Capire quello che si legge

ivanl

Utente di lunga data
no, lo metto come opinione. Poi la regola la subisce mio figlio, mica tu.
A proposito di comprendersi :D
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
no, lo metto come opinione. Poi la regola la subisce mio figlio, mica tu.
A proposito di comprendersi :D
allora dovevi scrivere un "per me" se volevi far comprendere che parlavi di un'opinione personale e non una regola assoluta
 

ivanl

Utente di lunga data
allora dovevi scrivere un "per me" se volevi far comprendere che parlavi di un'opinione personale e non una regola assoluta
siamo in un forum, è ovvio che chiunque scriva, lo faccia esprimendo una propria opinione e non una regola generale (@Arcistufo escluso, ovviamente :D); pertanto, 'secondo me' è ridondante
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
siamo in un forum, è ovvio che chiunque scriva, lo faccia esprimendo una propria opinione e non una regola generale (@Arcistufo escluso, ovviamente :D); pertanto, 'secondo me' è ridondante
a me piace sempre specificare, non lo trovo ridondante ma, proprio perchè scrivendo non si capisce sempre il tono del discorso, meglio evitare fraintendimenti
 

ivanl

Utente di lunga data
Io, invece, tendo ad evitare fronzoli nei discorsi. A volte, semplifico e sintetizzo un pò troppo, lo riconosco 😁
 

Brunetta

Utente di lunga data
ovvio che sono selezionate e non sono tutti così.

però noto un calo medio della cultura sicuramente legato, ma non solo, alla non comprensione di quello che si legge.
ma sentire che il D-day è il Dildo Day....
A parte le interviste costruite per creare negli spettatori sconcerto e quella piacevole sensazione di essere acculturati 😉 , anche le nozioni che ogni generazione o gruppo di persone ritiene essere basiche cambiano nel tempo.
Ad esempio non è casuale che chi prepara i programmi per gratificare gli spettatori chieda delle cose che vengono studiate diversamente. Tipico è ciò che si intende per geografia. Un tempo veniva richiesta una conoscenza nozionistica di regioni, capoluoghi, province, capitali, fiumi e affluenti. Tutti questi nomi venivano memorizzati senza alcuna conoscenza della collocazione reale o delle condizioni orografiche o climatiche. Per cui in una zona si coltivava frumento o vite o mais o riso come se fosse una preferenza di gusto dei contadini.
In seguito le esperienze di vita riempivano i vuoti, a volte no.
Poi la geografia è diventata studio degli ambienti e dell’adattamento degli uomini e delle colture e attività all’ambiente. Anche queste sono conoscenze parziali che devono essere integrate.
Se si chiedesse a chi ha studiato nel primo modo le condizioni climatiche resterebbe disorientato esattamente come quando si chiedono le province a quelli del secondo gruppo.
Quindi non so cosa tu intenda quando dici del calo medio della cultura. Soprattutto tenendo conto che molti dei nonni o bisnonni dei ragazzi in difficoltà erano analfabeti e i genitori hanno forse fatto la scuola dell’obbligo e non posseggono un libro.
 

spleen

utente ?
A parte le interviste costruite per creare negli spettatori sconcerto e quella piacevole sensazione di essere acculturati 😉 , anche le nozioni che ogni generazione o gruppo di persone ritiene essere basiche cambiano nel tempo.
Ad esempio non è casuale che chi prepara i programmi per gratificare gli spettatori chieda delle cose che vengono studiate diversamente. Tipico è ciò che si intende per geografia. Un tempo veniva richiesta una conoscenza nozionistica di regioni, capoluoghi, province, capitali, fiumi e affluenti. Tutti questi nomi venivano memorizzati senza alcuna conoscenza della collocazione reale o delle condizioni orografiche o climatiche. Per cui in una zona si coltivava frumento o vite o mais o riso come se fosse una preferenza di gusto dei contadini.
In seguito le esperienze di vita riempivano i vuoti, a volte no.
Poi la geografia è diventata studio degli ambienti e dell’adattamento degli uomini e delle colture e attività all’ambiente. Anche queste sono conoscenze parziali che devono essere integrate.
Se si chiedesse a chi ha studiato nel primo modo le condizioni climatiche resterebbe disorientato esattamente come quando si chiedono le province a quelli del secondo gruppo.
Quindi non so cosa tu intenda quando dici del calo medio della cultura. Soprattutto tenendo conto che molti dei nonni o bisnonni dei ragazzi in difficoltà erano analfabeti e i genitori hanno forse fatto la scuola dell’obbligo e non posseggono un libro.
E' vero quello che dici, nondimeno però una istruzione anzi, -formazione- di qualita dovrebbe contenere quegli elementi che consentano di inquadrare le problematiche che si presentano e dare gli strumenti adeguati a risolverle.
Anche perchè il mondo che si presenta nel futuro sarà sempre più multidisciplinare.
 

Brunetta

Utente di lunga data
E' vero quello che dici, nondimeno però una istruzione anzi, -formazione- di qualita dovrebbe contenere quegli elementi che consentano di inquadrare le problematiche che si presentano e dare gli strumenti adeguati a risolverle.
Anche perchè il mondo che si presenta nel futuro sarà sempre più multidisciplinare.
In una intervista al volo per strada dopo aver bevuto avrebbe difficoltà chiunque.
Quindi prescindiamo dalla impressione che ne deriva.
Le ricerche sulla capacità di comprensione di un testo scritto mi sembrano più importanti. Queste capacità dipendono in parte dalle conoscenze pregresse, conoscenze che derivano dalla cultura del tempo.
Hai mai dato un’occhiata alle prove Invalsi? Sono pubbliche.
In queste prove vengono proposti testi e domande di comprensione che vengono predisposti da una commissione di “esperti”. Una volta ho conosciuto su fb uno degli esperti. Era un ventiduenne appena laureato...
Ricordo un testo per la seconda primaria in cui vi erano parole come paiolo, guardabosco, accetta. Non sono certo parole di uso comune.
E anche per le età successive è lo stesso. La lingua evolve e ingloba parole straniere, a volte modificandone il significato (v. smart working) e i giovani imparano quelle più usate.
Seguo L’Eredità (mi dà una gradevolissima sensazione di competenza 😆 ) e si vede la difficoltà di trovare parole come ottomana che erano di uso comune per le nostre nonne, ma non per le attuali e, di conseguenza, possono venire alla mente solo come reminiscenza di qualche lettura.
Nonostante questo io credo che la difficoltà sia reale perché i giovani, i giovanissimi e ancora di più i bambini sono abituati a una comunicazione visiva e a testi brevi.
 

spleen

utente ?
Seguo L’Eredità (mi dà una gradevolissima sensazione di competenza 😆 ) e si vede la difficoltà di trovare parole come ottomana che erano di uso comune per le nostre nonne, ma non per le attuali e, di conseguenza, possono venire alla mente solo come reminiscenza di qualche lettura.
Lasciamo perdere l'eredita, a volte sono sgomentato dal fatto che persone laureate ignorino cose veramente basilari, tipo quello che aveva fatto morire Hitler nel 66...
Il problema è che le domande sono un miscuglio di elementi di cultura accademica, scolastica e generale, ingenerando nei telespettatori la convinzione che sapere chi fu Robespierre sia altrettanto importante di sapere chi fu a vincere il festival di Sanremo nel 1971....:cool:
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Lasciamo perdere l'eredita, a volte sono sgomentato dal fatto che persone laureate ignorino cose veramente basilari, tipo quello che aveva fatto morire Hitler nel 66...
Il problema è che le domande sono un miscuglio di elementi di cultura accademica, scolastica e generale, ingenerando nei telespettatori la convinzione che sapere chi fu Robespierre sia altrettanto importante di sapere chi fu a vincere il festival di Sanremo nel 1971....:cool:
all'eredità vidi due fidanzati, laureandi, prima domanda "quanti anni sono un lustro?" lei "12" amadeus così :oops: "ma sei sicura?"e lei "certo" il fidanzato "se lo dice lei è giusto" a casa alla prima domanda :rolleyes:
 

Brunetta

Utente di lunga data
Lasciamo perdere l'eredita, a volte sono sgomentato dal fatto che persone laureate ignorino cose veramente basilari, tipo quello che aveva fatto morire Hitler nel 66...
Il problema è che le domande sono un miscuglio di elementi di cultura accademica, scolastica e generale, ingenerando nei telespettatori la convinzione che sapere chi fu Robespierre sia altrettanto importante di sapere chi fu a vincere il festival di Sanremo nel 1971....:cool:
Anche i test universitari sono spesso strutturati in modo simile.
Ricordo che mio figlio aveva dovuto rispondere sul Pallone d’oro di Gullit.
Le domande apparentemente frivole de L’Eredità nel gioco che della collocazione negli anni indicati richiede la capacità di avere un quadro d’epoca.
Non è difficile trovare l’anno in cui un certo cantante ha vinto Sanremo o un attore ha vinto l’Oscar se si conosce la persona e si sa quanti anni ha. Se un concorrente “assegna” un Oscar a un settantenne nel 1950 non ha la rapidità di calcolo che viene premiata. Poi, essendo un prodotto di una rete che ha come target prevalentemente anziani, vengono proposte nozioni d’epoca.
L’altra sera veniva chiesto quando aveva smesso di esibirsi Petrolini. Chi ha sbagliato evidentemente non aveva idea di chi fosse, altrimenti non avrebbe potuto dire 1971.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Forse vado ot anzi sicuramente
Da mamma di due figli che non amano la scuola mi fa sempre un po’ sorridere e anche incaxzare l’atteggiamento di chi ha figli bravi a scuola e sembra che chi non li ha se ne sia fregato
Io penso che molto del fatto che vadano bene male dipenda da loro e non dall’insegnamento o dall’esempio
Probabilmente ci sono genitori che se ne fregano ma ce ne sono molti altri che si sono fatti venire l’esaurimento nel tentativo di spiegare loro l’importanza dello studio ecc ecc
Poi si sceglie se ammalarsi o accettare la situazione
 

Brunetta

Utente di lunga data
Forse vado ot anzi sicuramente
Da mamma di due figli che non amano la scuola mi fa sempre un po’ sorridere e anche incaxzare l’atteggiamento di chi ha figli bravi a scuola e sembra che chi non li ha se ne sia fregato
Io penso che molto del fatto che vadano bene male dipenda da loro e non dall’insegnamento o dall’esempio
Probabilmente ci sono genitori che se ne fregano ma ce ne sono molti altri che si sono fatti venire l’esaurimento nel tentativo di spiegare loro l’importanza dello studio ecc ecc
Poi si sceglie se ammalarsi o accettare la situazione
La scuola non è un monolite. Ci sono scuole diverse per indirizzo e per insegnanti e per contesto.
Il mio povero bambino (intendo quando era bambino) non voleva fare calcio perché si chiamava scuola calcio. 😂
A me fa più ridere l’attribuzione di valore sulla persona dato ai voti, evidentemente soggettivi.
 

bravagiulia75

Annebbiata lombarda DOCG
La scuola non è un monolite. Ci sono scuole diverse per indirizzo e per insegnanti e per contesto.
Il mio povero bambino (intendo quando era bambino) non voleva fare calcio perché si chiamava scuola calcio. 😂
A me fa più ridere l’attribuzione di valore sulla persona dato ai voti, evidentemente soggettivi.
Purtroppo in alcuni contesti deve avere per forza voti alti...
Se c è una selezione per l iscrizione ad un certo indirizzo di studi...e tu lo vuoi fare...sei obbligato ad avere il massimo...
Per esempio mio personale...
Il corso che mio figlio ha scelto al liceo prevedeva l accesso solo ai ragazzi usciti con 10 o 10 e lode dall' esame di terza media ..
Poi hanno selezionato anche 3 o4 ragazzi con il 9 (a sorteggio) per arrivare al numero totale di alunni...
Se mio figlio non fosse uscito con 10 non avrebbe potuto accedervi....
(E attenzione...mio figlio non è un super secchione e la sua preparazione è stata nettamente inferiore ad altri ragazzi che hanno frequentato scuole private o semplicemente migliori...)
Detto dagli insegnanti...che si sono trovati tutti sti ragazzini e pensavano che tutti fossero alle stesso livello...
Tempo un paio di mesi...ed erano tutti allineati...
 
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