alla ricerca di un equilibrio

nina

Utente di lunga data
Sono passati 2 anni. Io credo che cominciare a pensare a un ritorno all'intimità, magari gradualmente, potrebbe essere positivo, anche a livello mentale.
Quello sicuramente, ma se il quadro chirurgico continua a venir "ritoccato" ogni tanto vuol dire che magari sua moglie non sta poi così bene: quoto chi dice che certamente un aiuto psicologico non farebbe male, però insomma. Mi riesce difficile essere davvero simpatetica alla sua causa. Per dire, e porto la situazione volutamente all'estremo, quando mio padre si è ammalato il sesso è sceso sotto lo zero fra le priorità di mia madre, ma non per questo lei andava a scopare in giro. Anzi, di norma se tanto favolosa e insostituibile ti pare tua moglie, non dovresti nemmeno averlo, il problema. Ma riconosco che questo è un mio limite: mi fa anche specie che un marito si "lamenti" di aver dovuto accudire la moglie, badare ai bambini e alla casa... non so, forse le persone non sono abituate al dolore e alla malattia, e quando queste ti toccano da vicino, sei talmente abituato alla vita "normale" che non riesci più a mettere in ordine cosa è importante e cosa no. Sentirsi rifiutati sessualmente è una cosa che ti ferisce e ti manda ai matti, non dico che non sia vero, eh. Ma andarsi a "sfogare" con qualcun altro, soprattutto se il partner non sta bene, è un po' concepire questo partner a cui vogliamo tutto questo bene come, boh, una cosa (e ci tengo a precisare che non lo sto dicendo in tono polemico)? Poi vabbe', possibilissimo che sono io stupida: mi diceva "prendo gli antidepressivi, mi abbassano la libido" e io fessa, non solo non chiedevo (e nel mio caso ci cascavo), ma addirittura non osavo e preferivo frustrarmi. Probabile che io pecchi di empatia eccessiva.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
ma solo io ho capito che ora che e' in convalescenza lui non fa alcuna pressione ma aspetta che guarisca per riparlarne ( e mi sembra abbia fatto cenno ad andare come coppia in analisi ) e che prima dell operazione il rapporto si limitava ad una volta al mese ?
No anche io ho capito così Anche perché c’è scritto così
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ciao, benvenuto :)

Perdona anticipatamente se sarò schietta, ma non capisco bene quello che stai raccontando.

Ti pesa il fatto che in questi anni, dai figli in avanti se non ho capito male, avete scopato poco fino ad arrivare al niente oppure ti pesa il fatto che lei manifesti espressamente mancanza di desiderio ( e mancanza di desiderio di condividere con te la cosa)?
entrambe le cose come detto. La prima è una causa della seconda. Come consigliato anche da altri, una volta passato questo periodo di convalescenza, sarà importante farle capire l'importanza della cosa e sebbene per lei non sia un problema, lo è diventato per la coppia
Che non comunichino a livello intimo può sembrare chiaro.
Però non tutte hanno il carattere per imporsi e raccontare delle proprie paure relative alla sessualità, soprattutto se si ha a che fare con uno che aspetta che guarisci per poter far sesso.
Perché non mi pare che qui venga presentata una questione di relazione (nonostante lo spreco della parola coppia) ma di un bisogno che deve essere soddisfatto, non ha importanza con chi.


Consiglio a tutti la visione di “Due per la strada” il più bel film che abbia visto sul matrimonio.
A domanda, lui ha così risposto.
Quindi io do credito a quel che scrive.

Non è imporsi a cui mi riferivo.
E' lo spiegare. Il raccontarsi.

Aver co-costruito quella complicità di coppia che permette di parlare della fisicità a tutti i livelli.

A partire dal rapporto col proprio cazzo e col proprio utero.

Lui non lo so come parla con lei.
Tanto che secondo me, più che spiegare a lei, sarebbe lui a dover chiedere a lei di spiegarsi. E sostenerla.

Questo in ogni caso si troverebbero a fare in terapia. E pare che per lui, fra l'altro sia una strada.
Ma che lei non la voglia percorrere per la roba della vita meravigliosa.

Insomma...a me paiono pari e patta.

E lei non mi sembra così vittima di lui. (come non mi sembrano vittime degli uomini le donne che si fanno le patturnie sulla figa. E' una scelta femminile quella di tenere alti i muri riguardo la propria genitalità. Oggi come oggi, per quanto io comprenda i condizionamenti, è una scelta.)

Lei è semmai vittima di se stessa. E delle sue paure, delle sue inibizioni, delle sue vergogne e tabù.
Ed è per se stessa che dovrebbe prendersi in mano. Magari usando lui come stimolo. E non come alibi per rimanere ferma. (che mica è bello campar male in relazione al proprio utero e raccontarsi la storia di mary poppins. Secondo me).

Lui la può accompagnare.
Ma un percorso si costruisce in due. E se lei gli blocca la strada, anche lui come fa?
I maschi ne sanno veramente poco, poco e ancora poco di utero. Ma veramente poco. Se non glielo si spiega. (viceversa la femmine del cazzo, a pari proprio).

E quindi sono in due a doversi mettere in discussione.

Che comunque non è dall'altro ieri che stanno insieme.
E mi sa che questo genere di dis-comunicazione è precedente agli interventi.
Gli interventi semmai sottolineano la distanza fra loro due.

Poi, te la dico tutta, se il mio uomo, a cazzo scassato mi dicesse "senti tesoro, per me il sesso è un accessorio"....ecco.
Io rimetterei parecchio in discussione tutto.

Ma io so che per me il sesso non è un accessorio e anzi, è forse LA componente che definisce l'intimità in una relazione di coppia.
E la cosa che metterei in discussione sarebbe come caspita ho fatto a stare 13 anni con una persona che considera il sesso in modo tanto diverso da me, senza rendermi conto che prima o poi il conto sarebbe arrivato.

Insomma...le risposte di lei, alle domande di lui, magari anche mal poste, a me fanno venire in mente una situazione piuttosto slegata dagli interventi (che divengono solo evidenziatori) e invece molto legata a concezioni del sesso e dell'intimità difficilmente compatibili. Descritte come le descrive lui.

Mi spiego?
 
Ultima modifica:

Cuore2018

Utente di lunga data
Ha scritto di una volta al mese. Quindi credo che la moglie dei passi verso di lui li stia compiendo, sforzandosi per non negarsi totalmente.
Non parlavo di quante penetrazioni al mese. Per me fare dei passi significa provare innanzitutto mentalmente ad aprirsi e predisporsi all'intimità con l'altro. Capire che è una dimensione importante, che nel tempo andrá riacquistata.
Dire al proprio marito "se vuoi puoi lasciarmi" oppure "vai pure con le altre" mi pare sia significativo di una distanza abissale tra lei e il marito.

A meno che non siano risposte provocatorie dettate da una continua pressione di lui. Per questo vorrei sapere qualcosa in più.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Che non comunichino a livello intimo può sembrare chiaro.
Però non tutte hanno il carattere per imporsi e raccontare delle proprie paure relative alla sessualità, soprattutto se si ha a che fare con uno che aspetta che guarisci per poter far sesso.
Perché non mi pare che qui venga presentata una questione di relazione (nonostante lo spreco della parola coppia) ma di un bisogno che deve essere soddisfatto, non ha importanza con chi.


Consiglio a tutti la visione di “Due per la strada” il più bel film che abbia visto sul matrimonio.
Aggiungo.

Concordo sul chi.

Ma il chi non è un qualcosa che sta lì.
E' un qualcosa di reciproco che si costruisce insieme, intenzionalmente.
Intenzionalmente mettendo in discussione in particolare tabù, paure e vergogne.
E serve reciprocità.

Ognuno guida se stesso nell'esposizione di sè.
E non può essere diversamente.
Ognuno decide se ospitare l'altro nella propria casa interiore.
Ognuno decide cosa e quanto rischiare della propria intimità.

E il Chi discende da qui.
Non da altro.
 

Cuore2018

Utente di lunga data
È stata appena rioperata. Non sta ancora in piedi.
Lui non si preoccupa che lei davvero stia bene, ma che stia bene...per lui.
Ma la cosa è andata avanti per due anni. E pare che tutto sia in via di guarigione. Io non voglio credere che lui se ne freghi della salute della moglie.

Anche perché se fosse davvero indifferente e insensibile perché non continuare a tradirla sbattendosene alla grande?
Perché venire qui esprimendo a dei perfetti estranei l'amore per la propria moglie e la preoccupazione per il loro rapporto di coppia?

Amare per qualcuno può voler dire anche questo. Se no sarebbe solo il suo infermiere.
 

Blaise53

Utente di lunga data
ma solo io ho capito che ora che e' in convalescenza lui non fa alcuna pressione ma aspetta che guarisca per riparlarne ( e mi sembra abbia fatto cenno ad andare come coppia in analisi ) e che prima dell operazione il rapporto si limitava ad una volta al mese ?
Siamo in due .
 

Brunetta

Utente di lunga data
A domanda, lui ha così risposto.
Quindi io do credito a quel che scrive.

Non è imporsi a cui mi riferivo.
E' lo spiegare. Il raccontarsi.

Aver co-costruito quella complicità di coppia che permette di parlare della fisicità a tutti i livelli.

A partire dal rapporto col proprio cazzo e col proprio utero.

Lui non lo so come parla con lei.
Tanto che secondo me, più che spiegare a lei, sarebbe lui a dover chiedere a lei di spiegarsi. E sostenerla.

Questo in ogni caso si troverebbero a fare in terapia. E pare che per lui, fra l'altro sia una strada.
Ma che lei non la voglia percorrere per la roba della vita meravigliosa.

Insomma...a me paiono pari e patta.

E lei non mi sembra così vittima di lui. (come non mi sembrano vittime degli uomini le donne che si fanno le patturnie sulla figa. E' una scelta femminile quella di tenere alti i muri riguardo la propria genitalità. Oggi come oggi, per quanto io comprenda i condizionamenti, è una scelta.)

Lei è semmai vittima di se stessa. E delle sue paure, delle sue inibizioni, delle sue vergogne e tabù.
Ed è per se stessa che dovrebbe prendersi in mano. Magari usando lui come stimolo. E non come alibi per rimanere ferma. (che mica è bello campar male in relazione al proprio utero e raccontarsi la storia di mary poppins. Secondo me).

Lui la può accompagnare.
Ma un percorso si costruisce in due. E se lei gli blocca la strada, anche lui come fa?
I maschi ne sanno veramente poco, poco e ancora poco di utero. Ma veramente poco. Se non glielo si spiega. (viceversa la femmine del cazzo, a pari proprio).

E quindi sono in due a doversi mettere in discussione.

Che comunque non è dall'altro ieri che stanno insieme.
E mi sa che questo genere di dis-comunicazione è precedente agli interventi.
Gli interventi semmai sottolineano la distanza fra loro due.

Poi, te la dico tutta, se il mio uomo, a cazzo scassato mi dicesse "senti tesoro, per me il sesso è un accessorio"....ecco.
Io rimetterei parecchio in discussione tutto.

Ma io so che per me il sesso non è un accessorio e anzi, è forse LA componente che definisce l'intimità in una relazione di coppia.
E la cosa che metterei in discussione sarebbe come caspita ho fatto a stare 13 anni con una persona che considera il sesso in modo tanto diverso da me, senza rendermi conto che prima o poi il conto sarebbe arrivato.

Insomma...le risposte di lei, alle domande di lui, magari anche mal poste, a me fanno venire in mente una situazione piuttosto slegata dagli interventi (che divengono solo evidenziatori) e invece molto legata a concezioni del sesso e dell'intimità difficilmente compatibili. Descritte come le descrive lui.

Mi spiego?
Si, ti spieghi.
Ma nessuno è come DEVE essere, ognuno ha il suo percorso.
Altroché se io parlerei, ma lo manderei pure a spasso se mi chiedesse quando torno agibile, altro che aprirmi e spiegargli.
Quello che a noi pare il percorso ottimale per altri non lo è. E non vi è parità tra chi sta male e chi sta bene.
 

Blaise53

Utente di lunga data
E se fosse “mi rendo conto che la mia malattia ti sta creando un disagio e non mi sento nella condizione di pretendere che tu oratichi l’astinenza per causa mia “...forse suona diverso.
A parte il fatto che se mio marito avesse subito interventi a causa dei quali non fosse nemmeno in grado di andare in bagno da solo e se la sua vita fosse a rischio ...penso che mi scorderei anche di averli gli organi genitali.
Un’altra che non ha capito un cazzo.
Fai pariglia con @Brunette e leggi [MENTION=4905]Fiammetta[/MENTION] che ha capito
 

Blaise53

Utente di lunga data
E se fosse “mi rendo conto che la mia malattia ti sta creando un disagio e non mi sento nella condizione di pretendere che tu oratichi l’astinenza per causa mia “...forse suona diverso.
A parte il fatto che se mio marito avesse subito interventi a causa dei quali non fosse nemmeno in grado di andare in bagno da solo e se la sua vita fosse a rischio ...penso che mi scorderei anche di averli gli organi genitali.
Un’altra che non ha capito un cazzo.
Fai pariglia con @Brunette e leggi [MENTION=4905]Fiammetta[/MENTION] che ha capito
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Che non comunichino a livello intimo può sembrare chiaro.
Però non tutte hanno il carattere per imporsi e raccontare delle proprie paure relative alla sessualità, soprattutto se si ha a che fare con uno che aspetta che guarisci per poter far sesso.
Perché non mi pare che qui venga presentata una questione di relazione (nonostante lo spreco della parola coppia) ma di un bisogno che deve essere soddisfatto, non ha importanza con chi.


Consiglio a tutti la visione di “Due per la strada” il più bel film che abbia visto sul matrimonio.
ma sono marito e moglie mi sembra lecito, naturale, ausoicabile che un marito voglia far l'amore con la moglie
troverei piu' fastidioso se la ritenesse un invalida a causa della malattia e trovasse difficile desiderarla
 

Cuore2018

Utente di lunga data
Quello sicuramente, ma se il quadro chirurgico continua a venir "ritoccato" ogni tanto vuol dire che magari sua moglie non sta poi così bene: quoto chi dice che certamente un aiuto psicologico non farebbe male, però insomma. Mi riesce difficile essere davvero simpatetica alla sua causa. Per dire, e porto la situazione volutamente all'estremo, quando mio padre si è ammalato il sesso è sceso sotto lo zero fra le priorità di mia madre, ma non per questo lei andava a scopare in giro. Anzi, di norma se tanto favolosa e insostituibile ti pare tua moglie, non dovresti nemmeno averlo, il problema. Ma riconosco che questo è un mio limite: mi fa anche specie che un marito si "lamenti" di aver dovuto accudire la moglie, badare ai bambini e alla casa... non so, forse le persone non sono abituate al dolore e alla malattia, e quando queste ti toccano da vicino, sei talmente abituato alla vita "normale" che non riesci più a mettere in ordine cosa è importante e cosa no. Sentirsi rifiutati sessualmente è una cosa che ti ferisce e ti manda ai matti, non dico che non sia vero, eh. Ma andarsi a "sfogare" con qualcun altro, soprattutto se il partner non sta bene, è un po' concepire questo partner a cui vogliamo tutto questo bene come, boh, una cosa (e ci tengo a precisare che non lo sto dicendo in tono polemico)? Poi vabbe', possibilissimo che sono io stupida: mi diceva "prendo gli antidepressivi, mi abbassano la libido" e io fessa, non solo non chiedevo (e nel mio caso ci cascavo), ma addirittura non osavo e preferivo frustrarmi. Probabile che io pecchi di empatia eccessiva.
Sicuramente davanti a questioni di salute, come ho già detto, tutto impallidisce e il sesso scivola all'ultimo posto.

E io sicuramente non riesco a immaginare cosa passi nella testa di due persone che vivono questa esperienza.

Ma un matrimonio non è solo accudire l'altro fisicamente. In un matrimonio tra due persone giovani, quando si comprende che il peggio è passato, esiste anche una dimensione intima che va recuperata. Il corpo non vive senz'anima. E qui non parlo di dimensione soprannaturale. Parlo di emozioni, di complicità, di condivisione.

Passato il momento critico, ci sta anche che un marito innamorato desideri che tutto torni al più presto come prima.
Vi viene in mente che per lei potrebbe essere un gran bene recuperare un po' di leggerezza, ritrovare un po' di vita, riscoprirsi non solo corpo da accudire, ma donna da desiderare?

Poi certo che ho delle perplessità circa la facilità con cui lui è andato con altre. Ma questa è un'altra questione che riguarda la coscienza di lui.

Sicuramente posso dire che sentirsi incoraggiare dalla moglie può aver creato i presupposti per questo tipo di decisione. Non è un alibi ma è un'attenuante.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Si, ti spieghi.
Ma nessuno è come DEVE essere, ognuno ha il suo percorso.
Altroché se io parlerei, ma lo manderei pure a spasso se mi chiedesse quando torno agibile, altro che aprirmi e spiegargli.
Quello che a noi pare il percorso ottimale per altri non lo è. E non vi è parità tra chi sta male e chi sta bene.
:rotfl::rotfl::rotfl:

Nella sessualità (non nel sesso) il percorso ottimale, per tutti, è parlare ed aprirsi.
In particolare se è sessualità all'interno di un vincolo matrimoniale dove le scelte di uno ricadono sull'altro.

Che la scelta sia aprire i battenti al mondo oppure chiuderli al mondo. Non vedo differenza.

Aggiungo che se chi sta male non ammette di stare male ma si inventa una realtà parallela da imporre all'altro, senza spiegare ed escludendo l'altro di conseguenza (perchè vive un'altra realtà) mettendogli un aut aut...è un bel problema.

Secondo me, una coppia veramente affiatata, non si ritrova in queste condizioni per degli interventi.

Le questioni, per come le descrive lui, sono ben antecedenti agli interventi.

Responsabilità di entrambi essersi lasciati vivere.

Ma altrettanto di entrambi trovarci una quadra.

E non mi sembra che lui si esima da questo.

Anche perchè mi sembra si stia ben rendendo conto che ad essere in discussione è proprio il chi.

Donna meravigliosa, splendida moglie e madre.
Ma io sono anche un maschio e voglio scopare.

(girala anche al femminile eh).

Ed è un bel problema di coppia, quando le immagini del matrimonio non corrispondono alla realtà.
Qui dentro lo si vede.

Poi non voglio aver ragione eh.
Magari lui è un rompicoglioni morto di figa che per 13 anni ha usato la moglie come svuotapalle.

Ma io mi chiedo...lei dov'era? (in quegli anni, prima degli interventi)

E non per dare colpe.
Ma perchè una coppia così assortita è solo foriera di dolore. Per tutti.
 

danny

Utente di lunga data
Ma infatti...

Ma lo sapete che vuol dire subire un intervento? Uno non ha voglia di muoversi, figurati un poco di trombare... ci credo che una ti dice che lei sta bene così e la porta è quella, se il corpo ha dei problemi libido non ne sente, e se il problema di cui tu marito mi fai carico è che ti tira l'uccello, magari a 40 anni rivedere le priorità non sarebbe male...?
Oltre a questo ci sono due bambini piccoli e se uno lavora quando torna a casa si deve occupare di gestire tutto da solo quando l'altro ha dei problemi di salute. Di tempo e voglia per fare sesso non ne resterebbe comunque molto, temo.
 

Cuore2018

Utente di lunga data
ma sono marito e moglie mi sembra lecito, naturale, ausoicabile che un marito voglia far l'amore con la moglie
troverei piu' fastidioso se la ritenesse un invalida a causa della malattia e trovasse difficile desiderarla
:up:
 

Blaise53

Utente di lunga data
:rotfl::rotfl::rotfl:

Nella sessualità (non nel sesso) il percorso ottimale, per tutti, è parlare ed aprirsi.
In particolare se è sessualità all'interno di un vincolo matrimoniale dove le scelte di uno ricadono sull'altro.

Che la scelta sia aprire i battenti al mondo oppure chiuderli al mondo. Non vedo differenza.

Aggiungo che se chi sta male non ammette di stare male ma si inventa una realtà parallela da imporre all'altro, senza spiegare ed escludendo l'altro di conseguenza (perchè vive un'altra realtà) mettendogli un aut aut...è un bel problema.

Secondo me, una coppia veramente affiatata, non si ritrova in queste condizioni per degli interventi.

Le questioni, per come le descrive lui, sono ben antecedenti agli interventi.

Responsabilità di entrambi essersi lasciati vivere.

Ma altrettanto di entrambi trovarci una quadra.

E non mi sembra che lui si esima da questo.

Anche perchè mi sembra si stia ben rendendo conto che ad essere in discussione è proprio il chi.

Donna meravigliosa, splendida moglie e madre.
Ma io sono anche un maschio e voglio scopare.

(girala anche al femminile eh).

Ed è un bel problema di coppia, quando le immagini del matrimonio non corrispondono alla realtà.
Qui dentro lo si vede.

Poi non voglio aver ragione eh.
Magari lui è un rompicoglioni morto di figa che per 13 anni ha usato la moglie come svuotapalle.

Ma io mi chiedo...lei dov'era? (in quegli anni, prima degli interventi)

E non per dare colpe.
Ma perchè una coppia così assortita è solo foriera di dolore. Per tutti.
La mia no, tutto ok. Manca il sesso che vorrei? Lo prendo fuori.
Niente drammi e niente “fioriera” 😂 di dolore.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
La mia no, tutto ok. Manca il sesso che vorrei? Lo prendo fuori.
Niente drammi e niente “fioriera” 😂 di dolore.
Ma tu ha una tua posizione. :)

Mica ti giudichi per gli svaghi.
Anzi, li capitalizzi e li porti nel matrimonio per nutrire stabilità.

Mi sembrano due situazioni molto diverse.

Non pensi?
 

Brunetta

Utente di lunga data
ma sono marito e moglie mi sembra lecito, naturale, ausoicabile che un marito voglia far l'amore con la moglie
troverei piu' fastidioso se la ritenesse un invalida a causa della malattia e trovasse difficile desiderarla
Io non ho letto “amo tantissimo mia moglie e, nonostante i suoi problemi di salute la desidero molto, purtroppo lei non se la sente. È meravigliosa con me, ma io soffro di non poterle manifestare anche sessualmente il mio amore. Del resto ci sono stati periodi in cui ero così preoccupato che neppure ci pensavo, ma adesso, nonostante stia ancora male, sono così contento per le buone notizie sulla sua salute che festeggerei anche sessualmente. Mi sento un po’ in colpa di desiderarla perché adesso sta tanto male. Come credete che possa aiutarla nella convalescenza e a farle capire che sono in ascolto e può parlare con me di tutto, anche, magari, del non sentirsi attraente per le cicatrici o del sentirsi meno donna ecc”

Farnetico?

Ma quando si dice quello che avrebbe dovuto dire lei, che non ci legge, si è stati concreti?
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
ma sono marito e moglie mi sembra lecito, naturale, ausoicabile che un marito voglia far l'amore con la moglie
troverei piu' fastidioso se la ritenesse un invalida a causa della malattia e trovasse difficile desiderarla
Straquoto
 

Blaise53

Utente di lunga data
Io non ho letto “amo tantissimo mia moglie e, nonostante i suoi problemi di salute la desidero molto, purtroppo lei non se la sente. È meravigliosa con me, ma io soffro di non poterle manifestare anche sessualmente il mio amore. Del resto ci sono stati periodi in cui ero così preoccupato che neppure ci pensavo, ma adesso, nonostante stia ancora male, sono così contento per le buone notizie sulla sua salute che festeggerei anche sessualmente. Mi sento un po’ in colpa di desiderarla perché adesso sta tanto male. Come credete che possa aiutarla nella convalescenza e a farle capire che sono in ascolto e può parlare con me di tutto, anche, magari, del non sentirsi attraente per le cicatrici o del sentirsi meno donna ecc”

Farnetico?

Ma quando si dice quello che avrebbe dovuto dire lei, che non ci legge, si è stati concreti?
Adda’ passa’ a’ nuttata. Domani starai meglio😂
 
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