Sì, ma un colloquio di lavoro è un discorso, la vita in generale evidentemente un altro. Cioè, se io datore di lavoro devo scegliere tra più potenziali dipendenti/collaboratori è chairo che dovrà fare una valutazione, ancorchè parziale, dei soggetti per scegliere il più adatto. Lo so io e lo sanno i candidati perchè è NORMALE valutar ein quel contesto e NATURALE che chi si candida si sottopone implicitamente ad un giudizio perchè è l'unica maniera di stabilire chi andrà dove.
Allargare il discorso a tutta la vita però no. Ou. Io mica mi sottopongo al giudizio altrui. Chi vuole giudica indipendentemente da un mio eventualissimo sottostare volontario ad un giudizio. E proprio perchè non ho, fondamentalmente, alcun controllo sulle opinioni altrui circa me stesso (tranne quello poche persone di cui mi interesso), non è che mi frega nulla di cosa pensano di me e cosa dicono al mio riguardo. Se dovessi pensare di continuo a conformarmi a cosa si aspettano gli altri da me perchè domani potrei averne bisogno sarei un ipocrita puro e semplice. Se domani avrò bisogno di qualcuno che, eventialmente, non ha un buona opinione di me o non otterrò nulla o lo otterrò comunque. Punto.
Certo. E non dico che bisogni farlo, o che sia giusto o che sia furbo farlo.
Ma resta il fatto che di continuo gli altri ci giudicano e noi li giudichiamo. Tu sei un esempio abbastanza lampante di questo. In questo senso intendevo il mio 'ci sottoponiamo': che lo vogliamo o no.
Poi sta a noi scegliere se curarci o meno del giudizio degli altri: io personalmente non considero una debolezza tenere in considerazione un punto di vista diverso dal mio.
Dal momento che lo prendo in considerazione, posso condividerlo o no.
Se lo condivido... mi sono fatta influenzare? Forse. Ma il progresso dell'uomo è fatto di queste influenze, dai confronti, dal fatto che altri ti facciano notare come errori cose che ritenevi giuste o ti inducano a pensare a qualcosa che prima ti era sfuggito.
La beghina dell'oratorio può imparare qualcosa dalla pornostar e viceversa.
A me questa cosa delle persone salde come macigni nelle loro convinzioni senza permettere mai che il giudizio degli altri le sfiori fa un po' paura.
Non mi ricordo chi aveva scritto qui che non basta avere ragione, bisogna che qualcuno te la dia.