Cedere alla passione tradendo ciò in cui si crede??!

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Caciottina

Escluso
come cioè? Copia. Dice di aver scritto roba che non ha scritto lui, e da lì parte. Plagia interi brani; alcuni dei suoi libri sono copia-incolla di materiale che ha scritto qualcun altro (tanti, altri), che lui saccheggia a mani basse ovviamente senza citarli. Cause su cause. Nel mondo scientifico serio è considerato un merda; in senso assoluto, non relativo.
ah. minchia
 

Nausicaa

sfdcef
come cioè? Copia. Dice di aver scritto roba che non ha scritto lui, e da lì parte. Plagia interi brani; alcuni dei suoi libri sono copia-incolla di materiale che ha scritto qualcun altro (tanti, altri), che lui saccheggia a mani basse ovviamente senza citarli. Cause su cause. Nel mondo scientifico serio è considerato un merda; in senso assoluto, non relativo.

Non che qualcuno non ci provi anche in ambito scientifico.. però devo dire che da noi è più difficile.. e ne sono infinitamente felice.
I cazzoni e i disonesti fanno più fatica. Non è che non capiti mai, però meno.
 

AnnaBlume

capziosina random
Non che qualcuno non ci provi anche in ambito scientifico.. però devo dire che da noi è più difficile.. e ne sono infinitamente felice.
I cazzoni e i disonesti fanno più fatica. Non è che non capiti mai, però meno.
Per il ministero con "scientifico" si intende "ambito di ricerca, quale che sia", purché sia inedita e non compilativa. Nella fattispecie, io sono un'umanista e ho fatto l'abilitazione scientifica (pratica senza la quale non entri in UNI da professionista). Anche Galimberti è un umanista. Falso come una banconota da 213 euro.

però capisco che in ambito scientifico scientifico :p il plagio sia più difficile.
 
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Nausicaa

sfdcef
Per il ministero con "scientifico" si intende "ambito di ricerca, quale che sia", purché sia inedita e non compilativa. Nella fattispecie, io sono un'umanista e ho fatto l'abilitazione scientifica (pratica senza la quale non entri in UNI da professionista). Anche Galimberti è un umanista. Falso come una banconota da 213 euro.

però capisco che in ambito scientifico scientifico :p il plagio sia più difficile.

Sorry, per me "scientifico" ha un altro significato.
E la ricerca quel che sia, è ricerca. Da specificare l'ambito. Ohi, non lo intendo mica in senso squalificante eh!

Yep, poi anche nell'ambito "scienza scienza" dipende dalla branca.

Chimici, ce ne sono a bizzeffe, pubblicazioni di chimici idem, e a quanto mi è dato di capire manca un certo tipo di organizzazione generale... nel mio ambito siamo pochetti, e ogni pubblicazione è immediatamente sotto gli occhi di tutti, soggetta, oltre che al controllo dei referee (in italiano? bo...) anche al certosino scrutinio della comunità, pronta ad azzannarti :)
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
interessante, questa discussione, molto. La sto leggendo a pezzi, non ho tempo. Ma mi sono resa conto ora più che mai di ragionare secondo un doppio registro, secondo due pesi e due misure

mi spiego: sono d'accordo con Tuba, che ha scritto dei bei posts, specie quello sull'"emancipazione", e in genere su tutti quelli che ritengono che la colpa sia della persona che è impegnata in una relazione monogamica e poi tradisce, non dell'amante. MA sono anche d'accordo, tanto, con Marietto e chi per lui. In sunto: da tradita ho dato la responsabilità di tutto al mio compagno, non alle sue frequentazoni sessuali, e non rimpiango nemmeno per un secondo questa cosa. Ma da libera, mai e poi mai farei l'amante di qualcuno impegnato. Perché essere, pur se indirettamente, con-causa di sofferenza altrui mi ripugna. Insomma, ho assolto perché "il fatto non costituisce reato" le/gli amanti del mio compagno; io, a parti inverse, non mi assolverei. Forse perché non pretendo dagli altri il rigore che pretendo da me stessa; forse perché son fuori di testa; forse perché sono consapevole dei risvolti di quello che faccio, e di questi non ne voglio. Io penso che "fare l'amante" sia un atto ingiusto; "tradire" un atto colpevole. Non pretendo che gli altri siano giusti con me, io cerco di essere giusta con loro, così, a fondo perduto.

Ah, a me interessa anche il consumo di suolo o quello del bene limitato, l'acqua :eek:
Bravissima.
Invece molto di coloro che sono intervenuti in questa discussione vorrebbero che esistesse una regola inflessibile e valevole per tutti, sulla quale giudicare a fondo perduto.
Perché hanno bisogno di definire, catalogare, stabilire, entrate-uscite, tu sei una troia, l'altro è un bastardo, lei è la vittima, lui non ha colpe, noi siamo giusti, essi dovranno pagarla cara.

Non sono intervenuta se non qui, non ho bisogno di definire quello che so già. Nè di farlo sulle vite altrui.
 

AnnaBlume

capziosina random
Sorry, per me "scientifico" ha un altro significato.
E la ricerca quel che sia, è ricerca. Da specificare l'ambito. Ohi, non lo intendo mica in senso squalificante eh!

Yep, poi anche nell'ambito "scienza scienza" dipende dalla branca.

Chimici, ce ne sono a bizzeffe, pubblicazioni di chimici idem, e a quanto mi è dato di capire manca un certo tipo di organizzazione generale... nel mio ambito siamo pochetti, e ogni pubblicazione è immediatamente sotto gli occhi di tutti, soggetta, oltre che al controllo dei referee (in italiano? bo...) anche al certosino scrutinio della comunità, pronta ad azzannarti :)
ma hai ragione! Io ci ho messo un po' a capire cosa si intendeva con questa parolina, quando ero studentessa universitaria.
Nel mondo della ricerca (dunque Miur, Uni, comunità internazionali etc.) si usa la parola in due modi:

-nel modo in cui la intendi tu, cioè "l'ambito disciplinare". Matematica, fisica, chimica and so on. Una sorta di aggettivo sostantivizzato, insomma

-nel modo (invero più diffuso) in cui lo si intende in generale, cioè "metodo esatto di far ricerca. Materiali inediti e procedure esatte, rigorose", un aggettivo e basta, insomma

dunque io faccio ricerca scientifica su ambito disciplinare umanistico, altri fanno ricerca scientifica su ambito disciplinare scientifico.

E' un po' un casino, ma basta intendersi. Galimberti è un cazzone, non scientifico, in ambito umanistico :mrgreen:

anche noi abbiamo i referee, ma a volte dormono :). Specie se il candidato è ammanicato, come il Galimberti in questione.
 

danny

Utente di lunga data
Che tanti traditori veramente non riusciranno mai a percepire quello che succede ad una persona tradita.( E' anche vero però che non tutti hanno preso male il tradimento come l'ho preso anni fa io, e menomale direi.)

Troppo spesso mi vengono riportati post antichi che mi ritraggono in quel contesto in una posizione scomoda, questi post sono quegli emboli che mi partivano e che nascevano da situazioni mie personali. Mai o soltanto una volta scrissi qualcosa che apparteneva a quella mia realtà verità che mi portò a tradire mia moglie, le elenco o ci provo: Avete mai provato quella sensazione di ribrezzo di malessere fisico quando la donna che sai che ami e che sai che ti ama non può nemmeno entrare in bagno e guardarti a petto nudo? Sapete che significa fingere? sapete che vuol dire in questo contesto stare male fisicamente? sapete che vuol dire avere la consapevolezza di dover fare l'amore per quell'amore che esiste ma è stato scordato dalla persona che ama? sapete cosa vuol dire provocarsi un'erezione quando il soltanto farsi vedere a petto nudo ti provoca quasi il vomito? sapete cosa vuol dire avere la persona accanto che ami e che ti ama metterti le mani nel viso per baciarti carezzarti desiderarti e tu fingere e sforzarti che la desideri, che la vuoi? che la ami? che quello che è successo non conta perchè l'amore è quello che conta davvero?

Potrei continuare all'infinito ma spero di aver dato un'idea, cosa che non credo più visto quello che ho letto.

Ora avete una minima idea del perchè ho tradito, ora se volete potete sforzarvi di capire perchè ho tradito. La vendetta poco centra, centra quella voglia di massacrarsi, di umiliarsi, di diventare ai miei stessi occhi una persona perfida, infima, la parvenza di un uomo che vuole diventare un verme e poter finalmente dire: io sono peggiore di chiunque altra persona al mondo.

La prossima volta che prendete post alla cazzo di cane rileggetevi queste quattro righe, sperando che possano servire, ma ne dubito, forse serviranno a chi come me ha passato questo tipo di esperienza e conosce come la mente diventa strana, conosce come in alcuni momenti che durano mesi si diventi totalmente come se fossimo sopra una nuvola a lievitare tramite un dolore che deve essere esternato e deve uscire, altrimenti si rischia davvero di morire di un male conosciuto soltanto a pochi coglioni come me.

E queste sopra scritte non sono giustificazioni, sono parole da leggere come il rosario per far evitare a quelle persone che non potranno mai capire di smetterla di pensare che loro sappiano, perchè loro non sanno una, beneamata, minchia.

Buona giornata a tutti, per il piacere spero di pochi, oggi non sarò presente.

PS, ficcateveli in culo le vostre certezze perchè chi è stato tradito vi legge e vi capisce, ma voi non avete capito una mazza, vabbè mi sono ripetuto.

Un post molto sentito, sincero.
 

Joey Blow

Escluso
Bravissima.
Invece molto di coloro che sono intervenuti in questa discussione vorrebbero che esistesse una regola inflessibile e valevole per tutti, sulla quale giudicare a fondo perduto.
Perché hanno bisogno di definire, catalogare, stabilire, entrate-uscite, tu sei una troia, l'altro è un bastardo, lei è la vittima, lui non ha colpe, noi siamo giusti, essi dovranno pagarla cara.

Non sono intervenuta se non qui, non ho bisogno di definire quello che so già. Nè di farlo sulle vite altrui.
Ma infatti è relativo. C'è chi si sente in colpa a scoparsi il marito di una, chi no, chi vorrebbe ma non fa. Però in effetti qui c'è gente che vorrebbe dei limiti e dei paletti ben precisi in una sorta di puritanesimo d'accatto culminante nel rogo della strega (o stregone, se maschio) perchè incapaci di intendere oltre una certa soglia (bassa).
 
Ultima modifica:

zanna

Utente di lunga data
interessante, questa discussione, molto. La sto leggendo a pezzi, non ho tempo. Ma mi sono resa conto ora più che mai di ragionare secondo un doppio registro, secondo due pesi e due misure

mi spiego: sono d'accordo con Tuba, che ha scritto dei bei posts, specie quello sull'"emancipazione", e in genere su tutti quelli che ritengono che la colpa sia della persona che è impegnata in una relazione monogamica e poi tradisce, non dell'amante. MA sono anche d'accordo, tanto, con Marietto e chi per lui. In sunto: da tradita ho dato la responsabilità di tutto al mio compagno, non alle sue frequentazoni sessuali, e non rimpiango nemmeno per un secondo questa cosa. Ma da libera, mai e poi mai farei l'amante di qualcuno impegnato. Perché essere, pur se indirettamente, con-causa di sofferenza altrui mi ripugna. Insomma, ho assolto perché "il fatto non costituisce reato" le/gli amanti del mio compagno; io, a parti inverse, non mi assolverei. Forse perché non pretendo dagli altri il rigore che pretendo da me stessa; forse perché son fuori di testa; forse perché sono consapevole dei risvolti di quello che faccio, e di questi non ne voglio. Io penso che "fare l'amante" sia un atto ingiusto; "tradire" un atto colpevole. Non pretendo che gli altri siano giusti con me, io cerco di essere giusta con loro, così, a fondo perduto.

Ah, a me interessa anche il consumo di suolo o quello del bene limitato, l'acqua :eek:
:up:
 

zanna

Utente di lunga data

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
Ma infatti è relativo. C'è chi si sente in colpa a scoparsi il marito di una, chi no, chi vorrebbe ma non fa. Però in effetti qui c'è gente che vorrebbe dei limiti e dei paletti ben precisi in una sorta di puritanesimo d'accatto culminante nel rogo della strega (o stregone, se maschio) perchè incapaci di intendere oltre una certa soglia (bassa).
Molto bassa.
 

danny

Utente di lunga data
interessante, questa discussione, molto. La sto leggendo a pezzi, non ho tempo. Ma mi sono resa conto ora più che mai di ragionare secondo un doppio registro, secondo due pesi e due misure

mi spiego: sono d'accordo con Tuba, che ha scritto dei bei posts, specie quello sull'"emancipazione", e in genere su tutti quelli che ritengono che la colpa sia della persona che è impegnata in una relazione monogamica e poi tradisce, non dell'amante. MA sono anche d'accordo, tanto, con Marietto e chi per lui. In sunto: da tradita ho dato la responsabilità di tutto al mio compagno, non alle sue frequentazoni sessuali, e non rimpiango nemmeno per un secondo questa cosa. Ma da libera, mai e poi mai farei l'amante di qualcuno impegnato. Perché essere, pur se indirettamente, con-causa di sofferenza altrui mi ripugna. Insomma, ho assolto perché "il fatto non costituisce reato" le/gli amanti del mio compagno; io, a parti inverse, non mi assolverei. Forse perché non pretendo dagli altri il rigore che pretendo da me stessa; forse perché son fuori di testa; forse perché sono consapevole dei risvolti di quello che faccio, e di questi non ne voglio. Io penso che "fare l'amante" sia un atto ingiusto; "tradire" un atto colpevole. Non pretendo che gli altri siano giusti con me, io cerco di essere giusta con loro, così, a fondo perduto.

Ah, a me interessa anche il consumo di suolo o quello del bene limitato, l'acqua :eek:
:up:
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
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