Bruja
Utente di lunga data
.... cosa farei
Non è un quesito facile il tuo....
Esistono due tipi di reazioni, quella razionale e quelle psicologica sentimentale.
La prima dovrebbe far analizzare i fatti ed i comportamenti e valutare se esiste margine per ricucire e ricomporre o ricostruire il rapporto, oppure rendere quella libertà che chil tradisce pare aneli tanto e che spesso, una volta conquistata, diventa perfino ingombrante.
La secona è quela che riguarda i problemi, le dolenti note e tutto quanto si porta dietro.
Bisognerebbe capire se il/la partner ha mandato segnali, se noi abbiamo fatto quanto era necessario per l'arte del convivere e se chi ci è vicino è una persona che ha avuto una debolezza o mancanza se è una persona infingarda abituale.
Accertato questo è chiaro che la delusione, il senso di vuoto e la consapevolezza che dopo comunque nulla sarà come prima è lancinante, ma a volte entrano in campo motivi che spesso chiamiamo di comodo ma che impediscono, specie alle donne, di fare scelte vere e non indotte. Una persona tradita che non ha indipendenza economica, che ha bimbi piccoli e che magari si trova moralmente e psicologicamente persa, spesso viene additata come una che è accomodante.............in primis dalla persona che dovrebbe mettersi un sasso in bocca, cioè l'amante del marito.
E' vero che esistono mogli (uso dire la moglie per usualità, potrebbe essere il marito il coniuge debole) che non volendo perdere una condizione sociale ed un prestigio a cui magari ha concorso, resta in un matrimonio finito e di facciata, ma ognuno ha facoltà di scegliere come crede, tanto alla fine le scelte presentano sempre il conto della loro finalità.
Mi sono accorta che generalizzo, la domanda era che farei io; semplice, guarderei quanta buonafede è rimasta, quanta sia l'onestà nell'ammettere i fatti e quanta voglia di ricostruire abbia questa persona. Se ci sono gli estremi e sono confortati da sentimenti ancora in essere bene, diversamente, specie se fosse un opentimento di comodo come alcuni che continuano bellamente la tresca fingendo di averla finita, sarebbe a lui che non converrebbe stare con me perchè dovrebbe conquistarsi credibilità e fiducia per tutti i giorni che gli restano da stare con me.
Stringendo, comprendo e posso sorvolare sull'imperfezione umana e sulle "cadute" casuali, ma la recidività ed, a questo punto, la mancanza di rispetto per la mia qualità di vita e intelligenza, credo diventi per lui una causa definitivamente persa.
A volte la miglior vendetta, se vendetta si cerca, è l'assenza. Oppure, ma questa è cosa da spiriti forti, ignorare la cosa dichiarando che davvero il fatto non riveste importanza considerando noi, sia lui che la sua "conquista" esattamente per il valore che hanno.......
Naturalmente questo vale fino a quando questa reazione tornasse comoda e si trovasse poi una soluzione per noi accettabile.
Detta così sembra una cosa fredda e dura ma, la vita, è troppo importante per farla devastare da chi, una volta messo alla prova, non ha neppure la stoffa per caricarsi delle sue scelte.
Bruja
Non è un quesito facile il tuo....
Esistono due tipi di reazioni, quella razionale e quelle psicologica sentimentale.
La prima dovrebbe far analizzare i fatti ed i comportamenti e valutare se esiste margine per ricucire e ricomporre o ricostruire il rapporto, oppure rendere quella libertà che chil tradisce pare aneli tanto e che spesso, una volta conquistata, diventa perfino ingombrante.
La secona è quela che riguarda i problemi, le dolenti note e tutto quanto si porta dietro.
Bisognerebbe capire se il/la partner ha mandato segnali, se noi abbiamo fatto quanto era necessario per l'arte del convivere e se chi ci è vicino è una persona che ha avuto una debolezza o mancanza se è una persona infingarda abituale.
Accertato questo è chiaro che la delusione, il senso di vuoto e la consapevolezza che dopo comunque nulla sarà come prima è lancinante, ma a volte entrano in campo motivi che spesso chiamiamo di comodo ma che impediscono, specie alle donne, di fare scelte vere e non indotte. Una persona tradita che non ha indipendenza economica, che ha bimbi piccoli e che magari si trova moralmente e psicologicamente persa, spesso viene additata come una che è accomodante.............in primis dalla persona che dovrebbe mettersi un sasso in bocca, cioè l'amante del marito.
E' vero che esistono mogli (uso dire la moglie per usualità, potrebbe essere il marito il coniuge debole) che non volendo perdere una condizione sociale ed un prestigio a cui magari ha concorso, resta in un matrimonio finito e di facciata, ma ognuno ha facoltà di scegliere come crede, tanto alla fine le scelte presentano sempre il conto della loro finalità.
Mi sono accorta che generalizzo, la domanda era che farei io; semplice, guarderei quanta buonafede è rimasta, quanta sia l'onestà nell'ammettere i fatti e quanta voglia di ricostruire abbia questa persona. Se ci sono gli estremi e sono confortati da sentimenti ancora in essere bene, diversamente, specie se fosse un opentimento di comodo come alcuni che continuano bellamente la tresca fingendo di averla finita, sarebbe a lui che non converrebbe stare con me perchè dovrebbe conquistarsi credibilità e fiducia per tutti i giorni che gli restano da stare con me.
Stringendo, comprendo e posso sorvolare sull'imperfezione umana e sulle "cadute" casuali, ma la recidività ed, a questo punto, la mancanza di rispetto per la mia qualità di vita e intelligenza, credo diventi per lui una causa definitivamente persa.
A volte la miglior vendetta, se vendetta si cerca, è l'assenza. Oppure, ma questa è cosa da spiriti forti, ignorare la cosa dichiarando che davvero il fatto non riveste importanza considerando noi, sia lui che la sua "conquista" esattamente per il valore che hanno.......
Naturalmente questo vale fino a quando questa reazione tornasse comoda e si trovasse poi una soluzione per noi accettabile.
Detta così sembra una cosa fredda e dura ma, la vita, è troppo importante per farla devastare da chi, una volta messo alla prova, non ha neppure la stoffa per caricarsi delle sue scelte.
Bruja