Caro alias75, ti stimo tantissimo.
Leggere tutto il tuo post mi ha fatto molto meglio delle varie sedute di psicoanalisi, che sono servite solo a sfogarmi.
Condividere con una persona come te, che sento affine, non solo per il problema comune, ma per la vicinanza di sentimenti è molto importante e terapeutico.
Anche io voglio provare a scrivere come te i miei capitoli di rabbia. Rabbia che non ho mai mostrato, ingoiando senza farmi mai vedere da nessuno, tantomeno dai figli.
Diversamente da te non mi sono mai posto il problema di "rimanere". Anche se la cecità della confusione e del rancore prendessero il sopravvento nel mio cervello, io rimarrei a casa con i figli. Sarebbe lei, casomai, a doversene andare, dopo un decennio di inganni.
Inoltre non sono stato proprio un cieco...mia moglie è stata davvero brava..un genio del crimine a nascondere alla perfezione gli ultimi 10 anni di tradimento. Io non ho rivelato subito la scoperta, che ho fatto in segreto.
Non ci credevo, volevo capire, volevo conferme.
E questo è stato il mio male. Vorrei capire cosa ne pensi al riguardo.
Le conferme che io ho avuto sono state registrazioni, pedinamenti, intercettazioni, foto.
E questo è stato un male. Un male infinito perchè ho sentito delle parole, delle intimità familiari violate che non avrei mai voluto sentire. Queste conferme che mi sono cercato sono state delle coltellate mortali. Sarebbe stato meglio immaginare, non sapere.
Ho fatto autoanalisi, continuo a non trovare nulla, nemmeno un episodio in cui io abbia da rimproverarmi. Sono sempre stato un padre e un marito perfetto: premuroso, sano, generoso, rispettoso.
La prima cosa che vorrei capire è perchè mia moglie non ha cheisto scusa e non provi vergogna per avere frequentato alberghi a ore per anni con il pediatra di famiglia...ormai non le chiedevano nemmeno il documento...
Due righe di scuse, un minimo di pentimento: perchè tanta ingratitudine?
Questa forma di empatia è molto frequente, anche io quando mi sono registrato qui ho sentito di essere "compreso".
Per quanto riguarda il consiglio che mi chiedi devo fare prima una precisazione.
Ogni storia è un evento a se stante.
Spesso le emozioni che si provano sono le stesse per tutti, ma l'aspetto "mentale" con cui affrontare le situazioni varia da persona a persona.
Non ci credevo, volevo capire, volevo conferme.
E questo è stato il mio male. Vorrei capire cosa ne pensi al riguardo.
Le conferme che io ho avuto sono state registrazioni, pedinamenti, intercettazioni, foto.
E questo è stato un male. Un male infinito perchè ho sentito delle parole, delle intimità familiari violate che non avrei mai voluto sentire. Queste conferme che mi sono cercato sono state delle coltellate mortali. Sarebbe stato meglio immaginare, non sapere.
Io ho recuperato oltre 700 sms cancellati, oltre 200 messaggi facebook e decine di conversazioni messanger.
Posso capire come ti senti, la mia però è stata una scelta voluta, io volevo sapere per capire realmente quale era la situazione.
Ritengo che non sapere (almeno per come sono fatto io) sarebbe peggio, perchè avresti il tarlo perpetuo di cosa hanno fatto, dove l'hanno fatto, etc etc
E' vero che la realtà alcune volte può superare l'immaginazione ma meglio sapere la verità e cercare di trovare una strada per affrontarla che passare l'intera vita a combattere un mostro di cui non si conosce neanche il volto.
Ho fatto autoanalisi, continuo a non trovare nulla, nemmeno un episodio in cui io abbia da rimproverarmi. Sono sempre stato un padre e un marito perfetto: premuroso, sano, generoso, rispettoso.
La prima cosa che vorrei capire è perchè mia moglie non ha cheisto scusa e non provi vergogna per avere frequentato alberghi a ore per anni con il pediatra di famiglia...ormai non le chiedevano nemmeno il documento...
Due righe di scuse, un minimo di pentimento: perchè tanta ingratitudine?
Spesso ciò che manca realmente è il dialogo nella coppia.
Il parlare del più e del meno è normale quando si vive sotto lo stesso tetto, quello che invece è più complicato è parlare in maniera intima delle proprie difficoltà, senza sentirsi giudicati.
Nel corso degli anni la vita matrimoniale subisce delle interferenze esterne (lavoro, figli, malattie) che portano entrambi i partner ad affrontare i problemi ognuno per proprio conto.
Il perchè è semplice: perchè quando ci si conosce si idealizza una persona, in un certo senso di firma un patto ci si promette "io non cambierò mai, perchè sò di piacerti così come sono" questo patto che durante la fase iniziale del rapporto crea complicità e ci fà sentire apprezzati, diventa un peso enorme con cui confrontarci quando poi col passare degli anni dentro di noi avvengono cambiamenti che non vogliamo confidare all'altro per paura di essere giudicati.
Tua moglie non ti chiede scusa perchè la relazione è durata molto tempo.
Le scuse servono quando ci si rende conto di commettere un'errore e non quando si viene scoperti.
Non voglio essere troppo duro, ma le scuse servono quando si commette un errore non quando si fà una scelta (che magari potrebbe anche essere sbagliata).
A mia moglie ho detto che non voglio più sentire parlare di errore perchè l'errore è quando ti accorgi che dopo il primo approccio ne sarebbero seguiti altri che avrebbero portato poi a tradire.
Ma quando si sceglie di continuare a frequentare un'altro non è più un errore ma, appunto, una scelta.
Metti da parte (quando ci riesci) la logica e la morale.
Inizia a fare cose tue, cose che deve farti piacere farle e non pensare che tua moglie potrebbe vederle come cose inusuali, pensa solo che servono a te e basta.