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Old Ari
Guest
Beh ma non è prorpio il primissimo caso di persona che sceglie dopo un periodo medio o lungo di "prova" a stare dove non sta bene....L'analisi non verteva al fatto che lui abbia scelto di essere infelice per un certo periodo ed ora abbia scelto il "sentiero luminoso" della sua felicità, dico solo che la sua scelta di essere temporaneamente infelice ha creato disagi esistenziali a due persone, la moglie che ha alimentato speranze ora deluse e l'altra che si è vista ripescare..... amica mia gli è andata bene che l'altra sia stata in campana, poteva capitarle di trovare una soluzione sentimentale diversa ed a quel punto dove andava il nostro "ripensatore di felicità"?
Il tuo problema è il periodo in cui lui ha deciso di stare male restando in famiglia..... vediamo di cercare di capire la sua scelta; responsabilità verso la famiglia? Incertezza che valesse la pena di fare il grande passo con un'altra? Sensazione che forse quella che lui credeva felicità non l'avrebbe raggiunta anche facendo un'altra scelta?
L'ho detto e lo ripeto, addebito la sua scelta a confusione oggettiva, ha scelto non convinto prima, speriamo abbia scelto convinto adesso, ma il perchè abbia deciso di essere "infelice in famiglia" non lo sa neppure lui; per me si tratta solo di mancanza di decisionalità, e spero che la seconda scelta sia frutto di questa e non di alternativa speranzosa! Fossi io la tua amica non gongolerei per il suo ritorno che somiglia ad una Canossa sentimentale....
Bruja
Tutti i divorzi sono fatti di questa mancanza di decisionalità. O sbaglio?