Quanti maschi!

Lara3

Utente di lunga data
Ok tuo padre è un coglione. Come lo gestisci il rapporto con lui?
Ho imparato da poco a gestirlo meglio. Cioè, quello che dice e fa non mi toglie più la serenità. E ovviamente tenendo le distanze.
L’esempio che ti ho dato non è l’unico: anzi tutta la mia vita in casa con lui è fatta di episodi così.
Avevano possibilità economiche, ma non le hanno saputo salvaguardare o fruttare. Ma mentre le possibilità economiche c’erano, mi hanno fatto vivere una vita di stenti. Se nel tuo caso per esempio durante le due settimane di sci ne usufruivi anche tu, nel mio caso non ho ricevuto nessun beneficio. Il rigore era militaresco: i miei genitori non mi hanno mai comprato un gelato o una bibita ( neanche d’estate quando avevo tanta sete).
Non sto giudicando la loro capacità di gestire il denaro, ma tutto il resto si.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Ho imparato da poco a gestirlo meglio. Cioè, quello che dice e fa non mi toglie più la serenità. E ovviamente tenendo le distanze.
L’esempio che ti ho dato non è l’unico: anzi tutta la mia vita in casa con lui è fatta di episodi così.
Avevano possibilità economiche, ma non le hanno saputo salvaguardare o fruttare. Ma mentre le possibilità economiche c’erano, mi hanno fatto vivere una vita di stenti. Se nel tuo caso per esempio durante le due settimane di sci ne usufruivi anche tu, nel mio caso non ho ricevuto nessun beneficio. Il rigore era militaresco: i miei genitori non mi hanno mai comprato un gelato o una bibita ( neanche d’estate quando avevo tanta sete).
il rigore militaresco non prevede di assetare la gente, ma di far capire, tra le altre cose, il valore della disciplina e della gerarchia.

uno che non prende il gelato ad una bambina, avendone i soldi in tasca, è semplicemente da gettare nell'indifferenziato
 

Gaia

Utente di lunga data
Io ai miei dico di divertirsi adesso che sono in pensione e sono ancora sani.
a me dei loro soldi non importa. Il loro obbligo nei miei confronti lo hanno assolto quando mi hanno consentito di studiare e di saper stare al mondo senza essere la più tonta e nemmeno la più stronza.
 

Lara3

Utente di lunga data
il rigore militaresco non prevede di assetare la gente, ma di far capire, tra le altre cose, il valore della disciplina e della gerarchia.

uno che non prende il gelato ad una bambina, avendone i soldi in tasca, è semplicemente da gettare nell'indifferenziato
Accompagnavo le amiche a comprarsi il gelato al chiosco. Io guardavo e mi sembrava ormai la normalità: avevo anche smesso di chiedere perché loro dicevano sempre che il gelato è fatto con uova marce. Non ci credevo neanche un po’ alla loro giustificazione, prendevo atto e sognavo al gelato che mi sarei comprata da grande.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Ho imparato da poco a gestirlo meglio. Cioè, quello che dice e fa non mi toglie più la serenità. E ovviamente tenendo le distanze.
L’esempio che ti ho dato non è l’unico: anzi tutta la mia vita in casa con lui è fatta di episodi così.
Avevano possibilità economiche, ma non le hanno saputo salvaguardare o fruttare. Ma mentre le possibilità economiche c’erano, mi hanno fatto vivere una vita di stenti. Se nel tuo caso per esempio durante le due settimane di sci ne usufruivi anche tu, nel mio caso non ho ricevuto nessun beneficio. Il rigore era militaresco: i miei genitori non mi hanno mai comprato un gelato o una bibita ( neanche d’estate quando avevo tanta sete).
Non sto giudicando la loro capacità di gestire il denaro, ma tutto il resto si.
Cazzomene che ne ho usufruito anche io.
Lo scopo di un genitore è dare possibilità ai figli.
Sennò i figli non li fai.

quindi sono scemi di loro
Peggio. Sono viziati.

il rigore militaresco non prevede di assetare la gente, ma di far capire, tra le altre cose, il valore della disciplina e della gerarchia.

uno che non prende il gelato ad una bambina, avendone i soldi in tasca, è semplicemente da gettare nell'indifferenziato
Grazie Perply. Il senso era esattamente questo.

stare al mondo senza essere la più tonta e nemmeno la più stronza.
Chi ti dice che ci siamo riusciti :LOL:
 

Gaia

Utente di lunga data
Cazzomene che ne ho usufruito anche io.
Lo scopo di un genitore è dare possibilità ai figli.
Sennò i figli non li fai.


Peggio. Sono viziati.


Grazie Perply. Il senso era esattamente questo.


Chi ti dice che ci siamo riusciti :LOL:
Il fatto che sto al mondo sulle mie gambe e che se ho un problema so districarmene da sola.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Il fatto che sto al mondo sulle mie gambe e che se ho un problema so districarmene da sola.
E che ce vo?
Qua lo storytelling è sempre il beati monoculi in terra cæcorum
E che cazzo, se sei un 6 in un mondo di 4 sei un 6. Io mi sento un 9 esattamente perché sono riuscito a prendere il volo da una realtà in cui era tutto facile comodo e garantito. Altrimenti sarei ancora un 6 come la mia famiglia di provenienza.
 

Gaia

Utente di lunga data
E che ce vo?
Qua lo storytelling è sempre il beati monoculi in terra cæcorum
E che cazzo, se sei un 6 in un mondo di 4 sei un 6. Io mi sento un 9 esattamente perché sono riuscito a prendere il volo da una realtà in cui era tutto facile comodo e garantito. Altrimenti sarei ancora un 6 come la mia famiglia di provenienza.
E quindi secondo te, tu nato nel privilegio, sei meglio esattamente di chi?
E che cosa hai cambiato? Sei nato nel privilegio, sei nel privilegio e generi persone nate, cresciute e pasciute nel privilegio.
Io so da dove sono partita, so dove sono arrivata e so pure dove sto andando. E’ un 6 per te, e sti cazzi. Io non sto in gara con nessuno, solo con me stessa.
Tu sei ancora in gara coi tuoi e con i loro ‘errori’?
Mi dispiace in caso.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
E quindi secondo te, tu nato nel privilegio, sei meglio esattamente di chi?
E che cosa hai cambiato? Sei nato nel privilegio, sei nel privilegio e generi persone nate, cresciute e pasciute nel privilegio.
Io so da dove sono partita, so dove sono arrivata e so pure dove sto andando. E’ un 6 per te, e sti cazzi. Io non sto in gara con nessuno, solo con me stessa.
Tu sei ancora in gara coi tuoi e con i loro ‘errori’?
Mi dispiace in caso.
Gaia, non hai capito un cazzo. Io non sto in gara con i miei genitori. Io sto solo ricostruendo le macerie. Sto rifacendo da zero la casa che mi hanno incendiato, e quando avrò finito, li seppellirò io. Da qualche parte dove nessuno possa portar loro fiori, né raccontare che sono stati brave persone.
Perché chi sbaglia paga. E io sarò giudice e giuria anche se non posso fare il boia.
E se il mondo avesse un po’ di giustizia poetica,
i figli dovrebbero avere il diritto di riscrivere l’albero genealogico con il sangue che si sono guadagnati da soli.

Sono nato nel privilegio.
Poi me l’hanno tolto.
Poi me lo sono ripreso, con le unghie e con i denti.
Non posso ricomprare quello che era dei miei nonni, non posso riavere l’attico su Villa Sciarra svenduto a un milione nel 2006 e rivenduto oggi a quattro e mezzo che mio nonno aveva lasciato a me. Ovviamente a voce.
Ma posso ricordare ogni mattina cosa si prova quando ti portano via la terra da sotto i piedi.
È così che impari a camminare sul nulla.
Sono passato dall'avere la servitù, a cenare con un cappuccino e un cornetto della mattina perché costava di meno. E ho costruito invece di buttare al cesso i miei sogni, e senza chiedere un cazzo a nessuno, mai, senza voler andare a fare l'agente immobiliare come hanno fatto tanti miei amici attratti dai soldi facili

Ho passato metà della vita a fottermi gente nata come me, ma più educata, più protetta, più idiota.
Avvocati dei figli degli amici dei loro genitori. Parassiti che succhiano reputazione da una generazione all’altra.
Uno di questi, per dire, ha ricevuto una Porsche da 350 mila euro. Regalo della moglie. L’ha fatta cambiare perché non gli piaceva il colore, facendo pure lo stranito. Ecco il termometro del marciume: il lusso come anestesia, mentre la fame ti tiene sveglio.

Io ho preso amici rotti, e li ho rimessi in piedi. Ho aiutato tutti, ho campato tutti, ho visto mentre la gente guardava lo schermo del telefono.
Sono cresciuto figlio di un barone universitario e di una professoressa comunque potente, mai una raccomandazione, mai una spinta. Perché non avevo fatto medicina ma legge. E adesso quattro atenei mi vogliono leccare le palle per avermi con loro.

In ventiquattro anni, non in tre generazioni, mi sono fatto un nome, una carriera, una figlia che mi adora.
Ho riso, amato, distrutto, ricostruito. Ricomprato gran parte di quello che loro avevano fatto sparire.
Ho fatto il padre meglio di quanto loro abbiano mai fatto i genitori.
Mia figlia è la mia vendetta fatta carne: ride con la mia voce, mi guarda come nessuno ha mai guardato loro.

Ai miei devo solo la genetica. Il resto me lo sono costruito a forza di notti, ansia e rabbia, mentre loro ballavano sul ponte del Titanic.

Non venirmi a parlare di uguaglianza.
Non vendermi la favola della “migliore versione di te stesso”.
Io sono la versione più onesta della mia specie: il leone che si mangia la zebra più lenta. 5 meno meno, 6,7,8. Sono tutte la mia cena.

Sono diventato stronzo? Uh, non hai idea.
Ma è l’unico modo per sopravvivere senza diventare come loro.

Non perché lo meriti, ma perché nessuno là dentro ha avuto il coraggio di sanguinare quanto me.

Io non sono grato. A nessuno per un cazzo. Mai.
Mi sono sempre messo nei posti dove ero l’ultimo, e in poco tempo li ho mangiati tutti.
Uno dopo l’altro.
Fino all’osso.
E quando finisco, non lascio resti.

Baci e abbracci.
 

Gaia

Utente di lunga data
Gaia, non hai capito un cazzo. Io non sto in gara con i miei genitori. Io sto solo ricostruendo le macerie. Sto rifacendo da zero la casa che mi hanno incendiato, e quando avrò finito, li seppellirò io. Da qualche parte dove nessuno possa portar loro fiori, né raccontare che sono stati brave persone.
Perché chi sbaglia paga. E io sarò giudice e giuria anche se non posso fare il boia.
E se il mondo avesse un po’ di giustizia poetica,
i figli dovrebbero avere il diritto di riscrivere l’albero genealogico con il sangue che si sono guadagnati da soli.

Sono nato nel privilegio.
Poi me l’hanno tolto.
Poi me lo sono ripreso, con le unghie e con i denti.
Non posso ricomprare quello che era dei miei nonni, non posso riavere l’attico su Villa Sciarra svenduto a un milione nel 2006 e rivenduto oggi a quattro e mezzo che mio nonno aveva lasciato a me. Ovviamente a voce.
Ma posso ricordare ogni mattina cosa si prova quando ti portano via la terra da sotto i piedi.
È così che impari a camminare sul nulla.
Sono passato dall'avere la servitù, a cenare con un cappuccino e un cornetto della mattina perché costava di meno. E ho costruito invece di buttare al cesso i miei sogni, e senza chiedere un cazzo a nessuno, mai, senza voler andare a fare l'agente immobiliare come hanno fatto tanti miei amici attratti dai soldi facili

Ho passato metà della vita a fottermi gente nata come me, ma più educata, più protetta, più idiota.
Avvocati dei figli degli amici dei loro genitori. Parassiti che succhiano reputazione da una generazione all’altra.
Uno di questi, per dire, ha ricevuto una Porsche da 350 mila euro. Regalo della moglie. L’ha fatta cambiare perché non gli piaceva il colore, facendo pure lo stranito. Ecco il termometro del marciume: il lusso come anestesia, mentre la fame ti tiene sveglio.

Io ho preso amici rotti, e li ho rimessi in piedi. Ho aiutato tutti, ho campato tutti, ho visto mentre la gente guardava lo schermo del telefono.
Sono cresciuto figlio di un barone universitario e di una professoressa comunque potente, mai una raccomandazione, mai una spinta. Perché non avevo fatto medicina ma legge. E adesso quattro atenei mi vogliono leccare le palle per avermi con loro.

In ventiquattro anni, non in tre generazioni, mi sono fatto un nome, una carriera, una figlia che mi adora.
Ho riso, amato, distrutto, ricostruito. Ricomprato gran parte di quello che loro avevano fatto sparire.
Ho fatto il padre meglio di quanto loro abbiano mai fatto i genitori.
Mia figlia è la mia vendetta fatta carne: ride con la mia voce, mi guarda come nessuno ha mai guardato loro.

Ai miei devo solo la genetica. Il resto me lo sono costruito a forza di notti, ansia e rabbia, mentre loro ballavano sul ponte del Titanic.

Non venirmi a parlare di uguaglianza.
Non vendermi la favola della “migliore versione di te stesso”.
Io sono la versione più onesta della mia specie: il leone che si mangia la zebra più lenta. 5 meno meno, 6,7,8. Sono tutte la mia cena.

Sono diventato stronzo? Uh, non hai idea.
Ma è l’unico modo per sopravvivere senza diventare come loro.

Non perché lo meriti, ma perché nessuno là dentro ha avuto il coraggio di sanguinare quanto me.

Io non sono grato. A nessuno per un cazzo. Mai.
Mi sono sempre messo nei posti dove ero l’ultimo, e in poco tempo li ho mangiati tutti.
Uno dopo l’altro.
Fino all’osso.
E quando finisco, non lascio resti.

Baci e abbracci.
Non abbiamo avuto una vita tanto diversa. Io ho avuto solo la fortuna di avere genitori decenti.
Io non ti conosco e tu non mi conosci se non per quello che diciamo agli altri qui.
Perché è lì che si vede chi siamo dentro. Non quando parliamo di noi. Siamo noi stessi una nostra percezione.
Mi dispiace per le tue ferite, come mi dispiace per le mie.
ma in fondo anche loro parte di quello che guardiamo allo specchio ogni mattina.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Non abbiamo avuto una vita tanto diversa. Io ho avuto solo la fortuna di avere genitori decenti.
Io non ti conosco e tu non mi conosci se non per quello che diciamo agli altri qui.
Perché è lì che si vede chi siamo dentro. Non quando parliamo di noi. Siamo noi stessi una nostra percezione.
Mi dispiace per le tue ferite, come mi dispiace per le mie.
ma in fondo anche loro parte di quello che guardiamo allo specchio ogni mattina.
Le.mie ferite sono me, ma le cicatrici non sono medaglie. Quello che diventi vale poco, molto poco rispetto alla capacità di tenerti te stesso
 

hammer

Utente di lunga data
Non è vero, tu giudichi in base a quello che ti è rimasto dentro. Gli occhi di chi è cresciuto sono quelli freddi dell'adulto, quello che ti hanno fatto i tuoi genitori quando eri piccolo, nel bene e nel male, è gestito sul piano emotivo e non su quello razionale.
Io ho un giudizio pessimo dei miei genitori per quanto riguarda le loro scelte manageriali, perché sono cresciuto con delle competenze che mi permettono di capire quante stronzate abbiano fatto. Infatti il mio giudizio nei loro confronti è cambiato dai miei 30 anni in poi.
I miei ricordi di infanzia, nel bene e nel male, sono lì strutturati e non cambiano mica.
E nemmeno sono malaccio.
Semplicemente dentro di me c'è molta più roba che ci hanno messo i miei nonni rispetto quella messa dai miei genitori e questo ha un peso.
Ognuno ha la sua storia.
 

hammer

Utente di lunga data
Punto di vista interessante.
Mi è capitato di sentire da parte di qualcuno che non intende lasciare una casa ai figli perché neanche i suoi genitori non gli hanno lasciato nulla. Oppure perché vuole godersi la vita con i soldi guadagnati.
Mi chiedo : da figli è giusto aspettarsi qualcosa in eredità?
È giusto avere pretese di soldi in eredità se non se li sono guadagnati da soli?
Ti do un esempio io di quello che era ed è mio padre.
Avevo 9 anni e mio padre decise di festeggiare il mio compleanno. Non avevo voce in capitolo. Invitò amici (suoi) e parenti, tutti della sua età o più vecchi. Nessuno sapeva che era il giorno del mio compleanno. Nessun bambino invitato. Nessuna torta con candeline da spegnere. In un certo momento una coppia di amici (suoi) che non avevo mai visto prima e nemmeno in seguito, mi chiesero come mi chiamavo e quanti anni avessi. Stavo per dire che proprio quel giorno lì compivo 9 anni. Lo sguardo di mio padre mi blocco sull’istante e un minuto più tardi mi portò nella mia camera e mi insultò pesantemente dicendomi che ero una stupida svergognata perché stavo per dire ai signori che era mio compleanno e che si sarebbero sentiti in obbligo di offrirmi qualcosa….
Ancora oggi mi ricorda di avermi organizzato un bel compleanno con 10 Tizio e Caio.
Non stavo nemmeno seduta al tavolo perché c’erano tanti invitati e non c’era posto.
Spero ti sia chiaro, ormai, che tuo padre e anche tua madre hanno sofferto e soffrono di un grave disturbo mentale.
Una semplice diagnosi di imbecillità congenita non è assolutamente sufficiente a giustificare il loro comportamento.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Te l'ho chiesto prima apposta se si parla di on/off o si va da un minimo a un massimo...
Nella risposta di prima avevo capito spettro= fantasma. Intendendo fantasmi nel senso di ciò che abita di irrisolto dentro una persona. :D

Se per spettro invece intendevi gamma, continuum, allora la risposta è sì, anche perchè non esiste on/off in nulla che riguardi il funzionamento umano.
Stiamo parlando di gamma di funzionamenti familiari.

Se vuoi una sorta di sintesi: (ma te la puoi trovare anche tu googlando un po' visto che la tematica sta emergendo)

Una famiglia funzionale è un ambiente in cui la comunicazione è aperta e rispettosa, i ruoli sono chiari e flessibili, e le emozioni possono essere espresse e condivise liberamente. In questo contesto, i membri si sostengono a vicenda, affrontano insieme le difficoltà e favoriscono l’autonomia e la crescita personale di ciascuno. Il clima familiare è generalmente sereno e collaborativo.

Al contrario, una famiglia disfunzionale presenta una comunicazione confusa o conflittuale, una gestione emotiva inadeguata e ruoli spesso invertiti o rigidi. Le relazioni sono caratterizzate da controllo, paura, dipendenza o indifferenza, e il clima familiare risulta teso e imprevedibile. In queste famiglie manca il sostegno reciproco, e i membri faticano ad adattarsi ai cambiamenti. I figli crescono spesso con insicurezza, bassa autostima e difficoltà relazionali.

Si possono utilizzare strumenti specifici per rilevare, come per esempio il faces IV che misura coesione e adattabilità familiare oppure il family assessment device, che va a valutare la comunicazione, i ruoli, l'affettività, il comportamento di controllo.
Entrambi sono strumenti soggettivi, il dato viene raccolto tramite questionario ai membri della famiglia.
Ci si muove verso una maggiore oggettività attraverso l'osservazione, i colloqui, la raccolta dato da persone esterne.
Esistono anche strumenti più standardizzati, come il Beavers Systems Model che è una scala osservativa.

Si tenta di ridurrre il bias soggettivo di un singolo membri incrociando i dati, facendo osservaizoni, rilevando parametri esterni ( frequenza scolastica, problemi legali o sanitari)

La disfunzionalità in ogni caso viene rilevata in una gamma che va da poco a tanto in buona sintesi.

Ed è il discorso del bicchiere che ti ho fatto in qualche post addietro.

Intendeva che c’è disfunzionalità più o meno grave
Eh 🤷‍♀️ avevo inteso spettro come fantasma! :D

Sto pezzo mi interessa. Mi stai dicendo che non esistono persone disfunzionali esistono solo comportamenti disfunzionali?
Se vogliamo rifarci a quello che dicono gli studiati il comportamento in psicologia il comportamento è la finestra attraverso cui leggiamo la mente, neurologicamente il comportamento è la traccia materiale dei nostri schemi neurali.

Io penso che le persone si rivelano attraverso i loro comportamenti, ma non si esauriscono in essi.

A me non piace definire un essere con una etichetta, fra l'altro così variabile come disfunzionalità.

Ma questa è la parte distaccata, razionale e lucida che parla :D

Quella più emotiva direbbe un gran volentieri che sono dei miserabili idioti a cui si sarebbe dovuto impedire di fare figli e propagare oltre loro stessi i danni che hanno accumulato nella loro vita scaricandoli sugli altri solo per avere la meschina conferma che la vita di merda che hanno vissuto era la vita che si sono raccontati loro: ossia giusta, perfetta, modello.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Mah. Io mi sono sempre trovato molto male con tutti coloro che amano più le ricette preconfezionate che la vita.

Io, a detta di molti, ho fatto un lavoro grandioso come padre. Ma, come sempre, non ho fatto nulla di speciale: mi sono semplicemente limitato a guardare mia figlia e a crescerla in base a ciò che vedevo, non secondo le ricette e le ricettine adottate dagli altri.

I miei genitori — come tanti altri che conosco, praticamente tutti quelli della loro generazione — hanno preferito, per non sbagliare, attenersi alla ricetta.
Perché, per loro, è più importante trovarsi nella condizione in cui nessuno possa rimproverarti nulla, piuttosto che portare davvero a casa il risultato.

È vero, come dici, che nessuno nasce “imparato” per fare il genitore. Ma è altrettanto vero che, in ogni tempo, luogo e civiltà, le persone hanno avuto figli e li hanno cresciuti nei modi più diversi.
E tutti, senza eccezione, hanno navigato a vista.
Tutti hanno avuto l’occasione di rovinare la vita che gli era stata affidata — perché quando fai un figlio, ti viene affidata una vita intera — almeno finché quel figlio non diventa abbastanza grande da mandarti a fanculo.
Alcuni quell’occasione l’hanno colta, altri l’hanno respinta e sono riusciti a crescere persone a posto.

Quindi, questa cosa della “disfunzionalità” la devi guardare in faccia quando trovi una persona rotta dentro e cerchi di capire chi l’ha rotta e come.

Tu sei rotto?
Ti hanno rovinato i tuoi genitori?
Sì? Allora sono stati disfunzionali.
No? Allora va bene così.
Guarda che è semplice.

Ma non puoi rifiutarti di giudicare i tuoi genitori.
L’intera cultura cattolica occidentale si fonda sul presupposto che il padre non possa essere giudicato: pensa alla cacciata di Lucifero, il cui peccato più terribile fu quello di voler prendere il posto del Padre.


Tu ti nascondi dietro la complessità del voler dare un giudizio articolato semplicemente perché la risposta comporta un giudizio di valore sui tuoi genitori.
Ma crescere significa anche dire, a chi ci ha voluto bene in perfetta buona fede, che non è stato all’altezza.
Dirglielo è il primo passo per mettere mano là dove loro non hanno potuto, saputo o voluto arrivare.

È un passo per diventare uomo.
O donna, ovviamente.

E se non sei pronto a tirare giù dal piedistallo chi ti ha cresciuto, puoi sempre andare a pregare “per grazia ricevuta”, come consigliano le serve dell’ordine costituito.
:LOL:

@ipazia dimmi se ho mal interpretato.
Hai interpretato benissimo.
In particolare il grassetto.

Ancora più in particolare il grande tabù è il giudicare i genitori.

Si sono impegnati, hanno fatto del loro meglio.
La premeditazione non è neanche in considerazione perchè ci si sposta in un ambito ben diverso dalla disfunzionalità.

Ma se il risultato è stato dannoso è stato dannoso. E il danno lo subisce qualcuno che è capitato lì fondamentalmente per caso.

Quanto al tirarli giù dal piedistallo e alla complessità: è un po' come quando ti trovi davanti qualcuno che si mangia la colla. Certo che puoi comprendere il fatto che ha problemi psichici, gustativi, neurologici o quel che si vuole.
Ma mentre si comprende gli si leva la colla.
E se la colla prova a ficcarla in bocca a qualcun altro, glielo si impedisce.

E' facile, come dici tu. Ma fa una fottuta paura.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
I miei genitori loro malgrado hanno inculcato a me e mia sorella il modello di 2 persone che stanno insieme da una vita amandosi veramente nel bene e nel male, nella buona e cattiva sorte, in povertà e ricchezza da quando avevano 18 anni. Un modello molto difficilmente replicabile oggi come oggi, e non riuscire a replicare un modello non può generare di per sé frustrazione o senso di fallimento? Quindi ho avuto genitori funzionali o disfunzionali?
Cosa significa ti hanno inculcato?
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Se vogliamo rifarci a quello che dicono gli studiati il comportamento in psicologia il comportamento è la finestra attraverso cui leggiamo la mente, neurologicamente il comportamento è la traccia materiale dei nostri schemi neurali.

Io penso che le persone si rivelano attraverso i loro comportamenti, ma non si esauriscono in essi.

A me non piace definire un essere con una etichetta, fra l'altro così variabile come disfunzionalità.

Ma questa è la parte distaccata, razionale e lucida che parla :D

Quella più emotiva direbbe un gran volentieri che sono dei miserabili idioti a cui si sarebbe dovuto impedire di fare figli e propagare oltre loro stessi i danni che hanno accumulato nella loro vita scaricandoli sugli altri solo per avere la meschina conferma che la vita di merda che hanno vissuto era la vita che si sono raccontati loro: ossia giusta, perfetta, modello.
Siamo tutti raziocinio e follia. Mischiati in proporzioni variabili a seconda dell'ora e del giorno. :LOL:
Quindi il disfunzionale si rivela o si cristallizza nei suoi comportamenti?
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Cosa significa ti hanno inculcato?
Significa che ho assorbito la loro modalità di relazionarsi per semplice osservazione. Come dice @Brunetta a proposito del termine "casa" che ha un significato diverso per ognuno in base alla propria esperienza, anche se per lo più ci si intende, per me il termine "coppia" rimanda, o meglio ha rimandato per tanto tempo, a loro 2
 
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