15 anni

danny

Utente di lunga data
Io non ho fatto particolari studi in materia e in più ho un'esperienza molto limitata, ma secondo me stai facendo una grande confusione.
Parlare di sessualità ai figli e parlare della loro sessualità sono due cose ben diverse.
La prima compete ai genitori e agli educatori in generale, la seconda agli amici e alle persone fidate con cui sono in confidenza.
Assecondarli nella ricerca del sesso?
Mi auguro vivamente che tu stia scherzando.
Non negarsi che lo ricerchino.
Il ruolo parentale finisce con l'infanzia?
O la sessualità non fa parte dell'educazione?
E i genitori nell'approcciarla devono solo definire paletti?
A 15 anni mediamente una persona ricerca sesso.
Nella maggior parte dei casi non lo ammette ai genitori perché li sente estranei a questa ricerca, se non addirittura ostili.
I genitori possono anche far finta di non assecondare, ma mollare la casa senza dir niente ogni tanto e uscirsene lasciando ai propri figli gli spazi per far quello che vogliono, perché no?
A me sembra strano che si discuta su una cosa che abbiamo fatto o desiderato tutti.
Ovvero di avere la casa libera una volta ogni tanto.
Magari con l'ansia del ritorno dei genitori, ma comunque in un luogo molto più familiare e sereno che il divanetto di una discoteca o la panchina di un parco.
Comunque, quando i genitori lavorano entrambi, il problema non si pone. Essendo ormai molto comune, non comprendo il senso del thread.
Il pomeriggio è libero a partire dalle medie, e le occasioni partono da quando cominci a invitare qualcuno a casa per studiare insieme.
Io purtroppo avevo mia nonna sempre in casa.
Una palla.
 
Ultima modifica:

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
Sono d'accordo con te. Ognuno conosce i propri figli e fa le scelte dettate dalla propria coscienza e consapevolezza.
Secondo me dare troppa libertà di decisione a dei ragazzini facendogli fare quello che gli passa per la testa senza vincoli o senza no gli preclude dall'imparare che nella vita ci sono anche dei no e che le cose vanno conquistate.
Poi anche i genitori sbaglino. Io sono sempre convinta che avrei potuto essere migliore.
Ma certo che sbagliamo.
L'importante è sbagliate in buona fede.
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
Non negarsi che lo ricerchino.
Il ruolo parentale finisce con l'infanzia?
O la sessualità non fa parte dell'educazione?
E i genitori nell'approcciarla devono solo definire paletti?
A 15 anni mediamente una persona ricerca sesso.
Nella maggior parte dei casi non lo ammette ai genitori perché li sente estranei a questa ricerca, se non addirittura ostili.
I genitori possono anche far finta di non assecondare, ma mollare la casa senza dir niente ogni tanto e uscirsene lasciando ai propri figli gli spazi per far quello che vogliono, perché no?
A me sembra strano che si discuta su una cosa che abbiamo fatto o desiderato tutti.
Ovvero di avere la casa libera una volta ogni tanto.
Magari con l'ansia del ritorno dei genitori, ma comunque in un luogo molto più familiare e sereno che il divanetto di una discoteca o la panchina di un parco.
Comunque, quando i genitori lavorano entrambi, il problema non si pone. Essendo ormai molto comune, non comprendo il senso del thread.
Il pomeriggio è libero a partire dalle medie, e le occasioni partono da quando cominci a invitare qualcuno a casa per studiare insieme.
Io purtroppo avevo mia nonna sempre in casa.
Una palla.
Ma chi è che nega che i ragazzi ricerchino il sesso?
Che a quindici anni sia il loro pensiero dominante permettimi di dirti che è una sciocchezza.
A meno che l'ambiente familiare abbia trasmesso alla sessualità un valore di estrema autoaffermazione ( indice di gravi problemi dei genitori, quindi, e non dei figli).
 

danny

Utente di lunga data
Ma chi è che nega che i ragazzi ricerchino il sesso?
Che a quindici anni sia il loro pensiero dominante permettimi di dirti che è una sciocchezza.
A meno che l'ambiente familiare abbia trasmesso alla sessualità un valore di estrema autoaffermazione ( indice di gravi problemi dei genitori, quindi, e non dei figli).
Ma per carità, no, sono solo in piena tempesta ormonale.
Qualche ricordo di quell'età ce l'ho.
Era il pensiero dominante per tutti o quasi, almeno dal punto di vista maschile.
E se non trovavi da condividere, ti masturbavi e non poco.
Ma nella testa avevi quello.
E ti assicuro che la famiglia non c'entrava niente, e pure le motivazioni psicologiche (non li vedi proprio i genitori a quell'età).
Hai voglia punto e basta (come andava ripetendo una mia amica all'epoca).
Io vivevo con i miei nonni da anni, puoi immaginarti che sessualità ci fosse nell'aria... mia nonna cambiava canale in tv solo se appariva una scena di nudo in un film...
 
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spleen

utente ?
Ma siamo sicuri che a 15 anni si cerchi solo genitalità?
Io credo che si cerchi di esplorare la sessualità che è un' altra cosa. Io mi ricordo che volevo le ragazze, intere, non solo ...............

Mannaggia non posso scrivere......
 

danny

Utente di lunga data
Ma siamo sicuri che a 15 anni si cerchi solo genitalità?
Io credo che si cerchi di esplorare la sessualità che è un' altra cosa. Io mi ricordo che volevo le ragazze, intere, non solo ...............

Mannaggia non posso scrivere......
Si vuole anche la genitalità (e questo è un po' l'argomento del thread).
Anch'io volevo le ragazze "intere" come dici tu.
Mi sembrava strano per esempio che alcune mie amiche alle medie uscissero per limonare con ragazzi versi ogni volta.
Mai con lo stesso.
Come mi sembrava strano che una ragazza potesse avere un rapporto sessuale con uno appena conosciuto in discoteca, ai tempi del liceo. Eppure ce n'erano. Mi sembrava strano perché io legavo il sesso al desiderio, e il desiderio alla singola persona e al sentimento.
C'erano alcuni ragazzi che se ne facevano invece diverse, e tranquillamente senza troppi legami, e c'erano ragazze che andavano con tanti. Poi altri che non combinavano niente per varie ragioni, altri che si legavano fisse con una sola persona etc.
Quello che mi ricordo è l'intensità delle emozioni, negative e positive, che comunque provavi all'epoca, che non sono mai più tornate, almeno per me.
 
Ultima modifica:

banshee

The Queen
:)

L'essere pronti.
Questo sarebbe bello insegnare...sarà che io sono sempre stata estremamente razionale ma nel cervello avevo già le mie tappe prefissate a 12 anni, se ci penso oggi rido perchè non ne ho rispettata nessuna...:D
Sulla mia personale tabella di marcia sono arrivata tardi in tutto, ma va bene così.
Il problema di oggi, come del resto è sempre stato e quindi non voglio fare un discorso in stile si stava meglio quando si stava peggio, è l'emulazione. Il dire "lo hanno fatto tutti i miei amici e quindi devo farlo anche io" è quanto di più sbagliato possa esistere. Ognuno matura in autonomia, ognuno deve rispettare i propri tempi, che siano 15 anni o 20 per me è indifferente perchè non possiamo generalizzare così tanto.
Non si possono avere ragazzini che a 14/15 anni vanno in paranoia perchè sono ancora vergini, ma che è? Perchè il sesso ha assunto questa importanza? Attenzione, dal primo sogno bagnato a 11 anni il sesso invade il cervello e questo è sanissimo e naturale, ma perchè "buttarsi via" solo perchè gli altri hanno già fatto?
Io sono circondata da persone che ricordano il primo bacio o la prima volta con tristezza perchè non se lo sono goduto, perchè non è stato giusto, perchè si aspettavano chissà cosa.
Ma quanto può essere bello avere questi ricordi puliti? Io li ho puliti e ne sono più che contenta, pur se sono stata in media una tardona.
mia nipote si è iscritta al liceo ed era vergine, era l'unica del suo gruppetto di amiche delle medie ad esserlo ancora e per lei è stato un problema e ci è andata in paranoia :rolleyes:

non ne ha parlato con i suoi genitori (mio cugino e sua moglie), per pudore e vergogna.. ha parlato con me e l'altra zia (mia cugina)..le tipiche cose che confessi alle zie "giovini".

le rassicurazioni su quello che tu dici, che condivido, sono servite e non servite.. nel senso, fortunatamente ha la testa sulle spalle ed è molto orgogliosa, per cui non si è "buttata via" col primo che passava "solo per non essere diversa". . La paranoia e il sentirsi "diversa" però le sono rimasti. ma se le è tenute ed è andata avanti.

adesso ha 18 anni, ha un fidanzato, prima storia seria, con cui l'ha fatto la prima volta e con cui sta da due anni :rolleyes: magari non sarà l'uomo della sua vita, magari ce ne saranno altri ma i ricordi, come dici tu, sono belli e puliti!! e io ne sono molto felice.

ps: ho una discreta dose di ansia di quando toccherà a me.. essere madre di figli adolescenti, dico.:rotfl:
 
io a quindici anni facevo sesso; la penetrazione è arrivata ai sedici ma petting parecchio.
è anche vero che ero una ragazza allo sbando e che mi sono "cresciuta" un po' da sola.
a parte questo non so se avete mai letto articoli che parlano delle discoteche del pomeriggio e di quello che avviene all'interno.
posto come dato di fatto che sia un'età con un 'esplosione ormonale notevole la differenza è data dall'educazione alla cura, il rispetto e al valore della propria persona e verso gli altri.
con mia figlia non ho dovuto fare troppi discorsi inerenti al sesso perché abbiamo fatto un percorso in cui l'ho vista crescere con questi valori ben saldi e ne ho avuto cura nel senso che l'ho seguita per renderla indipendente ma sapendo sempre bene dove fosse e con chi fosse.
a parte tutto...il sesso dei quindici anni non deve essere comodo; è il fascino di quegli anni
 

spleen

utente ?
Si vuole anche la sessualità (e questo è un po' l'argomento del thread).
Anch'io volevo le ragazze "intere" come dici tu.
Mi sembrava strano per esempio che alcune mie amiche alle medie uscissero per limonare con ragazzi versi ogni volta.
Mai con lo stesso.
Come mi sembrava strano che una ragazza potesse avere un rapporto sessuale con uno appena conosciuto in discoteca, ai tempi del liceo. Eppure ce n'erano. Mi sembrava strano perché io legavo il sesso al desiderio, e il desiderio alla singola persona e al sentimento.
C'erano alcuni ragazzi che se ne facevano invece diverse, e tranquillamente senza troppi legami, e c'erano ragazze che andavano con tanti. Poi altri che non combinavano niente per varie ragioni, altri che si legavano fisse con una sola persona etc.
Quello che mi ricordo è l'intensità delle emozioni, negative e positive, che comunque provavi all'epoca, che non sono mai più tornate, almeno per me.
Siamo stati e siamo tutti dei cercatori, io ero dei più imbranati sicuramente, era una sorta di idealismo che permeava le mie azioni e mi faceva cercare cose persino dalle persone sbagliate..
Notavo però che si strafogava in una sorta di bulimia aveva anche altri problemi, una sorta di disperazione esistenziale che altri non avevano, (non voglio generalizzare con questo).
Il vero problema per me era stabilire quale fose il livello realistico e reale di come tenere i rapporti, che oscillava sempre tra l'idealismo, i principi, l'amore e i racconti e le esperienze di una genitalità sguaiata e senza vincoli, che percepivo non adatta a quello che avevo dentro.
La bilanciatura di queste cose non la puoi avere a 15 anni, la scopri più tardi. Ecco perchè la pornografia è deleteria, perchè non restituisce una immagine realistica.
Ricordo bene che ero assolutamente da solo in questa esplorazione, i miei genitori mi sarebbero serviti di supporto non per prepararmi l'alcova, non ne avrei avuto bisogno ma per dirmi con chiarezza come stavano le cose.
 

danny

Utente di lunga data
io a quindici anni facevo sesso; la penetrazione è arrivata ai sedici ma petting parecchio.
è anche vero che ero una ragazza allo sbando e che mi sono "cresciuta" un po' da sola.
a parte questo non so se avete mai letto articoli che parlano delle discoteche del pomeriggio e di quello che avviene all'interno.
posto come dato di fatto che sia un'età con un 'esplosione ormonale notevole la differenza è data dall'educazione alla cura, il rispetto e al valore della propria persona e verso gli altri.
con mia figlia non ho dovuto fare troppi discorsi inerenti al sesso perché abbiamo fatto un percorso in cui l'ho vista crescere con questi valori ben saldi e ne ho avuto cura nel senso che l'ho seguita per renderla indipendente ma sapendo sempre bene dove fosse e con chi fosse.
a parte tutto...il sesso dei quindici anni non deve essere comodo; è il fascino di quegli anni
Su questo mi trovi d'accordo.
Che bello trovare uno spazio libero ogni tanto, uno spazio proprio, senza l'intervento o l'aiuto dei genitori, che emozione... che ti fa crescere nella tua autonomia pian piano.
Va da sè che quando i genitori lavorano entrambi... lo spazio comodo lo trovi senza troppe difficoltà, però almeno te lo sei preso tu, non te lo hanno dato i genitori.
 

banshee

The Queen
un'altra riflessione, magari un po' OT, ma mi viene da pensare anche ai modelli di riferimento extra familiari.

io ho 32 anni, non è passato mezzo secolo dalla mia adolescenza, eppure è tutto completamente diverso.

a 15 anni, ad esempio, come icone di bellezza esistevano: Claudia Schiffer, Cindy Crawford e Naomi Campbell, punto. Stavano nell'iper uranio dell'immaginazione infantile/fanciullesca delle mitiche TOP MODEL, esseri diversi dagli umani :rotfl: e con i quali non ci si confrontava.
io - e le mie coetanee - siamo cresciute con modelli "di bellezza" normali..

penso ad esempio:

CB_Cast_90210_MEM_150928_16x9_992.jpg

Kelly era la biondina bella, ma era normale. Aveva poco seno e le gambe un po' storte.. Brenda era bassina, Donna aveva la faccia da cavallo e Andrea era la brutticella.
insomma, modelli reali. modelli normali.

adesso i modelli di confronto sono le mille mila starlette, veline, letterine, concorrenti reality vari, Belen et simili.. intanto sono una marea, è già questo - a mio avviso - confonde. Secondo poi, propongono modelli di bellezza irreali. Magrezza associata a forme da attrice porno e zero difetti. Outfit da sfilata di moda, trucchi da make up artist e bando alle imperfezioni.

Cavolo, Kelly Taylor aveva i jeans a vita alta e le tshirt, :rotfl: non andava in giro con la Birkin in outfit YSL.

Allora poi come cambiano le cose? cambiano che vedi in giro ragazzine di 14/15 anni che sembrano adulte. Cioè, vestite da 30 enni, truccate alla perfezione (io a 14 anni mettevo l'eye liner che parevo un quadro di Picasso), già donne nell'esteriorità.

Secondo poi, i suindicati modelli, cosa veicolano anche in tema di sessualità?

Io ricordo, il primo Grande Fratello: avevo 17 anni, fu nel 2000. E lo guardai, curiosa, come tutti.

Beh, il primo rapporto sessuale in diretta tv avvenne sotto una capanna di cuscini staccati dal divano tra un Taricone e una tizia (non ricordo chi) vestiti e completamente nascosti.

Io ricordo il pudore. Ricordo la protezione dell'intimità.

Adesso i modelli del momento fanno a gara a chi è più spregiudicato/a sessualmente, a chi alza di più la posta.

E questo non incide?

Concordo con Chiara e altri qui: i genitori sono genitori (e hanno il ruolo di educatori) e non amici. Perchè il primo e vero e grande esempio è dentro casa. Ed è necessario essere veramente saldi, perchè "fuori" il panorama questo è.

E mi rendo conto possa sembrare anacronistica in queste riflessioni, ma non posso fare a meno di vedere come sono cambiati i costumi adesso.
 

danny

Utente di lunga data
un'altra riflessione, magari un po' OT, ma mi viene da pensare anche ai modelli di riferimento extra familiari.

io ho 32 anni, non è passato mezzo secolo dalla mia adolescenza, eppure è tutto completamente diverso.

a 15 anni, ad esempio, come icone di bellezza esistevano: Claudia Schiffer, Cindy Crawford e Naomi Campbell, punto. Stavano nell'iper uranio dell'immaginazione infantile/fanciullesca delle mitiche TOP MODEL, esseri diversi dagli umani :rotfl: e con i quali non ci si confrontava.
io - e le mie coetanee - siamo cresciute con modelli "di bellezza" normali..

penso ad esempio:

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Kelly era la biondina bella, ma era normale. Aveva poco seno e le gambe un po' storte.. Brenda era bassina, Donna aveva la faccia da cavallo e Andrea era la brutticella.
insomma, modelli reali. modelli normali.

adesso i modelli di confronto sono le mille mila starlette, veline, letterine, concorrenti reality vari, Belen et simili.. intanto sono una marea, è già questo - a mio avviso - confonde. Secondo poi, propongono modelli di bellezza irreali. Magrezza associata a forme da attrice porno e zero difetti. Outfit da sfilata di moda, trucchi da make up artist e bando alle imperfezioni.

Cavolo, Kelly Taylor aveva i jeans a vita alta e le tshirt, :rotfl: non andava in giro con la Birkin in outfit YSL.

Allora poi come cambiano le cose? cambiano che vedi in giro ragazzine di 14/15 anni che sembrano adulte. Cioè, vestite da 30 enni, truccate alla perfezione (io a 14 anni mettevo l'eye liner che parevo un quadro di Picasso), già donne nell'esteriorità.

Secondo poi, i suindicati modelli, cosa veicolano anche in tema di sessualità?

Io ricordo, il primo Grande Fratello: avevo 17 anni, fu nel 2000. E lo guardai, curiosa, come tutti.

Beh, il primo rapporto sessuale in diretta tv avvenne sotto una capanna di cuscini staccati dal divano tra un Taricone e una tizia (non ricordo chi) vestiti e completamente nascosti.

Io ricordo il pudore. Ricordo la protezione dell'intimità.

Adesso i modelli del momento fanno a gara a chi è più spregiudicato/a sessualmente, a chi alza di più la posta.

E questo non incide?

Concordo con Chiara e altri qui: i genitori sono genitori (e hanno il ruolo di educatori) e non amici. Perchè il primo e vero e grande esempio è dentro casa. Ed è necessario essere veramente saldi, perchè "fuori" il panorama questo è.

E mi rendo conto possa sembrare anacronistica in queste riflessioni, ma non posso fare a meno di vedere come sono cambiati i costumi adesso.

La cosa terribile di questo panorama è che l'abbiamo creato noi adulti.
Questi modelli li abbiamo forniti noi. L'accesso a Youporn libero parte dal mondo adulto.
E i siti di incontro sono pieni di quarantenni e cinquantenni che fanno i ragazzini.
Ma non solo.
Tempo fa parlavo con un'assistente sociale che si occupava di un progetto per il tempo libero dei ragazzini delle medie della mia zona delle condizioni in cui vivono: essi sono soli, privi spesso di riferimenti parentali (entrambi i genitori tornano sempre a casa tardi dal lavoro e sono sempre assorbiti da altre occupazioni contingenti, come preparare la cena, lavare, stirare, quando non sono stanchi per occuparsi dei figli), e sono la maggioranza le famiglie ormai divorziate. Un'amica di mia figlia ha 6 fratelli e i suoi sono separati dopo un tradimento.
Mia figlia descrive il comportamento della bambina, che dobbiamo giustificare con il fatto che non è seguita a sufficienza. La mamma lavora, sono le sorelle di neanche 14 anni a occuparsi di lei.
Ma vale anche per un'altra amica di mia figlia, i cui genitori tornano a casa alle 21 di sera.
Anche in questo caso sono i fratelli minorenni a occuparsi di lei, con i dovuti e comprensibili limiti.
Noi qui stiamo parlando a livello generale di scelte di genitori che hanno un determinato rapporto con i figli, ma tralasciamo un panorama è assai variegato, nel quale definire delle regole può apparire in molti casi impossibile.
I genitori dovrebbero poter fare i genitori, essere dei modelli, differenziarsi dal resto del mondo, ma questo quando accade è una fortuna (per i figli).
Spesso non può essere così.
 
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danny

Utente di lunga data
Tornando al thread, per quanto mi riguarda io credo sia meglio che i figli conquistino i propri spazi da soli.
I genitori che dichiaratamente e intenzionalmente forniscono loro spazi per fare sesso mi danno l'aria di voler tenere sotto controllo la crescita dei figli, rallentando il loro desiderio di autonomia.
In pratica continuano a mantenere lo spazietto caldo e rassicurante come fossero ancora bambini, pur con desideri da adulti.
Diverso è il caso della casa lasciata libera per altri motivi, che per il figlio può rappresentare un'opportunità.
 

Nicka

Capra Espiatrice
Tornando al thread, per quanto mi riguarda io credo sia meglio che i figli conquistino i propri spazi da soli.
I genitori che dichiaratamente e intenzionalmente forniscono loro spazi per fare sesso mi danno l'aria di voler tenere sotto controllo la crescita dei figli, rallentando il loro desiderio di autonomia.
In pratica continuano a mantenere lo spazietto caldo e rassicurante come fossero ancora bambini, pur con desideri da adulti.
Diverso è il caso della casa lasciata libera per altri motivi, che per il figlio può rappresentare un'opportunità.
Che fondamentalmente è quello che ho detto io...
 

Nobody

Utente di lunga data
C'è un tempo per tutto.
A parte che per me 15 anni restano pochi per fare sesso, ma questo è relativo.
A 15 anni è giusto contravvenire alle regole imposte, è giusto sbagliare, è giusto essere sgridati, è giusto fare casini ed è giusto litigare coi genitori. A me due quindicenni che se la dormono in casa dei genitori di uno dei due non fanno tenerezza, mi sembra solo che alcuni genitori non abbiano nè tempo nè voglia per educare anche al sesso (oltre che al resto) i propri figli.
Trattarli da adulti quando adulti non sono mi sembra deleterio.
Non si possono tenere sotto controllo i propri figli pensando di tenerli al sicuro sotto il proprio tetto.
Io me le ricordo le litigate coi miei, trovo più educativa la litigata, che ti impone di stare lì a far ragionare e a dialogare coi propri figli piuttosto che il lasciare la libertà in tutto. Anche nel sesso.
15 anni sono gli anni in cui gli adolescenti cercano di staccarsi, ma ancora hanno un estremo bisogno di essere educati. E si educa anche coi "no" con i "quando sarai più grande" con i "guai a te se ti scopro".
Lo dico da figlia.
Quoto.
 

Nobody

Utente di lunga data
Tornando al thread, per quanto mi riguarda io credo sia meglio che i figli conquistino i propri spazi da soli.
I genitori che dichiaratamente e intenzionalmente forniscono loro spazi per fare sesso mi danno l'aria di voler tenere sotto controllo la crescita dei figli, rallentando il loro desiderio di autonomia.
In pratica continuano a mantenere lo spazietto caldo e rassicurante come fossero ancora bambini, pur con desideri da adulti.

Diverso è il caso della casa lasciata libera per altri motivi, che per il figlio può rappresentare un'opportunità.
Quoto.
 

Spot

utente in roaming.
Ciao. Si, è anche cosa culturale. Ad esempio, anni dopo, quando io e il mio compagno, convivente da anni, andavamo a Napoli dai genitori, non potevamo dormire nello stesso letto. Nonostante loro sapessero che vivevamo insieme e si facessero anzi occasionalmente ospitare da noi. Ma da adolescenti, il passare i week end insieme non era tanto una questione sessuale, era una cosa sociale, un 'entrare nella famiglia'. Perché per il sesso ci si sarebbe comunque arrabattati facilmente. Ma credo fosse, per noi un essere riconosciuti e per gli adulti inquadrare la vita relazionale dell'adolescente in una forma conosciuta e non trasgressiva.
In che senso senti che sia mancata l'educazione sentimental-sessuale? Che cosa pensi ci avrebbero dovuto insegnare o trasmettere di diverso per aiutarci ad essere più consapevoli? Da un punto di vista generazionale o personale
Ciao :)
Credo che l'educazione in questo campo possa solo passare attraverso il dialogo/racconto/confronto, cosa che per noi non c'è stata.
Ricordo che la sessualità era più qualcosa da cui tutelare il ragazzino, più che qualcosa da spiegare.

Faccio degli esempi personali, giusto per dare un'idea più pratica.

Parto dalla scuola. Ricordo gli incontri di educazione sessuale: alle elementari, alle medie, al liceo. Informazioni anatomiche e panorama sui metodi di contraccezione, bene. Ma ricordo anche l'ostruzionismo ignorante fatto in classe, 10 anni fa, periodo dell'introduzione della pillola del giorno dopo e ricordo un'insegnante scandalizzata dal fatto che il mio tema non fosse del tutto contrario alla cosa.
Ma la scuola oltre all'informazione (e alla disinformazione) non può andare, quindi diciamo che una base di conoscenza ci è stata fornita.

L'educazione, forse, spetterebbe alla famiglia.
Non ricordo dove, Nicka ha parlato di una "gara al sesso" tra i quindicenni.
Per me il sesso è iniziato ad esistere relativamente tardi - come per le amiche che frequentavo all'epoca -. Ricordo però che loro erano fidanzate e io fondamentalmente single, quindi a differenza loro non l'ho conosciuto come un'esperienza con connotati affettivi.
E se non ne fai conoscenza in quella maniera rischia di diventare uno strumento che non sai controllare: qualcosa per misurare cose che col sesso non dovrebbero essere misurate (i.e. l'autostima), ma anche qualcosa che non vivi serenamente perchè non capisci, e non capisci perchè non vivi serenamente.
Insomma, la sessualità è una dimensione delicatissima, e sperimentarla può essere molto bello ma può essere anche terribilmente triste, o solitaria, o meccanica, o addirittura disturbante. Dipende dalle condizioni.
Se in famiglia viene trattato come qualcosa da cui proteggere il ragazzo/la ragazza, ecco che ci si trova totalmente soli di fronte a questo immenso casino.
Premesso che un dialogo troppo confidenziale sul tema per me non è fattibile nè auspicabile, spesso, però il racconto e il dialogo in questo caso sarebbero veicoli molto preziosi per la formazione del ragazzo. Non si tratta di "insegnare" la sessualità e il sentimento, ma di fornire punti di riferimento e metri di paragone che vadano al di là del semplice confronto con coetanei ancora più scemi e confusi di te sul tema. Educare, quindi, semplicemente attraverso il racconto, l'approfondimento, le domande, lo scambio tra due mondi, anche se inevitabilmente diversi.
E soprattutto non sottrarsi alle domande dei figli, innanzittotto.

Diciamo che invece la situazione più comune era quella in cui i figli nascondevano il fatto di avere una vita sessuale e i genitori caparbiamente ignoravano che i figli potessero essere entrati in quella dimensione, anche se la cosa era totalmente evidente.

Ora, credo che la generazione dei miei genitori non potesse fare molto più di così: si sono trovati di fronte a un gap troppo pronunciato e difficile da gestire. Oggi sicuramente le madri/i padri hanno parecchi strumenti in più, il rischio però è quello di usarli molto male.

Spero di essere riuscita a dare un quadro, più o meno :smile:
 
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Nobody

Utente di lunga data
io a quindici anni facevo sesso; la penetrazione è arrivata ai sedici ma petting parecchio.
è anche vero che ero una ragazza allo sbando e che mi sono "cresciuta" un po' da sola.
a parte questo non so se avete mai letto articoli che parlano delle discoteche del pomeriggio e di quello che avviene all'interno.
posto come dato di fatto che sia un'età con un 'esplosione ormonale notevole la differenza è data dall'educazione alla cura, il rispetto e al valore della propria persona e verso gli altri.
con mia figlia non ho dovuto fare troppi discorsi inerenti al sesso perché abbiamo fatto un percorso in cui l'ho vista crescere con questi valori ben saldi e ne ho avuto cura nel senso che l'ho seguita per renderla indipendente ma sapendo sempre bene dove fosse e con chi fosse.
a parte tutto...il sesso dei quindici anni non deve essere comodo; è il fascino di quegli anni
Quoto. Ma come fa a crescere un ragazzo se gli si spiana tutto davanti? A quindici anni con la cameretta riservata in casa di papi e mami? Ma prepariamogli pure lo zabaione dopo :D Ciaone proprio! Le cose a questo mondo si devono anche conquistare.
 

oro.blu

Never enough
Tornando al thread, per quanto mi riguarda io credo sia meglio che i figli conquistino i propri spazi da soli.
I genitori che dichiaratamente e intenzionalmente forniscono loro spazi per fare sesso mi danno l'aria di voler tenere sotto controllo la crescita dei figli, rallentando il loro desiderio di autonomia.
In pratica continuano a mantenere lo spazietto caldo e rassicurante come fossero ancora bambini, pur con desideri da adulti.
Diverso è il caso della casa lasciata libera per altri motivi, che per il figlio può rappresentare un'opportunità.
Che fondamentalmente è quello che ho detto io...

ed è quello che ho detto anch'io...
 
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banshee

The Queen
Quoto. Ma come fa a crescere un ragazzo se gli si spiana tutto davanti? A quindici anni con la cameretta riservata in casa di papi e mami? Ma prepariamogli pure lo zabaione dopo :D Ciaone proprio! Le cose a questo mondo si devono anche conquistare.
:rotfl::rotfl:

concordo, ovviamente
 
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