Non mi sembrava così, ma potrei ricordare male io

A me sembrava che lui avesse il suo avvocato, e lei un altro avvocato. Che avessero appuntamento per una verifica congiunta di proporre condizioni consensualizzate, ma che lei all'ultimo momento avesse disertato l'appuntamento
Ora non lo so, se l'incontro ci sia stato o meno (ho presunto che fossero state condizioni già discusse tra le parti), ma potrebbe anche darsi che semplicemente la cognata di Profumina abbia riferito di condizioni, diciamo ottimistiche

, che le sarebbero state prospettate da ben più di un legale. Curiosa anche questa tendenza a girare di avvocato in avvocato

, speriamo che la scelta non sia stata dettata da criteri di chi millanta di più

, perché poi è senz'altro vero che per le figlie è previsto un contributo al mantenimento, ma altrettanto è previsto che il mantenimento sia parametrato a diversi fattori. Parimenti, l'assegnazione della casa coniugale (spesso, vero, assegnata alla madre, ma oggi si guarda molto di più al reale interesse dei figli....

). Il "riacquisto" di auto (due!), a determinate condizioni, non sta né in cielo né in terra (con che soldi sono state pagate? A prescindere dalla intestazione, se i soldi provengono dal conto corrente comune, e loro sono in comunione dei beni, insomma, se ne può ampiamente discutere.....

, a tacere che se le auto son due, una almeno se la tenesse lei, per dire

).
Altro non so, se non che la scelta di andare a vivere con la madre prima ancora di definire le condizioni mi pare proprio avventata.
Ci sono casi (vengo alla tua domanda) più unici che rari, in cui i coniugi decidono tutte le condizioni in completa autonomia, senza cioè aver bisogno di qualcuno che intermedi per loro. In quel caso, si può anche andare da un solo avvocato, ma sono casi più unici che rari. Di sicuro, non mi sembra il caso loro. Poi se lui per risparmiare ha realmente scelto di affidarsi all'avvocato di lei (magari pagando in tutto o in parte la sua prestazione, nata come prestazione "di parte) non saprei che dire. Di certo, nel momento in cui un avvocato invita il coniuge del proprio assistito ad un incontro, ha l'obbligo di renderlo edotto che all'incontro è buona norma presentarsi con un legale di sua fiducia