15 anni

Mary The Philips

Utente di lunga data
Sono d'accordo con Chiara, Foglia, Brunetta.

Mi sono fatta questi ragionamenti anche per quanto rigarda il fumo delle figlie adolescenti di mio marito; quando vengono da noi pretendono di fumare in nostra presenza. Il padre concede, io sono contraria: vuoi fumare? Non col mio beneplacito, anche perchè mi vergogno, visto che mi scambiano per la madre, di andare in giro con due ragazzette che fumano in ogni dove in presenza dei genitori. Anche il fatto che raccontino nei minimi dettagli le loro esperienze sessuali (i calci sotto il tavolo fra me e mio marito si sprecano :D) mi turba parecchio. Di solito diciamo che apprezziamo la condivisione generica, ma che certi particolari sono intimi, privati, e che a me e al padre non interessa conoscerli. Loro insistono. A me danno l'idea che non sappiano affatto cosa voglia dire fare l'amore (prime esperienze raccontate, a 13 anni) e che giochino ad un gioco di cui non conoscono nè regole nè significati. Hanno già proposto di essere ospitate in compagnia dei ragazzetti del momento, ma gli è stato risposto "dopo vediamo", che nel nostro gergo è un no :D. In ogni caso non se ne parla neanche per scherzo di offrire la nostra camera, e neanche uno sgabuzzino senza finestre, se la cavassero da sole, come si fa da che mondo e mondo. Ma quale emancipazione??? Asservirsi finanche ai bisogni della sfera sessuale dei figli è aver perso il senso dell'essere genitori, educatori. Ci meritiamo davvero l'Apocalisse :rotfl:
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Sono d'accordo con Chiara, Foglia, Brunetta.

Mi sono fatta questi ragionamenti anche per quanto rigarda il fumo delle figlie adolescenti di mio marito; quando vengono da noi pretendono di fumare in nostra presenza. Il padre concede, io sono contraria: vuoi fumare? Non col mio beneplacito, anche perchè mi vergogno, visto che mi scambiano per la madre, di andare in giro con due ragazzette che fumano in ogni dove in presenza dei genitori. Anche il fatto che raccontino nei minimi dettagli le loro esperienze sessuali (i calci sotto il tavolo fra me e mio marito si sprecano :D) mi turba parecchio. Di solito diciamo che apprezziamo la condivisione generica, ma che certi particolari sono intimi, privati, e che a me e al padre non interessa conoscerli. Loro insistono. A me danno l'idea che non sappiano affatto cosa voglia dire fare l'amore (prime esperienze raccontate, a 13 anni) e che giochino ad un gioco di cui non conoscono nè regole nè significati. Hanno già proposto di essere ospitate in compagnia dei ragazzetti del momento, ma gli è stato risposto "dopo vediamo", che nel nostro gergo è un no :D. In ogni caso non se ne parla neanche per scherzo di offrire la nostra camera, e neanche uno sgabuzzino senza finestre, se la cavassero da sole, come si fa da che mondo e mondo. Ma quale emancipazione??? Asservirsi finanche ai bisogni della sfera sessuale dei figli è aver perso il senso dell'essere genitori, educatori. Ci meritiamo davvero l'Apocalisse :rotfl:
Io dopo averli visti al parco ho pensato che mai vorrei vedere i miei figli così
Quindi non presto la mia camera, non passano la notte a casa mia ma quando non ci sono meglio da me che in giro
Il dubbio resta sull'età
 

Nicka

Capra Espiatrice
Personalmente però non direi mai direttamente ad un mio figlio "oh guarda ti rendo disponibile la casa per te e la tua amichetta" perché gli darei l'illusione di essere adulto, semplicemente non ostacolerei le cose; di certo col piffero che gli direi usa pure la mia camera, per lo stesso discorso, e per un minimo di rispetto....che poi di sicuro userebbe lo stesso, ma almeno non avrebbe il mio permesso. Sottile differenza.
Non è questione di ostacolare secondo me, la questione è che bisognerebbe agire a monte.
Fare capire a un quindicenne che cosa è giusto o sbagliato credo sia cosa molto difficile, già non si riesce a vietare la sigaretta o la bevuta, tanto per fare un esempio...figuriamoci quanto possa essere difficile "vietare" rapporti quando siamo tutti consapevoli di quanto sia bello il sesso (e decisamente più salutare di una sigaretta o una birra).
Agire a monte significa educare al sentimento. Oggi il sesso è visto e vissuto come un gioco, sia chiaro...per me è un bel gioco, ma andrebbe vissuto con consapevolezza e un minimo di maturità.
Credo che qui ognuno di noi abbia provato le prime pulsioni da molto giovane. Io avevo stimoli e fantasie fin da piccolina, ma non prendiamoci in giro...a 15 anni è troppo presto. Vero è che ognuno raggiunge la propria maturità quando capita, ma 15 anni resta presto. Io sono arrivata a comprendere cose di me intorno ai 18/19 anni e mi reputavo comunque immatura per vivermi con tranquillità. E le mie fantasie e voglie sono rimaste immutate negli anni, quindi grossi cambiamenti non ne ho avuti...però se avessi vissuto certe cose a quell'età credo che mi sarei rovinata o comunque non le avrei apprezzate quanto averle vissute da grande.
Tornando all'ostacolare e all'educazione, per me dare il via al dormire insieme a quell'età e a passare i fine settimana o le vacanze nelle rispettive case con o senza genitori vuol dire togliere l'ultimo barlume di infanzia, perchè scusatemi, ma per me a 15 anni si è ancora bambini.
E visto che ai bambini piace disobbedire facciamo in modo che disobbediscano, che facciano certe cose di nascosto, che se la sbrighino da soli, che si incazzino perchè sono troppo piccoli per andare in albergo e perchè non hanno ancora la macchina nè un appartamento da utilizzare.
Vogliamo dar loro pure la casetta libera dopo aver dato praticamente tutto?
E come se le guadagnano le cose? Come le raggiungono se mamma e papà dicono sì a tutto? Se non hanno nemmeno tempo e modo di capire se stessi perchè anche in quello sono agevolati?
 

Bender

Utente di lunga data
ok, 15 anni sono pochi, ma purtroppo va così, io lo feci più in là, ma sono stata una delle ultime. Per fortuna 15 anni non era la media, ma ora a quanto so lo è diventata.

Detto questo, se due ragazzini si mettono in testa di farlo, garantito che un modo lo trovano, in genere magari aspettano che i genitori per qualche motivo non siano in casa, ma se va male si ritrovano a farlo non solo in posti pericolosi, ma anche in condizioni per cui diventa difficile (soprattutto a quell'età) usare la testa o viverla comunque bene. Per cui secondo me un genitore che si rende conto di cosa sta per o sta succedendo, non sbaglia a facilitargli l'uso della casa. Potrebbe cogliere l'occasione per fargli il famoso discorsetto in modo serio.

Personalmente però non direi mai direttamente ad un mio figlio "oh guarda ti rendo disponibile la casa per te e la tua amichetta" perché gli darei l'illusione di essere adulto, semplicemente non ostacolerei le cose; di certo col piffero che gli direi usa pure la mia camera, per lo stesso discorso, e per un minimo di rispetto....che poi di sicuro userebbe lo stesso, ma almeno non avrebbe il mio permesso. Sottile differenza.

Trovo più grave, perché l'ho provato sulla mia pelle, che a quell'età si inseriscano così tanto nelle famiglie l'una dell'altro perché alla lunga si paga come cosa. Io a 16-17 anni già dormivo il fine settimana dal mio ex con la sua famiglia e fine settimana successivo veniva lui da me (il motivo era che non abitavamo nella stessa città per cui per evitare treni notturni, l'unica soluzione diventava quella).

Col tempo però non se ne esce più, o, peggio, si crea subito la vita che sarebbe giusto avere alla mia età...dopo un po' non ne puoi più perché ti sei persa l'adolescenza vera, e se vanno male le cose, diventa veramente difficile rendersene conto, o magari capisci che c'è qualcosa che non va e dai la colpa alla storia, quando forse era altro. Come diventa straziante e impossibile prendere la decisione di chiudere essendoti legata a quella vita alle famiglie ecc per cui a quell'età bisogna avere un bel po' di coraggio e forza per chiudere, quando appunto a quell'età le cose andrebbero vissute con moooolta più leggerezza (per dire una cazzata, a me i suoi mi chiamavano "norina").
è esattamente quello che è capitato a me.
Nicka ha detto che 15 anni sono pochi,ma secondo me è tutto relativo, dipende dalle persone e da come si sentono.
a me è capitato a 16 anni,sia io che lei,inizialmente andavo in garage,per un paio di mesi, poi è arrivato l'inverno, e non ricordo come ma siamo finiti a stare in camera mia con la porta chiusa a chiave:rolleyes::D:D
poi tutti a pensar male,le amiche che facevano di tutto, tranne... a dirle non dovevi è troppo presto se ti lascia muori,be è durata 14 anni questa relazione,e mi ha lasciato lei, e io penso che se è capitato subito,se si è fidata è perché se la sentiva è perché avrà visto qualcosa in me
 

Nicka

Capra Espiatrice
è esattamente quello che è capitato a me.
Nicka ha detto che 15 anni sono pochi,ma secondo me è tutto relativo, dipende dalle persone e da come si sentono.
a me è capitato a 16 anni,sia io che lei,inizialmente andavo in garage,per un paio di mesi, poi è arrivato l'inverno, e non ricordo come ma siamo finiti a stare in camera mia con la porta chiusa a chiave:rolleyes::D:D
poi tutti a pensar male,le amiche che facevano di tutto, tranne... a dirle non dovevi è troppo presto se ti lascia muori,be è durata 14 anni questa relazione,e mi ha lasciato lei, e io penso che se è capitato subito,se si è fidata è perché se la sentiva è perché avrà visto qualcosa in me
Cribbio Bender, con te mi chiuderei in camera pure io e starei tranquilla!!! :rotfl::rotfl::rotfl:
 

Tulipmoon

Utente Coerente
Non è questione di ostacolare secondo me, la questione è che bisognerebbe agire a monte.
Fare capire a un quindicenne che cosa è giusto o sbagliato credo sia cosa molto difficile, già non si riesce a vietare la sigaretta o la bevuta, tanto per fare un esempio...figuriamoci quanto possa essere difficile "vietare" rapporti quando siamo tutti consapevoli di quanto sia bello il sesso (e decisamente più salutare di una sigaretta o una birra).
Agire a monte significa educare al sentimento. Oggi il sesso è visto e vissuto come un gioco, sia chiaro...per me è un bel gioco, ma andrebbe vissuto con consapevolezza e un minimo di maturità.
Credo che qui ognuno di noi abbia provato le prime pulsioni da molto giovane. Io avevo stimoli e fantasie fin da piccolina, ma non prendiamoci in giro...a 15 anni è troppo presto. Vero è che ognuno raggiunge la propria maturità quando capita, ma 15 anni resta presto. Io sono arrivata a comprendere cose di me intorno ai 18/19 anni e mi reputavo comunque immatura per vivermi con tranquillità. E le mie fantasie e voglie sono rimaste immutate negli anni, quindi grossi cambiamenti non ne ho avuti...però se avessi vissuto certe cose a quell'età credo che mi sarei rovinata o comunque non le avrei apprezzate quanto averle vissute da grande.
Tornando all'ostacolare e all'educazione, per me dare il via al dormire insieme a quell'età e a passare i fine settimana o le vacanze nelle rispettive case con o senza genitori vuol dire togliere l'ultimo barlume di infanzia, perchè scusatemi, ma per me a 15 anni si è ancora bambini.
E visto che ai bambini piace disobbedire facciamo in modo che disobbediscano, che facciano certe cose di nascosto, che se la sbrighino da soli, che si incazzino perchè sono troppo piccoli per andare in albergo e perchè non hanno ancora la macchina nè un appartamento da utilizzare.
Vogliamo dar loro pure la casetta libera dopo aver dato praticamente tutto?
E come se le guadagnano le cose? Come le raggiungono se mamma e papà dicono sì a tutto? Se non hanno nemmeno tempo e modo di capire se stessi perchè anche in quello sono agevolati?
Infatti non ho detto che farlo a 15 anni è giusto, ho detto che ora vanno così le cose, o forse anche prima ma era meno evidente.
Non ho nemmeno detto che gli darei le chiavi di casa e me ne andrei. Anzi spererei che un figlio mio avesse la mia stessa testa, per cui a 15 anni non lo farebbe mai e di certo partirei a monte a evitarlo, come infatti hai detto anche tu "educare al sentimento".
Io ho detto che, posto che 15 anni sono pochi, se diventa evidente che la direzione è quella, diciamo a 17 anni, perché magari sta con una persona fissa, non ha alcun senso ostacolare ad ogni costo, si ritroverebbero a farlo semplicemente in condizioni a rischio e pericolose.
Ho anche detto che i genitori bravi non fanno render conto ai figli che "non li stanno ostacolando" di modo che il figlio pensa comunque di star disobbedendo, ma lo fa al sicuro. Questo è quello che hanno fatto la mia famiglia e la famiglia del mio ragazzo. E nessuno dei due è cresciuto come uno sbandato.
 

Tulipmoon

Utente Coerente
è esattamente quello che è capitato a me.
Nicka ha detto che 15 anni sono pochi,ma secondo me è tutto relativo, dipende dalle persone e da come si sentono.
a me è capitato a 16 anni,sia io che lei,inizialmente andavo in garage,per un paio di mesi, poi è arrivato l'inverno, e non ricordo come ma siamo finiti a stare in camera mia con la porta chiusa a chiave:rolleyes::D:D
poi tutti a pensar male,le amiche che facevano di tutto, tranne... a dirle non dovevi è troppo presto se ti lascia muori,be è durata 14 anni questa relazione,e mi ha lasciato lei, e io penso che se è capitato subito,se si è fidata è perché se la sentiva è perché avrà visto qualcosa in me

Si infatti, sta anche ai ragazzi capire di chi fidarsi e cominciare a usare la testa. Ok a 15 anni non capisci chi sei e cosa vuoi. Ma a dirla tutta manco ora so chi sono e cosa voglio. Detto questo anche secondo me è relativo. Io mi baso sulla persona che ero e sulla persona con cui stavo. Ci fidavamo l'uno dell'altra, ma poteva finire il giorno dopo....eppure è durata quasi 8 anni. Sono stata fortunata (o sfortunata a posteriori) che sia andata così bene. Ma si parte tutti da quel punto, non si sa se il giorno dopo quella persona ci sarà più. Credo siano in pochi quelli che ora come ora riescono a passare la vita con "la loro prima volta".
Discorso diverso se un ragazzino o una ragazzina di 15 anni (posto che se facciamo la media della maturità della gente, non 15 anni sono pochi, sennò qui non si capisce come la penso) non sono presi da una persona, ma vanno a giro a destra e manca. Ma questo appunto si parla della maturità ma non solo, proprio del cervello, della gente.
Io ho raccontato la mia storia, e i miei si sono fidati sempre ciecamente di me, se avessi un figlio scemo non mi ci fiderei nemmeno di striscio. Quindi si è relativo.

Detto questo il fatto di dormire insieme è stata una necessità quando la storia è diventata seria, essendo di città diverse. E ok i miei non mi avrebbero dovuto permettere di dormire da lui, ma sai cosa succedeva quando non me lo permettevano? Io dicevo di andare da un'amica, e tornavo alle 5 di notte da sola in treno....Per questo dico che ostacolare, quando si è in una situazione del genere non serve a nulla e anzi rischia di diventare pericoloso.
 

Lucrezia

Utente di lunga data
Una mia collega mi ha raccontato di essere stata trattata da madre snaturata perché non si sogna, come la madre di un coetaneo del figlio, 15 anni , di cedere la camera al figlio per fargli fare sesso comodamente.
L'altra madre del coetaneo è separata e quando il figlio va dal padre in vacanza si porta anche la ragazzina, coetanea, con la quale dorme durante tutto il periodo.
Io sono allibita.
Voi?
Farà forse differenza quell'anno o due in più, io mi ricordo chiaramente che a 16-17 anni il mio 'fidanzato' veniva a stare da me ogni week end, qualche volta io da lui. I suoi genitori spesso mi invitavano a fare i week end in camper con loro, ero io che cercavo di non andarci ma ogni tanto mi toccava. Ma attorno a me, tutte le 'coppie' erano così. Chiaro che non è che ci si portasse in casa il primo o la prima venuti, le storie che ricordo anche di compagne e compagni di classe erano tutte cose che son poi durate anni e andavano avanti da un pò. Tutti i genitori in causa sapevano quel che c'era da sapere. Ovviamente non parlo di sesso occasionale. Anche per quello, però, metà degli adolescenti erano in casa tutto il giorno da soli, quindi, organizzarsi non era difficile nemmeno per quello. È un modello che non ho mai messo in discussione mentre lo vivevo, anche adesso mi sembra abbia un suo senso. Forse ha una funzione più di controllo che di complicità, non saprei.
 

Bender

Utente di lunga data
Si infatti, sta anche ai ragazzi capire di chi fidarsi e cominciare a usare la testa. Ok a 15 anni non capisci chi sei e cosa vuoi. Ma a dirla tutta manco ora so chi sono e cosa voglio. Detto questo anche secondo me è relativo. Io mi baso sulla persona che ero e sulla persona con cui stavo. Ci fidavamo l'uno dell'altra, ma poteva finire il giorno dopo....eppure è durata quasi 8 anni. Sono stata fortunata (o sfortunata a posteriori) che sia andata così bene. Ma si parte tutti da quel punto, non si sa se il giorno dopo quella persona ci sarà più. Credo siano in pochi quelli che ora come ora riescono a passare la vita con "la loro prima volta".
Discorso diverso se un ragazzino o una ragazzina di 15 anni (posto che se facciamo la media della maturità della gente, non 15 anni sono pochi, sennò qui non si capisce come la penso) non sono presi da una persona, ma vanno a giro a destra e manca. Ma questo appunto si parla della maturità ma non solo, proprio del cervello, della gente.
Io ho raccontato la mia storia, e i miei si sono fidati sempre ciecamente di me, se avessi un figlio scemo non mi ci fiderei nemmeno di striscio. Quindi si è relativo.

Detto questo il fatto di dormire insieme è stata una necessità quando la storia è diventata seria, essendo di città diverse. E ok i miei non mi avrebbero dovuto permettere di dormire da lui, ma sai cosa succedeva quando non me lo permettevano? Io dicevo di andare da un'amica, e tornavo alle 5 di notte da sola in treno....Per questo dico che ostacolare, quando si è in una situazione del genere non serve a nulla e anzi rischia di diventare pericoloso.
è questo che ti pesa tantissimo quando finisce,passami il paragone un po scemo,ma è come giocare una partita a bowling e fare uno strike,mente chi gioca vicino a te sbaglia,avete iniziato a giocare assieme per la prima volta ma tu continui a fare strike e inizi a pensare di poter fare la partita perfetta,quando poi sbagli e non ne pendi nemmeno uno,non ti sembra vero,non eri preparato a una cosa del genere perchè non ti era mai capitata e pensavi che ormai non potesse più accadere dopo tutti quei tiri perfetti e così non sei pronto.
io cedo di essere l'eccezione che conferma la regola,con la mia ex è capitato a 16 e dopo soli 15 giorni che stavamo insieme,tutti i presupposti perchè non durasse, eppure è durata, più di tutte le storie dei nostri amici e conoscenti,quindi secondo me non ci sono regole che vadano bene per tutti. dopo pochi mesi lei aveva paura che la lasciassi e io mi ricordo che le ho detto,se ci lasciamo sarai tu a farlo perchè io non ti lascio, e infatti avevo ragione:(,per assurdo io non volevo nemmeno andarci a quel primo appuntamento,(ci eravamo conosciuti un mesetto prima a spiaggia in un gruppo di amici)eppure dopo quella sera è cambiato tutto ai miei occhi.
 

Spot

utente in roaming.
Farà forse differenza quell'anno o due in più, io mi ricordo chiaramente che a 16-17 anni il mio 'fidanzato' veniva a stare da me ogni week end, qualche volta io da lui. I suoi genitori spesso mi invitavano a fare i week end in camper con loro, ero io che cercavo di non andarci ma ogni tanto mi toccava. Ma attorno a me, tutte le 'coppie' erano così. Chiaro che non è che ci si portasse in casa il primo o la prima venuti, le storie che ricordo anche di compagne e compagni di classe erano tutte cose che son poi durate anni e andavano avanti da un pò. Tutti i genitori in causa sapevano quel che c'era da sapere. Ovviamente non parlo di sesso occasionale. Anche per quello, però, metà degli adolescenti erano in casa tutto il giorno da soli, quindi, organizzarsi non era difficile nemmeno per quello. È un modello che non ho mai messo in discussione mentre lo vivevo, anche adesso mi sembra abbia un suo senso. Forse ha una funzione più di controllo che di complicità, non saprei.
Divertente.
Fino ad un paio di anni fa, andare a dormire in casa del mio lui d'allora, stessa stanza, appartamento non vuoto, era un dramma.
A 16-17 anni tutti avevano la loro vita sessuale abbastanza regolare, comunque, ma mai alla luce del sole rispetto ai loro genitori. Quello era inammissibile.

Comunque a parte le regole familiari interne, quello che mi preoccupa di più dei 15enni è la mancanza di educazione sessuale/sentimentale, e non in fatto che facciano sesso (cosa abbastanza comune d'altronde). La mia generazione è rimasta totalmente diseducata, ed è stato un problema sia per chi ha iniziato a 15 sia per chi ha iniziato a 20.

La questione di "lasciar loro la casa/camera" è problematica proprio perchè io non la leggo tanto come una forma di educazione quanto di incoraggiamento (che invece è stupido e inutile). Poi dipende dalle famiglie.
 
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Foglia

utente viva e vegeta
Ecco, per me la questione si snoda tra questo:

Vogliamo dar loro pure la casetta libera dopo aver dato praticamente tutto?
E come se le guadagnano le cose? Come le raggiungono se mamma e papà dicono sì a tutto? Se non hanno nemmeno tempo e modo di capire se stessi perchè anche in quello sono agevolati?
... e questo:

La questione di "lasciar loro la casa/camera" è problematica proprio perchè io non la leggo tanto come una forma di educazione quanto di incoraggiamento (che invece è stupido e inutile). Poi dipende dalle famiglie.

Poi per l'amor del cielo. Non credo che dirò mai che a 15 anni NON DEVONO fare sesso. Che magari sarà pur "sbagliato" fare sesso a 15 anni: ma per me la parola "sbagliato" non è quella giusta in questo frangente. Né credo che vada fatto di nascosto. Perché il "di nascosto" implica sempre qualcosa di cui ci si deve quasi vergognare.

Però resta un fatto privato. Intimo. Al quale i figli vanno senza dubbio educati. E che dubito possa venire percepito nel verso giusto dall'adolescente che va da mammà a dire: "sganciami la camera, che ho necessità". E si sente dire un sì. Ecco.... :)
 

Brunetta

Utente di lunga data
Mi rendo conto leggendo le varie risposte che non avrei dovuto stupirmi perché il nodo a cui si sta arrivando è quello del ruolo genitoriale.
È noto, girano vignette, battute e elenchi nostalgici su Facebook, che i genitori hanno gradualmente abbandonato un ruolo normativo, repressivo e sanzionatorio.
Questo ruolo che si esplicitava con proibizioni e punizioni era la riproduzione di quello delle generazioni precedenti e faceva riferimento a regole assunte acriticamente, principi più o meno religiosi che davano dei riferimenti.
Oggi molti genitori sembra che abbiano assunto il ruolo degli agevolatori, di coloro che cercano di evitare ai figli, prove, difficoltà, frustrazioni, scontri, conflitti e quando queste evenienze avvengono si pongono sempre dalla parte dei figli come se si trattasse sempre di una questione di decidere da che parte stare e, naturalmente, si sta dalla parte dei figli, sempre e comunque.
Voglio dire che forse gli adulti sono talmente confusi da non sentirsi in grado di educare, ma pensino solo di potere e dovere evitare difficoltà.
Vedo che alcuni sono già stati educati così e sono stati agevolati il più possibile per realizzare quello che loro avevano già deciso.
Penso a quello che ha scritto Bender o Tulip. Ma, ad esempio, l'alternativa di dire che andava da un'amica e tornare alle cinque del mattino di Tulip era un'alternativa che avrebbe potuto non esserci.
Questo tipo di relazione genitori-figli mi fa pensare a quello sport sul ghiaccio in cui alcuni componenti della squadra puliscono il ghiaccio perché l'oggetto lanciato possa scivolare meglio.
Ma chi pulisce la strada a un altro essere umano è uno schiavo.Ecco a me sembra che i genitori che agevolano, anche non ostacolando, le scelte dei figli si pongano come schiavi o, al meglio, come loro amici, sullo stesso piano. Perché mai un adulto dovrebbe credere di avere la stessa capacità di giudizio di un quindicenne?
Infatti molti, anche genitori, hanno risposto identificandosi nella pulsioni dei quindicenni.
Per fortuna sta uscendo il tema dell'educazione sentimentale.
 

Nicka

Capra Espiatrice
Poi per l'amor del cielo. Non credo che dirò mai che a 15 anni NON DEVONO fare sesso. Che magari sarà pur "sbagliato" fare sesso a 15 anni: ma per me la parola "sbagliato" non è quella giusta in questo frangente. Né credo che vada fatto di nascosto. Perché il "di nascosto" implica sempre qualcosa di cui ci si deve quasi vergognare.

Però resta un fatto privato. Intimo. Al quale i figli vanno senza dubbio educati. E che dubito possa venire percepito nel verso giusto dall'adolescente che va da mammà a dire: "sganciami la camera, che ho necessità". E si sente dire un sì. Ecco.... :)
Hai ragione, "sbagliato" e "di nascosto" non sono le parole giuste.
Non è sbagliato fare sesso, assolutamente...diciamo che se ci fosse un altro tipo di educazione secondo me potrebbe esserci la possibilità che possa essere vissuto con una maturità diversa, maturità che a 15 anni di norma non c'è.
E "di nascosto" non lo dicevo per far passare l'idea di vergogna, quanto di privacy e di intimità.
Se un adolescente si confida con i genitori e dice che sta iniziando ad avere una vita sessuale attiva i genitori possono intervenire indicando le vie migliori, insegnando loro la prevenzione di malattie e gravidanze, ma i genitori non sono appunto amici, hanno un ruolo ben diverso.
Inoltre io continuo ad essere a favore dell'educazione sessuale a scuola fin dalle medie, perchè mi rendo conto che l'argomento per i genitori nei confronti dei figli che stanno crescendo possa essere di difficile gestione, quindi una figura preparata che insegni determinate cose a scuola io lo trovo auspicabile.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Hai ragione, "sbagliato" e "di nascosto" non sono le parole giuste.
Non è sbagliato fare sesso, assolutamente...diciamo che se ci fosse un altro tipo di educazione secondo me potrebbe esserci la possibilità che possa essere vissuto con una maturità diversa, maturità che a 15 anni di norma non c'è.
E "di nascosto" non lo dicevo per far passare l'idea di vergogna, quanto di privacy e di intimità.
Se un adolescente si confida con i genitori e dice che sta iniziando ad avere una vita sessuale attiva i genitori possono intervenire indicando le vie migliori, insegnando loro la prevenzione di malattie e gravidanze, ma i genitori non sono appunto amici, hanno un ruolo ben diverso.
Inoltre io continuo ad essere a favore dell'educazione sessuale a scuola fin dalle medie, perché mi rendo conto che l'argomento per i genitori nei confronti dei figli che stanno crescendo possa essere di difficile gestione, quindi una figura preparata che insegni determinate cose a scuola io lo trovo auspicabile.
Gli interventi con cui mi trovo più d'accordo sono i tuoi.
Forse la tua giovane età ti fa ricordare bene quali e quanti cambiamenti avvengano e di come si matura in quegli anni.
 
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Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Mi rendo conto leggendo le varie risposte che non avrei dovuto stupirmi perché il nodo a cui si sta arrivando è quello del ruolo genitoriale.
È noto, girano vignette, battute e elenchi nostalgici su Facebook, che i genitori hanno gradualmente abbandonato un ruolo normativo, repressivo e sanzionatorio.
Questo ruolo che si esplicitava con proibizioni e punizioni era la riproduzione di quello delle generazioni precedenti e faceva riferimento a regole assunte acriticamente, principi più o meno religiosi che davano dei riferimenti.
Oggi molti genitori sembra che abbiano assunto il ruolo degli agevolatori, di coloro che cercano di evitare ai figli, prove, difficoltà, frustrazioni, scontri, conflitti e quando queste evenienze avvengono si pongono sempre dalla parte dei figli come se si trattasse sempre di una questione di decidere da che parte stare e, naturalmente, si sta dalla parte dei figli, sempre e comunque.
Voglio dire che forse gli adulti sono talmente confusi da non sentirsi in grado di educare, ma pensino solo di potere e dovere evitare difficoltà.
Vedo che alcuni sono già stati educati così e sono stati agevolati il più possibile per realizzare quello che loro avevano già deciso.
Penso a quello che ha scritto Bender o Tulip. Ma, ad esempio, l'alternativa di dire che andava da un'amica e tornare alle cinque del mattino di Tulip era un'alternativa che avrebbe potuto non esserci.
Questo tipo di relazione genitori-figli mi fa pensare a quello sport sul ghiaccio in cui alcuni componenti della squadra puliscono il ghiaccio perché l'oggetto lanciato possa scivolare meglio.
Ma chi pulisce la strada a un altro essere umano è uno schiavo.Ecco a me sembra che i genitori che agevolano, anche non ostacolando, le scelte dei figli si pongano come schiavi o, al meglio, come loro amici, sullo stesso piano. Perché mai un adulto dovrebbe credere di avere la stessa capacità di giudizio di un quindicenne?
Infatti molti, anche genitori, hanno risposto identificandosi nella pulsioni dei quindicenni.
Per fortuna sta uscendo il tema dell'educazione sentimentale.
Ti seguo fino a un certo punto
É vero quello che dici sul ruolo odierno dei genitori. Vero anche che tra spianare la strada ed evitare dove possibile che corrano pericoli c'è una certa differenza.
Ho puntato molto sul l'educazione sentimentale sul rispetto degli altri e ho sempre parlato con i miei figli di sesso.
Detto questo i miei figli dopo la terza media sono sempre stati in casa da soli anche se i nonni abitano al piano di sopra.
Le ragazzine che ha avuto mio figlio fino ad ora le ha sempre viste fuori casa perché lui ha deciso così e per quel che ne so non ci ha fatto sesso.
Se un giorno mi avesse detto che portava il pomeriggio maria Lucia o che ne so a casa non avrei avuto nulla da dire se non ricordargli quello che gli
ricordo sempre in termini di prevenzione e di rispetto.
Ripeto fargli rischiare qualcosa quando é evitabile mi sembra anche questo un dovere di un genitore.
L'esempio che hai fatto é estremo per quel che mi riguarda in termini di età e di modalità e andrebbe estrapolato dal contesto.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ti seguo fino a un certo punto
É vero quello che dici sul ruolo odierno dei genitori. Vero anche che tra spianare la strada ed evitare dove possibile che corrano pericoli c'è una certa differenza.
Ho puntato molto sul l'educazione sentimentale sul rispetto degli altri e ho sempre parlato con i miei figli di sesso.
Detto questo i miei figli dopo la terza media sono sempre stati in casa da soli anche se i nonni abitano al piano di sopra.
Le ragazzine che ha avuto mio figlio fino ad ora le ha sempre viste fuori casa perché lui ha deciso così e per quel che ne so non ci ha fatto sesso.
Se un giorno mi avesse detto che portava il pomeriggio maria Lucia o che ne so a casa non avrei avuto nulla da dire se non ricordargli quello che gli
ricordo sempre in termini di prevenzione e di rispetto.
Ripeto fargli rischiare qualcosa quando é evitabile mi sembra anche questo un dovere di un genitore.
L'esempio che hai fatto é estremo per quel che mi riguarda in termini di età e di modalità e andrebbe estrapolato dal contesto.
Il fatto che tuo figlio non abbia portato una ragazza a casa è casuale o è conseguenza dell'educazione che gli è stata data?

Io penso che sia il secondo caso.
Anche prevenire i pericoli si può fare in modi diversi.

Mi raccontava mia figlia ieri di una collega che per convincere il figlio che non era il caso di avere il motorino, i genitori gli proponevano alternative per spendere la stessa cifra. E mia figlia commentava: "Ma dire semplicemente NO? Possibile che i genitori non vogliano fare i genitori? Vogliono l'approvazione del figlio?".
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Il fatto che tuo figlio non abbia portato una ragazza a casa è casuale o è conseguenza dell'educazione che gli è stata data?

Io penso che sia il secondo caso.
Anche prevenire i pericoli si può fare in modi diversi.

Mi raccontava mia figlia ieri di una collega che per convincere il figlio che non era il caso di avere il motorino, i genitori gli proponevano alternative per spendere la stessa cifra. E mia figlia commentava: "Ma dire semplicemente NO? Possibile che i genitori non vogliano fare i genitori? Vogliono l'approvazione del figlio?".
Lui sa benissimo e ha sempre saputo che a casa può portare chi vuole mantenendo un certo comportamento cosa che ha sempre fatto.
Anche quando siamo stati via di notte lui ha portato amici.
In realtà credo che le ragazze non le abbia portate proprio perché non aveva bisogno di un posto "sicuro" altrimenti l'avrebbe fatto sapendo che anche io sarei stata più serena.
Diciamo che la mia educazione può averlo invece portato a non considerare il sesso a 15 anni, questo sicuramebte
 

Nicka

Capra Espiatrice
Lui sa benissimo e ha sempre saputo che a casa può portare chi vuole mantenendo un certo comportamento cosa che ha sempre fatto.
Anche quando siamo stati via di notte lui ha portato amici.
In realtà credo che le ragazze non le abbia portate proprio perché non aveva bisogno di un posto "sicuro" altrimenti l'avrebbe fatto sapendo che anche io sarei stata più serena.
Diciamo che la mia educazione può averlo invece portato a non considerare il sesso a 15 anni, questo sicuramebte
Eh, ma questo è uno dei discorsi principali.
Si vede che la tua educazione è stata buona e gli hai trasmesso quello che ha una certa importanza.
Non è questione di posti sicuri o non sicuri, la questione è proprio che non ha avuto necessità di bruciare le tappe.
Aggiungo anche che tu hai un figlio, secondo me un maschio è una cosa diversa rispetto a una figlia femmina.
Per le femmine il discorso è diverso perchè maturano prima e quindi ci sta che l'età per scoprire determinate cose sia più bassa rispetto ai maschi.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Eh, ma questo è uno dei discorsi principali.
Si vede che la tua educazione è stata buona e gli hai trasmesso quello che ha una certa importanza.
Non è questione di posti sicuri o non sicuri, la questione è proprio che non ha avuto necessità di bruciare le tappe.
Aggiungo anche che tu hai un figlio, secondo me un maschio è una cosa diversa rispetto a una figlia femmina.
Per le femmine il discorso è diverso perchè maturano prima e quindi ci sta che l'età per scoprire determinate cose sia più bassa rispetto ai maschi.
A 15 anni mio figlio ha lasciato una tipa perché lei voleva fare sesso e lui probabilmente non era pronto
Saputo per via traverse :)
 
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