ergastolo definitivo per Turetta

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Non funziona. Ma vi assicuro che non funziona perché abbiamo carceri molto dure.
si pensi che moltissimi tentano il suicidio.
15 anni vi sembrano pochi e lo capisco ma credetemi che e’ un girone dell’inferno.
La rieducazione non è possibile se si tratta la gente come se fossero bestie.
Molto dure le nostre carceri? :LOL:
Sono solo sovraffollate. Per il resto di duro non hanno una fava.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Continuo a ritenere che, appena raggiunta la maggiore età, si debba portare i giovani a visitare le carceri.
Come si fanno le gite scolastiche a Firenze, Roma, ecc.. per ammirare le bellezze artistiche.
Ogni visitatore dovrebbe rimanere da solo in una cella per 4 o 5 minuti, con la porta chiusa. E poi uscire ed osservare i detenuti nel cortile durante l' ora d'aria.
Credo che faccia parte di un percorso formativo di base che aiuti a comprendere la realtà, per quello che è.
Nella vita non c' è solo il bello ma anche la sofferenza e il brutto della vita.

E una cella di un carcere è un esempio emblematico delle brutture della vita, delle quali non c' è consapevolezza diffusa.

Sarebbe un modo per fare ragionare meglio su cosa sia trascorrere mesi ed anni in prigione.

Extrema Ratio: un’installazione per mettersi nei panni dei detenuti https://share.google/IChjnSA21kszG9bmt
 

CIRCE74

Utente di lunga data
Continuo a ritenere che, appena raggiunta la maggiore età, si debba portare i giovani a visitare le carceri.
Come si fanno le gite scolastiche a Firenze, Roma, ecc.. per ammirare le bellezze artistiche.
Ogni visitatore dovrebbe rimanere da solo in una cella per 4 o 5 minuti, con la porta chiusa. E poi uscire ed osservare i detenuti nel cortile durante l' ora d'aria.
Credo che faccia parte di un percorso formativo di base che aiuti a comprendere la realtà, per quello che è.
Nella vita non c' è solo il bello ma anche la sofferenza e il brutto della vita.

E una cella di un carcere è un esempio emblematico delle brutture della vita, delle quali non c' è consapevolezza diffusa.

Sarebbe un modo per fare ragionare meglio su cosa sia trascorrere mesi ed anni in prigione.

Extrema Ratio: un’installazione per mettersi nei panni dei detenuti https://share.google/IChjnSA21kszG9bmt
Ragazzo mio ma questi sono dentro perché hanno volontariamente deciso di delinquere, mica gli è stato ordinato dal dottore!!!! Essere buoni va bene ma scemi anche no.
 

hammer

Utente di lunga data
Continuo a ritenere che, appena raggiunta la maggiore età, si debba portare i giovani a visitare le carceri.
Come si fanno le gite scolastiche a Firenze, Roma, ecc.. per ammirare le bellezze artistiche.
Ogni visitatore dovrebbe rimanere da solo in una cella per 4 o 5 minuti, con la porta chiusa. E poi uscire ed osservare i detenuti nel cortile durante l' ora d'aria.
Credo che faccia parte di un percorso formativo di base che aiuti a comprendere la realtà, per quello che è.
Nella vita non c' è solo il bello ma anche la sofferenza e il brutto della vita.

E una cella di un carcere è un esempio emblematico delle brutture della vita, delle quali non c' è consapevolezza diffusa.

Sarebbe un modo per fare ragionare meglio su cosa sia trascorrere mesi ed anni in prigione.

Extrema Ratio: un’installazione per mettersi nei panni dei detenuti https://share.google/IChjnSA21kszG9bmt
Sono d'accordo e sposo l'idea.
Sono tuttavia certo che se tu portassi avanti un progetto del genere i sinistri buonisti ti accuserebbero delle peggiori intenzioni e probabilmente i buoni buonisti ti appenderebbero metaforicamente (e forse non soltanto metaforicamente) a testa in giù.
In questo paese i buoni buonisti minacciano di appendere a testa in giù chiunque non sia d'accordo con loro, tranne chi delinque.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Continuo a ritenere che, appena raggiunta la maggiore età, si debba portare i giovani a visitare le carceri.
Come si fanno le gite scolastiche a Firenze, Roma, ecc.. per ammirare le bellezze artistiche.
Ogni visitatore dovrebbe rimanere da solo in una cella per 4 o 5 minuti, con la porta chiusa. E poi uscire ed osservare i detenuti nel cortile durante l' ora d'aria.
Credo che faccia parte di un percorso formativo di base che aiuti a comprendere la realtà, per quello che è.
Nella vita non c' è solo il bello ma anche la sofferenza e il brutto della vita.

E una cella di un carcere è un esempio emblematico delle brutture della vita, delle quali non c' è consapevolezza diffusa.

Sarebbe un modo per fare ragionare meglio su cosa sia trascorrere mesi ed anni in prigione.

Extrema Ratio: un’installazione per mettersi nei panni dei detenuti https://share.google/IChjnSA21kszG9bmt
Già l'idea di stare solo falsa esperienza. Tu prova a stare in una stanza con altre 15 persone ognuno con la propria idea di igiene personale è un angolo a vista Dove si va in bagno e se fai girare i coglioni a qualcuno ti trovi mezz'ora dopo in infermeria con la mascella spezzata.
 

gvl

Utente di lunga data
Continuo a ritenere che, appena raggiunta la maggiore età, si debba portare i giovani a visitare le carceri.
Come si fanno le gite scolastiche a Firenze, Roma, ecc.. per ammirare le bellezze artistiche.
Ogni visitatore dovrebbe rimanere da solo in una cella per 4 o 5 minuti, con la porta chiusa. E poi uscire ed osservare i detenuti nel cortile durante l' ora d'aria.
Credo che faccia parte di un percorso formativo di base che aiuti a comprendere la realtà, per quello che è.
Nella vita non c' è solo il bello ma anche la sofferenza e il brutto della vita.

E una cella di un carcere è un esempio emblematico delle brutture della vita, delle quali non c' è consapevolezza diffusa.

Sarebbe un modo per fare ragionare meglio su cosa sia trascorrere mesi ed anni in prigione.

Extrema Ratio: un’installazione per mettersi nei panni dei detenuti https://share.google/IChjnSA21kszG9bmt
Ho provato ad aprire il link ma non va.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Ragazzo mio ma questi sono dentro perché hanno volontariamente deciso di delinquere, mica gli è stato ordinato dal dottore!!!! Essere buoni va bene ma scemi anche no.
Grazie per il "ragazzo".
Tempi passati, però...🤷🏼‍♂️

Non vorrei essere frainteso, la mia era una riflessione principalmente volta alla prevenzione.
Feci fare un tour educativo a due nipoti maggiorenni di mia moglie, partendo da una visita ad un' aula della corte d'assise (reati più gravi) all' inizio dell' udienza, quando per prime vengono trattate le cause con imputati detenuti, che entravano in aula con manette o schiavettoni. Ne furono molto impressionati.
A distanza di molti anni, mi ringraziano per quella esperienza.

Per un breve periodo, quando ho studiato in California, sono stato "visiting associate" in gruppo di avvocati che difendevano pro bono i condannati a morte o ergastolani che erano indigenti. Così ho visitato il 'braccio della morte" di alcuni penitenziari di alta sicurezza. Ed ho assistito a colloqui con loro.

Sono anche entrato in istituti carcerari italiani e posso assicurare che stare in prigione è vissuta come una brutta esperienza. In qualche modo, i delinquenti che sono recuperabili imparano in prigione, la restrizione è parte iniziale della rieducazione. Poi ci sono i laboratori per imparare un mestiere, le biblioteche per studiare, le palestre,ecc.

Per dire che è una illusione che possano essere salvati tutti i delinquenti, ma una certa parte è possibile che si redima.

Mutatis mutandis, è come per i traditori. Una certa parte è recuperabile. Ogni caso è a se stante.

Prima di compiere il mio percorso formativo,(tuttora in corso, spero sino alla naturale fine dell' esistenza) fui molto impressionato dalla lettura di scritti di Caryl Chessman ("Cella 2455", "Il volto della giustizia"), un assassino che negli anni '50 era chiamato "il bandito della luce rossa", catturato e condannato a morte (la sua esecuzione avvenne il 2 maggio 1960 dopo otto rinvii in circa 12 anni). È stato tratto un film sulla sua vicenda, credo intorno al 1968.
Era un tipico caso di delinquente che era verosimilmente recuperato, diventato un' altra persona. La persona che era diventato meritava di vivere, secondo me.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Grazie per il "ragazzo".
Tempi passati, però...🤷🏼‍♂️

Non vorrei essere frainteso, la mia era una riflessione principalmente volta alla prevenzione.
Feci fare un tour educativo a due nipoti maggiorenni di mia moglie, partendo da una visita ad un' aula della corte d'assise (reati più gravi) all' inizio dell' udienza, quando per prime vengono trattate le cause con imputati detenuti, che entravano in aula con manette o schiavettoni. Ne furono molto impressionati.
A distanza di molti anni, mi ringraziano per quella esperienza.

Per un breve periodo, quando ho studiato in California, sono stato "visiting associate" in gruppo di avvocati che difendevano pro bono i condannati a morte o ergastolani che erano indigenti. Così ho visitato il 'braccio della morte" di alcuni penitenziari di alta sicurezza. Ed ho assistito a colloqui con loro.

Sono anche entrato in istituti carcerari italiani e posso assicurare che stare in prigione è vissuta come una brutta esperienza. In qualche modo, i delinquenti che sono recuperabili imparano in prigione, la restrizione è parte iniziale della rieducazione. Poi ci sono i laboratori per imparare un mestiere, le biblioteche per studiare, le palestre,ecc.

Per dire che è una illusione che possano essere salvati tutti i delinquenti, ma una certa parte è possibile che si redima.

Mutatis mutandis, è come per i traditori. Una certa parte è recuperabile. Ogni caso è a se stante.

Prima di compiere il mio percorso formativo,(tuttora in corso, spero sino alla naturale fine dell' esistenza) fui molto impressionato dalla lettura di scritti di Caryl Chessman ("Cella 2455", "Il volto della giustizia"), un assassino che negli anni '50 era chiamato "il bandito della luce rossa", catturato e condannato a morte (la sua esecuzione avvenne il 2 maggio 1960 dopo otto rinvii in circa 12 anni). È stato tratto un film sulla sua vicenda, credo intorno al 1968.
Era un tipico caso di delinquente che era verosimilmente recuperato, diventato un' altra persona. La persona che era diventato meritava di vivere, secondo me.
Che poi sarebbe come far dormire in macchina uno per un mese o due qualora fosse intenzionato a sposarsi e mettere su famiglia. È importante avere chiaro cosa si rischia con le proprie scelte anche se ciò non toglie che uno possa farla franca
 

CIRCE74

Utente di lunga data
Grazie per il "ragazzo".
Tempi passati, però...🤷🏼‍♂️

Non vorrei essere frainteso, la mia era una riflessione principalmente volta alla prevenzione.
Feci fare un tour educativo a due nipoti maggiorenni di mia moglie, partendo da una visita ad un' aula della corte d'assise (reati più gravi) all' inizio dell' udienza, quando per prime vengono trattate le cause con imputati detenuti, che entravano in aula con manette o schiavettoni. Ne furono molto impressionati.
A distanza di molti anni, mi ringraziano per quella esperienza.

Per un breve periodo, quando ho studiato in California, sono stato "visiting associate" in gruppo di avvocati che difendevano pro bono i condannati a morte o ergastolani che erano indigenti. Così ho visitato il 'braccio della morte" di alcuni penitenziari di alta sicurezza. Ed ho assistito a colloqui con loro.

Sono anche entrato in istituti carcerari italiani e posso assicurare che stare in prigione è vissuta come una brutta esperienza. In qualche modo, i delinquenti che sono recuperabili imparano in prigione, la restrizione è parte iniziale della rieducazione. Poi ci sono i laboratori per imparare un mestiere, le biblioteche per studiare, le palestre,ecc.

Per dire che è una illusione che possano essere salvati tutti i delinquenti, ma una certa parte è possibile che si redima.

Mutatis mutandis, è come per i traditori. Una certa parte è recuperabile. Ogni caso è a se stante.

Prima di compiere il mio percorso formativo,(tuttora in corso, spero sino alla naturale fine dell' esistenza) fui molto impressionato dalla lettura di scritti di Caryl Chessman ("Cella 2455", "Il volto della giustizia"), un assassino che negli anni '50 era chiamato "il bandito della luce rossa", catturato e condannato a morte (la sua esecuzione avvenne il 2 maggio 1960 dopo otto rinvii in circa 12 anni). È stato tratto un film sulla sua vicenda, credo intorno al 1968.
Era un tipico caso di delinquente che era verosimilmente recuperato, diventato un' altra persona. La persona che era diventato meritava di vivere, secondo me.
Messa così è molto meglio, mia figlia grande ha fatto un percorso con una associazione che prevedeva la visita nel carcere , c'è stata diverse volte ed ha avuto modo di parlare con i detenuti... è una cosa effettivamente molto formativa...loro stessi avevano la percezione che alcune persone possono essere recuperate ma la maggioranza no, principalmente quelli che si erano macchiati di reati gravi non erano per niente pentiti di quello che avevano fatto, bisognerebbe fare una distinzione di trattamento partendo da questo, e molto importante sarebbe non mescolare chi ha fatto piccoli reati con gente che ne ha fatti di veramente brutti.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Ho provato ad aprire il link ma non va.
Era un evento organizzato dalla Caritas di Milano nel 2023: " In occasione del decennale del Polo Penitenziario dell’Università Milano-Bicocca, BiM ospita fino al 15 novembre Extrema Ratio, il progetto di Caritas Ambrosiana che riproduce una cella carceraria per sensibilizzare sulle condizioni di vita dei detenuti. Prova con questo link

https://www.bing.com/ck/a?!&&p=38be...6aW9uaSUyMGRpJTIwdml0YSUyMGRlaSUyMGRldGVudXRp
 

Brunetta

Utente di lunga data
Continuo a ritenere che, appena raggiunta la maggiore età, si debba portare i giovani a visitare le carceri.
Come si fanno le gite scolastiche a Firenze, Roma, ecc.. per ammirare le bellezze artistiche.
Ogni visitatore dovrebbe rimanere da solo in una cella per 4 o 5 minuti, con la porta chiusa. E poi uscire ed osservare i detenuti nel cortile durante l' ora d'aria.
Credo che faccia parte di un percorso formativo di base che aiuti a comprendere la realtà, per quello che è.
Nella vita non c' è solo il bello ma anche la sofferenza e il brutto della vita.

E una cella di un carcere è un esempio emblematico delle brutture della vita, delle quali non c' è consapevolezza diffusa.

Sarebbe un modo per fare ragionare meglio su cosa sia trascorrere mesi ed anni in prigione.

Extrema Ratio: un’installazione per mettersi nei panni dei detenuti https://share.google/IChjnSA21kszG9bmt
So che lo fanno negli Stati Uniti per i giovani a rischio.
È sempre all’interno di una idea in cui chi si comporta bene, lo fa per paura della punizione.
Noi siamo il paese degli oratori e forse funzionano meglio (al netto degli abusi sessuali, che temo avvengano in ogni comunità chiusa maschile.)

Grazie per il "ragazzo".
Tempi passati, però...🤷🏼‍♂️

Non vorrei essere frainteso, la mia era una riflessione principalmente volta alla prevenzione.
Feci fare un tour educativo a due nipoti maggiorenni di mia moglie, partendo da una visita ad un' aula della corte d'assise (reati più gravi) all' inizio dell' udienza, quando per prime vengono trattate le cause con imputati detenuti, che entravano in aula con manette o schiavettoni. Ne furono molto impressionati.
A distanza di molti anni, mi ringraziano per quella esperienza.

Per un breve periodo, quando ho studiato in California, sono stato "visiting associate" in gruppo di avvocati che difendevano pro bono i condannati a morte o ergastolani che erano indigenti. Così ho visitato il 'braccio della morte" di alcuni penitenziari di alta sicurezza. Ed ho assistito a colloqui con loro.

Sono anche entrato in istituti carcerari italiani e posso assicurare che stare in prigione è vissuta come una brutta esperienza. In qualche modo, i delinquenti che sono recuperabili imparano in prigione, la restrizione è parte iniziale della rieducazione. Poi ci sono i laboratori per imparare un mestiere, le biblioteche per studiare, le palestre,ecc.

Per dire che è una illusione che possano essere salvati tutti i delinquenti, ma una certa parte è possibile che si redima.

Mutatis mutandis, è come per i traditori. Una certa parte è recuperabile. Ogni caso è a se stante.

Prima di compiere il mio percorso formativo,(tuttora in corso, spero sino alla naturale fine dell' esistenza) fui molto impressionato dalla lettura di scritti di Caryl Chessman ("Cella 2455", "Il volto della giustizia"), un assassino che negli anni '50 era chiamato "il bandito della luce rossa", catturato e condannato a morte (la sua esecuzione avvenne il 2 maggio 1960 dopo otto rinvii in circa 12 anni). È stato tratto un film sulla sua vicenda, credo intorno al 1968.
Era un tipico caso di delinquente che era verosimilmente recuperato, diventato un' altra persona. La persona che era diventato meritava di vivere, secondo me.
Del caso Chessman avevano molto parlato i miei genitori.
Erano convinti che la pena di morte fosse un orrore.

Che poi sarebbe come far dormire in macchina uno per un mese o due qualora fosse intenzionato a sposarsi e mettere su famiglia. È importante avere chiaro cosa si rischia con le proprie scelte anche se ciò non toglie che uno possa farla franca
Come sei scemo! 😂😂😂😂
 
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gvl

Utente di lunga data
So che lo fanno negli Stati Uniti per i giovani a rischio.
È sempre all’interno di una idea in cui chi si comporta bene, lo fa per paura della punizione.
Noi siamo il paese degli oratori e forse funzionano meglio (al netto degli abusi sessuali, che temo avvengano in ogni comunità chiusa maschile.)
Ho visto un carcere. Non come ospite. È successo anni fa. Prima del 2000. Come musicista venivo chiamato per suonare nei concerti di Natale e all' organizzatore era stato richiesto di fare uno spettacolo per i detenuti. Il carcere era l'Ucciardone. Già a quei tempi era abbastanza pieno. Ho visto le celle e sinceramente non era uno spettacolo accattivante. Devo precisare che erano le celle per i detenuti con con lievi condanne. Ho incontrato anche gente che conoscevo e che da qualche tempo non vedevo in giro e ovviamente la spiegazione era ovvia.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Già l'idea di stare solo falsa esperienza. Tu prova a stare in una stanza con altre 15 persone ognuno con la propria idea di igiene personale è un angolo a vista Dove si va in bagno e se fai girare i coglioni a qualcuno ti trovi mezz'ora dopo in infermeria con la mascella spezzata.
Hai ragione, è peggio in celle sovraffollate. Avevo volutamente evitato di descrivere cosa sono le violenze sessuali in carcere. I detenuti violenti spesso parlano di "farsi lo schiavetto". Succede anche fuori delle carceri nei luoghi di promiscuità di genere (nelle caserme, nei monasteri). A me capitò in caserma al CAR, nel battaglione di disciplina, che un giovane camorrista mi aveva puntato. Risolsi il problema con il coltello alla sua gola, non mi diede più fastidio.

Cella sopraffollata.jpg

In effetti, le celle singole sono di norma per quelli in isolamento o sorvegliati "speciali".

stanza detentiva per 3.jpeg

Questa è una cella per tre, nella quale possono mettere anche uno o due letti in più, quando non hanno più spazio.

Cella detentiva tipo.jpg

Ecco, questa è una cella singola, tranquilla (da privilegiato) ma non è un hotel a 2 o 3 stelle.
 
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Arcistufo

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Grazie per il "ragazzo".
Tempi passati, però...🤷🏼‍♂️

Non vorrei essere frainteso, la mia era una riflessione principalmente volta alla prevenzione.
Feci fare un tour educativo a due nipoti maggiorenni di mia moglie, partendo da una visita ad un' aula della corte d'assise (reati più gravi) all' inizio dell' udienza, quando per prime vengono trattate le cause con imputati detenuti, che entravano in aula con manette o schiavettoni. Ne furono molto impressionati.
A distanza di molti anni, mi ringraziano per quella esperienza.

Per un breve periodo, quando ho studiato in California, sono stato "visiting associate" in gruppo di avvocati che difendevano pro bono i condannati a morte o ergastolani che erano indigenti. Così ho visitato il 'braccio della morte" di alcuni penitenziari di alta sicurezza. Ed ho assistito a colloqui con loro.

Sono anche entrato in istituti carcerari italiani e posso assicurare che stare in prigione è vissuta come una brutta esperienza. In qualche modo, i delinquenti che sono recuperabili imparano in prigione, la restrizione è parte iniziale della rieducazione. Poi ci sono i laboratori per imparare un mestiere, le biblioteche per studiare, le palestre,ecc.

Per dire che è una illusione che possano essere salvati tutti i delinquenti, ma una certa parte è possibile che si redima.

Mutatis mutandis, è come per i traditori. Una certa parte è recuperabile. Ogni caso è a se stante.

Prima di compiere il mio percorso formativo,(tuttora in corso, spero sino alla naturale fine dell' esistenza) fui molto impressionato dalla lettura di scritti di Caryl Chessman ("Cella 2455", "Il volto della giustizia"), un assassino che negli anni '50 era chiamato "il bandito della luce rossa", catturato e condannato a morte (la sua esecuzione avvenne il 2 maggio 1960 dopo otto rinvii in circa 12 anni). È stato tratto un film sulla sua vicenda, credo intorno al 1968.
Era un tipico caso di delinquente che era verosimilmente recuperato, diventato un' altra persona. La persona che era diventato meritava di vivere, secondo me.
Ed esattamente cosa c'entra il sistema carcerario americano col nostro? Sono ecosistemi non comparabili.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Continuo a ritenere che, appena raggiunta la maggiore età, si debba portare i giovani a visitare le carceri.
Come si fanno le gite scolastiche a Firenze, Roma, ecc.. per ammirare le bellezze artistiche.
Ogni visitatore dovrebbe rimanere da solo in una cella per 4 o 5 minuti, con la porta chiusa. E poi uscire ed osservare i detenuti nel cortile durante l' ora d'aria.
Credo che faccia parte di un percorso formativo di base che aiuti a comprendere la realtà, per quello che è.
Nella vita non c' è solo il bello ma anche la sofferenza e il brutto della vita.

E una cella di un carcere è un esempio emblematico delle brutture della vita, delle quali non c' è consapevolezza diffusa.

Sarebbe un modo per fare ragionare meglio su cosa sia trascorrere mesi ed anni in prigione.

Extrema Ratio: un’installazione per mettersi nei panni dei detenuti https://share.google/IChjnSA21kszG9bmt
Pensa alla morta quale bruttura ha dovuto subire.
 
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