spariva.
Per sempre.
Perché quando sei tu il degrado mica te ne accorgi.
Finisci sempre più giù.
E non capisci...
Ci ho scritto tre canzoni su questo.
È terribile stare in un mondo di tossici della tua età non essendo sballato.